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Autore: DiNozzo323    27/05/2011    1 recensioni
Una normale ragazza, appassionata dei libri di Tolkien, si ritroverà nel suo mondo immaginario preferito con il compito di aiutare i membri della Compagnia a portare a termine la loro missione.
La storia è già stata conclusa e deve solo essere postata, quindi niente attese di mesi senza pubblicazione, è una promessa.
...Era tarda notte quando si sentì un leggero tonfo provenire da una stanza da letto illuminata appena da una candela al profumo di vaniglia. Il tonfo che si era appena udito era quello di un libro bello doppio che veniva chiuso dopo essere stato letto... [to be continued]
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frodo, Gandalf, Merry, Nuovo personaggio
Note: Movieverse, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ecco il penultimo capitolo de Le Due Torri. Spero vi sia piaciuto il precedente e vi piaccia anche questo. Si vede che dei tre è il libro che mi aggrada di meno :P

Ringrazio tutti coloro che leggono e

nini superga per averla messa fra i preferiti

Eruanne e elepaddy85 e belial_die e Elfosnape e blackpearl_ per averla messa fra le seguite.

Baci! *_*




Nel contempo Legolas, Aragorn e Gimli rimanevano strabiliati nel constatare che lo Stregone Bianco era niente di meno che il loro amico perduto Gandalf. Legolas si inginocchiò, chiedendo scusa per non averlo riconosciuto.

-Perdonami. Ti ho scambiato per Saruman.-

-Io sono Saruman. O meglio Saruman come doveva essere.-

-Tu sei caduto.- Disse Aragorn a denti stretti, non volendo credere a ciò che vedevano i suoi occhi.

-Attraverso l'acqua, e le fiamme... Dal torrione più basso alla cima più alta ho lottato con lui. Il Balrog di Morgoth. Alla fine ho abbattuto il mio nemico e ho scaraventato la sua carcassa contro il fianco della montagna. L'oscurità mi ha avvolto e ho errato fuori del pensiero e del tempo. Le stelle compivano il loro giro e ogni giorno era lungo come una vita terrena. Ma non era la fine. Ho sentito la vita in me, di nuovo. Sono stato rimandato qui a terminare il mio compito.-

-Gandalf.- disse Aragorn dopo aver ascoltato la storia dello Stregone.

-Gandalf? Si... È così che mi chiamavano... Gandalf il Grigio. Era quello il mio nome. Io sono Gandalf il Bianco. E ritorno da voi ora, al mutare della marea.-

-Una fase del vostro viaggio è terminata. Un'altra inizia. Dobbiamo andare a Edoras di volata.-

-Edoras? Non è certo breve la distanza.- Disse Gimli.

-Abbiamo sentito di guai a Rohan, di una malattia del Re.- Disse a Gandalf Aragorn.

-Si, e non sarà facile da curare.-

-Allora abbiamo fatto tutta questa strada per niente. Dobbiamo lasciare quei poveri Hobbit qui in questa orrida, buia, fetida, infestata dagli alberi...- Disse Gimli prima di spaventarsi a causa di un verso di Ent.

-Voglio dire incantevole, incantevolissima foresta.-

-Non è stato il puro caso a condurre Merry, Pipino e Lilia a Fangorn. Un grande potere dorme qui da molti lunghi anni. Il loro arrivo sarà come la caduta di sassolini che dà inizio a una valanga, in montagna.-

-In una cosa non sei cambiato caro amico. Parli sempre per enigmi.- Disse Aragorn dopo che Gandalf si era avvicinato con l'orecchio per sentire meglio, facendolo ridere.

-Sta per accadere una cosa che non accadeva dai Tempi Remoti. Gli Ent si sveglieranno bruscamente e scopriranno di essere forti.-

-Forti? Oh che bello!- Disse Gimli cambiando tono dopo l'ennesimo verso degli Ent.

