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Autore: inzaghina    22/02/2006    12 recensioni
Prendete una torrida giornata estiva, aggiungeteci una partita di quidditch ed una pluffa dispersa… chi andrà a cercarla cambierà la sua vita per sempre.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prendete una torrida giornata estiva, aggiungeteci una partita di quidditch ed una pluffa dispersa… chi andrà a cercarla cambierà la sua vita per sempre.


Estate alla tana… torrida come sempre, affollata come sempre, incasinata come sempre e, per questo, divertente come sempre… ma, quest’anno, c’era qualcosa di diverso...

Due ragazzi si trovavano in una camera arancione sgargiante di cui, tutto si poteva dire, meno che fosse ordinata. La ragazza sbuffò spostando un ciuffo dei suoi capelli ricci e ribelli e diede un’occhiata intorno a se “non la troveremo mai con questo casino… non ti farebbe poi così male mettere a posto la tua stanza, sai Ronald?” disse infine aggrottando le sopracciglia.

Il ragazzo la guardò dall’alto del suo metro e novanta abbondante e fece un sorrisetto riducendo i suoi occhi blu a due piccole fessure “credevo che tu fossi la strega più dotata del nostro anno Hermione…” la punzecchiò infine.

Lei lo guardò in cagnesco “e questo lo dici perché?” lo istigò arricciando il naso.

“Hey, abbiamo tutti e due diciassette anni e quindi ora possiamo usare la magia anche fuori da Hogwarts… credevo che tu lo sapessi bene!” ribatté il rosso, divertito dall’espressione di stupore che la sua amica aveva assunto.

“Beh, certo che lo sapevo è solo che… credevo che sarebbe stato divertente farlo alla vecchia maniera. Insomma, fuori fa caldo, qui c’è un po’ d’ombra e…” Ron la interruppe “e diciamo che un po’ di pausa dalla partita di quidditch male non ti farà, giusto?!” Hermione fu costretta ad arrossire, perché il ragazzo aveva colto nel segno.

Annuì leggermente. “Però devo dire che mi sta piacendo molto più di quanto credevo avrebbe potuto, giocare con voi…” ammise la ragazza dopo un po’ facendo un piccolo sorriso a Ron, che la ricambiò.

Entrambi distolsero lo sguardo, troppo imbarazzati, e si guardarono in giro… Hermione amava la stanza di Ron, lo rappresentava in modo disarmante… ogni volta che ci entrava si sentiva a proprio agio. Tutto qui dentro le ricordava lui, l’arancione che dominava su tutti gli altri colori, il disordine che regnava un po’ ovunque, ma che non era fastidioso, gli scacchi magici appoggiati sulla scrivania, la sciarpa di Grifondoro appoggiata con noncuranza sull’armadio, e la vista che si godeva dalla finestra… se c’era una cosa che amava fare era mettersi li alla finestra e godersi il panorama… tutto sembrava calmo e nessun problema sembrava aver senso quando lei si trovava a quella finestra e, la parte migliore, era che anche a Ron piaceva andare li… così spesso si ritrovavano li insieme a ridere e a scherzare, oppure semplicemente a godersi un silenzio armonioso che li avvolgeva.

Hermione, senza volerlo, si ritrovò a fissare il poster della squadra del cuore d Ron, i Cannoni di Chudley, osservando quei ragazzi in movimento si accorse di come il corpo di Ron avesse giovato degli allenamenti serrati di quidditch… non solo era cresciuto in altezza, ora aveva i muscoli giusti al posto giusto e questo, unito ad un sorriso disarmante ed a degli occhi blu come il mare, non aiutava certo la ragazza a resistere alla tentazione di dirgli, finalmente, cosa provava per lui. Voleva che fosse lui a farlo, ma, come ogni ragazzo, avrebbe avuto bisogno di una bella spinta, e lei non sapeva quale dovesse essere questa spinta… credeva che il suo comportamento durante l’ultimo anno ad Hogwarts avesse parlato per lei, ma evidentemente, non era così. Ronald Billius Weasley non accennava a capire che Hermione Jane Granger era innamorata cotta di lui e lei non si decideva a fare la prima mossa.

