Libri > Il diario del vampiro
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Autore: iosnio90    26/05/2011    9 recensioni
Nonostante i demoni siano stati sconfitti, le cose a Fell's Church non sono mai tranquille e un giorno, al pensionato, si scatena una furiosa lite.
Elena, confusa sui sentimenti che prova per Stefan e Damon, decide di lasciare Stefan e dare una chance a Damon.
Stefan la prende malissimo e, furioso, inveisce contro Elena e Damon.
L'unica che riesce a placarlo è Bonnie.
Stefan e Bonnie cominciano a passare sempre più tempo insieme finendo, addirittura, col diventare indifferenti alla relazione tra Damon ed Elena.
E se Stefan, deluso e arrabbiato a causa di Elena, scambiasse per amore il sentimento di grande affetto che lo lega a Bonnie?
E se tra Elena e Damon le cose cominciassero a prendere una brutta piega?
Riusciranno a riportare le cose alla normalità? Oppure arriveranno tardi e Stefan e Bonnie finiranno con l'innamorarsi per davvero? Damon riuscirebbe a sopportare una cosa del genere, se accadesse?
Qui non ci saranno mostri da combattere, ma solo loro e i loro sentimenti.
Naturalmente, da Donnie convinta, non può che essere una storia su di loro e chi mi conosce sa che adoro il lieto fine quindi...ma se avessi cambiato idea?
Leggete per scoprirlo....BACIONI...IOSNIO90!
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A cuore aperto

Arrivarono al pensionato dopo aver setacciato tutta la cittadina.
A quell’ora il cielo stava cominciando ad assumere dolci sfumature rosate e il sole stava lentamente calando alle loro spalle.
Stefan aprì la porta principale del pensionato e la prima cosa che percepì fu l’assoluto silenzio che regnava nel posto.
Le tende erano tirate e le luci erano spente.
Stefan si avventurò in salotto restando sempre sull’allerta ed Elena lo seguì poco dopo facendo scattare l’interruttore della luce appena lui le diede il via libera.
“Sembra che non ci sia nessuno!” - sussurrò Elena.
Stefan annuì.
“Ma è sempre meglio controllare!” - disse.
“Va bene! Allora dividiamoci: tu resta qui, mentre io vado si sopra!” - fece Elena.
Stefan annuì di nuovo e lei si dileguò su per le scale.
Forse avrebbe dovuto dirle qualcosa del tipo < Sta’attenta > oppure < Chiamami se hai bisogno >, ma proprio non c’era riuscito.
La rabbia che gli era montata qualche ora prima nei confronti di Elena era così assurdamente forte che non gli era ancora passata del tutto.
Sapeva benissimo che non si era comportato da grande gentiluomo quando le aveva urlato contro in quel modo e le aveva detto quelle cose con il solo intento di ferirla, ma l’atteggiamento di Elena era stato così…così snervante.
Insomma…lei se ne era tranquillamente rimasta lì tranquilla a trattarlo come un pazzo senza proccuparsi minimamente per Damon e Bonnie.
Oddio…non che a lui importasse più qualcosa del fratello…un tempo forse, ma non adesso! Però a Bonnie ci teneva ed era tremendamente in ansia per lei!
Come faceva Elena a non preoccuparsi?
Era della sua migliore amica e del suo…di Damon che si parlava, giusto?
Stefan scosse la testa e tornò a guardarsi intorno: pensare ad Elena gli faceva male…tutto ciò che riguardava Elena gli faceva male.
- Ti fa male perché la ami ancora! - gli disse una vocina nella sua mente che Stefan si premurò subito di reprimere.
Non poteva pensare quelle cose!
Non doveva pensare quelle cose!
Tutto l’equilibrio che aveva riacquistato con tanta fatica grazie a Bonnie si basava proprio sul fatto che lui non doveva pensare a ciò che provava per Elena o sarebbe stata la fine.
E Stefan poteva fare di tutto tranne che permettere ad Elena di distruggerlo di nuovo.
Lasciò il salotto ed entrò in cucina.
Una volta accertatosi che neppure lì c’era nessuno, aprì la porta della cantina buia e vi si immerse.
La cantina del pensionato era piccola e stretta, più simile ad un corridoio che ad una vera e propria stanza. Era umida e fredda e l’unica cosa che vi era lì sotto erano vecchi scatoloni pieni di vecchie fotografie e dei grossi barattoli pieni di cetrioli sottaceto.
