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Autore: _helianthus    28/05/2011    7 recensioni
[GazelxAxel]
Prima fic in cui Gazel è femmina O_O
SPOILER 3A SERIE
Sinceramente questa coppia mi ispira xD
Ma se in giro c'è un fan sfegatato della GazelxBurn(come lo sono anche io, dopottutto xD) mi nascondo subito u.u
"Come dimenticare?
Come dimenticare quel giorno?
Dei terroristi hanno ucciso mio padre con delle pistole, sotto i miei occhi.
Dei terroristi hanno ucciso mia madre buttandola dalla finestra, sotto i miei occhi.
Dei terroristi hanno ucciso una bambina di cinque anni, che ha visto i suoi genitori morire.
Quella bambina non è più viva.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Love You Anyway'
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[GazelxAxel]
Trollolololololooooooooool xD *rotola*
E' piuttosto lunga O_O
Ma mi è venuta piuttosto bene ^^
Almeno credo xD
Vi prego, recensite **
Voglio sapere se vi fa tanto schifo >.<
Comunque questa è per la persona che venero xD
Cara Cha, ti ringrazio e ti venero per avermi fatto scoprire questa coppia very kawaii xD
C'è una piiiiiiiiiiiiiccolissima parte di rating giallo, praticamente una frase e il pezzo finale, dove si capisce cosa faranno dopo >_>
Pooooorcellini xD
Hope you like it ^^ [Ma anche no! NdSAngue Nero]
______________________________________________________________________________
No, vorrei sapere che cavolo sto facendo.
Cioè, io, Gazel o Bryce Withingale.
Chiamatemi come vi pare.
Tanto è uguale.
Ora sono qui.
Appoggiata a uno stupido muro.
Vicino a una porta.
Di un enorme stadio.
E  perchè lo faccio?
Ecco, io lo vorrei sapere.
 