Una folata di vento improvvisa ed inattesa staccò un angolo del poster ed Hermione si girò per avvertire Ron, ma se lo trovò davanti, già intento a sistemarlo… era vicino, troppo vicino, la ragazza poteva contagli il numero delle efelidi sul viso e sul collo… si sentì avvampare, e non aiutò per nulla il fatto che lui smise di sistemare il poster per osservarla, i loro sguardi erano incollati ed il ragazzo sembrava ancora più vicino di prima...

“Accio pluffa!” esclamò infine la moretta, ed una palla rossa andò ad interporsi tra i due ragazzi, dando un attimo di respiro ad Hermione, che non aveva la più pallida idea a proposito di come comportarsi con Ron.

“Hey, ma non eri tu quella che credeva che sarebbe stato divertente cercarla alla vecchia maniera la pluffa?!” la aggredì il ragazzo facendo un sorrisetto e scostandole un ciuffo di capelli dal viso.

Lei arrossì nuovamente “si, solo che… bè, ho pensato che… uhm…” si interruppe, perché Ron si stava avvicinando di nuovo, ma questa volta non c’era alcun poster da sistemare. Il ragazzo chiuse la distanza che li separava appoggiando le proprie labbra su quelle vermiglie della giovane che, stupita, lo ricambiò.

Il bacio fu dolce all’inizio, quasi solo accennato, poi entrambi i ragazzi socchiusero leggermente le labbra facendo sfiorare le proprie lingue e sentirono una scarica elettrica propagarsi da un corpo all’altro… erano a proprio agio, come se non avessero fatto altro che baciarsi per tutta la vita; il bacio si trasformò, approfondendosi, la passione scaturiva dai due giovani che si aggrapparono l’uno all’altra, per paura di smettere e di parlare delle conseguenze…

“Allora?! Avete trovato la pluffa?” la voce di Ginny che li chiamava dal giardino li riportò alla realtà.

I due si staccarono immediatamente e si osservarono un attimo prima di arrossire e guardare ognuno da un lato diverso, poi Hermione si ricompose, rispose che avevano trovato la pluffa e che sarebbero scesi. Ron raccolse la palla ed aprì la porta mentre la ragazza, dopo aver lanciato un’ultima occhiata alla stanza arancione, lo seguì toccandosi con un’espressione sognante le labbra. Ron l’aveva baciata… che fosse finalmente arrivato il loro momento?

Non immaginava che, davanti a lei, il giovane grifondoro si stava ponendo le stesse domande.

Una volta giù i due fecero finta di niente e continuarono a giocare per il resto del pomeriggio, raggiunti ad un certo punto da Bill e Charlie… i quattro rientrarono alla tana solo quando ormai era buio. In cucina mamma Weasley stava preparando la cena, mentre Bill, Fleur e il signor Weasley apparecchiavano la tavola.

“Andate a lavarvi voi quattro!” esclamò Molly Weasley vedendoli, sporchi ed infangati. I ragazzi non ribatterono, in quel modo non avrebbero dovuto aiutare in cucina… e non era poi male come cosa, in fondo Fleur sembrava molto felice di avere Bill ed i suoi genitori tutti per se, quindi non se lo fecero ripetere due volte e filarono al piano superiore.

“Che facciamo per le docce?” chiese Ginny davanti alla porta della sua camera, che divideva con Hermione.

“Fatela prima voi due” ribatté subito Ron. Harry annuì sorridendo, mentre Hermione non riusciva a nascondere il proprio stupore.

“Grazie fratellino!” esclamò invece Ginny dandogli un rapido abbraccio ed infilandosi nella propria camera trascinandoci anche Hermione.

“Ma cosa gli hai fatto a mio fratello? Il lavaggio del cervello?” esclamò Ginny assicurandosi che i due se ne fossero andati da davanti la porta della loro camera.

L’altra arrossì vistosamente “no, io non gli ho fatto proprio nulla… perché che intendi scusa?”

“Hey, come mai sei arrossita? Non ti volevo aggredire, sai?! Scusa… forse sono troppo indiscreta… sai il fatto è che, insomma… tu sei un po’ come la sorella che mi è mancata in mezzo a tutti questi maschi in famiglia…” si difese Ginny sorridendole.

