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Autore: zelot    26/05/2011    0 recensioni
A volte la guerra nasconde trame più temibili dei proiettili, più silenziose della morte, occultate dal sapore del sangue e dalla voglia di sopravvivere. E a volte quando lo scopri è già troppo tardi, perchè c'è già in moto qualcosa di più grande, qualcosa che ti scorre come Veleno nelle vene.
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Si scende in battaglia

Dallo spazio sembravano tante stelle cadenti che ferivano la galassia. Le navi da sbarco si lasciavano dietro le scie azzurre dei reattori, mentre con rapidità si inoltravano oltre l'orbita di Whirmy. Il Colonnello Fhort e la sua squadra erano pronti a partire, la correzione del tiro di lancio era stata portata a termine, il conto alla rovescia era già iniziato. L'unico membro della Black Rose rimasto sul incrociatore Cloto era il Capitano Jules che coordinava le truppe sul campo. La voce atona dell'I.A. risuonò nella cabina di comando e all'interno delle capsule > 10, 9, 8, 7, 6 < il Capitano strinse gli occhi, le mani piccole e cicciottelle si muovevano veloci sullo schermo del computer > ...5, 4, 3, 2... < i secondi scorrevano implacabili, come sempre il tempo non si curava di essere magnanimo, ma parte la cosa non sembrava interessare il genio > ...1, rilascio capsule. < tutti erano pronti a veder sganciare i gusci... ma la partenza non avvenne. Il vecchio generale si voltò verso Jules > Capitano! E' diventato improvvisamente sordo? Sganci i gusci! < Jules non sembrava prestargli attenzione > Capitano!!! < urlò furibondo paonazzo in viso battendo i pugni sulla sedia, ma quello continuava a digitare a capo chino sino a quando... > Osservi fuori...< disse improvvisamente con serafica calma e un sorriso disteso sul volto. Il Generale spostò gli occhi al grande vetro della cabina di pilotaggio. A non molto distanza dall'incrociatore Cloto il buio dello spazio si piegò risucchiato da quella che pareva l'immensa forza sprigionata dal volo interstellare. Comparvero in un boato due immense astronavi Lunoland. Il vecchio parve aver visto un fantasma, solo che quello a cui stavano andando in contro era molto peggio. Rimase lì sbigottito con gli occhi sbarrati ed osservava le due grandi navi da guerra. Andò indietro, cauto, cercando con le mani i poggia braccia e si sedette lentamente sulla sedia. Il capitano inserì alcuni codici di sblocco > Rilascio delle capsule effettuato. < i venti soldati vennero sparati sulla superficie. Il Generale riprese il controllo di sé, tirò nuovamente il petto in fuori prendendo un bel respiro e tossì per attirare l'attenzione > Avete appena salvato venti soldati e la missione Capitano Jules. Il risucchio gravitazionale li avrebbe mandati fuori orbita. Ora però... < guardò tutti dall'alto in basso > ...vediamo di salvare la nostra di pelle. Abbiamo contro due Corvette Lunoland. Probabilmente erano sulle nostre tracce da quando abbiamo fatto il salto interspaziale. < alzò il tono imponendosi su tutti e tutto > Allertate la nave, dirottate tutta la potenza sugli scudi frontali e mettetemi in contatto con le nostre due fregate. < suonò l'allarme e tutta la nave prese vita come un formicaio. Jules sorrise e riprese i comandi del suo pannello.


