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Autore: KanraChan    27/05/2011    3 recensioni
[TYL! Future Arc.]
Una raccolta di FlashFic riguardanti le riflessioni dei Guardiani durante il risveglio del Decimo Boss dei Vongola.
~ #01 Tempesta. "Gomenasai, Juudaime"
~ #02 Pioggia. "Arigatou, Tsuna"
~ #03 Sole. "Waratte, Sawada"
~ #04 Nebbia. "Yakusokushite, Sawada Tsunayoshi"
~ #05 Fulmine. "Ikanaide, Dame-Tsuna"
~ #06 Nuvola. "Susume, Sawada Tsunayoshi"
~ #07 Cielo. "Yurushite, Minna"
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Susume, Sawada Tsunayoshi.


Alza lo sguardo, non riesci a vedere? ~

Dietro le Nuvole, c'è sempre un Cielo che splende. ~






~ #06Nuvola.


Legami. Che parola banale e sgraziata.
Hibari Kyoya non era soggetto a nessuno, non aveva mai avuto bisogno durante la sua vita di una guida che fosse costantemente presente al suo fianco; un'idea maturata sin da bambino, cresciuta e nutrita con il trascorrere degli anni, rafforzandosi.
Non si curava dei pensieri che le persone serbassero nei suoi confronti, semplicemente aveva imparato ad ignorare un mondo imperfetto che riteneva indifferente.
Indifferenti coloro che lo popolavano. Indifferenti coloro che cercavano di avvicinarlo.
E si asteneva dall'osservare un gruppo di erbivori piangere e confortarsi: piangere equivaleva ad essere un debole. Hibari Kyoya non poteva permettersi di essere debole.
In quel mondo, non vi era spazio per i deboli. Gli erbivori erano destinati a perire.
Eppure, se Sawada Tsunayoshi era morto, non era per quella ragione.
Sawada Tsunayoshi era morto per i suoi Guardiani. Una scelta che non avrebbe mai condiviso, nè ora nè mai. Per quale ragione avrebbe dovuto sacrificare la sua vita per qualcuno? Se non si era in grado di badare a sè stessi, allora l'esistenza di un essere umano era nulla.
Hibari Kyoya non aveva mai accettato e compreso il perchè la morte terrorizzasse, spaventasse in maniera tale da essere temuta.
Lui non temeva la morte.
Sawada Tsunayoshi, a differenza di chiunque altro, l'aveva accolta, non aveva avuto paura, non si era ritirato. Si era fatto carico di un peso che nessuno avrebbe retto.
Ciò, sotto gli occhi di Hibari risultava un comportamento sciocco, ma allo stesso tempo ponderato e riflettuto. Non lo aveva fermato quando prese la decisione di lasciarsi avvolgere fra le braccia fredde di un'esistenza spenta. Quella era la sua vita, aveva deciso, chi era lui per fermarlo?
Una decisione sciocca perchè aveva deciso di morire per coloro che amava.
Hibari Kyoya non amava nessuno.
Una decisione ponderata perchè si era fatto carico delle sue responsabilità, e non solo delle sue. Si era caricato sulle spalle le responsabilità di una famiglia intera come un vero Boss.
Hibari Kyoya non aveva legami.
Sawada Tsunayoshi aveva sperato di rafforzare quello scudo da lui creato; invece, non aveva fatto altro che lasciarvi falle dappertutto.
Era una sua decisione. Lui, non aveva fatto altro che seguire una sua scelta, seppur non condivisa.
Nonostante tutto, di fronte a quella bara nel mezzo del verde, leggermente più in disparte, aveva assistito a quel funerale nel più completo silenzio.
Li aveva guardati, li aveva etichettati come fragili erbivori, spezzati dai legami.
Per questo motivo Hibari Kyoya non aveva legami con nessuno.
Lui non era debole. Non lo sarebbe mai stato.
Non si era lasciato travolgere dal dolore. Non aveva pianto. Lo aveva soltanto ricordato con un fiore perchè imposto dalla sua disciplina.
Eppure, quando lo lasciò al suo fianco, restò a guardarlo a lungo.
Quand'è stato che lui ha smesso di sorridere?


- Hibari-san... -
Tsuna, seduto accanto alla scrivania e con una pila di documenti fra le mani, rivolse uno sguardo alle spalle del Guardiano della Nuvola che arrestò la sua camminata, senza voltarsi.
Sospirò, stanco: - So che è una richiesta un po' azzardata... ma ti chiedo soltanto una cosa. - disse, con la voce di qualcuno che si è appena arreso dinnanzi alle disgrazie della vita. - Non ti chiedo di diventare un membro partecipe della famiglia, non ti chiedo nemmeno di stringere amicizia con loro. - conferì, congiungendo le mani sul legno lucido.
Hibari lo fissò inclinando di poco la testa: - Dove vuoi arrivare, Sawada Tsunayoshi? - gli chiese, senza troppi preamboli.
Tsuna sorrise mestamente: - Sii sempre la nuvola che domina alta nel cielo, la fiamma che protegge seguendo la sua logica, la nuvola che, nonostante sia lontana, è sempre presente. - rispose, guardandolo con un sorriso spento.
Lo vide raggiungere la porta e fermarsi prima di imboccare il corridoio. - Le cose belle, felici, tristi e dolorose, sta a te decidere se accettarle o meno; come puoi immaginare di riflettere quel che vuoi su qualcun'altro? -