Hermione ricambiò il sorriso “non c’è motivo per cui tu ti scusi, Ginny… hai ragione, qualcosa è successo e, in fondo, ho bisogno di parlarne con qualcuno… uhm, mentre cercavamo la pluffa io e Ron, bè… noi, insomma, ci siamo baciati…”

“Ma… è meraviglioso!” esclamò poi la ragazza dai capelli ramati “Cioè… era quello che volevi no? Per caso mio fratello ha combinato qualcosa, ha rovinato tutto? È il solito testone… gliene vado a dire quattro!” la moretta la fermò mentre l’amica stava per aprire la porta “lui non ha fatto nulla di male… non ha rovinato nulla… il bacio è stato meraviglioso in tutto e per tutto… nemmeno nei miei sogni più belli lo immaginavo così…”

Ginny tirò un sospiro di sollievo e sorrise furbetta “allora racconta…” disse sedendosi sul proprio letto e facendo posto all’amica, nuovamente arrossita “tanto, Charlie è ancora in doccia…”

“Bè… è stato un po’ improvviso… sai com’è impulsivo tuo fratello no?” Ginny annuì facendole cenno di continuare.

“Io stavo parlando troppo, ero nervosa, volevo cercare la pluffa senza la magia… sai, un po’ perché volevo farmi una pausa e un po’… perché volevo stare con lui” ammise la brunetta.

“Ah… in effetti ce ne avevate messo di tempo, solo che all’inizio io ed Harry non ce ne eravamo nemmeno accorti…” Hermione la fissò e fu la piccola Weasley ad arrossire questa volta “sai, anche se ci siamo lasciati tra noi non è tutto finito…” ammise infine scarlatta, mentre Hermione annuiva.

Poi continuò “bè… ad un certo punto tuo fratello era così vicino a me che gli avrei potuto contare le lentiggini sul viso e… allora ho deciso di usare la magia per trovare la pluffa… lui però ha capito il motivo e, un attimo dopo, era di nuovo vicinissimo e mi ha baciato…”

“E, come è stato? Cioè… se non sono indiscreta, intendo…”

“Dolce… mi ha sfiorato le labbra, sapeva di fragole… quelle che abbiamo mangiato dopo pranzo oggi, poi, vedendo che lo ricambiavo, ha approfondito il bacio… oddio, niente a che vedere con Viktor” Ginny la interruppe con un sorrisetto “mio fratello bacia meglio di Viktor Krum?!”

“Bè… sai, forse sarà anche perché lui mi piace molto di più di quanto mi piacesse Viktor, ma il bacio in se è stato molto meglio, dolce, perfetto…” ribatté Hermione.

“Ecco appunto, continua!” la incalzò Ginny.

“Bè, dopo che ha visto che lo ricambiavo, ha approfondito il bacio e… oddio, è stato meraviglioso. Ho sentito come una scarica elettrica tra noi due, sai?” la rossa annuì ed Hermione continuò “Mi ha posato le mani sui fianchi attirandomi a se ed io ho messo le mani tra i suoi capelli… nonostante ormai il bacio era diventato molto profondo, ha continuato ad essere dolcissimo, soave… non so, guarda… non me lo sarei mai aspettato, era come essere in un sogno. Eravamo aggrappati l’uno all’altra, appoggiati contro il muro, i corpi fusi, io… credo di essermi innamorata nuovamente di lui con quel bacio” ammise infine.

Ginny sorrise largamente “credo che tu glielo debba dire a quel testone… è già tanto che ti abbia baciato… come minimo non avete parlato dopo l’accaduto, no?” si informò.

“Bè… in realtà sei stata tu ad interromperci, quando ci hai chiamati…”

“Oddio scusa…” l’amica si portò la mano alla bocca “vi ho interrotti, cavolo… certo che così non avete parlato!” esclamò.

“Bè… possiamo sempre farlo dopo… non credi?”

“Certo che si… dovete, non potete far finta di nulla, questo è finalmente il momento giusto, vedete di non sprecarlo… magari quattro parole con Ron le dovrei fare…” sogghignò.