Stefan sorrise tenendo tra le mani uno dei barattoli.
- Questa devo proprio dirla a Bonnie - pensò.
Da quando il loro rapporto era cresciuto e si era cementato così tanto, Stefan aveva scoperto una marea di cose su Bonnie tra le quali: la sua infinita immaginazione.
Bonnie aveva una mente così fantasiosa che spesso sembrava più una bambina che una ragazza di quasi vent’anni.
Un giorno, non molto tempo prima, non sapevano cosa fare. La giornata era molto afosa per restare in casa, ma non avevano neppure voglia di uscire, così decisero di scendere nel giardino posteriore del pensionato e restare tutto il giorno stradiati all’ombra degli alberi.
La porta che dava sul giardino si trovava in cucina e bisognava passare per forza davanti alla porta della cantina per arrivarci.
Stefan notò che Bonnie esitò di fronte a quella porta prima di superarla con un unico, lungo passo.
Le chiese perché avesse fatto così e Bonnie gli raccontò la sua teoria secondo la quale nascosti in cantina c’erano chissà quali mostri e diavolerie appartenuti al passato della signora Flowers e di cui nessuno sapeva nulla.
Se avesse saputo che lì dentro c’erano solo foto e cetrioli sarebbe scoppiata a ridere e si sarebbe imbarazzata da matti.
Bonnie….
L’aveva sempre considerata una ragazza speciale, ma mai, prima di allora, aveva immaginato di poter entrare così in sintonia con lei.
Eppure era bastato un solo mese per renderla una delle poche persone davvero importanti di tutta la sua lunga esistenza.
Con lei era stato libero di aprirsi e di essere lo Stefan che aveva sempre sognato di essere: un semplice ragazzo felice, spensierato e senza alcuna preoccupazione.
Lei, in cambio, gli era stata vicina e gli aveva svelato tutti i suoi segreti, anche il più grande, lo stesso segreto che, poco prima, in preda alla collera, stava quasi per rivelare ad Elena, cioè che Bonnie era stata o, forse, ancora lo era, innamorata di Damon.
Stefan si battè il palmo della mano destra sulla fronte: - Cretino - pensò.
Ma, un attimo dopo, la sua attenzione venne attirata da un rumore al piano di sopra.
Scattò all’istante e, in pochi secondi, si ritrovò sulla cima delle scale davanti alla porta spalancata che dava sul soffitto.
Si era già immaginato di trovare chissà cosa e, invece, c’era solo Elena.
La raggiunse e si fermò a qualche passo da lei.
Sembrava assorta in chissà quali pensieri.
“Elena? Cos’hai? E’ successo qualcosa?” - le chiese.
Elena si voltò verso di lui e gli sorrise.
“No, niente! Stavo solo pensando!” - gli rispose.
“A cosa?”.
“A quando ti ho trovato quassù la prima volta e ho scoperto che eri un vampiro!” - gli rispose.
Oh, Stefan ricordava bene quel giorno…
“Eri spaventata!” - le disse.
“Si, forse un po’ all’inizio, ma mi è subito passata ogni paura! E poi devo ammettere che, ripensandoci, la scena aveva un non so chè di comico!” - fece Elena.
“Cioè?” - chiese Stefan.
“Beh..sembrava la scena di un film horror di bassa lega con te in mezzo a tutti quei piccioni morti!” - rispose Elena.
Stefan sorrise: “In effetti….vista dall’esterno…” - disse - “Ma perché ti sei messa a ripensare a quel giorno?” - le chiese.
Elena divenne improvvisamente seria e gli piantò i suoi occhi blu dritto nei suoi: “Non lo so! Ultimamente mi capita spesso di…di pensare a te, ecco!” - disse.
Stefan ammutolì.
Un attimo dopo era già perso nella contemplazione del viso di Elena, dei suoi capelli dorati, dei suoi occhi intensi, della sua pelle chiara e vellutata…
- No, no, no e no! Basta Stefan, riprenditi! - ordinò a se stesso distogliendo lo sguardo da Elena e scuotendo la testa - Ricordati cosa ti ha fatto! Ricordati del dolore, Stefan! Dove sono finiti tutti i buoni propositi di non pensare a lei? Rimettiti in riga e cambia argomento! -
“Emmmh…..ho guardato dappertutto e di sotto non c’è nessuno!” - disse.
Anche Elena sembrò riprendersi improvvisamente e tornò a guardarlo senza più quello sguardo dolce e carico di rimpianto con cui lo stava guardando poco prima.
