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Autore: Ilune Willowleaf    23/02/2006    5 recensioni
in un mondo di colonie, regni, pirati e marina militare, tante vite s'intrecciano e si scontrano... chi è nel giusto? e chi è nel torto? A qualcuno non importa. A qualcuno, interessa solo seguire i propri sentimenti
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Philia Ul Copt, Valgarv
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Non sono ancora doc
Non sono ancora doc, ma poco ci manca. Oggi è giovedì 23 febbraio 2006, e sabato 25 mattina discuterò la tesi. Evvai, riesco a laurearmi in sessione straordinaria, in extremis, ma sempre nell'anno accademico 2004-2005, quindi rientro nei tre anni! (seee, anche se l'ultimo esame l'ho dato il 31 gennaio sull'orlo di un esaurimenti nervoso... cielo, quando ODIO la chimica organica...).
C’è voluto un bel pezzo per scrivere questo capitolo, non perché mancassero le idee, ma perché avevo mandato l’ispirazione in vacanza alle Bahamas perché non mi disturbasse durante gli esami, e quella scroccona non è più tornata… ^^;;;
Non fateci caso, è lo stress…
Lo sclero continua a fine capitolo!

CAPITOLO 10: indagini nel regno di Saillune
Otto cavalli percorrevano al galoppo la strada, bianca sotto l’esile falce di luna.
Otto persone, chiuse nei propri pensieri, che spronavano le cavalcature, in un silenzio cupo, verso Porto Bianco.
L’alba trovò il gruppo di salvataggio accampato a una certa distanza dalla strada, protetti da uno schermo di cespugliose betulle che ornavano un canale di irrigazione dei campi.
Il fuocherello bruciava senza fumo, scaldando una magra colazione.
Lo scalpiccio del cavallo mancante li fece voltare, e Gourry dette il segnale convenuto, tre fischi in una precisa sequenza, per annunciarsi, onde non essere ridotto a puntaspilli da Shadow.
Il biondo indicò un voluminoso involto sul cavallo -Non sono sete e gioielli, ma sono sufficienti per non farci riconoscere. Possiamo passare per mercanti giunti a fare compere. –
Gli altri annuirono, facendogli posto attorno al fuoco. Lina gli porgette una razione di viveri da viaggio, la colazione.
Dopo il magro ristoro, e una buona mezz’ora passata a camuffarsi, gli otto si rimisero in viaggio.
Se prima era abbastanza chiaro che trattavasi di corsari e pirati, adesso…
Gourry era diventato un rispettabile mercante con dei bei baffoni, e Lina una dolce signora che cavalcava all’amazzone (tralasciamo qui gli insulti rivolti dalla corsara al suo vice per la scelta, assurda a suo dire, degli abiti per le ragazze).
Garv era diventato un signore di mezza età, i capelli legati e nascosti sotto un voluminoso mantello e una lunga parrucca grigia boccolosa. Philia interpretava con naturalezza la parte della giovane figlia elegante e pudica, mentre Neria e Shadow si erano accaparrati gli abiti da cameriere, meno eleganti, ma assai più comodi per cavalcare e per muoversi e correre.
Rashart e Raltark giurarono atroce vendetta per gli abiti da cocchieri, protestando inoltre che senza carrozza, erano un po’ ridicoli…
Carrozza trovata: arrivati alla prima città, a poche decine di minuti da lì, Gourry aveva organizzato con un suo contatto lo scambio di quattro cavalli con una carrozza con tiro a quattro.
Alle proteste che così erano più lenti, il biondo replicò che così c’erano meno possibilità di essere scoperti, e che la carrozza sarebbe risultata comoda anche per altri motivi, come ad esempio non fare soste, cambiando cavalli alle poste.
(nota per i lettori: un Gourry intelligente e sveglio? E perché no? So che per molti di voi è completamente OOC, che siete abituati a pensarlo come una medusa con le gambe, ma nei romanzi è piuttosto sveglio, anche se di magia non ci capisce molto… Iscrivetevi al GLADS! Gourry e Lina Amore Del Secolo!!!
Alla faccia della pubblicità occulta n.d.Dess
Eeeeeeehhhh che pignolo! N.d.Ilune
A proposito, mi avevi promesso una comparsata… ‘mbeh? Allora?
