Il significato della parola Amore.

Hinata si era sempre chiesta, da bambina, il significato della parola “Amore”.
Il primo giorno di scuola media credette di averne capito il significato quando incontrò per caso gli occhi azzurri del suo compagno di banco, un bel bambino biondo che con la sua allegria aveva alleviato la sua solitudine. Era sempre stata timida. Incompatibile al chiasso e pensava che per questo non avrebbe mai avuto degli amici. Ma quel bambino fece la differenza; la integrò nel suo gruppo di amici, le presentò quella che sarebbe stata la sua migliore amica e divenne il suo migliore amico.
Per molto tempo le bastò quello e per molti anni lo aveva aspettato, chiudendo gli occhi ogni volta che lo vedeva insieme ad una ragazza, fingendo un sorriso quando le presentava una sua nuova amica, e consolandolo quando questa lo lasciava solo, con il cuore in frantumi. E lei, ogni volta che si presentava sotto la sua finestra, con in mano due bottiglie di birra e una torta al cioccolato,  lo accoglieva a braccia aperte. E rimetteva insieme i pezzi.
Sakura, la sua migliore amica, le ripeteva spesso che doveva dare una scossa alla sua timidezza ma sorrideva nel dirle che l’unica cosa che non si poteva dire le mancasse, fosse la tenacia. Sakura glielo ripeteva sempre che se si fosse guardata intorno avrebbe sicuramente trovato qualcuno meno ottuso di Naruto, che si sarebbe accorto della sua bellezza e della sua dolcezza.
Ma era consapevole del fatto che fossero parole inutili, che dette da lei suonavano ipocrite, visto che aveva vissuto la stessa situazione di Hinata, ma che ora poteva essere felice con la persona che aveva sempre amato, il migliore amico di Naruto, Sasuke.
Ma alla fine anche Hinata aveva avuto il suo lieto fine: Naruto si era finalmente accorto che la sua migliore amica non era altro che la migliore fidanzata che un uomo potesse desiderare. E cosi a vent’anni suonati, Hinata, poté finalmente ricevere il suo primo bacio e avere anche la sua prima volta.
Sembrava aver trovato la felicità e l’amore ma nulla è eterno e spesso il destino si diverte a giocare con le vite delle persone, a tessere intrecci e a creare situazioni paradossali e ambigue.
Questa è la vita, una grande finestra dalla quale scorgiamo le persone che incontreremo, e Hinata, per ora, sapeva di essersi limitata a sbirciare, nascosta dietro ad una tenda, la visuale che la finestra offriva.
 
 
 
Non sapeva neanche lei perché erano cominciati quegli incontri. Continuava a domandarsi per quale motivo, ancora una volta, aveva preso un taxi a notte inoltrata solo per vederlo per qualche ora.
Anche se sapeva che non si sarebbero limitati a vedersi.
Sapeva solo di essere masochista, anzi no stupida a non aver stroncato la cosa sul nascere ma Sasuke Uchiha pareva essere come una droga per lei. Una volta assaggiata né si vuole averne sempre di più e lei si sentiva come un poveraccio alla ricerca di qualche dose.
“Sei una stupida “pensò “Una grandissima stupida che si sta arrampicando sugli specchi”.
Con la testa presa da questi pensieri non senti la presenza di Sasuke fino a quando lui non le baciò sensualmente il collo.
-Vogliamo andare, Hinata?- disse, sapendo già la risposta. Come se il fatto che fosse uscita di nascosto, avesse lasciato Naruto solo nel loro letto a stringere un cuscino al posto suo e si fosse recata in quel maledetto motel dove i loro incontri andavano avanti da ciò che pareva un eternità, non fosse già una risposta affermativa al suo quesito.
“Bastardo” si ritrovò a pensare Hinata.
Iniziò ad incamminarsi verso l’entrata del motel, ma la sua goffaggine la fece inciampare e cadere rovinosamente sull’asfalto. Divenne immediatamente rossa nel sentire la risata gutturale di Sasuke alle sue spalle. Lo vide inchinarsi su di lei e presto si ritrovò tra le sue braccia. Quello che si creò tra loro non fu un silenzio d’imbarazzo ma di attesa. Hinata attendeva che Sasuke la portasse nella solita stanza, Sasuke aspettava il momento di possederla sotto di lui. Perché era solo sesso, vero?





Si risvegliò di soprassalto quando il sole non era ancora sorto in cielo. Lo vide fumare una sigaretta appoggiato al davanzale della finestra. Le parve di avere un déjà-vu perché ogni volta vedeva la stessa identica scena al suo risveglio: Sasuke Uchiha che fumava tranquillo e la fissava aspettando chissà quale esclamazione. Sentì le sue gote andare in fiamme. Cercò di coprirsi alla bell’e meglio con il lenzuolo e si avvicinò a quello che ormai era diventato il suo più grande peccato. Gli scoccò un bacio sulla guancia e iniziò a raccattare i vestiti sparsi per la stanza.
-Allora ciao, Sasuke-mormoro talmente piano che si chiese se quelle parole le avesse veramente dette o le avesse semplicemente pensate.
Stessa scena ogni volta.
Dopo una nottata passata insieme lei si limitava a quelle tre parole, prima di tornare alla sua vita felice con Naruto, aspettando che Sasuke le comunicasse il suo ritorno da Tokio, città in cui si era trasferito a causa del suo lavoro. E Sasuke la lasciava andare via così, guardandola andarsene e ritornare alla sua ordinaria vita di coppia senza dire niente. Finiva la sua sigaretta e poi tornava a contare i giorni che mancavano al loro prossimo incontro.
Ma stavolta la scena cambiò.
Proprio mentre Hinata era ormai vicina alla porta, completamente rivestita, che tentava invano di infilarsi un decolté nero, che non voleva proprio saperne di entrare, sentì una voce, poco più di un sussurro.

-Lascialo-

-C- come scusa?-

-Lascialo. Molla Naruto e vieni a vivere con me a Tokio.-

-Non posso farlo. Io, io amo Naruto.-
 

Perché la mia voce suona così maledettamente falsa?

-Come io amavo Sakura?-

Si, perché anche se ha negato tu sapevi che la stava lasciando per te.

-N-non è v-vero, i-io amo ver-veramente Naruto-

E allora perché cerchi mille scuse per ritardare la data del matrimonio?
 

-No. Tu ami me. Finiamola con questa farsa. Tu sei sempre stata mia.
 

Hai ragione Sasuke, io ti amo ma tu? Ho paura di lanciarmi al buio,
 senza sapere se tu sarai li ad attutire la mia caduta.
 

-E tu Sasuke? Tu mi ami?
 

Senza nessuna incertezza. Diretta. Non sembri neanche tu, Hinata.

Attimi che sembrano durare in eterno. Decisioni che possono cambiare destini. Esistenze che s’intrecciano e scorrono davanti alla finestra della vita.
Avvolte per cambiare ci vogliono anni, impegno e tenacia.
Altre volte, un semplice monosillabo.

-Si.-

E così quel broncio si tramutò in un sorriso.

Si, dolce Hinata, ora con Sasuke conosci il significato della parola Amore.







 

Una piccola SasukexHinata, coppia che mi ha intrigato a tal punto da spingermi fino a scrivere una fic si di loro.
Spero che il risultato sia almeno gradevole.
Un bacione, Marguerite.