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Autore: Starsshine    27/05/2011    2 recensioni
Una bugia può cambiare una storia d'amore?
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jared Leto, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rieccomi!

E finalmente...... ah.... non vi dico nulla.

Sempre pronta per un nuovo capitolo!

Ringrazio la Marty (KikiEchelon92) che è sempre all'erta a commentare i capitoli che posto. Grazie tesoro!!!

E ringrazio anche Miyuki96, la nostra nuova new – entry..... che ha gentilmente commentato lo scorso capitolo. Grazie!

Bene.... per il resto cosa dovrei dire? Ringrazio tutti gli utenti che seguono la mia storia,ma, decidono o scelgono di non commentare.

Ringrazio tutti gli utenti che inseriscono la storia tra le preferite e tra le storie da seguire. Grazie infinite!

Che altro se non.... spazio alla lettura!

Alla prossima!

Fede xD

 

Dal punto di vista di Sara.

 

Aprii leggermente gli occhi, che si fecero una piccola fessura.

Sbattei leggermente le palpebre, fino a riacquistare completamente il movimento.

Alzai leggermente la testa e mi accorsi di essere in una stanza.

Scesi da quello che sembrava un letto, mi voltai.

Vidi un piccolo raggio, seguii quella luce.

Camminai.

Raggiunsi una porta, prima di aprirla mi voltai.

“Sara hai percorso dei chilometri per essere così sudata?”.

Lasciai cadere la mano lungo i fianchi e mi voltai per vedere chi avesse parlato,ma, non vidi nessuno; notai solo la distanza che avevo percorso che sembravano veramente dei chilometri.

Mi passai una mano sulla fronte accorgendomi che ero sudata.

“Bah... ho le allucinazioni” mi dissi a voce bassa.

Aprii la porta e venni colpita dal raggio che stavo seguendo.

Coprii il volto con le braccia, per farmi da schermo da quella luce bianca.

“Okey, okey, ora può bastare” disse una voce maschile.

Sentii qualcuno che si avvicinò a me e mi afferrò le braccia.

Aprii gli occhi.

Venni colpita dagli occhi azzurri di mio fratello.

“Jason!” urlai, buttando le braccia al collo del ragazzo davanti a me.

“Sara” disse sottovoce,mentre mi circondava con il suo abbraccio.

“Sono morta,vero?” gli domandai mentre mi staccavo dal suo abbraccio.

“No” mi rispose secco.

“E allora perché sono qui?”

Mi prese per mano e percorremmo la stessa stanza da cui ero uscita prima.

Notai che le pareti erano di un blu notte, quasi viola scuro.

“Aspetta” dissi afferrandoli il braccio.

“Stai tranquilla” mi rispose lasciandomi una carezza sul viso e sorridendomi.

Spalancò la porta davanti a noi e come in un sogno mi trovai in una stanza d'ospedale.

Riconobbi subito il mio corpo bianco e apparentemente senza vita disteso sul letto.

Mi avvicinai al mio viso e accarezzai i miei lineamenti, il collo, i capelli, le spalle , le braccia e le mani, dove incontrai quella di Shannon che stringeva la mia.

“Dio... perché sono qui?” domandai a bassa voce voltandomi verso Jason.

“Sei svenuta e non hai più ripreso conoscenza.” mi rispose freddo.

Respirai profondamente per non piangere.

Mi allontanai dal mio corpo e mi guardai Shannon.

“Tesoro... perché sei qui? Dovresti essere in giro, dall'altra parte del mondo, non qui. Non qui.”

Mi accasciai vicino a Shannon.

Sentii il suo respiro circondarmi, cullarmi, curarmi.

“Non devi morire per causa mia” gli sussurrai, passando le mie labbra sulle sue.

“Nessuno mi può sentire vero?” domandai, mentre abbracciavo Shannon.

“No”

“Bene”

Mi allontanai da lui e prosegui il mio cammino.

Uscimmo dalla stanza e aprimmo un' altra porta, questa volta quella di casa.

Mi rividi.

Rividi l'istante in qui entrai in casa con lo scatolone in mano.

L'istante in cui sono svenuta.

La corsa in ospedale.

Shannon.

Jared.

Tomo.

Io.

 

Poi tutto in un secondo.

 

Urla.

Pianti.

Sparatorie.

Bombe.

Armi.

Guerre.

Dittatori.

Pace.

Odio.

Amore.

 

Tutto in un secondo.

 

Una chiesa.

Un organo.

Un prete.

Una bambina.

Un giardino.

Una casa.

Un uomo.

Una donna.

Una spiaggia.

Due persone.

Un bacio.

Un abbraccio.

 

 

Mi risvegliai.
 

Così.
 

All'improvviso, come all'improvviso mi ero addormentata.
 

“Amore”
 

La prima parola che pronunciai.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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