E, aspetta ancora un po’! Ecceccavoli! Vedrai, sarai utile!)
Porto Bianco. Una città di case e palazzi, vicoli e strade lastricate, di chiese e abbazie, taverne e banchine, tutto bianco.
Marmo bianco dalle lontane montagne, calcare bianco della costa, legno sbiancato dal sale e dal mare, calce per tenere lontani gli insetti e il calore…
La sua vista, sotto il sole di mezzodì, era abbacinante, e al contempo affascinante.
Lasciata la carrozza all’ombra, in una rimessa pubblica, il gruppo si divise.
Gourry, assieme a Rashart e Raltark, si sarebbe recato presso certi suoi contatti che vendevano all’ingrosso sete e informazioni.
Neria e Shadow si sarebbero mescolate alle ragazze, alle lavandaie e alle venditrici, sempre cercando informazioni.
Garv avrebbe rispolverato un vecchissimo galateo, accompagnato dalla "cara figlia" Philia e dalla "nipote adorata" Lina, e avrebbe tastato l’ambiente in certi caffè del corso.
Era quasi comico vedere il rude corsaro sorbire con grazia il caffè, e un paio di volte Philia e Lina rischiarono di strozzarsi dal ridere.
-‘mbeh? Sono un conte, malgrado tutto. E non fare quella faccia, Lina, lo sai meglio di me!-
-Si, lo so, è che… mmmppphhh!!!!- la rossa cercava di non apparire troppo plateale, nascondendo le risate trattenute dietro a un ventaglio.
-Beh, io vado "a incipriarmi il naso" nelle toilette. - annunciò.
-… e così le ho detto "cara, se pensi che con un paio di fiocchi nuovi quell’abito possa apparire come l’ultimo modello di Zoana, beh, sei sulla cattiva strada! Ma naturalmente cosa ti aspetti, da una nobilotta di campagna che conserva gli abiti sotto formalina per trecento sessanta giorni l’anno?-
Una serie di risatine chiocce accompagnarono il commento cattivo. Lina tese l’orecchio, disperando comunque di carpire informazioni. Si rifece con cura il trucco, ottima scusa per restare nella toilette delle signore il più a lungo possibile.
-Comunque, mia cara, è pursempre mia cugina, l’ho dovuta invitare… è così sola, sai, suo marito è nell’esercito, ed è stato mandato a Saillune…-
-Ma permanentemente?-
-Ma no, che dici, cara? Un drappello di soldati con lui al comando sono stati incaricati di scortare il corsaro catturato a Maraskadel…-
Lina drizzò le orecchie.
-Sai, quello che si dice essere arrivato in porto l’altro ieri… non hanno quasi fatto a tempo ad arrivare, che subito sono ripartiti… -
-Ma è logico, è il duca Greywords a comandare la missione, vorrà tornare di corsa a Saillune… Oh, la sarta non ha ancora terminato l’abito per le nozze della principessa col duca Greywords… come farò se non fanno a tempo?-
-Manca solo una settimana… Ma parlando di abiti, sai che…-
Lina aveva già chiuso il circuito audio.
Erano partiti subito, il che significava che avevano due giorni di vantaggio.
Ma tra una settimana ci sarebbe stato il matrimonio della principessa Amelia col duca, eh? Forse non gli avrebbero fatto il processo subito… ci volevano sei giorni per arrivare a Saillune, in carrozza, e dubitava lo avessero messo su un cavallo, legato… perché, se l’avessero fatto, Valgarv sarebbe stato uccel di bosco in men che non si dica.
Bene, forse avevano una speranza.
Finendo di sistemarsi il rossetto, uscì dal bagno, riferendo poi sottovoce a Garv e a Philia di quanto scoperto.
Anche i due avevano sentito del matrimonio, e anche Garv aveva intuito che non avrebbero fatto il processo per direttissima al figlioccio, dato che queste erano cose che richiedevano tempo e organizzazione, e con un matrimonio di mezzo…
-Forse potremmo infiltrarci a palazzo tra gli invitati. - suggerì Philia, dopo che ebbero pagato il conto e si furono avviati.
Neria aveva scoperto che erano partiti, per la scorta, ottanta uomini: una venditrice di frutta si era lamentata che tra gli ottanta uomini partiti per Saillune in fretta e furia c’era anche il suo ragazzo, che non aveva quasi avuto il tempo di salutare.
