Dallo spazio sembravano tante stelle cadenti che ferivano la galassia. Le navi da sbarco si lasciavano dietro le scie azzurre dei reattori, mentre con rapidità si inoltravano oltre l'orbita di Whirmy. Il Colonnello Fhort e la sua squadra erano pronti a partire, la correzione del tiro di lancio era stata portata a termine, il conto alla rovescia era già iniziato. L'unico membro della Black Rose rimasto sul incrociatore Cloto era il Capitano Jules che coordinava le truppe sul campo. La voce atona dell'I.A. risuonò nella cabina di comando e all'interno delle capsule > 10, 9, 8, 7, 6 < il Capitano strinse gli occhi, le mani piccole e cicciottelle si muovevano veloci sullo schermo del computer > ...5, 4, 3, 2... < i secondi scorrevano implacabili, come sempre il tempo non si curava di essere magnanimo, ma parte la cosa non sembrava interessare il genio > ...1, rilascio capsule. < tutti erano pronti a veder sganciare i gusci... ma la partenza non avvenne. Il vecchio generale si voltò verso Jules > Capitano! E' diventato improvvisamente sordo? Sganci i gusci! < Jules non sembrava prestargli attenzione > Capitano!!! < urlò furibondo paonazzo in viso battendo i pugni sulla sedia, ma quello continuava a digitare a capo chino sino a quando... > Osservi fuori...< disse improvvisamente con serafica calma e un sorriso disteso sul volto. Il Generale spostò gli occhi al grande vetro della cabina di pilotaggio. A non molto distanza dall'incrociatore Cloto il buio dello spazio si piegò risucchiato da quella che pareva l'immensa forza sprigionata dal volo interstellare. Comparvero in un boato due immense astronavi Lunoland. Il vecchio parve aver visto un fantasma, solo che quello a cui stavano andando in contro era molto peggio. Rimase lì sbigottito con gli occhi sbarrati ed osservava le due grandi navi da guerra. Andò indietro, cauto, cercando con le mani i poggia braccia e si sedette lentamente sulla sedia. Il capitano inserì alcuni codici di sblocco > Rilascio delle capsule effettuato. < i venti soldati vennero sparati sulla superficie. Il Generale riprese il controllo di sé, tirò nuovamente il petto in fuori prendendo un bel respiro e tossì per attirare l'attenzione > Avete appena salvato venti soldati e la missione Capitano Jules. Il risucchio gravitazionale li avrebbe mandati fuori orbita. Ora però... < guardò tutti dall'alto in basso > ...vediamo di salvare la nostra di pelle. Abbiamo contro due Corvette Lunoland. Probabilmente erano sulle nostre tracce da quando abbiamo fatto il salto interspaziale. < alzò il tono imponendosi su tutti e tutto > Allertate la nave, dirottate tutta la potenza sugli scudi frontali e mettetemi in contatto con le nostre due fregate. < suonò l'allarme e tutta la nave prese vita come un formicaio. Jules sorrise e riprese i comandi del suo pannello.
La Black Rose scendeva veloce. I test
non erano mai come la realtà. Sembrava che quell'involucro
metallico dovesse esplodere o sfaldarsi da un momento all'altro >
YUUUUUUUUUUUUHHHHHH!!!!! < dagli altoparlanti nelle capsule
rimbombò la voce esaltata di Ricko > Senti come balla
quest'affare. Vero ritmo latino baby. < in sottofondo sommesse
imprecazioni e bestemmie facevano da contorno alla discesa, furono
però coperte dalla voce fredda di Fhort > Armature su. Scudi
su. Prepararsi all'atterraggio. Sarà brusco, pronti all'impatto
fra 5, 4, 3, 2, 1 < le fronde degli alberi nel frattempo
strusciavano contro la protezione esterna, ma il rumore dei retro razzi
fece ammutolire tutto il resto. I rombi degli atterraggi si
susseguirono uno dietro l'altro. La battaglia era già iniziata i
rumori degli scontri non erano lontani. Le porte si aprirono di scatto
con un fruscio metallico, quella di Kote si era bloccata per l'urto...dopo pochi secondi volò via sfondata da
un calcio andandosi a schiantare contro un albero. Dal fianco di
ogni capsula si aprì lo scomparto con l'arma e da ognuna di esse
iniziarono a uscire uomini color onice. Fhort si muoveva rapido in testa
al gruppo, si guardò attorno con gli occhi azzurri, limpidi come
l'acqua marina > Black Rose con me. Linee serrate bassi e rapidi.
