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Autore: Molly182    29/05/2011    2 recensioni
Datemi solo un motivo per cui non devo odiare Tom Delonge e io vi do 11 ragioni per farlo.
11.Perché rende la mia vita un incubo.
10. Perché non ci sopportiamo.
9. Perché è un immaturo e m’irrita.
8. Perché è il mio vicino di casa.
7. Perché sono costretta a essere gentile con lui.
6. Perché ha cercato più volte di baciarmi.
5. Perché mi ha salvato da una brutta situazione e sono in debito con lui.
4. Perché l’ho mollato e non posso, non voglio e non vorrò mai superarlo.
3. Perché ha iniziato a ignorarmi.
2. Perché mi fa dire cose che non voglio.
E ragione più importante:
1. Perché è diventato il mio ragazzo.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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4. Perché l’ho mollato e non posso, non voglio e non vorrò mai superarlo:
“Sid vieni” mi aveva preso per mano e mi portò dentro la casa dove mi fece sedere su uno sgabello libero e si accovacciò davanti a me.
“Stai bene?” mi accarezzava dolcemente la guancia, i capelli, mi stringeva la mano.
“Sì, tranquillo”
“Per fortuna che sono arrivato in tempo”
“Grazie” abbassai il volto, mi sentivo in colpa.
“Ehi, non è colpa tua ok?” con un dito mi aveva rialzato la faccia facendo incontrare i miei occhi con i suoi, brillavano “è lui che è un porco che non vedeva l’ora di metterti le mani addosso, tu non centri niente”.
Qualcosa mi spinse a baciarlo e a stringerlo forte e non avrei mai pensato che anche lui ricambiasse.
Quella sera, riaccompagna domi a casa, avevamo deciso di metterci insieme, o almeno a provarci. Mi aveva confessato che era da qualche tempo che voleva dirmelo e che non trovava il coraggio soprattutto perché sapeva che a me piaceva Pete.
Non me lo sarei mai aspettato ma siamo stati insieme per quasi tre mesi fino a che…
…che una certa Marissa, uscita da chissà dove, si era messa tra me e lui.
Si era avvicinata a lui chiedendogli un aiuto in matematica, poi i loro incontri diventarono più frequenti, lei aveva iniziato a sedersi con noi a mensa, qualche volta usciva per fino con noi. Non che mi dava fastidio ma stava passando più tempo lei con lui che non io. E sì, ero gelosa.
Col passare dei giorni, trovai un bigliettino nel mio armadietto. Di sicuro era di Tom che mi dava buca per la medesima volta. Lo aprii e invece del solito «Mi dispiace, ti chiamo dopo» trovai una scritta che mi raggelò il sangue nelle vene «Te lo porterò via!». Non riflettei neanche su chi fosse stata, poteva essere solo una persona: Marissa.
Quel pomeriggio avevo deciso che, ci fosse lei o no, sarei andata da lui a parlargli e se ci ripenso, probabilmente, avrei preferito non farlo.
Li avevo trovati mezzi nudi che si stavano rivestendo, lui ancora senza maglietta e quella ancora in intimo. Non era difficile immaginare cosa era successo.
“Ma che cazz... ” le mie parole erano uscite come un sussurro.
“Sid posso spiegarti” provò a giustificarsi ma Marissa lo ributtò giù.
“Cosa? So bene cosa state facendo, vedo che sono di troppo” ero sbigottita dalla scena.
Era davvero caduto in basso. Ancora non lo avevamo fatto, se voleva ero pronta, ma non era la situazione migliore provarci con quella lì.
“Sid, ti prego parlami, fammi spiegare” alla decima chiamata decisi di rispondere.
“Non hai nulla da dirmi! È bastato vedere”
“Ma non è quello che credi”
“Ah no?”
“No, sì, cioè, sono un emerito cretino, lo so, non dovevo permetterlo solo che si è presentata in lacrime a casa mia e poi ha iniziato ad avvicinarsi e poi siamo finiti lì”.
“Questo si che mi fa star meglio”
“Non volevo che questo succedeva ma è successo”.
“Ma è successo? Sembra programmato! Se non volevi più stare con me bastava dirlo”.
“Ok, va bene! Non pensavo che eri così gelosa”
“Gelosa? Mi sono ritrovata un biglietto con scritto che ti avrebbero portato via da me e io non mi devo preoccupare? Se magari quella zoccola non mi lasciava quel maledetto biglietto non vi avrei mai scoperto”.
“Senti, non voglio discutere”
“Ti piace? Rispondimi” stette zitto per qualche minuto “Chi tace acconsente”.
“Non ho detto niente”
“Appunto”

“Senti, fai come vuoi, vuoi mollarmi? Bene, fallo!”
“Ciao Tom” riattaccai il telefono e per la prima volta scoppiai a piangere per un ragazzo.
   
 
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