Shadow aveva scoperto che gli uomini erano a cavallo, ma che il prigioniero era in gabbia, trainata da cavalli, e che il duca si muoveva in carrozza.
Gourry e i gemelli avevano scoperto più o meno le stesse cose, ma non il percorso.
Si ritrovarono, come d’accordo, nel separè di un ristorante, a fare il punto della situazione.
L’unica cosa da fare era prendere una delle tre possibili strade, e se erano fortunati, li raggiungevano; sennò, avrebbero cercato di effettuare il salvataggio a Saillune, anche se era molto più rischioso.
Mentre, cenato, si avviavano alla carrozza per rimettersi in marcia, lo sguardo dei gemelli s’incrociò con quello di un giovane mercante, alto, snello, con una chioma mora che sfuggiva qui e là al nastro di velluto rosso che raccoglieva la criniera nera in una coda.
-TU!!!-
-VOI!!!-
I tre stettero per alcuni istanti a fissarsi, braccio proteso e sguardo da "non-so-che-ci-fai-qui-ma-vorrei-davvero-saperlo".
Dopo qualche istante, anche Shadow riconobbe nel mercante l’unico uomo di sua conoscenza che non fosse gay e che l’avesse rifiutata.
-Dessran!-
-Zitta, cretina!- Dessran si guardò attorno nervoso. La strada era deserta. Poi riconobbe anche l’"anziano gentiluomo"… -O.o Lord Garv! Ma… che ci fate qui?-
-Potremmo rivolgerti la stessa domanda. Non lavori a palazzo di Lady Dolphin?- fece sospettoso Garv.
Dessran fece un sorrisino -E chi credete che si occupi di girare in lungo e in largo procurando polvere da sparo, armi, e soprattutto le sete per cui la mia signora e la mia dolce metà vanno pazze? Ma voi, perché siete qui?-
Ci fu un rapido scambio di sguardi.
Dessran era ok. Non era un pirata, ma ne conosceva parecchi; lavorava per lady Dolphin ed era sposato con Nerea, ma veniva dall’Impero di Rokardia, come testimoniavano gli occhi leggermente a mandorla e l’uso di adornarsi dita e orecchie di gemme. In ogni caso, non era una persona particolarmente pulita, per Saillune, dato che sulla sua capoccia pendeva l’accusa di contrabbando di armi, oltre che di furto, ricettazione e quant'altro.
-Vieni: forse puoi aiutarci. -
Gli spiegarono tutto, dal rapimento di Philia, alla tempesta, alla cattura di Valgarv al suo trasferimento a Porto Bianco e a Maraskadel.
Dess parve pensieroso alcuni istanti.
-So come e dove procurarmi le informazioni che vi servono. Non temete, lo faccio per ordine della mia signora, quindi potete fidarvi. -
-Dolphin ha…?-
-Ha diramato ordini a tutti i suoi subordinati fuori isola: se vi avessimo incontrato, aiutarvi in ogni modo possibile. Ma non avrei proprio immaginato di potervi trovare qui a Porto Bianco! -
Garv parve rilassarsi considerevolmente -Carissima, impagabile Dolphin!!!-
-Voi avviatevi sulla strada maestra. Io prenderò le informazioni che vi servono sul tragitto del drappello del duca, e vi raggiungerò. -
Garv lo congedò con un cenno del capo. Il moro fece un inchino, levandosi il cappello nero piumato -Omaggi alle signore. Vi raggiungerò appena posso. -
Nel caso qualcuno dei lettori sognasse di viaggiare in carrozza, posso affermare che dovrebbe provare una diligenza di quelle che si usavano fino a 100 anni fa, per cavarsi per sempre la voglia.
Le eleganti carrozze dorate e dipinte venivano usate per le cerimonie, ed erano lentissime, pesantissime, e usate per tratti brevissimi.
Il mezzo di locomozione usato per spostarsi di città in città era la diligenza, o carrozze da viaggio, più sobrie di quelle da cerimonia, ma anche terribilmente scomode!