Hermione non poteva fare a meno di sorridere, aveva baciato Ron, Ron la aveva baciata… la aveva baciata e lei si sentiva sul tetto del mondo, Ginny aveva ragione… dovevano parlare… l’avrebbero fatto dopo cena… lo avrebbe aspettato al loro posto…

“Credo che Charlie sia uscito” disse Ginny sentendo dei rumori proveniente dal bagno e svegliando Hermione dal suo sogno ad occhi aperti.

“Oh…” la brunetta aprì la porta ed, in effetti, vide Charlie Weasley uscire dal bagno “chi va prima?” chiese a Ginny.

“Vai tu… io voglio stare un attimo stesa…” Hermione annuì e raccolse la biancheria, dei calzoncini ed una canottiera pulita, afferrò il proprio accappatoio e corse in bagno…

Intanto in camera di Ron il ragazzo fissava il poster dei Cannoni, ripercorrendo le immagini del bacio che si era scambiato con la sua migliore amica… oddio, la poteva ancora considerare tale? In fondo due amici non si baciano di solito, ora era cambiato tutto, ma era meglio così… del resto lui voleva Hermione come ragazza e non come semplice amica, ma lei? Anche per lei era così? Ed Harry, cosa avrebbe detto lui di questo? Doveva parlargli… per lui Hermione era come una sorella… però del resto lui era stato insieme a Ginny e forse lo poteva capire… si girò, il bambino sopravvissuto era disteso sul letto a braccia e gambe larghe e lo osservava sorridendo.

“Che stai facendo? Ti impari a memoria le facce dei Cannoni?!”

Il rosso sentì le orecchie andare a fuoco, Harry probabilmente lo osservava da quando erano entrati in camera, che figura da perfetto idiota… “no, ti volevo parlare Harry…”

“Spara!”

“Bè, sai prima quando cercavamo la pluffa?” Ron si gratto la testa.

“Si, tu ed Hermione siete stati via un’infinità di tempo…”

“Bè, ecco in effetti siamo stati via tanto… perché è successa una cosa… e io credo di dovertela dire, tu sei il mio migliore amico, sei come un fratello e non voglio tenerti segreti, cioè ecco… insomma, credo tu debba sapere… io ed Hermione ci siamo baciati” borbottò infine.

“Era ora Ron!” ribatté l’altro sorridendo a trentadue denti.

Il rosso aprì la bocca come un pesce fuor d’acqua “cosa?” mormorò poi flebilmente.

“Bè… aspettavo che accadesse dal primo anno… insomma, credo che solo tu non avessi ancora capito che ti piaceva Hermione…”

“Io, bè, si… come fai a sapere che mi piace Hermione?!”

“È abbastanza ovvio amico… ma hey, anche a lei tu piaci!” ribatté facendogli l’occhiolino.

“Tu, dici sul serio? Voglio dire… sono stato io a baciarla, ho preso io l’iniziativa…”

“Ma lei ti ha lasciato fare?”

“Si, uhm… ha ricambiato… è stato un bacio, davvero… uaoo!”

“Meglio di Lavanda Brown?” s’informò Harry.

“Certo che si… non ho mai amato Lavanda! Invece…”

“Hey un momento… sei innamorato di lei?”

Ron arrossì nuovamente e poi annuì piano.

“Ma è fantastico! Ne avete parlato dopo il bacio?!”

“Bè, in realtà no… non ce n’è stato il tempo, il bacio è durato a lungo… credevo di trovarmi in paradiso… finché la mia sorellina non si è messa a sbraitare chiedendoci se avevamo trovato la pluffa!”

Harry rise forte “così Ginny vi ha interrotto?! Poveri…”

“Non ridere…” borbottò Ron colpendolo alla spalla, poi aggiunse nervoso “ma a te non infastidisce che io abbia baciato Hermione, voglio dire… so che per te lei è come una sorella e, bè, noi siamo amici e… insomma… non so…”

Harry lo tranquillizzò “non mi da affatto fastidio, sono davvero contento per voi… sono felice che tu abbia trovato il coraggio di baciarla, ora trova quello di parlarle e sarà tutto a posto” gli sorrise.

