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Autore: VeNoBa    24/05/2011    3 recensioni
Fanfiction a più capitoli su uno dei miei manga preferiti^^ Prevalentemente vissuta con gli occhi di Yuuki e Zero,ma ci sarà anche "parecchio Kaname" dentro :) Scritta partendo dal presupposto che tutto il passato di Kaname sia già venuto a galla...
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Villa Shoutou (capitolo 18)

“È tanto facile ingannare se stessi, senza accorgersene, quanto è difficile ingannare gli altri, senza che ne accorgano” (François de La Rochefoucauld)

I due giorni di viaggio a piedi proseguirono piuttosto tranquillamente. Yuuki e Zero evitarono accuratamente ogni tipo di contatto, anche solo visivo, e Aidoh non nominò neanche di sfuggita la scena a cui aveva assistito quella notte.

Dormirono in tenda, Yuuki e Aidoh ne avevano una separata da quella degli hunters, che a turno facevano la guardia.

Non si aspettavano di essere braccati, né attaccati…ma quel silenzio e quella desolazione…faceva rabbrividire; non c’era un’anima, neanche gli animali, eppure erano in una radura.
La cosa ai cacciatori non era sfuggita, stavano all’erta.

Alle sei del pomeriggio, finalmente, oltre gli alberi, intravidero il tetto della villa degli Shoutou.

“Oh, era ora, maledizione! Pensavo che non saremmo mai arrivati” borbottò Kaito.

“Camminare è un buon allenamento, ragazzo, non lamentarti” lo apostrofò Yagari.
Poi, si voltò a guardare Zero.

“Tutto okay, tu?” gli chiese.

Il ragazzo annuì.

“Sei bianco, in faccia”

“Mi hai mai visto di un altro colore, Maestro?” ribatté lui.

L’hunter bendato ridacchiò.

“Voi due? Stanchi?” domandò ad Aidoh e Yuuki.

“Un pochino, in effetti…” confessò lei.

Aidoh non rispose.

“Bhè, stanotte penso proprio che ci ospiterà il vampiro, per cui non ci rimetteremo i viaggio, fino a domattina. Vedete, quindi, di dormire” pronunciando quest’ultima frase, lanciò un’occhiata a Zero, che fece finta di nulla.

Oltrepassato il boschetto che nascondeva la tenuta, videro un uomo andargli incontro, con una lanternina.
I tre hunters si irrigidirono e misero mano alle armi…

“Buonasera” fece l’ometto calvo, sorridendo.

La ragazza fece un passo avanti.

“Buonasera” disse.

Era un vampiro di classe B, un nobile, come Aidoh-senpai.

“Il mio nome è Hiroto, sono il maggiordomo di casa Shoutou”

Gli hunters si fecero avanti.

“Noi siamo i cacciatori mandati dall’Associazione, per il figlio di Shoutou, Tsuyo”

“Immaginavo…e avete portato un gradito ospite, con voi” sorrise Horoto, guardando Yuuki.

“Sì, sì, eh…bando alle ciance: il tuo padrone?” chiese Yagari.

“Il Nobile Shoutou arriverà tra un paio di giorni, ha detto di avere qualche faccenda da sbrigare; si è assicurato che voi possiate godere di ogni comodità e della massima ospitalità da parte di tutto il personale della tenuta”

“Ma che significa?” s’intromise Kaito.

“Gli accordi erano “venire, caricare, tornare, scaricare”, nessuno ci ha parlato di un soggiorno di “piacere”” abbaiò l’hunter più vecchio.

“Il Nobile Shoutou era assolutamente rammaricato, ma voi eravate già in viaggio, quando è stato costretto a partire. Preferiva essere presente, durante la consegna del figlio, per cui mi ha incaricato di far sì che voi aspettiate fino al suo arrivo, prima di fare ritorno all’Associazione”

“Tzè… “…mi ha incaricato di far sì che voi aspettiate…”, è proprio un purosangue” sottolineò Zero, tra i denti.

Gli altri si scambiarono uno sguardo.

Yagari sbuffò, grattandosi il mento; i suoi ex allievi misero le braccia incrociate e attesero, immobili, la sua decisione.
Yuuki non sapeva cosa dire…il luogo era sinistro, avrebbe tranquillamente potuto trattarsi di una trappola, ma…l’ometto calvo aveva l’aria innocua.
Aidoh se ne stava in disparte, con un’espressione indecifrabile.

Il cacciatore bendato tirò una pacca sulla spalla ai suoi due ragazzi, poi si rivolse al servitore:
“Bene, se dobbiamo aspettare, aspetteremo. Un paio di giorni, non di più; abbiamo degli ordini: portare via il ragazzino, con o senza suo padre presente”

Hiroto sorrise nuovamente, invitandoli a seguirlo con un gesto del braccio.
I sei attraversarono una larga distesa di erba all’inglese, per giungere alla tenuta.
Il maggiordomo in testa, seguito da Yagari, con a seguito Kaito, Yuuki, Aidoh e Zero.

La tenuta era in stile gotico, con l’oscurità era decisamente grottesca; era molto più simile ad una cattedrale che ad una casa.

Il pesante portone si aprì al tocco del vecchio vampiro…l’interno era illuminato da un immenso lampadario; una scalinata enorme, ricoperta con un tappeto rosso, era la prima cosa che saltava agli occhi, appena messo piede nel salone.

Un sibilo e una lieve folata di vento fece ondulare le fiamme delle candele; gli hunters estrassero le armi, Zero, istintivamente, afferrò Yuuki per un braccio e la spinse dietro di sé…

La ragazza guardò in direzione di Hiroto: era sparito!