Parlando delle diligenze, da dove vogliamo cominciare? Dai sedili, semplici panche di legno imbottite con cuscini pieni di paglia, o approssimativi divanetti per nulla anatomici, con le molle regolarmente mezze sfondate? Oppure dall'assoluta assenza degli ammortizzatori che caratterizzano le vetture moderne, suppliti da un sistema di balestre di metallo, che se da una parte risparmiava ai viaggiatori le buche peggiori, dall'altra rendeva un viaggio un inferno di continui dondolii della cabina della carrozza?
Fortunatamente per i membri del variopinto gruppo di salvataggio, nessuno di loro soffriva di stomaco: la maggior parte di loro, perché abituata al ben peggiore rollio e beccheggio della nave; Philia perché i viaggi in carrozza per lei non erano una novità, anche se definiva quei sedili sfondati "una tortura per ragazze anche meno delicate di me". C'è da dire che anche Lina, abituata a ben più lussuose carrozze, le dava pienamente ragione...
Rashart e Raltark si erano sistemati fuori, nei sedili di legno posteriori, e imprecavano coloritamente ad ogni stramaledetta buca che la carrozza prendeva, che si ripercuoteva sui loro fondoschiena martoriati dal duro sedile di legno.
Il pranzo, consumato in silenzio sull'erba, come un pic-nic, fu rischiarato dall'arrivo al galoppo di un enorme stallone nero, un imponente animale dall'aria fiera.
Con un agile salto, Dessran scese dalla sua cavalcatura, a cui tanto teneva, che si portava dietro nelle sue spedizioni commerciali nei vari paesi per conto di lady Dolphin.
Con un piccolo inchino, si accostò a Garv, che gli fece cenno di sedersi, mentre Lina gli passava la fiasca d'acqua, per ripulirsi la bocca dalla povere della strada.
-Ho le informazioni. La colonna di soldati ha preso la deviazione che passa per la gola dell'Oraluce, qui...- indicò, aprendo una mappa del regno -...è stata una scelta azzardata, ma pare che un guado della strada principale sia stato spazzato via da una piena del fiume che attraversa, e che quindi sia impraticabile. Il duca vuole essere a Saillune il prima possibile, anche se so con certezza quasi assoluta che il processo, o la farsa che chiamano tale, si terrà solo una settimana dopo le nozze, terminati i festeggiamenti, in quanto sua maestà re Philionel non vuole assolutamente "rovinarsi il fegato in processi e similari durante il matrimonio della principessa".-
Garv studiò la cartina.
-Bene. Hai fatto un ottimo lavoro. - disse, laconico, le sopracciglia cespugliose corrugate nello studiare la mappa.
-Volete che venga con voi? Ho dei contatti, a Saillune, che potrebbero esservi utili...-
-Non sarebbe una cattiva idea. - ponderò Lina, dato che Garv stava studiando interessato la mappa, dimentico di tutto il resto -Col tuo cavallo, potresti precederci, e tastare la situazione. Prosciutto o uovo?- chiese Lina, porgendogli due tramezzini.
-Prosciutto, grazie. - il moro addentò di gusto il tramezzino, dato che aveva buttato giù solo un po' di pane prima dell'alba, prima di farsi sellare Ebony e di precipitarsi a rotta di collo, senza aver dormito neanche un po', a portare a Garv le notizie.
Il pranzo sull'erba continuò più disteso, con un vero e proprio massacro di vivande, specie da parte di Lina e Gourry. Se per l'alto biondo poteva essere una cosa comprensibile, rimaneva un mistero come il corpo minuto della corsara potesse inglobare tanto cibo, senza gonfiarsi o ingrassare.
Macinando il nono tramezzino, Garv dette all'improvviso una manata alla cartina, facendo schizzare un piatto preso di striscio in una graziosa evoluzione aerea.
Il tintinnio delle posate e del piatto volanti attirarono l'attenzione dei presenti.
-Adesso ricordo!
La gola di Oraluce si chiama così perché gode, nella brutta stagione, di meno di un'ora di luce al giorno, e di non più di tre nella bella stagione, tanto le pareti sono a picco!
La strada che vi passa è un valico che taglia una catena montuosa, ma quella zona è poco o nulla abitata...
Dessran!-
-Si?!-
-Conosci la zona attorno alla gola di Oraluce? Sai se ci sono scorciatoie, o un modo per arrivare sopra al valico?-
-Pensa di prenderli di sorpresa dall'alto, lord Garv?-
-Capo, c'è un problema: noi siamo in otto, nove contando anche Dessran. Loro sono ottanta, con moschetti e pistole...- obiettò Raltark.