“Grazie, sei davvero un amico!” esclamò Ron abbracciandolo, non aveva paura di dover parlare con Hermione, parlare con Harry lo aveva tranquillizzato… dirle che l’amava sarebbe stato facile, perché era questo che provava, lui era innamorato di Hermione, e voleva che lei lo sapesse. Si distese sul proprio letto e chiuse gli occhi, rivivendo nuovamente quel bacio.

“Ehm, senti… piuttosto, dovrei parlarti di tua sorella” ammise Harry, guardandolo.

“So che ne sei innamorato” ribatté Ron “il mio permesso te l’ho già dato…”

“Bè, in realtà…” Harry cominciò a parlare spiegando come si era pentito di aver lasciato Ginny ed i due ragazzi ne parlarono fino a quando non andarono in doccia.

Dopo cena Ginny, Hermione e Fleur aiutarono la signora Weasley, mentre gli uomini erano coinvolti in discussioni su Voldemort e stavano preparando una lista di incantesimi utili durante il matrimonio di Bill e Fleur per evitare che venisse rovinato. Qualcuno però aveva altro in testa, qualcuno seguiva tutti i movimenti di una ragazza mora con dei calzoncini di jeans scoloriti ed una canottiera nera, questo qualcuno aspettava il momento per parlarle e per cambiare la propria vita…

Dopo aver finito Ginny ed Hermione andarono in camera loro, Ron era un po’ deluso, voleva davvero parlarle… avrebbe dovuto aspettare un altro po’, si decise a salire in camera sua, per guardare il panorama dalla loro finestra… aprì la porta e fu sorpreso di vederla alla finestra, una brezza leggera le scompigliava i capelli e la pallida luce lunare la illuminava, sembrava un angelo, il suo angelo… Ron si ritrovò a sorridere ed andò a sedersi accanto a lei.

La ragazza si girò e gli sorrise “ti aspettavo”

“Credevo fossi con Ginny…”

“Nah, lei vuole parlare con Harry… e io, ecco… vorrei parlare con te”

“Anch’io” lui l’interruppe.

“Ah, bene…” Hermione sentì la propria convinzione vacillare un pochino.

“Ecco, Hermione… devi sapere che, per me, quello non è stato un semplice bacio… tu mi piaci, cioè, non solo mi piaci… io ti amo, voglio stare con te, voglio… te, io voglio solo te…” borbottò tutto di un fiato arrossendo, grato che fosse buio e lei non se ne fosse accorta.

La ragazza era senza parole… Ron l’amava, era tutto così strano, lui aveva trovato il coraggio di dirglielo, era fantastico. Il giovane purtroppo malinterpretò questo silenzio e si affrettò ad aggiungere “ma, se per te non è significato nulla… non ti preoccupare, io non ti voglio perdere… sono disposto a scordare quello che è successo, io…” Hermione lo interruppe appoggiando con forza le proprie labbra su quelle del ragazzo e dandogli il loro secondo bacio.

Si staccò e lo osservò “anche io ti amo Ron… e ho aspettato tutto l’anno che tu te ne accorgessi…” disse sorridendo Hermione.

Ron sbatté le palpebre “davvero? Allora, non è stato un errore? Cioè… è bellissimo Hermione io… posso baciarti ancora?”

Lei sorrise, quasi stupidamente “ma certo!” esclamò attirandolo a se.

Fuori dalla porta due ragazzi sorridevano…

“Hermione ha detto che mio fratello bacia meglio di Viktor Krum…”

“A me Ron ha chiesto se mi dava fastidio che avesse baciato Hermione e mi ha anche detto che lei è molto meglio di Lavanda…”

“Bè ragazzi, è tutta una questione di punti di vista… se si è innamorati tutto cambia…” Charlie li aveva seguiti ed aveva snocciolato la propria perla di saggezza abbinandola ad un tipico sorriso Weasley.

Harry e Ginny sorrisero, poi scesero al piano terra trascinandosi dietro Charlie e lasciando, finalmente soli, Ron ed Hermione.

   
 
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