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Autore: malfoygirl    02/02/2004    11 recensioni
è la mia prima ff sulla fantastica coppia draco&herm!!!leggete e commentate, plz!!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 -Strani comportamenti-

 

Il primo di Settembre era sempre un giorno campale al Binario 9 e ¾ della stazione di King’s Cross. C’era una confusione terribile: l’Espresso per Hogwarts sbuffava nuvole di fumo grigio che si srotolavano in forme curiose nell’aria tersa; gli ultimi ritardatari salutavano frettolosamente i genitori sulla banchina, per poi slanciarsi con foga sul treno. Tra le numerose teste di studenti che si affacciavano ai finestrini ne spiccava una di un biondo quasi argenteo: Draco Malfoy stava scambiando qualche parola con suo padre Lucius; o per essere più precisi, Lucius stava investendo il figlio, che lo ascoltava a capo chino, con aspre parole: “..e infine, Draco, te lo ripeto per l’ennesima volta:ricordati che sei uno studente del sesto anno, un prefetto Serpeverde e soprattutto un Malfoy! Se quest’anno non supererai quell’odiosa mezzosangue della Granger nello studio e quell’idiota sfregiato di Potter nel Quidditch ne sarò molto deluso...e tu sai bene cosa significa”. Lucius Malfoy squadrò brevemente il figlio, e con voce melliflua e velenosa gli augurò “Buon anno scolastico”. L’Espresso per Hogwarts partì sbuffando e tutte le teste si ritirarono subito negli scompartimenti: tutte tranne una, quella di Hermione Granger. Non vista aveva assistito alla scena, e mentre lentamente rientrava e chiudeva il finestrino non poté fare a meno di sentirsi un tantino dispiaciuta per Malfoy. Suo padre Lucius era davvero un viscido. Era stato rinchiuso ad Azkaban fino ad Agosto per quello che in Giugno aveva combinato all’Ufficio Misteri con altri Mangiamorte. Ma il Ministero dopo poco tempo l’aveva liberato senza dare spiegazioni; forse, riflettè Hermione, perchè era a conoscenza della sua vicinanza a Voldemort, e sperava, controllandolo, di venire a sapere qualcosa di più. E ora Lucius Malfoy si aggirava libero, ostentando un’estrema noncuranza per gli sguardi ostili che il suo passaggio suscitava, e tormentando suo figlio. Draco sembrava tutt’altro che contento mentre ascoltava i rimbrotti del padre, ma Hermione ricordava ciò che aveva detto Harry del suo incontro con Malfoy gli ultimi giorni di scuola l’anno prima: sembrava furioso per ciò che era accaduto a suo padre. Hermione non sapeva davvero che pensare; era inutile stare a rimuginarci sopra. Cominciò a battibeccare con Ron Weasley, e la discussione che seguì ebbe il potere di farle dimenticare ogni pensiero su Malfoy.

 

* * *

 

“Buon anno scolastico”. Mentre si ritirava nello scompartimento, Draco Malfoy ripensava alle ultime parole di suo padre: “Ma perchè è così duro e inflessibile persino con me?Non mi tratta da figlio, ma da ‘Erede dei Malfoy’” pensò con una punta di disgusto e di amarezza. “Ehi Draco, finalmente ti abbiamo trovato!” esclamò una voce ottusa proveniente dalla porta dello scompartimento; apparteneva a Goyle, un enorme ragazzo che con un colosso di nome Tiger che lo seguiva, costituiva la fedele spalla e la guardia del corpo di Draco. I due si sedettero, e mentre il treno cominciava a muoversi Draco li salutò con un cenno del capo, fissò insistentemente fuori dal finestrino e si immerse nei suoi pensieri, cercando di ignorare le stupide chiacchiere dei suoi compagni di viaggio. Poco dopo si alzò, uscì dallo scompartimento e si avviò da solo in corridoio, lo sguardo a terra perso nel vuoto. Era stanco. Stanco di sentirsi adulare dai Serpeverde solo perchè era un Malfoy; stanco di sentire suo padre fare discorsi interminabili sulla purezza del sangue, sull’importanza della sua famiglia. Quei discorsi gli venivano ripetuti da quando era nato, e cominciava a non poterne più. I Malfoy. Nobile famiglia purosangue. Intollerante verso Babbani, Mezzosangue e Babbanofili, e odiata per questo. Valeva davvero la pena di esserne l’erede? Draco rivolse lo sguardo ai ragazzi e alle ragazze che allegramente chiacchieravano seduti nei vari scomparti. La maggior parte di loro lo disprezzava, e soltanto per colpa sua, se ne rendeva conto ora: aveva trascorso gli ultimi cinque anni ad obbedire a suo padre disprezzando e deridendo i mezzosangue e quelli che non erano delle sue stesse idee, ostentando un volto fiero e spavaldo, e un’espressione di sfida che, poteva ammetterlo con se stesso, erano una maschera...e il risultato era che nei cinque anni trascorsi a Hogwarts si era sentito..solo. ci teneva tanto a diventare come suo padre voleva? Continuò a pensare e a vagare senza meta, verso il fondo del treno. Ad un tratto si sentì chiamare: “Ehi, Malfoy!”.

 

* * *

 

Hermione, Ron e Harry si erano immersi in un discorso riguardante l’Ordine della Fenice...e incredibilmente, questo si era trasformato in un acceso dibattito sul Quidditch. Hermione aveva sopportato le discussioni sullo sport tutta l’estate, e ne aveva fin sopra i capelli. Sbuffando, prese il Manuale degli Incantesimi dal baule e cominciò a sfogliarlo distrattamente. Levò gli occhi dal libro proprio mentre Draco Malfoy passava lentamente davanti al loro scomparto, lo sguardo fisso a terra incredibilmente triste. Hermione ebbe come un lampo e ricordò la scena a cui aveva assistito poco prima di partire tra Malfoy e suo padre. Cedendo a un impulso incontrollato e al suo istinto, si alzò in piedi, scavalcò le gambe di Harry e Ron, e fece capolino dalla porta, chiamando: “Ehi, Malfoy!”. Draco si girò di scatto verso di lei, e quando la vide i suoi occhi per un istante si spalancarono dallo stupore. Trasalì e le chiese con voce aggressiva: ”Che vuoi?”. Hermione ricambiò il suo sguardo e con voce ferma gli rispose: “Niente. Sei passato davanti a noi con quell’aria assente invece di venire ad insultarci, e così mi chiedevo se tu avessi qualche...”. Si interruppe, come ritornando bruscamente in sè e rendendosi conto di chi fosse la persona che aveva davanti. “Niente. Come non detto.”. E rientrò precipitosamente. Draco rimase come paralizzato per qualche istante, poi riscuotendosi realizzò ciò che era appena successo: “Quella saccente signorina sotutto che si preoccupa per me? Dev’essere impazzita”. In effetti era proprio così che Hermione, sedutasi al suo posto, il viso scarlatto, si sentiva. Ron e Harry non si erano accorti di niente, dato che non avevano visto Malfoy. Ma lei...che diavolo le era preso? Malfoy non faceva che insultarla ogni volta che la vedeva, cosa le era saltato in mente di rivolgersi a lui in quel modo? ”Aveva un’aria così triste...” disse una vocina dentro di lei. Hermione scosse vigorosamente la testa e se la prese fra le mani, per scacciare via quel pensiero inopportuno. “Che hai?” le chiesero all’unisono Harry e Ron, lo sguardo attonito. Hermione riprese il controllo di sè, sorrise a fatica e rispose: “Niente...ehm...emicrania..”.

 

  
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