“Nessuno neanche di sopra! Forse hanno catturato anche la signora Flowers e la signora Stones!” - gli disse.
“Probabile!” - rispose Stefan.
“Però….Stefan c’è una cosa che non capisco!” - disse Elena catturando la sua attenzione - “Insomma…Con tutti i nemici che abbiamo affrontato..non lo so…avevamo sempre avuto delle avvisaglie, no? Qualcosa che ci facesse capire in anticipo che qualcosa non andava! E poi si sono sempre mostarti tutti, invece adesso….niente! Abbiamo messo a soqquadro l’intero bosco, abbiamo setacciato il cimitero e tutta la città senza lasciarci sfuggire niente eppure non abbiamo trovato neppure un indizio, nulla che ci facesse capire chi è che ci ha attaccato! E poi perché rinchiudere Bonnie e Damon nella grotta per poi liberarli dopo neppure due giorni? Non ha senso! E guarda noi due….ce ne andimo in giro liberamente eppure non ci è successo nulla e non abbiamo incontrato nessuno!”.
Stefan annuì pensieroso: “In effetti hai ragione! Non ci sto capendo molto neppure io! Magari sarà meglio se torniamo alla grotta e raccontiamo a Damon e Bonnie cosa abbiamo trovato di sospetto…cioè niente! Magari tutti insieme ci facciamo venire un’idea!” - propose.
“Beh si…quattro teste sono meglio di due!” - concordò Elena.

“Chissà come staranno andando le cose lì fuori!” - sospirò Bonnie appoggiandosi con la schiena alla parete fredda dietro le sue spalle e voltandosi a guardare con aria malinconica le rocce che tenevano prigionieri lei e Damon.
Il gioco di poco prima si era concluso da sé. In effetti non era stata una grande idea accettare di giocarci visto come era poi andata, ma Bonnie era convinta che anche lo stesso Damon si era pentito di averlo proposto visto che, dopo la sua ultima domanda, lui non ne aveva più parlato e, per come lo conosceva Bonnie, di certo Damon non si sarebbe arreso così facilmente se avesse continuato a pensare che il gioco valesse la candela.
“Che c’è streghetta? Sei preoccupata per il fatto che il mio caro fratellino possa cedere alle lusinghe di Elena?” - fece Damon, seduto poco distante da lei.
Bonnie si voltò a guardarlo.
“No, Damon, non sono per niente proeccupata!” - rispose scandendo tranquillamente ogni parola.
Ma il sorriso sarcastico di Damon non si spense e lui continuò: “Davvero? Se fossi in te io sarei preoccupata…insomma…Stefan ed Elena…da soli…”.
“E tu? Tu non sei preoccupato?” - lo sfidò Bonnie.
“Non sono per niente preoccupato, io!” - rispose Damon un po’ troppo velocemente.
“Beh…neanch’io! Stefan non cederebbe mai ad Elena, qualsiasi cosa lei faccia!” - dichiarò Bonnie sicurissima delle sue parole.
“Sembri decisamente sicura di te!” - commentò Damon.
“Perché lo sono!” - fece Bonnie - “Né tu né Elena avete idea di ciò che Stefan ha passato a causa vostra! Ormai lui non nutre più alcuna fiducia in Elena…e per Stefan la fiducia conta molto di più di qualsiasi altra cosa!”.
Damon le rivolse un strano sguardo…quasi astioso: “Sempre lì a difenderlo, eh streghetta?”.
“Sì e continuerò sempre a farlo perché è questo che si fa quando si tiene a qualcuno!” - rispose Bonnie - “Ma tu questo non puoi capirlo! Insomma…guarda cosa sei stato capace di fare al tuo stesso fratello! Hai passato secoli cercando di rovinargli la vita e alla fine ci sei pure riuscito portandogli via la ragazza che amava! Quanto meschini e crudeli bisogna essere per fare una cosa del genere al sangue del proprio sangue?”.
“Attenta a quello che dici, Bonnie!” - fece Damon assottigliando lo sguardo.
Ma Bonnie era determinata ad andare avanti e poco importava che fossero bloccati lì dentro e che, se lui l’avesse attaccata, lei non avrebbe neppure potuto tentare la fuga.
“Altrimenti? Mi ucciderai soltanto perché sto dicendo la verità?”.
“Potrei!” - rispose secco Damon.
