Libri > Twilight
Ricorda la storia  |      
Autore: Martybet    27/05/2011    21 recensioni
“Ti sta aspettando. 
Vuole essere cullato dalle braccia di suo padre, vuole essere portato al parco,
 vuole che gli insegni a giocare a baseball, 
e vuole che entrambi i suoi genitori lo accompagnino il suo primo giorno di scuola.”
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
non smettere di lottare

Non smettere di lottare.

 

 

Noi prendiamo i nostri miracoli lì dove li troviamo,
annulliamo le distanze e a volte contro ogni previsione,
contro ogni logica,
li tocchiamo. 

 

 

 

               

 

“Ce la faremo, Edward. Ce la faremo.” Piagnucolò lei, accarezzandogli la guancia mentre lui, la guardava cercando sicurezza; una sicurezza che non trovò.
Gli occhi di Bella erano gonfi e contornati da occhiaie nere, segno delle numerose notti trascorse senza dormire e a vegliare lui.
Stava lottando, per se stesso , per Isabella ma soprattutto per il loro bambino, ancora nel ventre della madre che molto probabilmente sarebbe nato senza vederlo neppure.
“Promettimi che andrai avanti..” , disse ad un tratto fissandola dritta negli occhi. “Promettimi che non farai sciocchezze. Non posso andarmene sapendo di lasciarti così..”, le sue parole terminarono in un singhiozzo.
Mai gli era capitato di perdere così il controllo, specialmente quando era con sua moglie.
Anche Isabella cercava spesso di non piangere in sua presenza, volevano essere forti, volevano essere l’una la pira dell’altro.
Ma quella volta, nessuno dei due ci riuscì.
Bella si accasciò sul suo petto e inspirò l’odore del marito, che anche se intriso di ospedale e morfina sapeva ancora di miele, lillà e sole.
Quel profumo di cui lei si ubriacava spesso, quel profumo senza il quale lei non ce l’avrebbe fatta.
“No.. io .. non posso.” Rispose afferrandogli la maglia e tenendola stretta, “Io non ti lascerò andare via.. Tu non morirai, hai capito?”
Edward le sorrise e le accarezzò la guancia. “Morirò, e tu dovrai andare avanti senza di me.”
Gli occhi di Bella furono attraversati da una luce strana, e tutta la rabbia repressa venne fuori, in quel momento esatto. “No.Non morirai. Qui dentro c’è tuo figlio, maledizione!” Urlò tra i singhiozzi indicando il leggero rigonfiamento del suo ventre. “Ti sta aspettando. Vuole essere cullato dalle braccia di suo padre, vuole essere portato al parco, vuole che gli insegni a giocare a baseball, e vuole che entrambi i suoi genitori lo accompagnino il suo primo giorno di scuola..”
Due lacrime percorsero le guance di Edward. “Vuole che tu lotti, Edward.. e anche io. Non posso farcela senza di te, non posso…”
“Vieni qui.” Sussurrò lui, allargando le braccia e facendo molta attenzione alla flebo di morfina attaccata al suo braccio.
Perplessa, si sedette sul letto e lui con la poca forza rimastagli la attirò a sé, facendola aderire completamente al suo corpo.
Si strinsero forte.
Le mani di Edward le circondavano la vita e continuavano ad carezzarle la pancia, mentre ancora delle lacrime amare gli marcavano il volto.
Lui voleva lottare, voleva. Ma non ne aveva più la forza.
Anche lui inspirò l’odore dei capelli al profumo di fragola di Bella, e desiderò morire in quell’istante preciso e non sotto i ferri.
“Ti amo Edward… non lasciarmi, ti prego.”
Lui le baciò la tempia e poi il naso, e infine le labbra.
“Sono stanco.”
“Lo so.”  E nascose il viso e le lacrime nel suo collo. “ Lo so, ma fallo per me, fallo per noi. Dì al dottore che vuoi sottoporti all’intervento..”
“La percentuale di riuscita è poco meno del..”
“Del 38,8%. Se non ci provi, non ci sarà nemmeno quella. Io ho bisogno di te…”
Edward sospirò lentamente e per quella frazione di secondo il dolore scomparve. “Se dovessi morire sotto i ferri?”
“Non morirai.. Morirai se non ti farai operare. Morirai senza averci provato, e non è una cosa che posso accettare. Non vedrò morire mio marito.”
 “Come fai ad esserne così certa?” Sussurrò con gli occhi lucidi mentre si fissavano intensamente.
“Perché ti amo, maledizione. Perché voglio che mio marito rimanga con me sempre.. perché voglio essere io la prima ad andarmene..  p..”
E non riuscì  a continuare perché dei singulti  le scossero il petto e altre lacrime si aggiunsero a quelle già sul suo volto.
Si baciarono, un bacio lento, umido, fatto di labbra e lingua, fatto di amore.. fatto di speranza ma soprattutto fatto di dolore.
“D’accordo.” Le sussurrò lui all’orecchio, “D’accordo amore.”
-
 
Due mesi dopo, Edward non aveva più il cancro.


-
Note

Magari succedesse sempre così.
Questa One-Shot è vera, o almeno è presa spunto dalla situazione di una amica di mia mamma. Quello che cambia però è purtroppo il finale.
Suo marito non ha potuto vedere il suo bambino e credo che non ci sia cosa più... brutta, triste, ingiusta.
Avevo bisogno di scrivere su questo, per sfogarmi molto probabilmente.
Grazie a tutti quelli che hanno letto queste poche righe.
Martina.


   
 
Leggi le 21 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Martybet