-Un modo lo troveremo. Possiamo sempre far rotolare loro massi in testa, o qualcosa di simile...- tagliò spiccio Garv.
Una cosa piuttosto insolita, il fatto che non avesse un piano preciso, ma l'ansia per la sorte di Valgarv gli faceva ignorare le più elementari norme di sicurezza.
Non ci fu niente da dire e niente da fare: il gruppo proseguì fino alla successiva posta, dove lasciarono la diligenza, si procurarono, con le buone o con le cattive, dei cavalli veloci, e, rimessi i soliti panni a distanza di sicurezza dall'abitato, spronarono le cavalcature verso il bivio che divideva la strada nata da Porto Bianco in tre grandi arterie, dalle quali nascevano le decine, centinaia di strade, viottoli e sentieri che si irradiavano in tutta Saillune.
Malgrado i cavalli fossero veloci e di discreta qualità, apparivano dei ronzini bolsi accanto al grande cavallo rokardiano di Dessran, che spesso andava avanti in avanscoperta col suo nero stallone, per poi tornare indietro.
-Quando tutto questo sarà finito, - disse un pomeriggio Gourry, il cui cavallo procedeva stanco e a testa bassa, l'emblema della depressione equina -vorrei invitare te, ma soprattutto il tuo cavallo, all'allevamento di cavalli di razza di mio padre, e presentare a Ebony un paio di signorine giumente...- celiò, strappando una risata al moro.
-Con piacere, vedrai che Ebony non si tira indietro quando si tratta di far da razzatore. Non è vero, vecchio mio? - dette un'amichevole pacca sul collo allo stallone, che rispose con un nitrito allegro -I migliori puledri della Blue Dolph Island sono figli suoi, e sono contesi a suon di scudi d'oro da tutti gli intenditori che passano da noi!-
-Ehi, voi, lì dietro, di che chiacchierate?- fece curiosa Lina, spiccando un sorriso al suo braccio destro.
-Di cavalli di razza, lady Lina. - rispose gentile Dessran.
-Cioè non dei ronzini che cavalchiamo...- fece acida Lina, scoccando un'occhiata risentita al baio che montava, un animale che avrebbe preferito pascolare le erbette invitanti dei prati, piuttosto che essere spronato al galoppo da quella rossa dallo sperone facile.
-Suvvia, lady Lina, quel che abbiamo trovato, e ringrazi il cielo che ci siamo riusciti, in un posto del genere!- Dessran s'era avvicinato a Lina, per conversare.
Al momento andavano al passo, dato che, se avessero spinto i cavalli al galoppo tutto il giorno, le povere bestie avrebbero tirato il calzino di lì a pochi giorni.
Inoltre, il terreno sassoso e accidentato di quella vallata fluviale era quel che ci voleva per far scivolare e cadere un cavallo al galoppo, o incastrarsi nella parte molle dello zoccolo dell'animale, azzoppandolo per il dolore.
Attorno al fuoco serale, con la luce che rapidamente scemava, il gruppo consumava l'ennesimo pasto a base di gallette e carne secca, pasto da viaggio portato dalla nave, che ormai iniziava ad andare a tutti di traverso.
Shadow s'allontanò dietro lo schermo di cespugli che, era stato deciso, per quel campo fungeva da bagno.
Era a un centinaio di metri dal campo, e Neria l'accompagnava con una torcia fatta con un ramo fiammeggiante.
Finiti i bisogni fisiologici, le ragazze tornarono indietro, a a un certo punto la bruna si immobilizzò.
-Neria, scostati un poco in direzione del capo, per favore. - disse Shadow, fiutando l'aria.
L'altra ragazza fece come chiesto, osservando curiosa l'amica fiutare con cura l'aria, e bagnarsi il dito con la saliva per sentire il vento.
-Un fuoco. Da lì. - sentenziò la ragazza, indicando un punto verso il tratto di strada ancora da percorrere.
-Avvisiamo gli altri. -
Riportata la notizia, Dessran si offrì di andare a controllare.
-Sei ricercato, lo sai...-
Dess fece un sorrisone trentasei denti, tirando fuori un volantino di quelli dei ricercati da chissà quale tasca segreta della giacca, aprendolo e mostrandolo agli altri.