Sawada Tsunayoshi aveva accettato la sua morte. E lui non aveva fatto niente per fermarlo.
Aveva ripromesso di non fare parola con nessuno, era una sua decisione, e lui non si sarebbe opposto. Non perchè volesse, era una questione di rispetto per le scelte altrui. Sawada Tsunayoshi non intralciava i suoi piani; lui non avrebbe intralciato i suoi.
Erano trascorsi anni dalla prima volta che si era ritrovato ad assecondare qualcosa che ritenesse la presenza di Sawada.
Lo aveva fatto perchè solo ora era stato in grado di riprendersi una rivincita nei suoi confronti; dimostrandosi sempre sciocco, ma acquisendo quella maturazione necessaria per comprendere che un sorriso non bastava, che scappare dal suo destino non avrebbe condotto a nulla.
L'ultima volta che lo vide non si degnò di rivolgergli nemmeno un saluto, un addio: lo scrutò attraverso quegli occhi vitrei seguendolo tacitamente con lo sguardo fino a quando non scomparve dalla sua vista.
L'ultima volta che lo vide, era adagiato supino sopra un manto di fiori: il viso pallido e delle labbra che non sorridevano da anni.
Ricordava perfettamente la differenza che contraddistingueva il sorriso del Sawada giovane e quello di oggi. Un tempo lo avrebbe definito spensierato e felice; adesso un miscuglio di costrizione e bugie.
Nonostante tutto, era stato in grado di riconoscere anche i suoi limiti. Cos'erano le nuvole senza un cielo? Qualche anno fa non si sarebbe posto una tale domande, perchè il cielo era presente e splendeva.
E' il cielo che permette alle nuvole di muoversi liberamente.
Una nuvola senza il cielo è come lasciare un fiore dentro un vaso, senza curarlo. Con il tempo appassisce: probabilmente una verità più semplice da negare che da mostrare come una pura realtà. E lui lo aveva appreso solo ora.
Persino qualcuno come Hibari Kyoya necessitava della presenza di Sawada Tsunayoshi.
Che cos'erano le nuvole senza cielo?
- Hibari-san! -
Udì quella voce quasi con sorpresa, ritenendo altrettanto inutile affannarsi per raggiungere qualcuno pochi metri più distante.
Lo guardò oltre la spalla mentre si sorreggeva appoggiandosi alle ginocchia e prendendo fiato. - Hibari-san, volevo ringraziarti. - affermò dopo qualche minuto, mostrando quel sorriso leggermente scarno: più vitale di prima.
Non gli rispose, riprese soltanto a camminare verso il bosco.
- Ti ringrazio Nuvola, per esserti preso cura di loro quando il Cielo era assente. - sussurrò, socchiudendo gli occhi ed osservando, questa volta, Hibari eclissarsi dietro a quella che poco tempo fa era stata la sua casa.


- Non voglio farti carico dei miei rammarichi. Solo non voglio vederli tristi... d'altronde la mia decisione è già presa. -
Hibari incrociò le braccia: - Non è un problema mio, Sawada Tsunayoshi. - lo rimbeccò con durezza.
Lui ricambiò con un sorriso: - Ti è mai capitato di avere bisogno della presenza di qualcuno? - domandò semplicemente. - Un giorno sono sicuro che riuscirai a comprenderli... -














Finalmente siamo giunti al momento tanto atteso (?) da voi, ecco il qui presente Hibari Kyoya, mi auguro di non averlo reso OOC (Terrore di un Hibari OOC.) E che non sia uscito fuori un disastro.
E' uscito piuttosto spontaneo scrivere su di lui, non nego comunque le difficoltà che si incontrano nel trattare personaggi contorti di cui non si conosce nulla.
Tuttavia, c'è comunque un particolare che volevo che si notasse nella storia, seppur Kyoya sia distante dalla famiglia, nessun Guardiano è completo senza il Cielo, anche qualcuno come lui.
Davvero, spero di non aver deluso nessuno con tale aggiornamento. Non me lo perdonerei mai.
Comunque, adesso passiamo ai dovuti ringraziamenti. :)
Allora, come sempre dinnanzi tutto abbiamo Dew_Drop che riesce a recensire sempre in tempo record <3, Raindrops per le sue coccolose (?) recensioni <3 e per ultima ma non meno importante Hibari Kyoite che, nonostante sia impegnata, trova sempre il tempo per recensire le mie storie. :3
E con questo posso (tristemente per me e felicemente per voi) annunciare che questo è il penultimo capitolo della Raccolta; il prossimo riguarderà proprio il nostro caro Boss che concluderà il tutto.
Ringrazio coloro che leggono e che hanno aggiunto la Raccolta fra le preferite\ricordate\seguite. <3
Grazie davvero. :)




Golden Brown
















   
 
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