-Smetti di crucciarti, mastro nano. Merry, Pipino e Lilia sono al sicuro. In effetti molto di più di quanto stai per esserlo tu.-

-Questo nuovo Gandalf è più burbero di quello vecchio.- I quattro abbandonarono Fangorn, dirigendosi a Edoras, capitale del regno di Re Theoden. Arrivarono al palazzo d'oro di Meduseld e, come li aveva già informati Gandalf, non furono bene accolti. Gli fu ordinato di lasciare tutte le armi e Gandalf riuscì a portare con se il bastone solo con uno stratagemma che vedeva in ballo la sua vecchiaia. Quando entrarono si resero subito conto che grave era la situazione. Theoden sembrava più vecchio di Aragorn, cosa impossibile, e Grima Vermilinguo teneva ufficiosamente sotto controllo tutta Rohan, per ordine di Saruman.

-Tarda è l'ora in cui questo stregone decide di apparire. Rockspell io lo chiamo. Il malaugurio è un cattivo ospite.- Inveì Grima avanzando verso i quattro.

-Silenzio! Tieni la tua lingua forcuta tra i denti. Non ho attraversato fiamme e morte per scambiare parole inconsulte con un insulso verme.- Puntò verso di lui il suo bastone, cosa che fece spaventare Grima che indietreggiò.

-Il bastone. Vi avevo detto di prendere il bastone dello stregone!- Legolas, Aragorn e Gimli si occuparono dei soldati, lasciando a Gandalf il tempo di estirpare dal corpo del Re, Saruman.

-Theoden, figlio di Thengel. Troppo a lungo sei rimasto nell'Ombra. Ascoltami! Io ti libero dall'incantesimo.- Gandalf pose le mani di fronte a sé, verso il Re, che però iniziò a ridere e parlò con la voce di Saruman mista a quella di Theoden.

-Non hai alcun potere qui, Gandalf il Grigio.- Gandalf si tolse il Grigio mantello che lo copriva, mostrando la sua elevazione di grado.

-Io ti estirperò Saruman, come il veleno viene estirpato da una ferita.- Eowyn, la nipote del re si lanciò verso lo zio, volenterosa di aiutarlo, ma venne fermata da Aragorn che le intimò di aspettare.

-Se io me ne vado, Theoden morirà.-

-Non hai ucciso me, non ucciderai lui.-

-Rohan è mia.-

-Vattene!- Saruman abbandonò il corpo del Re che prese a ringiovanire e, una volta tornato sano, cacciò dal suo regno Grima, che tornò strisciando da Saruman. Si tennero poi i funerali per Theodred, con grande disperazione del Re, che mai avrebbe voluto seppellire il suo unico figlio e erede e di Eowyn, che aveva sì ritrovato uno zio, ma aveva perso il cugino. Theoden si rese conto che la guerra incombeva e decise che la sua gente sarebbe stata più protetta al Fosso di Helm, che già in passato li aveva salvati e sperava l'avrebbe fatto di nuovo. Gandalf era di parere contrario, ma cavalcò Ombromanto e parlò con Aragorn.

-Attendi il mio arrivo, alla prima luce del quinto giorno. All'alba guarda ad est.- Poi si diresse a Nord.

Durante il lungo cammino che andava da Edoras al Fosso di Helm l'esercito di Rohan già perse dei valorosi soldati a causa di un attacco da parte dei mannari, mandati da Saruman. I Rohirrim ebbero la meglio e quasi tutti riuscirono ad arrivare al Fosso, dove prepararono la difesa alle mura. Un soldato di vedetta li informò che l'esercito di Saruman si stava avvicinando e che esso era formato da almeno diecimila tra Orchi e Rinnegati. Erano stati creati appositamente per distruggere il mondo degli Uomini il più velocemente possibile.

Theoden ordinò che uomini e ragazzi, tutti coloro che fossero in grado di reggere un'arma, combattessero contro le armate di Isengard. Il Re era sicuro che nessuno avrebbe mai creato una breccia nelle mura e sarebbe arrivato nel Trombatorrione. Decise che avrebbero protetto la strada e la porta dall'alto. Mandò dei messaggeri, ma in pochi risposero. Le donne e i bambini vennero mandati nelle grotte e gli uomini si prepararono a una fine imminente. La battaglia fu dura. Vermilinguo aveva informato Saruman di un condotto fognario, unico punto debole delle mura, e Saruman, da stregone qual'era, ne aveva approfittato, riempiendo di polvere da sparo due enormi botti di ferro. Queste causarono una breccia nelle mura e i soldati furono costretti a ripararsi nell'anello più alto e successivamente si ritirarono all'interno del palazzo. Gimli e Aragorn proteggessero l'ingresso per quanto poterono. Il nano e l'elfo avevano fatto una specie di scommessa su chi avrebbe ucciso più orchetti. Sarebbe stata una scena comica se la situazione non fosse stata tanto disperata. Quando si ritirarono nel palazzo, chiusi dentro, Theoden aveva capito che quella era una sconfitta, ma Aragorn lo spronò.