Chiunque avesse fatto quell'identikit, doveva essere parecchio miope.
Il ragazzo raffigurato assomigliava vagamente a Dess, ma certo non si poteva ricondurre lo snello ed elegante gentiluomo in velluto nero al ragazzo dal volto sporco e smagrito, dai capelli arruffati e dallo sguardo truce del volantino.
-Non era una delle mie giornate migliori, quando l'hanno disegnato. E poi, ho dei documenti, lasciatimi rilasciare dal mio caro cognato Poseidon, che attestano che sono un membro della piccola nobiltà della Blue Dolph Island. Se Saillune non vuole trovarsi in spiacevoli guai diplomatici con l'isola, non oserà accusare un elegante nobile di essere in realtà un miserabile contrabbandiere e truffatore, no?-
-Però lo sei, o lo sei stato, no?- fece sarcastico Raltark.
Il moro si strinse nelle spalle -Sapete com'è, tocca pur sopravvivere, no? Ma è stato dieci anni fa, ed ero giovane, affamato, senza uno straccio di famiglia e senza un lavoro onesto. - ripiegò il volantino e lo mise via -Questo l'ho strappato l'altro giorno da una bacheca. Ancora mi cercano...-
Garv si batté un pugno sulla mano aperta -Ma certo! Adesso ricordo! Tu sei riuscito a fregare dal tesoro reale di Saillune una collana di zaffiri e perle di trecento anni fa, uno dei pezzi più pregiati...-
-E lord Garv, sono sicuro, avrà avuto modo di vederla al collo della mia Signora, dato che la offrii in cambio della possibilità di potermi nascondere alla Blue Dolph Island. L'avevo fatta parecchio grossa, quella volta...- sorrise Dessran, lieto che qualcuno si ricordasse del suo "colpo migliore".
-Così grossa che Dolphin ti ha preso come "addetto al commercio dell'isola".- sogghignò Lina.
-Adesso vado. - terminò semplicemente il moro, saltando a cavallo e, in pochi istanti, sparendo nell'oscurità.
-E dire che, come ladro, non gli avrei dato un soldo bucato!- commentò Shadow, ammirata.
La veglia attorno al fuoco, in attesa del ritorno del moro, fu caratterizzata da alti e bassi di ilarità, sorrisi di speranza, improvvisi incupirsi dei volti, e momenti di depressione.
Il ritorno di Dessran venne accolto con domande e aspettativa.
Il ragazzo scese da cavallo, togliendogli i finimenti e lasciandolo a pascolare, e intanto spiegando quanto scoperto.
-La cattiva notizia è che il fumo non proveniva, come sperato, dalla colonna di soldati, ma da un piccolo villaggio. Le buone notizie, sono due invece.
La prima è che mi sono procurato del cibo fresco per domattina...-
Esibì una borsa di paglia in cui occhieggiavano, tra la paglia, cinque o sei della ventina di uova lì protette, e una sacca con un'enorme pezzo di pancetta, assieme a salsicce e frutta fresca. A tutti venne l'acquolina in bocca, pregustando una colazione come si deve.
-La seconda notizia, è che la colonna è passata ieri sera tardi, accampandosi appena un paio di chilometri oltre il villaggio, e ripartendo stamane all'alba. Abbiamo dimezzato il loro vantaggio. -
Un urlo belluino di gioia scaturì dalle gole di Garv, di Rashart e Raltark.
-Inoltre, questa indiscrezione l'ho carpita dal farmacista del villaggio, devono aver mangiato o bevuto qualche schifezza, perché la metà e più di loro è afflitta da un mal di pancia che ha obbligato la colonna a una marcia piuttosto lenta. Il farmacista ha avuto un bel daffare a preparare medicine per tutti, e il medico a visitarli!
Mi è stato riferito che Valgarv è portato in una gabbia montata su ruote, e sembra stia abbastanza bene: non era tra i malati, a detta del medico, e anzi, non faceva altro che sghignazzare e prendersi gioco dei soldati malati!-
Garv sogghignò: tipico del suo figlioccio.
-Bene: adesso, tutti a dormire: domani mattina, partiremo alle prime luci dell'alba. Soliti turni di guardia.-
Così, chi doveva fare la guardia si sistemava accanto al fuoco con le armi a portata di mano, e gli altri si avvoltolavano nelle coperte, a proteggersi dall'umidità notturna e da un'aria resa fresca dalla vicinanza con le montagne perennemente incappucciate di neve.
