Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: habanera    27/05/2011    2 recensioni
«Sei bellissima. Ti andrebbe un ballo?»
La ragazza ride, imbarazzata. È una situazione abbastanza improbabile – nessuno le ha mai detto di essere bella, figurarsi bellissima! Decisamente: quelle parole sono dette per carineria. È solo spinto dal desiderio di non rimanere a bordo pista, si dice e riesce facilmente a persuadersene. Il suo cavaliere è stato pagato, per essere lì.
[SamCedes]
[dalla 2x20, una serie di oneshot sul Prom ♥]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Dave Karofsky, Kurt Hummel, Mercedes Jones
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

How do you say ‘I love you’ in polish?

Świętego i króla~

 

«Ehi!»

«Ehi.»

Karofsky è lì, appoggiato a una ringhiera nel cortile. Il suo sguardo è lontano, e il bordo degli occhi è arrossato; non come se avesse pianto, ma bensì come se nel suo sguardo fosse ora imprigionata una strana ispirazione, che viene da lontano – quella che i più dicono sia l’essere stralunati – mista a quel calmo entusiasmo di un momento di riflessione; lo sguardo di chi è tormentato da rimorsi per un gesto, da mille ‘e se…?’. Tipico momento di rimpianto.

Kurt sorride. Sembra che Dave stia meglio, almeno lui.

Cala un momento di silenzio pacato, la calma dopo la tempesta. Dave infila la mano in tasca e ne esce con un pacchetto di Malboro. Ne prende una, la accende.

Nel mentre Kurt lo guarda e pensa che è veramente stupido stare lì a prendersi il fumo passivo, rischia di rovinarsi le corde vocali o chissà quale altra porcheria per respirare – e le Nazionali sono alle porte. Non pensa ‘fumare fa male’, né ‘Dave, ma perché?!’. Magari è egoistico, ma sente che una critica simile nel confronti dell’altro in questo momento sarebbe accolta veramente male. Solo, si appoggia alla sua stessa ringhiera e lo osserva incuriosito.

«Quando hai cominciato?»

È l’unica cosa che non riguardi la sua voce che riesce a pensare. Interesse, tutto qua. Un interesse che è limitato fin dal suo nascere nella mente, un pensiero che non vuole apparire come una delle solite frasi che si rivolgono ai neofumatori con l’intento di dissuaderli dall’andare avanti con il vizio neonato. Molto spesso la gente inizia a fumare per frustrazione, e la sigaretta diventa uno sfogo – se ora iniziasse a questionare e polemizzare su quanto sia dannoso il fumo per Dave e per chi gli sta accanto otterrebbe solo l’allontanarlo da sé e farlo chiudere a riccio.

Karofsky guarda il fumo che sale nell’aria notturna, ne aspira un poco, lo soffia fuori: un po’ dalla bocca, un po’ dal naso. Kurt lo trova attraente, con quel suo fumare senza darsi pose e lasciando che il fumo esca libero.

«Il mese scorso. Ho accompagnato i miei in Polonia per il centenario di mia nonna, così sono andato con loro per ‘scoprire le mie origini’ – o giù di lì. In ogni caso, ho scoperto di avere più cugini di secondo grado di quanto mi aspettassi.»

Lo faceva meno loquace, è vero, ma il soprano continua ad ascoltare con interesse. Per una volta Dave sta parlando di sé stesso senza farsi problemi o cercare di apparire ciò che non è: è una cosa buona.

«E niente. Vladek me ne ha offerta una; ora appena sono solo me ne fumo una in tranquillità.»

Kurt annuisce. Vorrebbe anche lui poter fumare, a volte, ma la sua spasmodica cura per la voce glielo impedisce. Ma è okay, lui per rilassarsi canticchia…

Torna il silenzio, pesante con le sue scure vesti di velluto. Dave ci butta sopra un po’ di cenere e di fumo, quasi a beffa di quella presenza come trascendentale che quella sera non li abbandona facilmente.

Poi improvvisamente torna a prestare attenzione a Kurt: ne studia le gambe, il kilt, la giacca e il fiore appuntato al petto. Sbuffa sogghigna scatta una foto mentale a quella bambola di porcellana di fronte a sé – sa che quella notte sognerà il loro ballo mancato.

«Alla fine avevo ragione io.» Un mugugno compiaciuto esce da quelle labbra che ora tengono la sigaretta  in equilibrio, mentre Dave cerca qualcosa in tasca – che puntualmente non si fa trovare. In mancanza di altro, prende il fiore scarlatto coordinato al vestito della sua dama e lo lancia lontano.

«Riguardo a cosa?»

«I motivi per cui ti lasciavano in pace.»

«Ah.» Attimo di pausa. « Dave»

Forse Karofsky sta guardando da un’altra parte, verso il profilo degli edifici circostanti la scuola, perché volta di scatto la testa in direzione di Kurt; come un gatto intelligente quando lo chiamano per nome.

«?» Domanda, e mentre guarda Hummel il groppo gli sale in gola. Kurt ricambia lo sguardo e allunga le mani in sua direzione.

«Balliamo? Non… non c’è nessuno in giro.»

