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Autore: 1918    29/05/2011    5 recensioni
Un liceo molto antico, trasformato da monastero in convitto da Napoleone..
Uno studente strano, una studentessa brava ma che non si sente a suo agio in nessun posto..
Tra i banchi di scuola e i palazzi settecenteschi di Venezia può nascere di tutto.
Anche quando lui è un Figlio di Satana, un demone.
Un'antica profezia richiama Edward negli Inferi ma Bella non ci sta, non dopo che lui le ha fatto scoprire l'amore.
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Figlio di Satana


“Non possiamo”
“Perché?”
“Io non posso.. Questo- indicò lo spazio tra loro- non..è..giusto”
“Perché?” Bella si sentiva una bambina nell’età dei perché.
“Non appartengo a questo mondo”
“Tu.. Io appartengo a te”
“Non dire così” Edward distolse lo sguardo dalla minuta ragazza.

“Non dire così” ripeté, ma stavolta le parole uscirono con fatica. “Io devo andare” si costrinse a dire.
“Non andare!” Bella gli prese il braccio, ma lui si liberò. “Ti prego” sussurrò allora.
“Questo non è il mio mondo” le ripeté, senza guardarla negli occhi. “Non posso essere io il tuo mondo?” Bella aveva le lacrime agli occhi. Edward se ne stava andando, lasciandola sola, e questa volta per sempre.
“No” Edward continuava ad evitare il suo sguardo. “Adesso devo andare” .
“Guardami” lo supplicò.
“Non posso”
“Un’ultima volta.. Ti prego”
Edward stava cedendo, non aveva la forza per starle lontano. Con un sospiro cedette.
Si voltò verso di lei, ma la visione di Bella in lacrime gli strinse il cuore che solo da poco aveva riscoperto di avere. L’abbracciò di slancio, mai come quella notte le sembrava così piccola e indifesa. La strinse forte, entrambi sapevano che quello era il loro ultimo abbraccio. Edward la lasciò e si avviò verso la porta che portava alle scale della loro antica scuola, ma che solo per quella sera erano il collegamento tra il mondo mortale e gli inferi.
Bella rimase lì, ferma nell’androne della scuola, pensando a quante volte lo aveva visto varcare quella soglia, e l’avevano varcata insieme diretti alla loro classe.
La figura di Edward era alta e slanciata come al solito. I capelli bronzei che coprivano il collo, la leggera maglietta grigia che metteva in risalto la sua schiena muscolosa,e la giacca di pelle sotto il braccio. Semplicemente bellissimo.
Edward non si girò più, aprì la porta e scivolò dentro. Bella trattenne il fiato, quella era l’ultima volta che lo vedeva, e le lacrime le impedivano di godere di tutta la sua figura. Lo chiamò “Edward!”, aveva deciso che non ci stava. Era solo una stupida profezia che per lei non valeva niente.
La porta si stava per chiudere, Bella si mise a correre verso di essa. Riuscì ad arrivare poco prima che si chiudesse, con tutta la forza che aveva in corpo spinse. La porta si aprì senza opporre resistenza, e Bella che spingeva si trovò dall’altro lato della porta, avvolta da una fitta nebbia..



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1918
   
 
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