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Autore: ary_gg    26/05/2011    14 recensioni
Post lotta Klaus è un piccolo omaggio interamente Delena. Elena e i suoi sentimenti. La morte si sa ci mette di fronte a nuove consapevolezze.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'ALBA

 

NONO CAPITOLO

 

Jeremy aprì appena la porta del bagno per spiare Elena. Era distesa sul letto che giocherellava con la punta del cuscino. La stanza era poco illuminata e la finestra era aperta solo per lasciar passare un pò d'aria. Il ragazzo desiderava ardentemente entrare, ma poi non se la sentì. Non era la persona giusta con cui parlare. Quella sera anche Jenna sarebbe tornata a casa e trovarla così non avrebbe che aumentato il numero delle persone che gli avrebbero chiesto come stava e cosa fosse successo. Nemmeno lui lo sapeva. Lo immaginava però. Era un ragazzino, ma uno di quelli che era cresciuto troppo in fretta. Ingiustamente cresciuto troppo in fretta, che si era trovato a dover affrontare il lato duro e oscuro della vita prima di molti suoi coetanei e non. Ma c'era sempre stata lei. Era stata forte per lui tante volte. Da lontano voleva essere forte per lei.

Elena sentì bussare alla porta. Alzò gli occhi al cielo. Cosa della parola influenza non avevano capito? Sbuffò. "Chi è?" La porta si aprì lentamente e una cascata di capelli biondi e castani e un profumo di gelato si addensarono nella stanza. "Avevo chiesto chi è, non ho detto avanti". Disse una decisamente alterata Elena. "Eh buongiorno anche a te zuccherino." Disse Caroline sorridendo e buttandosi a peso morto sul letto. O meglio sulla parte di letto occupata da Elena.
"Care..." Si lamentò la ragazza.
"Cosa? Che c'è?" Disse incurante la bionda. Intanto Bonnie sorrideva con in mano un sacco di gelato alla nocciola. Elena notò che aveva altre buste con sè.
"Ma da quant'è che non esci o mangi hai le occhiaie!" Disse la strega prendendo posto sul letto e posando i rifornimenti al centro dello stesso.
"Di solito sono io la poco delicata" disse Caroline alzando un sopracciglio.
"Ho solo constatato un fatto." Rispose velenosa l'amica. Elena alzò gli occhi al cielo e intanto che le due continuavano a punzecchiarsi prese il gelato e iniziò a mangiarlo in silenzio. Ogni tanto le due le lanciavano un'occhiata, ma continuavano a mandarsi frecciatine l'una con l'altra o a tirarsi addosso qualche cuscino, farsi il solletico o tirarsi pizzicotti. Elena continuava a mangiare silenziosamente il suo gelato. Ad un certo punto posò il cucchiaio nel contenitore e iniziò a piangere. Caroline e Bonnie smisero finalmente nella loro farsa e la circondarono abbracciandola.
Jeremy smise di osservarle dal bagno chiudendosi la porta alle spalle e uscendo da casa.

Damon seduto ai piedi del suo grande letto continuava a rigirare il braccialetto tra le sue mani. Erano due giorni che se ne stava lì senza fare nulla. Scendeva a prendere qualche sacca di sangue e qualche bottiglia di scotch e poi ritornava in quella posizione catatonica. Non vedeva Stefan dalla sera in cui si erano scontrati. Non vedeva Elena da quella mattina. Non vedeva nessuno. Era sparito dalla circolazione. Continuava a pensare solo alle parole di Elena. Cosa pensava? Che dicendomi quelle cose, sarei andato dal mio fratellino, gli avrei chiesto scusa e ce ne saremmo stati in panciolle a non far nulla? Lei avrebbe voluto che sistemasse le cose con Stefan. Ma non si poteva sistemare. Entrambi l'amavano e poichè non volevano arrendersi, non avrebbero mai trovato un punto d'incontro. Eppure Damon era così stanco di provare a capire. Glielo aveva fatto capire in tutti i modi. Anche i ciechi si sarebbero accorti del suo amore per lei, ma lei? Sospirò pesantemente. Lei lo aveva capito ormai era certo di questo. Ma aveva scelto di ignorare. Lui però aveva passato mesi a torturarsi restandole accanto pur sapendo che non avrebbe avuto niente. Niente se non un grazie appena accennato. Il punto era sempre lo stesso. Lui aveva sofferto a vederla accanto a Stefan, ma fare il contrario non era concepito. Damon sentì la rabbia crescere. Poi il braccialetto gli scivolò dalle mani e fu come scosso. Come aveva potuto pensare una cosa del genere? Era proprio questo che Elena non voleva. Lei non era innamorata di lui in quel momento. Quando il suo affetto si era trasformato in amore aveva lasciato Stefan. O per lo meno nel momento in cui si era accorta dei suoi sentimenti. Di certo non si trovava in una situazione leggera. Almeno aveva avuto il buongusto di evitare di passare da un letto all'altro come la sua antenata. Nessuno avrebbe sopportato quella situazione. Non di nuovo.

