CHIACCHERATA NEI VICOLI DI
DEATH CITY.
-Eccoci a
casa papà.- sospirò Maka
aprendo il portone di legno.
-Makaaaaaa!!-
un uomo dai capelli rosso scuro, che si era affacciato dalla porta della
cucina, si scaraventò letteralmente su di lei abbracciandola,
stritolandola, felice come una pasqua.
-Si papà, ci
siamo.- disse lei, con tono piatto e seccato, scansandosi.
-Oooh Maka, non fare questo al tuo vecchio padre!!- si lamentò
l’uomo quasi piangendo.
-Eccoci
tornate!- esclamò Liz, con un sorriso, entrando con Tsubaki.
-Oh
ragazze!- il rosso le stritolò a sua volta con affetto; ormai erano diventate
come figlie per lui.
-Si calmi Spirit, va tutto bene su su-
sorrise Tsubaki sentendosi comprimere fino
all’inverosimile.
-Allora, il
pranzo e pronto. – dichiarò Spirit strofinandosi le
mani sul grembiule che portava dopo averle lasciate.-Come è andato il primo
giorno di scuola?-
Maka, che
era dietro il padre, fece cenno alle sue due amiche di stare zitte su
l’argomento ragazzi.
-Oh,
benone!- disse Tsubaki con dolcezza.-Sono tutti
molto…simpatici.-
-Oh si,
molto.-
-Qualcuno vi
ha dato fastidio?-
-Assolutamente
no!-risposero le tre in coro contemporaneamente per poi guardarsi e ridere
all’unisono coinvolgendo anche l’uomo.
-Va bene mi
racconterete tutto dopo, a tavola c‘è il sushi.
-Sushi!!-
***
17.30.
Non c’erano
compiti e quello sarebbe stato un pomeriggio rilassante per Maka
se non fosse stata per quella giornata movimentata: erano accadute così tante
cose che a malapena se ne rendeva conto.
Strano.
Se pensava a
quel cretino gli ribolliva una rabbia in corpo davvero mostruosa. Ma chi era quello? Come si permetteva di
trattarla così come un oggetto?! E lei perché continuava a pensarci? Ci stava
solo sprecando tempo e fiato!
Prese un
cuscino e urlò frustrata al suo interno per poi mettersi le cuffie alle
orecchie e sentire la musica a tutto volume.
21.00
Le serate,
in quella città chiamata Death City, erano molto diverse dalle giornate in cui
il Sole splendeva alto nel cielo: tutto era velato da una nebbiolina inquietante
e i lampioni erano rari e sfocati; sembrava che le strade fossero o a volte
troppo estese oppure troppo strette e l’aria opprimeva chi ci passava; c’era un motivo per cui la chiamavano Death
City, no?
Maka si
aggiustò il cappotto cercando di sembrare rilassata ma senza successo. Usciva sempre
la notte perché la notte l’aiutava a pensare e a rilassarsi e ne aveva davvero
bisogno. A quell’ora anche Tsubaki e Liz avevano degli hobby
abituali: la mora dipingeva i suoi quadri ,concentrata e silenziosa,
riproducendo il suo stato d’animo sulla tela mentre la brunetta si chiudeva in
una camera osi rannicchiava in un angolo a scrivere le sue canzoni.
Lei invece
usciva sempre e sapeva che andava bene così.
Inclinò il
viso all’indietro e respirò ad ampi polmoni l’aria umida della notte; adorava
quell’aria che le sfiorava la pelle. Sembrava rilassata ma i suoi occhi verdi
erano vigili e attenti su ogni cosa che le stava intorno.
Mentre passeggiava
sviò per un vicolo buio senza accorgersene ma quando decise di tornare indietro
ma era tardi.
Sentì una
presenza e si fermò; chiuse gli occhi e aguzzò gli altri sensi. Senza girarsi e
senza camminare di nuovo parlò con voce ferma e sicura ma bassa.
-Cosa vuoi?-
Nessuna risposta, nessun movimento.
-So che ci
sei, inutile che fingi.-
-Come facevi
a sapere che ero io?- Soul emerse quasi dalle tenebre delle muretto, dove si
era accuratamente nascosto, e la guardava con quell’aria sicura ma vagamente
curiosa.
-Il mio
difetto o maggior pregio è quello di riuscire a capire chi si avvicina a me con
l’uso dell’udito, dell’odore e dell’intuizione. Come se ti percepissi. Certo questo solo con le persone di cui devo stare
attenta o che conosco bene, persone che studio.-
-Sorprendente.
Quindi, da me devi stare attenta?-
Maka si
voltò a guardarlo e non rispose alla sua domanda, anzi rifece la sua.-Perché sei
qui.-
-Maka Albarn…sai,hai davvero un nome insolito.-
-Come hai
fatto a capire il mio nome?- non era sorpresa ma molto seccata.
