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Autore: AngelTalion    28/05/2011    10 recensioni
Itachi non era mai stato geloso di nulla che appartenesse al suo fratellino. Poi ha incontrato Naruto. [Traduzione a cura di: zeroschiuma]
Genere: Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Itachi | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Qui c'è la storia originale intitolata Jealousy e scritta dall'autrice americana AngelTalion. La traduzione è stata curata da zeroschiuma sotto previa autorizzazione.
L'autrice aggiunge, inoltre, un disclaimer in cui ricorda a tutti di non possedere Naruto né il suo fandom e che non ricava una lira dallo scrivere di lui. Questa storia non è a scopo di lucro.
Aggiunge, all'interno delle sue A/N, di aver scritto questa storia mentre sceglieva cosa farne di altre. Be', buon per noi.

***

Non ero mai stato geloso di nulla che appartenesse al mio fratello minore. Non avevo mai avuto bisogno di nessuna delle sue cose. Sasuke era sempre stato senza problemi, viziato e coccolato. Se non fosse stato il mio fratello minore, l'avrei probabilmente odiato, ma era il mio prezioso fratellino ed avevo anche in qualche modo aiutato a viziarlo. Una sera, mentre mia madre e mio padre erano di nuovo via, Sasuke mi aveva chiesto il permesso di ospitare un amico ed io gli avevo detto di sì, ovviamente, perché l'avrebbe reso felice e perché avrebbe fatto in modo che quel quindicenne non mi stesse tra i piedi, così avrei potuto studiare.

Ci fu un rumore acuto e poi un fracasso, seguito da risa. Un tipo di risata che non avevo mai sentito: senza riserve, limpida, contagiosa. Quando Sasuke urlò il nome del suo amico, andai a controllare che non avessero rotto nulla. Ovviamente l'avevano fatto. Uno dei vasi di mia madre era caduto dal suo posto. Fortunatamente non era raro o costoso e mio padre lo odiava, così nessuno sarebbe stato nei guai probabilmente. Mi voltai verso quei due e sbatté le palpebre. Sasuke sembrava confuso. Non avevo mai visto il mio fratellino così agitato prima. Così posai gli occhi sul ragazzo accanto a lui e deglutii, schiarendomi la gola. Era bellissimo. Non c'era nessun'altra parola che la mia mente riuscisse ad evocare per descriverlo. Il ragazzo era alto, abbronzato, coi capelli di un biondo splendente e lucenti occhi blu. Il suo corpo era tonico e sicuramente faceva palestra regolarmente. Avevo la bocca secca e guardai mio fratello per assicurarmi che non ci fossero segni che dicessero che si stesse dando da fare col biondo, ma non ce n'erano. Naruto si presentò ed, anziché fissarlo, dissi loro di uscire fuori, visto che stavano diventando turbolenti.

Come orologi svizzeri i miei genitori se ne sarebbero andati e Naruto sarebbe venuto da noi. Aveva sedici anni la prima volta che lo vidi uscire dal bagno, appena uscito dalla doccia con un'asciugamano intorno ai fianchi e la pelle arrossata per l'acqua calda. Trascorsi i successivi sei mesi a masturbarmi pensando a quella volta. Quando avevano diciassette anni, una sera tornai prima dall'università perché l'ultima lezione del giorno era stata cancellata. Non potei fare a meno di fare una sosta fuori alla porta di Sasuke perché sentii un gemito. Lottai per non andare in panico. Forse avevo sentito male, forse era un video o qualcosa del genere. No, lo sentii di nuovo; poi, quando il letto cigolò, mi atterrì. I miei piedi si incollarono al pavimento, quando Naruto cominciò a sospirare e poi a gemere. Che Sasuke fosse il seme mi colpì. Questi pensieri mi condussero ad un altro pensiero che fece rabbrividire il mio corpo per intero: Naruto era l'uke. Questo voleva dire che Naruto, quel bellissimo Dio del sole era in quel letto ad ansimare e pregare di essere scopato. Lo potevo sentire. Potevo sentirlo e, quando venne urlando senza parole, venni anch'io. Quando tutto finì ed io sentii Sasuke crollare a letto, corsi in camera mia. A cena Sasuke era compiaciuto e Naruto sembrava come stordito, ma sorrideva in un modo un po' stupido.

Non avrei mai voluto essere geloso del mio fratellino. Non avrei mai voluto desiderare niente di ciò che era suo. Finché non ha avuto Naruto.

  
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