< i nano droidi all'interno dell'orecchio trasferirono il messaggio
come un auricolare da soldato a soldato. Il Colonnello flesse le gambe
e iniziò a correre basso fra i tronchi. Lo raggiunse in poche
falcate Kote e subito dopo anche lui si abbassò muovendosi nella
boscaglia in prima linea con Fhort che fece suddividere la squadra in
due file sfalzate, solo a Himman e Veronica invece venne ordinato di
dividersi dal resto del gruppo. Gli indicò il folto della
foresta con un semplice gesto a due dita della mano, scomparvero
inghiottiti dalle ombre degli alberi. Tsuke raggiunse il fianco
sinistro dell'amico, mentre il gigante a destra osservava da dietro un
albero e dava le coordinate alla squadra con il mortaio. Ogni soldato
caricò l'arma. Lo scatto dei caricatori e le turbine delle armi
a energia vibravano nelle orecchie di tutti. Il mortaio venne piazzato.
Silenzio. Il vento leggero e fresco della Foresta si insinuava fra le
fronde, alcune foglie cadendo dai rami volteggiavano nell'aria
dondolando come gondole senza timoniere per cadere infine rovinosamente
a terra con una carezza leggera al suolo. Gli occhi di tutti si
ridussero a una fessura osservando con attenzione il campo di
battaglia, ed anche in questo caso i droidi agirono acutizzando la
vista come quella di un falco.
Eccolo lì, i Luonad. Erano esseri semi umanoidi, molti simili
per anatomia interna e fisionomia agli umani, però non avevano
capelli e la loro pelle aveva un colore azzurrognolo con una
consistenza liscia simile a velluto di uno strano colore blu. Sul lobo
frontale due piccole corna non erano ancora state
“piallate” dall'evoluzione. Quelle minute protuberanze
ossee gli davano l'aria di demoni, a rafforzare quell'immagine
diabolica che avevano i terresti dei Lunoland ci pensavano le due file
di denti. La propaganda dell'Unione delle Repubbliche da sempre aveva
giocato su queste caratteristiche per instaurare un senso di disgusto,
di superiorità e di odio verso i demoni dalla pelle blu. Come
gli uomini potevano essere uccisi colpendoli in testa, danneggiandogli
le vie respiratorio o colpendo organi vitali, ma come i soldati
dell'Unione erano protetti da delle armature speciali che producevano
degli scudi di energia molto resistenti. Provetti combattenti erano
molto pericolosi per la loro agilità e astuzia, spesso erano
affiancati dai Ghter, bestioni pelosi e cerebralmente ancora
sottosviluppati.
La battaglia si stava articolando fra i container vicino ai magazzini,
l'insieme delle strutture formava una serie di corridoi abbastanza
larghi da poterci far passare un muletto. I container e i muri
più spessi venivano usati dai soldati come copertura, ma era
chiaro che a breve sarebbero stati sopraffatti dai nemici in netta
superiorità numerica.
Fhort guardò tutti e quando si rigirò verso il campo di
battaglia la scia di un colpo di cecchino vibrò nell'aria
insieme al suono ottuso dello sparo. Il proiettile perforante
trapanò l'aria e senza che potesse far nulla entrò nella
testa di uno degli alieni bucandogli il cranio con perfezione
chirurgica. Il foro di entrata era poco più grande di un
polpastrello, quello di uscita invece era grosso quanto un pugno di un
uomo adulto. Il cervello della creatura esplose fuori dallo squarcio
d'uscita che si aprì sulla fronte calva ed il sangue verde
schizzò fuori finendo sui compagni.
Aaaaaaahhhhhhhh!!! Avanti Black Rose! < un urlo dalla foresta
proruppe insieme al fischio di un colpo di mortaio calante...musica per
i soldati assediati che risposero con urla di felicità,
riprendendo a sparare con rinnovata forza.
Davanti a tutti correvano Fhort con la sua carabina, Kote con il suo
lancia granate e Tsuke con la sua spada facendo strada ai compagni poco
più arretrati. Ognuno spingeva più che poteva sulle gambe
tentato di abbandonare ogni scherma per la gloria personale, ma
l'eroismo e la potenza dei tre ufficiali inspirava il cuore a
seguirli senza esitazione e sopratutto a non tradire la loro fiducia,
come incentivo nelle retrovie vi era Ricko che con qualcosa di molto
grosso, non ben identificato, in entrambe le braccia ed appariva molto
peggio dei Lunoland. La ritirata non era quindi contemplata, come non
lo era lo scioglimento delle righe, combattevano uniti come un sol
uomo, come fossero fratelli...era quella la forza della Black Rose la
punta di lancia dell'Unione.
p.s. Non sò se qualcuno legge questa storia e i miei capitoli,
non sò nemmeno cosa ne pensate dato che non ci sono delle
Recensioni, ma se c'è qualcuno che mi ha almeno un pò
letto chiedo scusa per il ritardo di questo capitolo, sono molto
impegnato e i prossimi arriveranno probabilmente fra un bel pò.
La correzzione degli orrori e errori ortografici come sempre
verrà fatta in questi giorni, sperando che la prima versione non
sia troppo mostruosa da leggere, vi ringrazio e vi auguro buona notte^^