Chocolate
 
-ED ECCOCI QUI, LA PARTITA E' TERMINATA A FAVORE DELLA INAZUMA JAPAN, CHE OTTIENE IL BIGLIETTO PER I MONDIALI!-
Oh, che voce sgraziata.
Sta zitto, maledetto commentatore.
Lo so, abbiamo perso quattro a tre.
Ma abbiamo giocato bene.
Questo è quello che ha detto Byron.
Ma abbiamo perso.
Vabbè, voglio almeno augurare buona fortuna della Inazuma Japan.
Anzi, dirò loro -Vedete di non farci fare brutta figura-
Insomma, dopotutto adesso si portano sulle spalle i sogni di tutti quelli che hanno battuto.
Anche i nostri.
I miei no.
Io non volevo andare ai modiali.
Volevo solo giocare a calcio.
Anzi, sinceramente non volevo nemmeno fare parte di questa squadra, ma la speranza di incontrare qualcuno alle eliminatorie era troppo pressante.
E quel qualcuno si fa beatamente attendere.
Va bene che hanno vinto, va bene che vanno ai mondiali.
Ma non si fa aspettare una signora!
Non è che se n'è già andato?
Insomma, noi dei Fire Dragon siamo rimasti chiusi in spogliatoio per non farci travolgere dai fan.
Che la Inazuma Japan non ha.
Tiè.
Avranno anche vinto, ma Byron attira più gente che il miele per le api.
Gli hanno chiesto varie volte di fare lo sponsor.
Ma adesso che ha adottato me e Burn, oltre che compagni siamo anche fratelli e ha deciso di restare con noi per sempre.
Quel povero deficente.
A questo punto me ne torno a casa.
Burn e Byron mi staranno aspettando.
Se ne saranno già andati.
-UN GRIDO PER JUDE!-
-EHH!-
Oh.
No.
-UN GRIDO PER NATHAN!-
-EHH!-
-UN GRIDO PER FUDOU!-
-EHH!-
-UN GRIDO PER AXEL!-
-EHH!-
-UN GRIDO PER IL CAPITANOOOOO!!-
-EHHHHHHHH!!-
Ma guarda te se dovevo staccarmi dal muro e farmi vedere proprio mentre quei pazzi dell'Inazuma Japan uscivano dagli spogliatoi.
-Oh, Gazel! Che fai qui?-
-Niente-
-Allora vieni a festeggiare con noi!-
-Fossi matta-
-Eddai, vengono anche Byron e Burn-
-E allora?-
Certo che Mark è proprio insistente.
Ci credo che hanno vinto.
Con un pazzo al comando della squadra.
-E allora ci divertiamo!-
-Ho detto di no.-
Una voce conosciuta arriva da dietro.
-Eddai, Gazel. Non puoi mica fare così. Ti pago io la cena.-
-Sparisci Blaze-
-Andiamo, guarda che ti prendo in braccio e ti porto fino al ristorante-
-Sì, certo, come se tu ne fossi... EHI, che caspita fai? BRUTTO PERVERTITO, LASCIAMI ANDARE!-
Ecco, una delle situazioni in cui la sottoscritta non vorrebbe trovarsi.
-MOLLAMIIIII!! SEI CATTIVO! PERVERTITO! BRUTTO!-
Mi mette giù.
-Tanto siamo arrivati-
-Umpf.-
-E comunque io non sono brutto.-
-No, come no.-
Ristine e gomitate varie dietro di noi.
Ma che razza di maledetti.
Lo hanno capito subito, eh?
Lo hanno capito che io e Axel siamo stati insieme, quando eravamo alla Alius.
Poi, non eravamo nemmeno fidanzati ufficialmente.
Solo che andavamo d'accordo.
Dormivamo nello stesso letto.
Avevamo varie tecniche doppie.
Ci tenevamo per mano.
Mi pettinava i capelli.
E questo non lo permetto a NESSUNO.
Nemmeno a Burn, che è mio fratello da quando ci siamo ritrovati insieme all'orfanotrofio.
Nemmeno a Byron, che è un maestro in fatto di capelli.
Il problema è che Axel di sera me li metteva in disordine accarezzandomi la testa.
E io non potevo uscire dalla stanza facendomi vedere con i capelli in disordine.
Avrebbero di certo pensato male.
Hanno rotto, accidenti.
Mi sono fatta convincere, accidenti.
Entriamo nel ristorante.
Mi chiedo come il vecchio mister di Mark e gli altri possa sopportare una tale cagnara.
Mark continua a gridare come un ossesso.
Adesso è in piedi sulla sedia e continua a blaterare qualcosa su suo nonno e sui modiali e su altri casini vari...
Basta.
Basta.
Basta, troppo casino.
Prendo il mio borsone e me ne vado.
Fuori fa freddo.
Anche per il "ghiacciolo vivente".
Perchè non ho portato una sciarpa?
Cammino, con le mani in tasca.
Non c'è nessuno e i miei piedi lasciano lievi impronte sulla poca neve che c'è.
Un solitario gatto nero attraversa la strada.
Altra sfortuna.
Come dimenticare?
Come dimenticare quel giorno?
Dei terroristi hanno ucciso mio padre con delle pistole, sotto i miei occhi.
Dei terroristi hanno ucciso mia madre buttandola dalla finestra, sotto i miei occhi.
Dei terroristi hanno ucciso una bambina di cinque anni, che ha visto i suoi genitori morire.
Quella bambina non è più viva.
Non prova più niente.
Non vuole provare più niente.
Non ha mai raccontato a nessuno quella vecchia storia.
Solo a lui.
Solo a quel maledetto porcospino.
La ragazza più gelida dell'universo.
La ragazza più insensibile dell'universo.
La ragazza più stupida dell'universo.
Mi siedo sulla riva del fiume.
L'acqua è gelida.
Ma l'aria sembra più fredda.
Non è aria.
Sembra che oggi l'aria sia invasa dai fantasmi.
Sembra che ci sia una foschia che vedo solo io.
Una nebbia invalicabile.
Un muro insuperabile.
Un muro fatto di ricordi.
Di ricordi dolorosi.
Di sangue.
Di tradimenti.
Di punizioni.
Di odio.
Di compagni.
Di amore.
E infine di rimorso.
Amore per chi, vi chiedete?
Bhe, se ve lo chiedete siete proprio deficenti.
-Ehi, Gazel! Stai andando a casa?-
-Perchè me lo chiedi?-
-No, così.-
-Bhe, non t'interessa-
-Hai un appuntamento?-
-E anche se fosse?-
-Vuoi farmi ingelosire?-
-E anche se fosse?-
Mi alzo, lentamente, e passo vicino a Axel.
Mi tiene per un polso.
-Piantala, idiota-
E' la sua risposta secca.
-Che vuoi?-
E mi trascina seduta per terra.
-Si può sapere che vuoi?-
Non sapere le cose mi da fastidio.
-Niente, volevo parlare.-
-Di quando eravamo alla Alius?-
-Sappi che se vuoi dormire di nuovo nel mio letto dobbiamo stare abbracciati perchè è troppo piccolo-
-Non ero io a stare sopra e a baciare il collo di qualcun altro-
-Allora l'appuntamento sfuma?-
-Potrebbe essere-
-Che vuoi dire?-
-Non ti basta stare seduti insieme e tenersi per mano?-
-No-
-Egoista-
Mi avvicino al suo volto, nascosto in parte dalla sciarpa.
Alza un sopracciglio.
-Freddo?-
-Ti piacerebbe-
Gli sfilo la sciarpa.
-Stai meglio così.-
E mi avvicino ancora, appoggiando la testa sulla sua spalla.
-Hai dimenticato?-
Comincio io, per coprire l'azione appena commessa.
-Cosa?-
-Sì, hai dimenticato.-
-Ah, intendi dire che oggi è il tuo compleanno.-
-No, non hai dimenticato.-
-Mi dispiace, l'allenatore non ci ha permesso di uscire dalla Raimon prima della finale. Ti avrei comprato un regalo.-
-Me lo hai già fatto.-
-Sei troppo romantica. Sta succedendo di nuovo-
Eh, già.
Axel era l'unico capace di far venire fuori la "vera" me.
Quella che si commuove.
Quella che ama gli altri.
Quella che ha la gioia di vivere.
Quella che è viva.
Io non sono altro che una maschera.
Tutta questa acidità.
Tutto questo odio.
Tutto questo.
Insomma, la falsa me.
E' una semplice maschera.
Axel era capace di tirare fuori la vera me.
Quella che sorride.
-Stai piangendo, lo sai?-
-Può essere-
-E anche se fosse?-
Imita la mia voce, facendomi ridere.
-Cretino-
-Sei un brutto pervertito! Sei brutto!-
E continua a imitarmi. 
Quel baka.
-Le stelle sono belle oggi-
-Io ho avuto la fortuna di incontrare la più bella tra le stelle-
Alzo la testa e guardo a destra e a sinistra.
-Dov'è? Dov'è? Non la vedo?-
-Baka-
E mi scompiglia i capelli.
Poi continua.
-Andiamo a prendere un gelato?-
-Axel, siamo a metà gennaio-
-Ma tu sei il ghiacciolo vivente-
-Meglio una cioccolata calda a casa tua-
Domani mi dovrà pettinare di nuovo.
   
 
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