Qualcuno divideva le coperte.
Rashart e Raltark dormivano schiena contro schiena, apparendo così come una strana creatura bicefala, con quattro braccia e quattro gambe.
Gourry sistemò la sua coperta per terra, ben distesa, e si coricò con Lina, coperti dalla coperta portata da lei, sprofondando subito in un sonno tranquillo.
Neria si era fatta un giaciglio un po' più morbido del terreno usando gli aghi caduti da un pino lì accanto, e Shadow aveva fatto stringere l'amica e approfittato anche lei della piccola comodità.
Garv e Dessran facevano il primo turno di guardia.
Avrebbero seguito poi i gemelli, poi Lina e Gourry, e Neria e Shadow. Philia aveva protestato sin dall'inizio, sul fatto che anche lei voleva collaborare, e alla fine era stata inclusa nel turno di Neria e Shadow.
Ora, però, la ragazza dormiva, rannicchiata tra le radici di una grossa pianta, con un sorriso soave dipinto sul volto.
-Spero faccia bei sogni. Non deve essere stato facile, per una ragazza di buona famiglia come lei, affrontare tutto ciò...- commentò Dessran, riempiendo il pentolino di acqua e mettendolo sul fuoco a bollire.
-È molto più forte di quanto non sembri... all'inizio non ero tanto felice del fatto che Valgarv si fosse innamorato di lei, ma devo dire che mio figlio non mi ha mai deluso, e neanche stavolta ha fatto eccezione. Ha saputo vedere dove io ho mancato, accecato dal desiderio di vendetta. -
-E si che lui avrebbe avuto ben maggior diritto a chiudere gli occhi al cieco odio. -
-Cosa sai di lui?-
-Abbastanza.
Nerea è la confidente di lady Dolphin, oltre che il suo agente migliore, e tra uno sfogo di nervosismo e l'altro, mi racconta un sacco di cose.
E poi, qualche buon agente ce l'ho anche io.
A proposito, se volete incastrare il vecchio Ktereban, alla Blue Dolph Island abbiamo un po' di prove delle sue malefatte...-
-Che cosa?- chiese Garv, curioso.
-Ad esempio, le ultime testimonianze, scritte e firmate di pugno dal padre di Philia, su certi avvenimenti...-
-COSA?!- ruggì il corsaro.
-Ssshhhhh! Piano, o sveglierete gli altri!- il mercante indicò i dormienti.
-Quattordici anni fa, la nave su cui viaggiavano i genitori di Philia naufragò misteriosamente. Loro due riuscirono però a salvarsi, e arrivarono alla Blue Dolph Island. Lady Dolphin li fece accogliere nel palazzo, in gran segreto, perché intuiva che quei due erano in pericolo.
Lui fece appena a tempo a scrivere quella testimonianza, perché poi una spia, un agente della Greater Beast, riuscì ad eludere i controlli e a ucciderli con del veleno.
Ovviamente, non rivelò il mandate, dato che era stato "noleggiato" alla Greater Beast, e quindi solo i suoi più alti superiori sapevano chi aveva commissionato l'omicidio.
Ma quanto scrissero loro due, è custodito da lady Dolphin in persona, in attesa che giunga il momento giusto. -
-Ma perché non ha mai detto né fatto nulla?- chiese, più a sé stesso che a Dessran, l'incredulo Garv.
-Perché la Blue Dolph Island è uno stato franco e neutrale solo in teoria: tutti sanno che dà rifugio anche ai pirati, e che la sua Signora coltiva amicizie tra i corsari delle varie fazioni. I sailluniani avrebbero potuto smentire il documento come un tentativo di aiutare uno dei suoi amici...
invece, se a presentare tale documento sarà Philia, direttamente alla corona sailluniana, ciò non potrà essere liquidato tanto facilmente.-
Garv sogghignò -Dolphin ne sa sempre una più del diavolo! Sarà pronto quel caffè? Ha un ottimo profumino...- il corsaro allungò la tazza verso il bricco fumante...
La mattina sorse sull’accampamento del gruppo di salvataggio, e anche su quello del drappello dell’esercito che scortava il corsaro prigioniero.