-Oh, ho
tanti amici che mi possono fornire queste informazioni.-
-Cosa vuoi
da me.-
-Te.-
-Me?- lei
sbatté più volte gli occhi , sorpresa.-Come sarebbe a dire?-
-Che ti
voglio.-
-Non riesco
a capire.-
-Sai quando
io scelgo una ragazza la voglio. Non c’è molto da capire, è attrazione.-
-Ah, come
tutte quelle della scuola immagino.-
-Non vedo
cosa ci sia di male in questo, tesoro.-
-Non
chiamarmi tesoro.-
-Non fare la
preziosa...-
-Non faccio
la preziosa. Perché fai questo?-
-Perché ne voglio
sapere di più di quella che mi ha fracassato la testa. Non è stato divertente.-
-Per me lo
era.-
Ci fu un
momento di silenzio carico di tensione e lui la guardò negli occhi, deciso.
-Sei molto
ostinata.-
- Credi di
sapere sempre quello che passa nella mente degli altri, vero? Ma ti sbagli. Non
sai niente.-
-Oh si
invece, guarda caso ci becco sempre -
-No!-lei la
guardò con risentimento e fece un passo indietro.-Che ne sai di me e delle mie
amiche?! Tu e quella specie di scimmia con i capelli celesti pretendete di
sapere tutto di tutti e avete la presunzione di questo! Ma cosa ne sai tu, cosa
sai do cosa ho passato e di cosa sto passando?! Sono per quelli come te che io
non posso fidarmi più di nessun altra all’infuori delle mie amiche! Maschi schifosi,
io vi odio tutti!- Maka non si era mai sfogata in
questo modo nemmeno con le sue amiche, figuriamoci con uno che era praticamente
uno sconosciuto per lei; non sapeva il perché ma tutta la sua rabbia repressa
era esplosa in un vortice disperato di parole troppo a lungo represse. E lei si
accorse di questo fatto ,infatti arrossì di vergogna subito dopo sulle guance
mentre si mordeva il labbro inferiore.
-Al diavolo
tutti voi!- e senza dire altro la bionda corse frenetica verso casa cercando di
trattenersi dallo scoppiare a piangere di rabbia. Aprì la porta, depositò il
giaccone sul comodino dell’ingresso e corse verso la sua camera dove si rifugiò
per il resto della serata.
Soul restò
al suo posto, paralizzato.
Troppe emozioni contrastanti in un
giorno.
Lo attirava e lo irritava;
provava compassione e dolcezza;
ma quanto poteva essere complicata
quella biondina? E perché quelle parole gli erano arrivate come missili nel
cervello, dolorosi e nitidi?
Forse perché lei era più simile a lui
di quanto pensasse.
Una cosa era certa, non sai sarebbe
arreso così facilmente. Doveva e voleva capirla.
Quella notte
la passò assieme a Loren; come quasi ogni notte, lui le passava con una ragazza
sempre diversa dall’altra, ma, quella volta, la passione che di solito gli
scorreva nelle vene era del tutto assente.
-Angolo Autore-
Scusatemi il piccolo ritardo ma oggi
sono stata impegnata tutto il giorno infatti anche oggi non riuscirò a
Rispondervi uno per uno! Sono stremata
dopo scuola sono poi uscita ancora.
Ma che ce ne frega a noi?! Direte voi
E io dirò: avete ragione m ala ff è mia e se volete il seguito dovete ascoltarmi u_ù no dai scherzoxD
Sono andata a vedere Beastly! Chi di voi l’ha visto?! È assolutamente
bellissimo!!!*tranne Vanessa che va bhe non mi piace per principio ma non era malexD*
Vedetelo chi non l’ha visto!
Il capitolo è dedicato principalmente
anzi solo a Soul e Maka xD
Ho voluto tenere fedele il sesto
senso di Maka che, visto che qui non può percepire l’onda
dell’anima altrui, può percepire le persone che conosce i n base ai movimenti e
ai suoni che sente. Strana ma è cosìxD e poi il fatto
che odia i maschi u_u
Per il disegno…Epic
Fail veramenteD: ora vi do
un altro linkxD dimenticavo
Che io ho messo la protezione sul mio
accountxD
*depress*
http://imageshack.us/photo/my-images/43/tsubakishs.jpg/ ecco il link^^
della serie speriamoxD
bene vi ringrazio di cuore per
seguirmi sempre la prossima volta iv rispondo
davvero!
Ora voglio solo dormirexDD
sono stremata!
Un bacione a tutti e grazie per i
meravigliosi complimenti!!
Trisha_Elric