-La fortezza è stata conquistata. È finita.- disse Theoden amareggiato.

-Avevi detto che non sarebbe mai caduta finché i tuoi uomini la difendevano. La difendono ancora! Sono morti per difenderla. Non c'è un'altra via per le donne e i bambini per uscire dalle grotte?- Chiese Aragorn. Theoden non rispose. -Non c'è un'altra via?-

-C'è un passaggio. Conduce alle montagne. Ma non andranno lontano. Gli Uruk-hai sono troppi.- Rispose Huma, condottiero di Rohan.

-Che le donne e i bambini si dirigano al valico tra le montagne. E barricate l'entrata.-

-Quanta morte... Cosa possono gli uomini contro un odio così scellerato?- Disse Theoden, riprendendo il dono della parola.

-Vieni fuori con me. Affrontiamoli a cavallo.-

-Per la morte e la gloria.-

-Per Rohan... per il tuo popolo.-

-Si, si! Il corno di Helm Mandimartello suonerà nel fosso, un'ultima volta! Fa che questa sia l'ora in cui sguainiamo le spade insieme. Feroci atti sveglia, non per collera, non per rovina o la rossa aurora. Forza Eorlingas! Carica!-

I condottieri rimanenti salito a cavallo e andarono contro gli Uruk, quando il sole si levò alto nel cielo e Aragorn ricordò le parole di Gandalf. Fu allora che il rimanente esercito di Rohan vide a est Gandalf, seguito da Eomer e i Rohirrim che distrusse l'esercito di Isengard e condusse i restanti verso Fangorn, dal qual luogo non fecero più ritorno. Poi Gandalf, Legolas, Gimli, Theoden, Eomer e Gamling si diressero a Isengard, per parlare con Saruman. Arrivarono il giorno successivo e seduti sulle mura che circondavano la torre, trovarono Merry, Pipino e Lilia seduti a scherzare, banchettare e fumare, o meglio, i primi due a fumare. Lilia faceva solo qualche tiro ogni tanto, un po' dall'uno e un po' dall'altro, per non scontentare nessuno. Quando li vide Lilia saltò giù dal muro, direttamente addosso ad Aragorn, che la prese al volo, troppo felice per restare a scambiare battute come facevano i suoi due amici. La cosa lasciò leggermente allibiti Theoden, Eomer e Gamling che non capivano come un Re potesse accettare un simile comportamento, ma lasciarono correre. Dopo tutto Aragorn non era un re qualsiasi. Poi tutti insieme, si diressero sotto il balcone di Orthanc, a parlare prima con Barbalbero che li informò che Saruman era rinchiuso nella torre e poi con Saruman. Gandalf voleva Saruman vivo, sperava di poterlo riportare sulla retta via e quanto meno che parlasse e li informasse dei piani di Sauron.

Saruman tentò per primo di riassumere sotto il suo controllo la volontà di Re Theoden, con parole ovattate, ma questi rifiutò definitivamente ogni legame con lo Stregone, poi, cosa che Lilia non si sarebbe mai aspettata, si rivolse a lei.