“Zero…”

“Lo so” fece lui.

Dall’oscurità del corridoio laterale fece capolino una figura…aveva una veste lunga e bianca e dei lunghi capelli mossi…

Yagari e Kaito si misero davanti ad Aidoh, mentre Sara si avvicinava, guardandoli fissi, senza dire una parola.

“Stammi attaccata, hai capito?” sussurrò l’hunter tatuato.

La ragazza si sporse, oltre la schiena di lui, e vide una piccola figura accanto alla donna: era un bambino!

“Dov’è il padrone di questa casa, vampira?” le domandò Yagari.

Sara sorrise, poggiando una mano sulla spalla del ragazzino.

“Ora è dentro di me, con tutti i suoi poteri” rispose, poi.

“L’hai divorato!” esclamò Kaito.

“Oh…ma che volgarità. Shoutou fa parte del mio essere, è mio, ora”

“Lascia andare il piccoletto” le intimò Yagari.

In risposta, la purosangue strinse Tsuyo a sé:
“No, lui è mio figlio…sono diventata sua madre e suo padre”

Yuuki percepì l’odore di altri vampiri…una decina di ragazze, ex-umane, li raggiunse…le aveva trasformate tutte Sara-sama.

“Non avete ragione di temermi…non ho intenzione di nuocervi. Mi siete preziosi, per uno scambio”

La donna fece un cenno e degli uomini scesero dalla scala, circondando gli hunters e Aidoh…poi lasciò il bambino, che venne preso in consegna da una delle sue adepte, e si piazzò davanti a Zero.

Si guardarono: l’hunter ricordava bene in che circostanza lui e la Shirabuki si erano visti l’ultima volta e anche le parole che lei gli aveva rivolto…
Yuuki avvertì alla perfezione i muscoli di lui contrarsi, mentre Sara posava lo sguardo sulla Bloody Rose stretta nella sua mano e adagiata lungo il suo fianco.

“Non credo ti convenga farlo…” gli disse la donna, guardandolo dritto negli occhi.
Dopodiché i suoi occhi incrociarono quelli della ragazza, che si scostò da Zero.
La Shirabuki sorrise.

“Lei va chiusa nella camera del bambino…loro tre nei sotterranei…lui portatelo nella mia stanza” concluse, senza smettere di fissare l’hunter tatuato.


Zero stava seduto, in silenzio, disarmato, sul grande letto a baldacchino appartenuto a Shoutou, ora di proprietà di Sara.
La donna girava e girava, come a volerlo guardare da tutte le angolazioni...nello stesso modo in cui un cacciatore cova la preda, prima di attaccare.

"Zero...Kiryu...l'hunter vampiro..." borbottò, arrestandosi di fronte a lui.

Il ragazzo alzò lo sguardo.

La donna si sporse...a diede un'annusata all'aria.

"Il tuo odore non è quello di un vampiro ex-umano. Tu puzzi di "reale", di sanguepuro...eppure...la tua mente è ancora annebbiata da un desiderio di sangue che non può essere soddisfatto...lo sai cosa dicono, riguardo la sete dei vampiri?" cinguettò Sara.

Lui non rispose, rimase inespressivo.

Lei ghignò, avvicinando ancora di più il suo volto a quello di lui.

"Shoutou mi ha donato il suo potere...una capacità molto strana, per essere parte di un animale...l'empatia: il dono di sentire, intensamente, gli stati d'animo degli altri"

Sedette accanto all'hunter e avvicinò la bocca al suo orecchio:
"Posso percepirlo...il tremito che ti assale, in sua presenza, le tue vene che pulsano...tutto il tuo corpo si mette sull'attenti e freme...vorresti affondare i canini in ogni parte accessibile di lei e succhiare, sentire il gusto del suo sangue sulla lingua, fartelo scivolare lungo la gola; vorresti poterla dilaniare, fare a pezzi e divorare, tanto è feroce e immenso il desiderio che hai per lei"

Zero, le cui mani erano saldamente affodante nella coperta su cui stava seduto, girò lo sguardo, per incontrare quello di lei.
Era in preda all'ansia...ma non voleva e non poteva farsi prendere dal panico.

"Lo sai qual'è il vero e unico amore eterno? Quello che non potrà mai trovare appagamento...durerà per sempre, perchè non potrà mai essere vissuto. Il tuo tormento è così dolce...mi inebria la mente...è come se potessi nuotare nei miandri del tuo cuore, del tuo amore e assaporarlo, come se fosse mio; lo strazio che provi nel non poterla avere, nonostante tu l'abbia a portata di mano, è ciò che impedisce al tuo folle desiderio di assopirsi e ti fa sentire una belva feroce, costretta a trattare con i guanti l'agnellino che vorrebbe sbranare"

Il ragazzo ruotò il busto, per trovarsi faccia a faccia con lei...i suoi occhi avevano una strana luce, erano quasi ipnotizzanti.

"Non vuoi sapere...quali sono i suoi, di pensieri, invece?" gli chiese.

Il cacciatore la ignorò:
"Cos'è che vuoi, da me, vampira?" se ne uscì, a bruciapelo.

Sara gli mise una mano sul petto e appoggiò la guancia nell'incavo tra il collo e la spalla...

"Il tuo sangue...voglio che tu mi faccia dono della tua forza...per poter finalmente spazzare via l'ultimo ostacolo che si trova fra me e il mio trono"

"Kuran" disse Zero.

  
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