“Lo so che potresti, ma non mi importa! Qualcuno prima o poi avrebbe dovuto dirti le cose come stanno!” - disse Bonnie - “Tu fai tanto il cattivo della situazione, il vampiro dannato….ma non perché tu sia davvero così….”.
“Ah davvero? Allora perché?” - la interruppe Damon con un ghigno cinico.
“Perché è più facile, è più facile fare il cattivo! La cosa difficile è ammettere i propri errori, prendere atto dei propri difetti e cercare di cambiare in meglio!” - rispose Bonnie.
“E perché dovrei farlo? Per Stefan? A lui non importa niente di me! Per Elena? Lei mi vuole così come sono! Oppure dovrei farlo soltanto perché me lo stai dicendo tu?” - fece Damon.
“No! Devi farlo per te stesso!” - disse risoluta Bonnie - “Damon…andiamo…tu hai rincorso tuo fratello in lungo e in largo per cinque secoli non perché volevi fargliela pagare per chissà cosa…come dici tu…ma soltanto perché eri solo…sei solo! Ma non ti sei mai chiesto il motivo per cui tutti amano Stefan e odiano te?” - continuò Bonnie guardandolo fisso - “Le cose non devono essere per forza così, Damon! Anche tu puoi combiare se lo vuoi, anche tu puoi avere degli amici, puoi essere apprezzato, puoi diventare una persona degna di fiducia! Insomma…tu puoi avere tutto il Potere che vuoi, puoi essere forte quanto vuoi….ma sei un codardo, Damon, perché non hai il coraggio di fare la cosa più difficile di tutte cioè cambiare!” - disse e fece una pausa - “Ma a te tutto questo non interessa, giusto? Tu hai Elena, adesso, e al diavolo tutto il resto!” - finì scuotendo la testa e con l’amaro nella voce.
Il silenzio arrivò in quel momento e tenne banco per diversi minuti, prima che Damon rispondesse.
“Non capisco perché mi dici tutte queste cose! L’hai detto tu: ho fatto delle cose terribili a tutti e soprattutto a Stefan e probabilmente continuerò a farle, quindi perché ti preoccupi tanto per me?” - le chiese.
Bonnie sospirò pesantemente: “Forse perché sono così stupida che fino a poco tempo fa ho addirittura pensato di essere inn..” - e qui si bloccò.
“Cosa? Hai creduto di essere cosa?” - chiese Damon.
“Non far finta di non saperlo!” - rispose Bonnie.
“Voglio che tu me lo dica ad alta voce!” - disse Damon.
Bonnie lo guardò per un attimo sorridendo debolmente, rassegnata.
“Bene! Ok! Vuoi che lo dica? Perfetto!” - disse - “Fino a poco tempo fa io, Bonnie McCullough, ero innamorata di te! Contento? Ma adesso puoi stare tranquillo perché non lo sono più! Ho battuto la testa contro il muro così tante volte che alla fine mi sono decisa ad imparare la lezione!”.
“E adesso quello stesso amore lo hai riversato su Stefan!” - disse Damon.
“No, ti sbagli…è diverso!” - rispose Bonnie - “Sì, tra me e Stefan non si tratta solo di amicizia, ma non è neppure l’amore così come lo intendi tu o come lo intendono tutti! E’ un amore diverso….ma tu non puoi capire!”.
Damon non rispose, ma si alzò e le si sedette di fianco.
Bonnie voltò la testa verso di lui e lo ritrovò pericolosamente vicino.
“Dobbiamo rimanere chiusi qui dentro per ancora un una notte e un giorno e potrebbe succedere di tutto! Potrebbero attaccarci e potrebbero anche tentare di ucciderci! Potrebbe franare tutto e io potrei non riuscire a fare niente perchè bloccato da un qualche incantesimo! Potrebbero essere le nostre ultime ore!” - le sussurrò.
“E allora?” - fece Bonnie.
“Vuoi davvero morire sapendo di aver dato il tuo ultimo bacio a Stefan? Qualcuno per cui non provi neppure amore vero? ” - le chiese.
Bonnie sospirò e lo guardò negli occhi. Per la prima volta le sembrava di avere davanti a lei un Damon diverso e che, soprattutto, la guardava con occhi diversi…quasi con tenerezza.
Ma Bonnie non poteva lasciarsi ingannare..non di nuovo.
“Hai ragione!” - disse -"Potremmo morire e in questo caso io….sì…io vorrei morire portando con me il ricordo di Stefan…assolutamente! Almeno mi porterei dietro il ricordo di qualcuno che a me ci tiene per davvero!”.