Elena era rannicchiata sul letto tra le braccia di Bonnie, mentre aveva la mano intrecciata a quella di Caroline, che a sua volta aveva appoggiato la testa sulla spalla di Bonnie. Finalmente aveva smesso di piangere, ma non aveva proferito parola. "Non ti va di dirci cos'è successo?" Caroline guardò sottecchi Bonnie che si era decisa a rompere quel silenzio.
"Ho rotto con Stefan." Fu l'unica risposta di Elena.
"Questo lo avevamo capito..." disse la strega.
"E' una spiegazione sufficiente allora." Disse secca Elena. Caroline alzò la testa dalla spalla di Bonnie e scosse la testa impedendo all'altra di replicare.

I giorni trascorsero lenti, eccessivamente lenti. Era passata solo una settimana. Quella sera avrebbero festeggiato la conclusione della vita accademica di Jenna. Finalmente avrebbe potuto trovarsi un lavoro e costruirsi una vita vera. "Allora cosa organizziamo?" Disse Alaric portando in tavola il pane, mentre Jenna mescolava qualcosa in cucina. Elena era seduta sul divano guardando svogliatamente la tv.
"Niente Rick. Va benissimo una cena tra noi a casa" disse lanciando uno sguardo alla nipote assente.
Rick capì al volo e non si arrese. "Oh avanti dovremmo uscire è estate! Dovremmo almeno fare qualcosa all'aperto. L'estate è fatta per uscire."
Elena sbuffò "La smettete voi due?"
"Di fare cosa?" disse Jenna innocentemente.
"Si sta benissimo anche in casa." Disse Elena continuando a fissare la tv.
"A diciott'anni dovresti uscire..."
"Si, si..."
"Perfetto andiamo al ristorante in centro allora, hanno allestito il retro con dei tavoli, così saremo all'aperto" Disse Jenna spazientita.
"Perfetto." Rispose secca Elena.
"Jeremy porta Bonnie?" Disse Alaric per stemperare la situazione.
"Sicuramente." Disse Elena.
"Vieni a tavola?"
"No, non ho fame, penso che uscirò." Elena si alzò dal divano, infilò le ballerine e cominciò a camminare per la città. Complimenti Elena, bell'idea del cavolo. E' l'una e mezza e si muore dal caldo. Elena sbuffò. Si diresse in una gelateria e comprò un pò di gelato. Poi si sedette su una panchina del parco. Mangiò per un pò il gelato, ma poi si abbandonò ai propri pensieri, mentre il gelato nella coppetta diventava liquido.
"Il gelato si sta sciogliendo."
Elena sussultò. Alzò lo sguardo su di lui e sorrise appena. "Non importa, non mi va." Disse alzandosi e gettando il resto tra i rifiuti.
"Come stai?" Le chiese Stefan.
"Bene." Disse Elena decisa. Era imbarazzata. Non sapeva cosa dire. Non pensava di incontrare qualcuno a quell'ora.
"Non sembra..."
Elena sospirò "Cosa vuoi che ti dica Stefan...no, non sto bene."
"Così va meglio. Fingere il contrario non ti aiuterà."
Elena lo guardò triste. Per un momento avrebbe tanto voluto spegnere tutte le sue emozioni. Un amaro sorriso le sfuggì a quel pensiero.
"Tu? Come stai?"
Stefan abbassò lo sguardo senza rispondere. Quella conversazione era assolutamente imbarazzante, inutile e stupida. "Meglio se torno a casa." Disse poi Stefan. Elena tornò a guardarlo. Intanto si torturava il labbro inferiore, per cercare di trattenersi dal chiedere come andassero le cose a casa. Come andava il rapporto tra lui e Damon. Non poteva chiederglielo e poi sapeva già la risposta. Di certo in quella casa c'era il gelo tra i due. Stefan guardò sottecchi Elena aspettando che dicesse qualcos'altro. Poi la vide desistere e si avvicinò sfiorandole un braccio. "Tutto ok?"
Elena si ritrasse appena. "Si" gli sorrise. "Credo che andrò anche io."

