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Autore: Kyuketsuki Assassin    24/05/2011    5 recensioni
La storia della Groenlandia raccontata dal suo rappresentate, e la difficoltosa storia d'amore col regno danese
[OC Groenlandia, Islanda, Norvegia, Danimarca]
Genere: Malinconico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Io sono Islanda, tu come ti chiami?”
 
Già … come mi chiamavo? In quel momento mi accorsi che non avevo un nome, ma, d’altro canto, non ne avevo mai avuto bisogno dati i miei scarsi contatti con gli Inuit, la popolazione che viveva e vive ancora oggi nella mia terra, quindi abbassai lo sguardo, imbarazzato.
 
“Io … non … non ho un nome”
 
Lo sentii ridacchiare divertito, e la cosa mi irritò parecchio.
 
“Cos’hai da ridere?!”

“Scusami, non volevo prenderti in giro. Comunque … che ne pensi se ti chiamassi … Groenlandia?”
 
“Groenlandia?”
 
“Significa Terra Verde”
 
Mi presi qualche minuto per riflettere, poi annuii, convinto. Islanda sorrise appena, soddisfatto, poggiandomi una mano sulla testa e spettinandomi con fare affettuoso, ma siccome non ero abituato a tali gesti, indietreggiai irritato, rimettendomi in ordine i capelli, guardandolo storto.
 
“Certo che hai un bel caratterino …”
 
Mi limitai a sbuffare, assumendo quella che ritenevo un’espressione minacciosa, ma ottenni l’effetto contrario perché Islanda mi guardò intenerito, molto probabilmente avevo assunto uno sguardo tenero e adorabile, e la cosa mi diede ancora più fastidio quando ricominciò a ridacchiare.
 
“Non rideresti se mi conoscessi bene! Sono capace di far paura anch’io!”
 
“Ti credo sulla parola …”
 
Senza aggiungere altro si rialzò, facendomi segno di seguirlo. Guardai la sua mano tesa verso di me dubbioso: non era che non mi fidassi di lui, ma avevo semplicemente paura, ed Islanda se ne accorse.
 
“Non temere, non ti accadrà niente”
 
 


Gli anni seguente furono pieni di eventi: cinque anni dopo l’arrivo di Erik il Rosso, arrivarono i primi coloni islandesi, che si insediarono sulla costa, creando così la prima colonia, suddivisa in insediamento d’Occidente, d’Oriente e Centrale.
 
Cominciai a crescere, e anche molto velocemente, tanto che nel giro di sette anni mostravo l’età di un dodicenne, e Islanda ne approfittò per insegnarmi l’uso della spada e dell’arco, oltre ad imparare la sua lingua. Mi aveva, inoltre, battezzato Erik, in onore del “mio” scopritore.
 
I miei rapporto con Emil, però, erano sempre meno frequenti, e la cosa era preoccupante, perché era l’unico che potesse rifornirmi delle materie prime di cui, purtroppo, non disponevo, e di cui i coloni avevano un disperato bisogno.
 
Da qualche tempo un uomo dell’insediamento, venuto dall’Islanda, iniziò a preoccuparsi per la mancanza di quella che lui chiamava religione, fatto sta che un giorno partì. Un mese dopo, all’insediamento, arrivarono tre presone, guidate da un ragazzo che mi ricordava tantissimo Islanda, ma capii fin troppo presto che non era lui: i suoi occhi, blu scuro, erano glaciali, e il suo volto perennemente impassibile non tralasciava nessuna emozione. Era Norvegia, venuto per convertici al cristianesimo, religione che né io e né il mio popolo accettammo, almeno all’inizio. Ricordo ancora la volta in cui un missionario mi stava facendo la predica, spiegandomi che se avessi continuato a venerare gli spiriti della natura la mia anima sarebbe bruciata all’Inferno: non erano tanto le sue parole a darmi fastidio, ma lo era il suo tono accusatorio. Chi mi conosceva sapeva che non doveva farmi arrabbiare, infatti gli urlai contro così tanti insulti e bestemmie che fu un miracolo se quell’uomo non morì sul posto, ma la cosa non piacque per niente a Norvegia, infatti se facevo qualcosa che non gli andava a genio non esitava a punirmi, e anche severamente, continuando a chiamarmi skraeling, che in antico norvegese significava miserabile. Fu con enorme riluttanza che, nel 1261, accettai la sovranità del Re di Norvegia sulla mia terra.
 
I rapporti tra Norvegesi e Inuit non erano per niente amichevoli, e gli ultimi non volevano avere niente a che fare con i coloni, per cui evitavano di avere contatti. E le cose peggiorarono quando, all’inizio del 1300, il clima della mia terra cominciò a cambiare: gli inverni divennero più freddi e lunghi, tanto che la popolazione a stento riusciva a sopravvivere, ma ricordo poco di quel periodo, ricordo solo che deliravo a causa della febbre, che nonostante fossi coperto bene avevo sempre freddo, un freddo che veniva dal mio corpo. Ricordo le preghiere che rivolgevo agli spiriti affinché vegliassero su di me, impedendomi di fare quegli orribili incubi che mi assalivano appena calava il sole.
 
Nonostante lo odiassi, nonostante lo facessi sempre disperare, Norvegia non mi lasciò mai da solo. Rimase sempre al mio fianco a prendersi cura di me, a rassicurarmi con parole di conforto, che mai avrei creduto potessero uscire dalla sua bocca.
 
Quando mi ripresi dalla mia lunga malattia, era l’anno 1537. Non sapevo ancora che presto avrei patito le pene dell’Inferno sotto il dominio del diavolo in persona.
 
Un diavolo che si chiamava Danimarca.










 
Angolo Autrice:
 
Ho essenzialmente messo i principali avvenimenti che accaddero in Groenlandia prima del domino danese, e spero di essere stata abbastanza fedele ai fatti storici. Beh, passiamo a rispondere:
 
Lady_Shinigami: sono contenta che la storia di Groenlandia ti incuriosisca, spero che anche questo capitolo ti piaccia ^__^
 
Blue_Witch: ho letto la tua fic, e la trovo molto carina ^__^ spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!
 
moniko chan: mmmh … dovrò cominciare a non far trapelare nulla su quello che voglio far accadere … anche se è più forte di me fare spoiler! XD spero che continuerai a seguire la fic, ora arriva il bello! :D
 
Miharu_Chan: a te devo un ringraziamento colossale: vedi, non ero mai soddisfatta del primo capitolo, avevo sempre in mente di cambiarlo, ma poi la tua recensione mi ha fatto cambiare idea. Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo, forse un po’ nozionistico, ma il bello arriva dopo!


 
Ci vediamo al prossimo capitolo, aspetto i vostri commenti! :D
 
Farvel! ^O^




P.S.: Emil è il nome che ho scelto per Islanda, mentre Lukas per Norvegia e Mathias per Danimarca. Alla prossima! :D

  
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