Un attimo dopo la tenerezza negli occhi di Damon si trasformò in rabbia e il vampiro si distaccò violentemente da lei e sferrò un pugno alla parete opposta della grotta, scavando un bel buco nella roccia e provocando leggeri frane.
Bonnie restò a guardare in silenzio.

Trascorsero una quantità infinita di minuti, forse ore, da quando Damon aveva tentato di baciarla e Bonnie si era tirata indietro.
Non avevano più aperto bocca ed erano rimasti semplicemente lì, l’uno di fronte all’altra, chiusi nel loro ostinato silenzio, evitando di guardarsi, con solo una fila di tre candele a dividerli.
La tensione era palpabile e Bonnie stava seriamente cominciando a pentirsi di tutto quello che aveva detto: forse era stato troppo persino per Damon.
Nel frattempo la temperatura nella grotta aveva lentamente cominciato a salire e il caldo era diventatao quasi insopportabile.
La situazione piaceva sempre meno a Bonnie che si ritrovò a costarsi dalla fronte un riccio bagnato di sudore e Bonnie odiava il sudore.
Dei colpi provenienti dall’esterno catturarono all’improvviso sia l’attenzione di Bonnie che quella di Damon.
Si alzarono subito entrambi e si accostarono alla parete di roccia che li divideva dal resto del mondo.
“Chi c’è?” - sussurrò Bonnie accostando un orecchio alle rocce.
“Sono Stefan ed Elena!” - rispose Damon tranquillo.
“Bonnie! Bonnie!” - la voce di Stefan cominciò a chiamarla pochi istanti dopo.
“Stefan!” - rispose Bonnie sorridendo sollevata.
“Tutto bene lì dentro?” - chiese Stefan.
Bonnie guardò il vampiro di fianco a lei: “Sì…va tutto bene!” - rispose Damon al suo posto guardandola come per dirle che andava davvero tutto bene.
“Bene! Anche qui fuori è tutto ok!” - fece Stefan.
“Addiritura troppo ok!” - aggiunse Elena.
Bonnie si accigliò.
“In che senso?” - chiese.
“Nel senso che abbiamo cercato ovunque, nel bosco e in città, e non c’è nessuna traccia di un possibile nemico!” - rispose Elena.
“Si, però non c’è neppure nessuna traccia della signora Flowers e della signora Stones….sembrano scomparse nel nulla!!!” - aggiunse Stefan.
“Credi che chiunque ci abbia fatto questo le abbia rapite?” - chiese Damon.
“Tutto lo fa credere!” - rispose Stefan con lo stesso tono attento utilizzato dal fratello.
“E’ strano! Tutta la situazione è strana!” - fece Damon.
“Lo abbiamo pensato anche noi! Insomma…togliendo quella specie di terremoto e l’incantesimo fatto alla grotta non c’è nulla di strano…nessun indizio, nessuna prova, nessun incontro inaspettato!” - disse Stefan.
“Fatta eccezione per la signore che sono scomparse!” - si accodò Bonnie.
“O che più semplicemente non vogliono farsi trovare!” - fece Damon.
“Aspetta…stai dicendo che sospetti della signora Flowers e della signora Stones?” - chiese Elena dall’esterno.
“Sono streghe, no? La magia la sanno usare!” - rispose Damon.
“Sì, ma perché? Perché ci avrebbero messo in pericolo con quel terremoto e poi vi avrebbero rinchiusi lì dentro?” - chiese Elena.
“E chi lo sa! Sono strane quelle due!” - fece Damon.
Per diversi minuti nessuno parlò, troppo persi a riflettere sulle supposizioni di Damon.
“Anche se secondo me quello che stai dicendo è totalmente inverosimile…potremmo andare a cercarle di nuovo!” - fece Elena.
“Si, ma al pensionato ci siamo appena stati e non c’erano….forse è meglio aspettare domani, ormai è notte!” - propose Stefan.
“Notte? Che ore sono?” - chiese Bonnie.
“Quasi le undici!” - rispose Elena.
“Sul serio…già così tardi?” - fece Bonnie - “Ok! Sentite…..tornate al pensionato! Dormite in un letto voi che potete!” - aggiunse.
“Sicura?” - chiese Stefan - “Potrei rimanere qui fuori!”.
“Non preoccuparti…vai! Tanto non potresti fare comunque nulla per me questa notte!” - rispose Bonnie.