-Cara Lilia. Perché non sali? Potresti unirti all'Oscuro Signore. Ci saresti molto utile con le tue conoscenze... Saresti largamente ricompensata da Sauron il Grande. Potresti avere qualsiasi cosa desideri. Basta solo che accetti di unirti a noi.-

-Non lo farei nemmeno per tutto l'oro del mondo, sporco traditore! Se non fosse per te adesso tutto sarebbe diverso!-

-Già... Perché tu sai... Ma loro sanno perché sei qui? Nel nostro mondo? O non gli hai detto nulla, piccola insulsa Mezzosangue!- Tutti si Girarono verso Lilia. Erano per lo più sospettosi, soprattutto i tre signori di Rohan. Aragorn la strinse forte a sé, cercando di trasmetterle con quell'abbraccio tutto l'amore possibile. Sicuramente questo discorso rendeva effettivo il timore di Galadriel quando disse che sentiva che qualcosa stava cambiando e che se Lilia non fosse giunta lì si sarebbe corso il rischio che i fatti non si svolgessero come nel libro, rischiando la libertà dei Paesi liberi della Terra di Mezzo. Ma se invece le cose stessero cambiando perché Lilia era giunta lì? Era una domanda che si poneva spesso, ma alla quale non sapeva dare una risposta.

Poi parlò Gandalf, distogliendo il pensiero dello Stregone dalla giovane ragazza, a causa del quale aveva perso ogni potere, e gli chiese di fornirgli informazioni, di modo che altre vite fossero risparmiate. Mentre discutevano Grima lanciò quella che per lui era solo una pietra addosso a Saruman, mancandolo e facendola cadere giù dalla torre. Saruman lanciò un terribile urlo perché quella pietra era in realtà il Palantir che usava per dialogare con Sauron. Pipino scese da cavallo e lo prese fra le mani, come se una forza lo attirasse verso quell'oggetto maledetto, ma Gandalf glielo strappò subito. I 10 si diressero cavalcando ad Edoras, Merry dietro a Gandalf, Pipino dietro a Eomer e Lilia dietro a Aragorn. La ragazza si fece promettere da Aragorn che se non ce l'avesse fatta a arrivare alla fine di tutto, lui avrebbe raccontato agli amici quale fosse la verità su di lei, anche se sperava di riuscirlo a fare da sola. Quella sera tutti banchettarono e bevvero, festeggiando la vittoria contro le truppe di Saruman, Merry e Pipino saltarono su un tavolo e iniziarono a cantare canzoncine della Contea, applauditi dagli spettatori, trascinati dal ritmo veloce della canzone. Lilia però dopo essere stata tanto tempo in compagnia dei due amici, si sentì improvvisamente triste. Si allontanò e uscì fuori dal palazzo. Affacciata sulle pianure sconfinate di Rohan il suo pensiero andò a Frodo. Aveva perso il senso del tempo e si chiedeva cosa stesse facendo e se stesse bene.

Sicuro che sta bene, Lil. Sam è con lui.”

La sua bocca si mosse prima che si rendesse conto di cosa stava cantando. Sembrava mossa da una forza più forte.


La voce dell’amore
di te mi parlerà
Ti sento qui vicino a me
speranza mi darà
La voce dell’amore
nel cielo volerà
Io chiudo gli occhi
ed ora sono là
Tu sei la luce dell’alba
gioia e calore mi dai
Tu le miei notti

per sempre riempirai
La voce dell’amore
ti dice che verrò
Io troverò la strada e poi
da te arriverò
Lo sento nel mio cuore
che ti ritroverò
E insieme a te
io sola non sarò
Per tutta la mia vita
ed oltre questa vita
Soltanto te amore
io vorrò...


-È una canzone molto bella, anche se triste. A chi stai pensando, amica di Rohan?- Era Eowyn, che, avendo sentito cantare Lilia, le si era avvicinata e l'aveva ascoltata.

-A una persona molto lontana, mia Signora, a cui tengo particolarmente e che temo che non rivedrò mai più.-

-Il mio cuore mi dice che non sarà così. Adesso perché non vai a riposare? Sono sicura che sarai stanca. Spesso nei nostri sogni ci appaiono le persone che vorremmo accanto, di modo da essere felici, anche se solo per un attimo.-

-La ringrazio delle parole, dama Eowyn. Le auguro una buona notte.-

-Che sia una buona notte anche per te, cara Lilia.-

La ragazza andò a dormire, seguita dopo poco da tutti gli altri, felici come non mai per quella vittoria che sembrava impossibile e speranzosi per ciò che sarebbe presto accaduto.

  
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