Motivo
di rispetto(32)
Malfoy non avrebbe mai immaginato che
una chimera potesse essere tanto coriacea a morire. Altrimenti non l’ avrebbe
mai affrontata da solo - pardon, c’ era anche Potter;
anche se non credeva che il Grifondoro avesse
affrontato molte Chimere in vita sua..
Il mostro aveva fatto il proprio nido nei sotterranei dei
Serpeverde e non aveva gradito lo sfratto. Draco si spostò in mezzo alla polvere che si era alzata. Il
terreno sporco
degli avanzi delle prede della kokatrice e di macerie,
tra cui si riconoscevano chiaramente i lineamenti di esseri pietrificati, non
rendevano il compito meno insopportabile; Draco
odiava stare in mezzo alla sporcizia, ma sentiva quasi una sorta d’ obbligo
ripulire il sotterraneo; non che lo facesse per qualche motivo sentimentale,
Vide accanto a se un ombra tra
la polvere - Potter – lui era lì semplicemente perché
non aveva nient altro da fare, si era offerto di
aiutarlo quale buon Grifondoro.
La kokatrice caricò e riuscì ad
evitare l’ assalto avvertendo la direzione da dove
proveniva il rumore delle zampe artigliate. Draco sbattè le spalle contro una statua che una volta doveva
essere stata un centauro piuttosto grosso e dallo sguardo feroce, la testa
della statua schizzò via mentre la coda del mostro
sferzava nella sua direzione; Potter aveva lanciato
un paio d incantesimi che avevano distolto l’ attenzione della kokatrice e adesso caricava verso il Grifondoro.
Quel idiota non si era reso conto
che si era messo con le spalle al muro, Draco vide al
rallentatore Potter che si tuffava di lato dentro un
grande mucchio di resti di pietra solidificati tra loro
Essere piccoli aveva
i suoi vantaggi dopotutto.
La kokatrice allungava le zampe
artigliate all’ interno del buco per cercare di
aggrappare la sua preda, Draco si era avvicinato in modo di avere il mostro a
portata di mira senza doverla guardare in faccia, il mostro apparteneva a
quella categoria di chimere che pietrifica con lo sguardo e questo i ragazzi
dovevano tenerlo sempre presente, cercava di ricordarsi qualche incantesimo insegnatoli dal padre da
usare contro mostri simili.
“Malfoy sbrigati!” provenire dal
nascondiglio di Potter, dalle fessure tra un resto e
l’ altro vide Potter cercare di retrocedere il più
possibile e le zampe del mostro raspare furiose a poca distanza dal Grifondoro; gli venne in mente un incantesimo e lanciò una
vampa di fuoco all’ ala della chimera che stridò di
dolore cominciando a sbattere su tutto ciò che incontrava per spegnere le
fiamme.
“Potter esci di
lì!” Draco era accanto al nascondiglio dove si era
rifugiato Harry. “Sbrigati!”
Harry uscì con una mano al fianco
macchiato di rosso “Per fortuna che non tramuta in
pietra con gli artigli.”
“No, ma ti può sempre ammazzare con gli artigli” fu la
spassionata risposta di Malfoy.
“Cos’ era quel incantesimo?”
chiese Harry “Non l’ ho mai visto a scuola” ammise Harry
“E non lo vedrai mai, è Magia
Nera” rispose Draco, il messaggio sotto inteso era
persino troppo chiaro.
Non videro arrivare la coda del mostro che prese Draco in pieno stomaco lanciandolo lontano proprio sul
giaciglio del mostro.
Draco tossì, il colpo lo aveva lasciato
senza fiato e la botta gli aveva intorpidito il corpo, ma riuscì comunque a rotolare di lato e evitare una raffica di piume
che si conficcarono nella pietra come dardi di balestra, rotolò sul fianco per
alcuni metri sul pavimento polveroso evitando i dardi piumati meglio che poté,
ma l’ ultimo colpo lo prese in piena gamba, la piuma gli trapassò dolorosamente
la coscia conficcandosi sul terreno: non poteva muoversi.
Vide l’ ombra della chimera su
di sé, non poteva girarsi sarebbe finito pietrificato e Potter
era mezzo morto dall’ altra parte della stanza; Draco
cominciava a maledire la propria sfortuna.
Guardando l’ ombra cercò di
colpire il mostro con un’ altro incantesimo di fuoco, di quelli utili.
“MA SEI IDIOTA, MALFOY? VOLEVI
AMMAZZARMI?!” la voce di Potter
quasi fece traboccare il vaso della sua pazienza. Aveva un mostro che
pietrificava gli esseri viventi a pochi passi dalla sua schiena, non poteva
preoccuparsi anche per Potter!
Uno strido da parte della kokatrice
gli fece rizzare i capelli in testa, seguito da un potente tonfo, Draco non poté fare a meno di girarsi; il mostro era a
terra. La creatura doveva essere inciampata nelle macerie pietrificate delle
proprie vittime, nell’ istante in cui Draco alzò lo sguardo sul muso del mostro un’ ombra tonda
gli parò la vista e un suono orrendo di carne che si disfa lo inorridì. Un corpo gli cadde addosso a
peso morto; Potter. Il solito eroe. Il solito idiota.
Con la ferita al fianco che aveva si era mosso per
coprirlo con un grosso scudo, Draco guardò il disco d’ ottone, doveva essere anche piuttosto pesante. Ma perché Potter doveva sempre
strafare, se poi ci rimane anche secco chi lo sente il Vecchio Pazzo.
Però non poteva fare a meno di pensare che dopotutto il Grifondoro aveva il suo genio.
Come nella leggenda di Medusa
Però poteva anche evitare di
cadergli addosso, la gamba gli faceva un male atroce. Spostò sgraziatamente il
corpo privo di sensi di Harry e con la bacchetta fece
sparire il dardo piumato che gli aveva trapassato la gamba, ma la ferita
rimaneva e adesso sanguinava copiosamente.
Né lui né Potter potevano muoversi in quelle condizioni e con un altro
incantesimo una scia di scintille blu volò veloce verso gli altri che stavano
ripulendo il resto dei sotterrai, si spera con più fortuna.
...
Certo che Potter gli aveva
salvato la vita…
Ecco un altro capitolo (cough-cough,
adesso ci lascio anche un polmone) spero che vi sia
piaciuto, forse non c’ è così tanta azione, ma a me piace^^.
Ringrazio sempre tutti quelli che commentano le mie
storie. E anche per questa volta è tutto.
CIAO ALLA PROSSIMA!!
Hepona