Dave spegne la sigaretta, Dave acconsente.

È arrivato il momento di riscattarsi dai suoi ‘e se…?’, è il momento di riscattarsi dal suo cuore pavido.

Posa una mano sul fianco di Kurt e intreccia l’altra col soprano. Ballano.

«A dire il vero non sono così bravo. Nei lenti, intendo.»

«Finn fa più schifo di te, credimi.»

Una breve risata si consuma nello spazio nato tra loro due che sta diminuendo  sempre più.

«Mi piaceva il tuo fiore. Peccato tu l’abbia buttato.»

«Io preferisco il tuo kilt.»

Frasi scomposte, dialoghi a singhiozzo, piccoli monologhi che s’incontrano, collisione di haiku. Ballano. Lo spazio non esiste più; dondolano piano stretti l’un l’altro.

«Sono la versione gay di Braveheart.»

«Non sei scozzese.» Corruga la fronte, sembra pensare. « Finn?»

«Già.»

Stavolta i sorrisi non si vedono, ma ci sono. Nascosti nella stoffa di una giacca o in una capigliatura ordinata, si esauriscono in un arco di tempo maggiore – forse perché non possono constatare se l’altro sta ancora sorridendo? In ogni caso, non rischiano di essere fuori luogo.

La danza si interrompe, quando Dave smette quel dondolio.

«Święty. Vuol dire ‘santo’ in polacco. Posso chiamarti così?»

«Non sono cristiano…»

Ma al difensore dei Titans non interessa. Con un gesto abbastanza rapido – sebbene mantenga il suo flemma tipico di quelle classiche situazioni da film romantico di quarta categoria – si abbassa all’altezza di Kurt e preme piano contro le labbra dell’altro. Un bacio casto, semplice, innocente come il loro primo.

Poi finisce, mentre in lontananza un cane abbaia e la musica continua ad andare.

«Lo so, święty. Neanche io lo sono.»

Un sussurro roco a fior di labbra attonite di Kurt, e poi c’è l’allontanarsi brusco dei loro corpi. David se ne va in silenzio, ignorando se la Reginetta del Ballo ha accettato di buon grado o meno quel bacio rubato.

Mentre cammina incrocia Blaine. Sta andando verso Kurt.

A Dave non importa, non per davvero; sapeva di non avere possibilità fin dall’inizio, non avrebbe ottenuto nulla con quel semplice incontrarsi di labbra, leggero come il battito delle ali di una farfalla.

Scacco matto al Re, pensa. Ride, perché ciò che ha pensato non ha né un filo logico né un senso, ma di sicuro appena sarà certo che la coppia se ne sarà andata, tornerà in quel luogo a fumare un altro po’ su quel silenzio che adesso lo circonda. Fumerà sui suoi pesanti drappi di velluto.


 

 

Well, well, well. Secondo capitolo arrivato!

A dire il vero è stato scritto da prima del primo, ma visto che ero impaziente di pubblicare e la shot Samcedes era già pronta perché più corta, ho deciso di cambiare l’ordine.

In questa shot ci sono alcune cose veramente importanti che riguardano Dave. So che non è molto fedele al carattere, ma ho provato a immaginare un viaggio che lo abbia cambiato dal profondo, che gli abbia donato una visione del mondo diversa. Ho provato a cercare nel suo modo di agire e parlare una malinconia e un distacco che non ha, qualcosa che ha appreso dalla sua conoscenza del cugino Vladek – sul quale mi piacerebbe scrivere qualcosa, ma casomai lo farò in un'altra fic e in futuro. A dire il vero avrei anche la fan fiction quasi pronta, ma sarebbe scomodo trasformare la raccolta di shot sul Prom in una fic Kurtofsky.

È come andare OffTopic, anche se personalmente lo adoro.

Ah, e vi consiglio di cercare la pronuncia di święty su google translate per ascoltarne il suono. Io me ne sono innamorata perdutamente :D

 

Angolo recensioni (perché sì, sono una persona a cui piace rispondere alle recensioni. Mi piace il dialogo, e non ho la pazienza di inviare messaggi ;_;)

Annina9: Ho corretto immediatamente, purtroppo né la mia memoria né google search sono molto affidabili

Clary87: Mi fa tantissimo piacere che ti sia piaciuta! :D Purtroppo non sono abbastanza paziente da riuscire a scrivere una long, ma ho in programma diverse shot su di loro – sempre che l’ispirazione non mi abbandoni x°

GleeKinn518: E Mercedes è troppo stupenda, è impossibile che proprio lei sia senza uomo. L’unica cosa che mi spiace, è che non hanno fatto sapere nulla su come si siano messi insieme o se si sono visti da soli a New York come Finn e Rachel – e questo significa una sola cosa: possiamo scriverci tante belle fanfic. *w*

E per ultima, ma non meno importante () amby: OGGOSH. H-hai recensito… Cioè, sono secoli che non mi recensisci una fic. E, anche se c’è la soddisfazione di non aver fatto un pastrocchio, mi mancano un po’ di sane critiche e correzioni di eventuali errori. O anche di suggerimenti. Amby, uere ari u? çOç

 

Al prossimo capitolo! <3

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: habanera