Era già passata una settimana da quando Dave si era confrontato con Azimio. Sapeva che il suo migliore amico aveva tenuto il suo segreto per sè, perchè a scuola tutti si comportavano normalmente con lui, sia i ragazzi della squadra di football,che le Cheerios che continuavano a provarci con lui, che i ragazzi del Glee. Azimio,Finn e Kurt erano gli unici a sapere il suo segreto. Benchè fosse sollevato per la lealtà del suo amico, Dave era triste perchè Azimio a stento lo salutava e trovava scuse assurde per non fare la doccia con lui dopo gli allenamenti.
"Guarda che puoi farti la doccia,non ci provo mica con te", gli aveva detto Dave mentre ritornava a casa dopo una partita. Ma Azimio non aveva replicato e se n'era andato senza degnarlo di uno sguardo. Dave sapeva che Azimio era arrabbiato perchè non gli aveva detto niente...aveva solo bisogno di tempo.

Quella mattina Dave si svegliò con una strana sensazione. Era ormai abituato a svegliarsi all'alba e vedere Finn che dormiva nel letto di fianco, e stare qualche minuto a pensare. La sera prima sua madre gli aveva telefonato: piangeva e gli aveva detto che gli mancava, che la casa era vuota senza di lui. Si, era per questo che era triste quella mattina, pensò Dave. Ma si sbagliava.
La giornata proseguì come al solito, ormai si era abituato a vivere dagli Hummel,a stare con Kurt e Finn, ma non poteva negare che gli mancasse casa sua.
Dopo scuola tornò a casa da solo, perchè Finn e Kurt avevano le prove del Glee e, siccome era drammaticamente indietro con il programma di chimica,tornò a casa Hummel per studiare tutte quelle formule incomprensibili.
In casa non c'era nessuno, solo Burt. Dave sapeva che l'uomo si era affezionato a lui, ma in fondo aveva sempre un pò paura di lui...solo pochi mesi prima aveva minacciato suo figlio di morte...e ora ci andava a letto! Aveva tutti i motivi per odiarlo!
"Dave perchè non vediamo un pò di tv insieme",chiese Burt. Anche se aveva molto da studiare, Dave non voleva essere scortese e accettò.
Burt accese la tv e dopo un pò di zapping decise di guardare un quiz tv. Senza volerlo David iniziò a piangere.
"Cosa c'è figliolo?" chiese preoccupato Burt.
"Niente Sig.Hummel", rispose il ragazzo, "è solo che guardavo sempre questo gioco in tv con papà...e adesso non posso farlo più".
Burt si commosse alle parole del ragazzo, e fece una cosa che sorprese lui quanto Dave...lo abbracciò.
"Adesso asciugati gli occhi,e prendi la giacca,usciamo"
"Dove andiamo?"
"Da tuo padre, se sei d'accordo"
"Cosa? Sig.Hummel,lui mi odia..."
"No che non ti odia,anche io ho un figlio gay, so cosa si prova...andiamo ti starò io vicino".

Dopo una ventina di minuti,erano fuori la porta di casa Karofsky.
"Sig.Hummel...."iniziò Dave.
"Ti prego,chiamami Burt, stai con mio figlio no?"
Dave sorrise. "Ok Burt....puoi bussare tu?"
Burt bussò alla porta. Aspettarono qualche secondo che gli andassero ad aprire,ma a Dave quei secondi sembrarono anni. Finalmente la porta si aprì e comparve Paul Karofsky. Quando vide i due uomini sulla porta di casa sua sbiancò, e fece per chiudergli la porta in faccia,ma Burt lo bloccò.
"No Paul,dobbiamo parlare,che tu lo voglia o no"
"Mi dispiace, Sig. Hummel, non abbiamo niente da dirci."
"Che c'è quando tuo figlio maltrattava il mio ero Burt, ora sono il Sig. Hummel?"
"Ok Burt,so che lui sta da te, se vuoi cacciarlo di casa non devi certo venirmelo a chiedere"
"No voglio che noi tre parliamo,come uomini adulti e responsabili,me lo devi Paul e lo devi a tuo figlio"
Forse il tono deciso di Burt o il contenuto delle sue parole fece cambiare idea a Paul che si convinse a farli entrare. Intanto la madre di Dave, che era uscita dalla cucina, scoppiò a piangere e andò ad abbracciare suo figlio.
Dopo poco i tre uomini si sistemarono in salotto,mentre la signora preprava del thè.
"Mi dispiace di aver invaso la privacy della tua famiglia Paul, ma mi sentivo in dovere di aiutare Dave."
"Burt..."
"Lasciami finire. Noi siamo molto simili Paul. Siamo uomini con dei valori e dei principi molto saldi. Siamo testardi e orgogliosi. Ma soprattutto siamo entrambi padri. E entrambi abbiamo un figlio gay."
A queste parole l'esperessione di Paul si fece sempre più cupa e piena di dolore.
"Io posso aiutarti Paul",disse Burt."Per me è stato più facile. Ho capito che Kurt era gay,quando per il suo quarto compleanno,gli regalai una bicicletta e lui scoppiò a piangere dicendo che voleva una casa delle bambole". I tre uomini sorrisero per stemperare la tensione.
"Il punto è.."proseguì Burt,"che io ho avuto tempo per accettarlo, tu no. Ma entrambi dobbiamo amare i nostri figli cosi per come sono, non possiamo cambiarli. Ho avuto modo di conoscere David in questi giorni, ed è davvero un ragazzo speciale"
Ma Dave interruppe il monologo di Burt: "Ti prego papà, dammi una possibilità, ti dimostrerò che posso essere un buon figlio, e che potrai essere orgoglioso di me,che potrai tornare ad amarmi".
Finalmente Paul riuscì a guardare in faccia suo figlio.
"David,io ti amo, ti amerò sempre, ma sono spaventanto, ho paura che,per quello che sei,la tua vita possa non essere facile, e felice come volevo io"
"La vita non è mai facile,ma senza l'affetto di un padre è molto peggio".
Paul si sciolse in lacrime e finalmente riuscì ad abbracciare suo figlio. Fino a quel giorno a David sembrava di star guardando la vita attraverso un vetro sporco, ma adesso che era di nuovo fra le braccia di suo padre, il vetro era finalmente pulito.

 

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