“Ok…allora sarà meglio se andiamo! Notte a tutti e due! Notte Damon!” - fece Elena.
“Ciao angelo!” - rispose Damon.
“Un ultima cosa…..Bonnie hai presente la cantina del pensionato?” - fece Stefan.
“Si, certo!” - rispose Bonnie.
“Beh…si da il caso che sono stato così valoroso da scendervi e indovina cosa vi ho trovato? Solo fotografie e cetrioli…..puoi stare tranquilla la prossima volta che ci passi davanti!” - disse Stefan divertito.
“Oh, mio eroe….grazie di tutto cuore!” - rispose Bonnie con una mano sul cuore e una falsa voce estasiata.
“Buonanotte Bonnie!” - disse Stefan.
“Buonanotte!” - rispose Bonnie.
Un attimo dopo l’eco dei passi di Stefan ed Elena le arrivarono attraverso le rocce.
Bonnie si voltò e si spostò i capelli su una sola spalla maledicando se stessa per non essersi portata dietro un elastico: era stanca, ma faceva troppo caldo per dormire.
“Cos’hai?” - le chiese Damon.
“Tu forse non lo senti, ma qui dentro fa decisamente caldo!” - rispose Bonnie.
Era strano…..
Era come se la conversazione avuta poco prima non ci fosse mai stata, ma, nel frattempo, sembrava aver lasciato un segno profondo in entrambi.
Bonnie scosse la testa per cacciare via i suoi pensieri e si stese sul pavimento duro utilizzando il suo zaino come cuscino.
Damon restò immobile dov’era per ancora qualche secondo….sembrava assorto in chissà quale pensiero.
Bonnie non ci badò e chiuse gli occhi, ma poco dopo un movimento accanto a lei destò la sua attenzione e sbarrò gli occhi quando sentì la mano fredda di Damon posarlesi su un fianco.
“Che fai?” - gli chiese.
Lui era disteso di fianco a lei e stava guardando il soffitto.
“Vieni qui!” - le disse.
“Cosa?” - rispose Bonnie e fece per scostarsi, ma Damon le afferrò il poso e la trattenne.
“Tu hai caldo e io sono freddo….vieni qui!” - fece Damon e senza darle il tempo di rispondere e di protestare, l’attirò a se, la fece distendere sul sul petto e l’abbracciò avvolgendola nella fredda sicurezza delle sue braccia.
Bonnie avrebbe voluto sottrarsi, ma non ci riuscì.
“Grazie!” - sussurrò chiudendo gli occhi e sorridendo per quella che sembrava la bizzarra maniera di Damon di prendersi cura di lei.
"Dormi, uccellino!".
Subito dopo sprofondò in un sonno profondo.






NOTE:
Ciao a tutte!!!!
Buona metà settimana!!!!
Non so voi, ma io sto patendo un caldo infernale in questi giorni......e io, come Bonnie...odio il caldo!!!!
Vabbè...non pensiamoci!!!
Allora....il nuovo capitolo....
Non succedono molte cose....e diciamo che il titolo si riferisce più a Bonnie e ad Elena che a Stefan e a Damon, visto che sono proprio le due ragazze a confessare due piccole cose...a cuore aperto!!!
Elena confessa a Stefan che sta ancora lì a pensare a lui (brava la cretina, se lo poteva pure ricordare prima!!!).
E Bonnie confessa a Damon che era stata innamorata di lui (Si, perchè adesso no?).
Le reazioni di Damon e Stefan direi che sono diverse....Stefan fa di tutto per non pensare ad Elena e, in questo capitolo, per la prima volta, lui fa dei brevi ragionamenti proprio sulla sua ex e su quello che prova per lei, ma che non vorrebbe provare.
Damon, invece...ne approfitta...come al solito, ma Bonnie si tira indietro!!!
Anche se alla fine lui sembra cambiare atteggiamento con Bonnie e diventare più...dolce?....Forse che ha capito che ha fatto davvero male a Bonnie e vuole cercare di rimediare? Può essere che il discorso di Bonnie lo abbia toccato? Chissà...lo scopriremo nei capitoli a seguire!!!XDXDXDXDXD
Infine, da non sottovalutare il fatto che stanno cominciando a dubitare delle care signore....cosa succederà quando Stefan ed Elena le troveranno? Anzi...Stefan ed Elena...le troveranno?
Grazie a chi ha letto e/o recensito lo scorso capitolo!!!
A giovedì....BACIONI...IOSNIO90!!!!
   
 
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