Elena finì di prepararsi. Indossava un vestito nero sopra al ginocchio, stretto ma molto semplice. Scese di sotto e Jeremy e Alaric stavano aspettando, comodamente seduti sul divano, sia lei che Jenna.
"Jenna è ancora su?" Chiese Elena ai due.
"Sono qui, sono qui." Disse Jenna sorridente mentre scendeva le scale. "Possiamo andare."
"Bonnie?" Chiese Elena
"Passiamo a prenderla ora" disse Jeremy.
La serata trascorse tranquilla. Il ristorante era il più bello della città e l'aria calda di quasi fine giugno rendeva la serata ancora più piacevole. Elena si ritrovò a sorridere ogni tanto. Le sembrava quasi di avere una famiglia intorno a lei. Bè quella era la sua famiglia. Elena sorrise a Jenna e il suo sguardo vagò un pò in giro, poi si accorse che al di là della strada qualcuno che conosceva stava passando proprio di fronte alla sala all'aperto del ristorante. Elena deglutì a vuoto e senza nemmeno che se ne accorgesse, posò le posate nel piatto e si alzò. "Scusatemi. Torno subito." Disse con lo sguardo ancora fisso al di là dei tavoli. Elena attraversò la sala in fretta. Dio odio i tacchi. Si disse fra sè e sè, odiando quelle scarpe che rallentavano il suo procedere verso di lui. Elena continuò a camminare seguendolo fino a quando scomparirono dalla visuale di tutti. Decise di chiamarlo. "Damon fermati so che mi hai sentita!" Sbottò all'improvviso fermandosi. Non ce la faceva più a corrergli dietro.
Damon si fermò di colpo e sospirò. "Speravo tornassi indietro."
Elena riprese a camminare avvicinandosi a lui. "Come stai?" Disse tranquillamente.
Damon ancora di spalle si voltò. Finalmente Elena riuscì a vedere il suo viso. A vedere quell'espressione corrucciata e ironica allo stesso tempo. "Perfettamente Elena. Ci si vede" disse facendo per andarsene.
"No!" Disse lei afferrandogli una mano "Damon..." Damon fisso la mano di lei sulla sua, poi la guardò teso.
Elena lo guardò negli occhi. Le era mancato da morire. Più di quanto immaginasse. Elena sentì il suo profumo arrivargli fino alla testa. "Mi sei mancato" disse improvvisamente. Non controllava più nè parole, nè gesti, nè pensieri. Intanto gli strinse la mano più forte.
Damon spostò il suo sguardo da lei alla strada. "Elena torna a cena."
"No, preferisco restare qui."
Damon tornò a guardarla, ma questa volta si avvicino per fissarla meglio negli occhi, come se potesse leggere qualcosa nei suoi occhi. Poi inevitabilmente lo sguardo si posò sulle sue labbra. Damon le si avvicinò lentamente e si chinò avvicinandosi sempre più. Il battito del cuore di Elena accelerò velocemente. Istintivamente lo sguardo si spostò sulle sue labbra e più lui si avvicinava, più lei socchiudeva gli occhi in attesa di sentire le labbra di lui sulle sue. Ma lui indugiava e quei secondi sembravano durare un'eternità. Avrebbe voluto avvicinarsi lei per colmare quella distanza, ma avrebbe rovinato tutto. Il suo cuore scalpitava. Nel momento in cui finalmente sentì il contatto con le sue labbra tutto ciò che era intorno a lei sembrò annullarsi. Lui si avvicinò ancora di più e le prese il viso tra le mani aspettando un cenno da parte sua per avere completo accesso. Segnale che non tardò ad arrivare. Così le loro lingue cominciarono ad accarezzarsi dolcemente. Elena sarebbe rimasta lì, in quella situazione per sempre. Damon era di una dolcezza disarmante, quasi avesse paura di poterla rompere. Elena allora lo afferrò per la maglia e si avvicinò ancora di più, mentre lui passò un braccio attorno alla sua vita stringendola ancora più a sè. La distanza tra i due ormai era nulla. Elena non sentiva più nulla, niente di ciò che era intorno a lei le interessava. Sentiva solo il battito del suo cuore che le rimbombava nelle orecchie e il suo sapore. Era fresco e dolce, in netto contrasto con la sua personalità camaleontica e strafottente. Il bacio si fece sempre più intenso, mentre Elena sentiva le gambe tremanti, che probabilmente non avrebbero retto ancora a lungo. Probabilmente la stava già sostenendo lui, se fosse stato così non se ne sarebbe comunque accorta. Non c'era niente che le importasse, voleva che tutto si fermasse, che tutto cessasse di essere com'era, che non esistesse nessuno intorno a loro. Elena poi, però, sentì le labbra di lui farsi sempre più lontane, avrebbe voluto protestare, ma poi si rese conto che qualcuno aveva cercato di attirare la loro attenzione. Elena riaprì a fatica gli occhi e vide Damon guardare al di là delle sue spalle.
"Elena..." Era Bonnie.
Damon le rivolse uno sguardo di sfuggita, ma Elena abbassò gli occhi e si voltò verso la ragazza.
"Arrivo..." disse flebilmente.
"Credo sia meglio tornare ora." Disse Bonnie decisa.
Damon fece una smorfia. "Buona notte Elena." Disse appena, poi si allontanò.
Elena si voltò verso di lui con sguardo perso, ma ormai era distante e di spalle. "Notte" sussurrò appena, ma sapeva che l'avrebbe sentita ugualmente.
Elena prese a camminare spedita verso il ristorante. "Aspetta!" Le urlò Bonnie.
Elena alzò gli occhi al cielo e si fermò di colpo. "Bonnie non mi pare il caso di parlarne." Disse seccata e riprendendo a camminare.
"Elena! L'hai baciato!"
Elena si fermò di nuovo e si votò verso di lei. "Ma va, non me n'ero accorta" disse beffarda.
"Non scherzare."
"E tu smettila con queste ovvietà. E comunque non credo di doverne parlare con te. Non ora per lo meno."
"Sono tua amica, voglio solo evitare che tu faccia..."
"Una sciocchezza?" Disse Elena arrabbiata. "Dillo...non è mai stato un problema per te andargli contro...avanti sottolinea quanto poco sia una persona stabile, quante cose terribili ha fatto..."
"Bè ha ucciso tuo fratello tanto per iniziare. Vicki? No te ne sei già dimenticata? Mia nonna! Devo continuare l'elenco?"
"Ti ha salvato la vita...devo continuare l'elenco?" Disse Elena sprezzante ricordandosi di quanto il suo cuore, sembrò sgretolarsi nel momento in cui la vide morire sotto i suoi occhi, e di quanto si sentì riconoscente nei confronti di Damon, appena capì che era stata tutta una messa in scena.
"Questo non aggiusta le cose Elena."
Elena la guardò con amara rassegnazione. "Potrebbe salvarmi la vita anche altre mille volte, salvare la tua altrettante, passare l'eternità a guardare le spalle a Stefan, ma tanto tu non cambieresti ugualmente idea."
"No. E non avresti dovuto farlo nemmeno tu." Disse secca Bonnie. Poi la superò e si diresse a passo spedito verso il ristorante.