Valgarv, semisdraiato, osservava con un sorrisino sardonico la coda che si stava velocemente formando davanti ai teli che fungevano da schermo alle latrine.
Afferrò la ciotola con la colazione, che una guardia gli aveva portato, prima di correre a mettersi in fila per la latrina.
Il corsaro sbocconcellò il pane, lasciando le uova.
Non che non lo allettassero, ma aveva notato che il soldato di guardia che un paio di volte glie le aveva fregate dal piatto, sogghignando, prima di porgerglielo, era stato il primo ad ammalarsi.
Così, meglio non rischiare.
E poi, aveva già avuto simili esperienze con delle uova non freschissime, e ora sogghignava al pensiero di chi avesse osato rifilare all’esercito uova vecchie per uova fresche.
-Inappetente, pirata? Senti già la corda del boia sul collo?-
Valgarv voltò indolente lo sguardo, trafiggendo con i suoi occhi menefreghisti il duca, che si era avvicinato alla cella su ruote.
-La morigeratezza evita spiacevoli inconvenienti, arrampicatore sociale. –
Una venuzza pulsante comparve sulla fronte del duca, che se ne andò per non commettere un prigioniericidio.
Se all’inizio tra i due potevano esserci, non dico buoni rapporti, ma rapporti leggermente più rilassati, il fatto di essere trattato alla stregua di una belva da circo aveva esacerbato l’animo di Valgarv, che rispondeva in modo acido e velenoso, e non perdeva occasione di lanciare frecciatine al duca.
Il quale, dal canto suo, era nervoso fradicio, a causa del tragitto che erano stati costretti a prendere, un tragitto molto più idoneo a un’imboscata della strada maestra, con tratti che rendevano oltretutto lenta e penosa la marcia dei soldati.
E i giorni passavano, e il giorno delle sue nozze si avvicinava, e lui anziché a Saillune con la sua adorata fidanzata era bloccato con un convoglio di soldati con la cacarella e un corsaro dalla lingua tagliente!!!
La gola di Oraluce era a solo poche ore di distanza, e superata quella, il peggio era passato.
Valgarv invece mascherava col il sarcasmo e la lingua velenosa l’inquietudine che lo attanagliava.
Perché nessuno finora era giunto a salvarlo?
Che Garv avesse avuto guai più grossi di quel che lui potesse immaginare?
Era riuscito a sapere più o meno quanto accaduto al cambio di nave, ed era sicuro che Garv avrebbe fatto il diavolo a quattro per cercare di salvarlo, e Philia non si sarebbe tirata indietro, probabilmente rischiando anche di più del corsaro più anziano.
E allora, perché, finora, nulla?
Forse, stavano aspettando qualcosa…
Beh, se proprio fosse andata male male male, aveva sempre l’ultima carta da giocare… la straordinaria somiglianza con il suo bisnonno, di cui portava il nome, e il carico di segreti che portava con sé. Dubitava gli avrebbero creduto subito, ma poteva scatenare abbastanza vespai da tentare qualcosa.
In definitiva, non aveva alcun piano preciso,
E quindi, intanto, si sfogava sfottendo i suoi carcerieri, ben conscio degli ordini di condurlo a Saillune tutto intero e in buona salute…
Detto tra noi, non invidio quei poveri soldati. -_-;;;
Riprendo lo sclero iniziato in pre-capitolo…
Comunque, penso che sarà My Princess ad essere pubblicato dalla Dottoressa in Biotecnologie Giulia Spezi (Alias la vostra mezz’elfa di fiducia Ilune Willowleaf), sempre che riesca a mettere in fila su carta tutte le belle immagini che mi danzano nella testa… già che ho due romanzi originali, una storia originale a quattro mani e una What If a sei mani che hanno preso il bigliettino e ora stanno facendo a sgomitate come massaie davanti al banco formaggi per passare avanti, e dire che hei, ci sono anche loro, e che hanno diritto a crescere.
Sob.
Vabbé, adesso fino a settembre non avrò lezioni, troverò un lavoro part time (riprenderò a fare la promoter) per mettere da parte qualche soldino da scialacquare alle fiere, e proverò a finire il romanzo che porto avanti da nove anni, e poi ricatterò con bamboline voodoo qualche editore per convincerlo a pubblicarmi ^_^
  
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