La Black Rose scendeva veloce. I test non erano mai come la realtà. Sembrava che quell'involucro metallico dovesse esplodere o sfaldarsi da un momento all'altro > YUUUUUUUUUUUUHHHHHH!!!!! < dagli altoparlanti nelle capsule rimbombò la voce esaltata di Ricko > Senti come balla quest'affare. Vero ritmo latino baby. < in sottofondo sommesse imprecazioni e bestemmie facevano da contorno alla discesa, furono però coperte dalla voce fredda di Fhort > Armature su. Scudi su. Prepararsi all'atterraggio. Sarà brusco, pronti all'impatto fra 5, 4, 3, 2, 1 < le fronde degli alberi nel frattempo strusciavano contro la protezione esterna, ma il rumore dei retro razzi fece ammutolire tutto il resto. I rombi degli atterraggi si susseguirono uno dietro l'altro. La battaglia era già iniziata i rumori degli scontri non erano lontani. Le porte si aprirono di scatto con un fruscio metallico, quella di Kote si era bloccata per l'urto...dopo pochi secondi volò via sfondata da un calcio andandosi a schiantare contro un albero. Dal fianco di ogni capsula si aprì lo scomparto con l'arma e da ognuna di esse iniziarono a uscire uomini color onice. Fhort si muoveva rapido in testa al gruppo, si guardò attorno con gli occhi azzurri, limpidi come l'acqua marina > Black Rose con me. Linee serrate bassi e rapidi. < i nano droidi all'interno dell'orecchio trasferirono il messaggio come un auricolare da soldato a soldato. Il Colonnello flesse le gambe e iniziò a correre basso fra i tronchi. Lo raggiunse in poche falcate Kote e subito dopo anche lui si abbassò muovendosi nella boscaglia in prima linea con Fhort che fece suddividere la squadra in due file sfalzate, solo a Himman e Veronica invece venne ordinato di dividersi dal resto del gruppo. Gli indicò il folto della foresta con un semplice gesto a due dita della mano, scomparvero inghiottiti dalle ombre degli alberi. Tsuke raggiunse il fianco sinistro dell'amico, mentre il gigante a destra osservava da dietro un albero e dava le coordinate alla squadra con il mortaio. Ogni soldato caricò l'arma. Lo scatto dei caricatori e le turbine delle armi a energia vibravano nelle orecchie di tutti. Il mortaio venne piazzato. Silenzio. Il vento leggero e fresco della Foresta si insinuava fra le fronde, alcune foglie cadendo dai rami volteggiavano nell'aria dondolando come gondole senza timoniere per cadere infine rovinosamente a terra con una carezza leggera al suolo. Gli occhi di tutti si ridussero a una fessura osservando con attenzione il campo di battaglia, ed anche in questo caso i droidi agirono acutizzando la vista come quella di un falco. 
Eccolo lì, i Luonad. Erano esseri semi umanoidi, molti simili per anatomia interna e fisionomia agli umani, però non avevano capelli e la loro pelle aveva un colore azzurrognolo con una consistenza liscia simile a velluto di uno strano colore blu. Sul lobo frontale due piccole corna non erano ancora state “piallate” dall'evoluzione. Quelle minute protuberanze ossee gli davano l'aria di demoni, a rafforzare quell'immagine diabolica che avevano i terresti dei Lunoland ci pensavano le due file di denti. La propaganda dell'Unione delle Repubbliche da sempre aveva giocato su queste caratteristiche per instaurare un senso di disgusto, di superiorità e di odio verso i demoni dalla pelle blu. Come gli uomini potevano essere uccisi colpendoli in testa, danneggiandogli le vie respiratorio o colpendo organi vitali, ma come i soldati dell'Unione erano protetti da delle armature speciali che producevano degli scudi di energia molto resistenti. Provetti combattenti erano molto pericolosi per la loro agilità e astuzia, spesso erano affiancati dai Ghter, bestioni pelosi e cerebralmente ancora sottosviluppati.

La battaglia si stava articolando fra i container vicino ai magazzini, l'insieme delle strutture formava una serie di corridoi abbastanza larghi da poterci far passare un muletto. I container e i muri più spessi venivano usati dai soldati come copertura, ma era chiaro che a breve sarebbero stati sopraffatti dai nemici in netta superiorità numerica.
Fhort guardò tutti e quando si rigirò verso il campo di battaglia la scia di un colpo di cecchino vibrò nell'aria insieme al suono ottuso dello sparo. Il proiettile perforante trapanò l'aria e senza che potesse far nulla entrò nella testa di uno degli alieni bucandogli il cranio con perfezione chirurgica. Il foro di entrata era poco più grande di un polpastrello, quello di uscita invece era grosso quanto un pugno di un uomo adulto. Il cervello della creatura esplose fuori dallo squarcio d'uscita che si aprì sulla fronte calva ed il sangue verde schizzò fuori finendo sui compagni.
Aaaaaaahhhhhhhh!!! Avanti Black Rose! < un urlo dalla foresta proruppe insieme al fischio di un colpo di mortaio calante...musica per i soldati assediati che risposero con urla di felicità, riprendendo a sparare con rinnovata forza.

Davanti a tutti correvano Fhort con la sua carabina, Kote con il suo lancia granate e Tsuke con la sua spada facendo strada ai compagni poco più arretrati. Ognuno spingeva più che poteva sulle gambe tentato di abbandonare ogni scherma per la gloria personale, ma l'eroismo e la potenza dei tre ufficiali inspirava il cuore a seguirli senza esitazione e sopratutto a non tradire la loro fiducia, come incentivo nelle retrovie vi era Ricko che con qualcosa di molto grosso, non ben identificato, in entrambe le braccia ed appariva molto peggio dei Lunoland. La ritirata non era quindi contemplata, come non lo era lo scioglimento delle righe, combattevano uniti come un sol uomo, come fossero fratelli...era quella la forza della Black Rose la punta di lancia dell'Unione.



p.s. Non sò se qualcuno legge questa storia e i miei capitoli, non sò nemmeno cosa ne pensate dato che non ci sono delle Recensioni, ma se c'è qualcuno che mi ha almeno un pò letto chiedo scusa per il ritardo di questo capitolo, sono molto impegnato e i prossimi arriveranno probabilmente fra un bel pò.
La correzzione degli orrori e errori ortografici come sempre verrà fatta in questi giorni, sperando che la prima versione non sia troppo mostruosa da leggere, vi ringrazio e vi auguro buona notte^^

  
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