 

 

SPAZIO PSEUDO-AUTRICE

 

E tadàààààà primo baciooooo, pure interrotta e da chi se non da Bonnie??? Non la sopporto questa è la realtà, anche se ultimamenta l'ho rivalutata, ma non so non mi piace comunque molto come personaggio xD Non so che dirvi su questo capitolo, ahaha sono un pò nervosa sarà che ora arriva la parte Delena...la mia Giulia appena ha letto il capitolo è impazzita di gioia, ma lei è di parte si sa. Vorrei farvi notare la differenza dei due incontri. Con Stef, Elena sente quasi il bisogno di scappare, mentre con Damon sente il bisogno di corrergli dietro u.u...mmm...che altro dire?? Non ho idea xD oh si JEREMY!!!! Insomma andiamo Elena è sempre così protettivo con lui, si preoccupa tanto, ho voluto per una volta che fosse lui ad occuparsi di lei... Jenna bè sono contenta di poter scrivere di lei...almeno qui potrà avere il suo e vissero felici e contenti *___* Davvero stasera non so che dirvi xD Mi sto zitta che è meglio...noto sempre più che le seguite, preferite e ricordate aumentano! Mi farebbe piacere se magari recensiste sarebbe meraviglioso! *__* Comunque vado a rispondere alle vechcie recensioni anche se con lentezza, scusate ma sto facendo tremila cose insieme ahahahahahha Baci a giovedì prossimo (spero) Ari <3

   
 
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