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Autore: Argorit    29/05/2011    5 recensioni
Poche settimane dopo gli eventi di Edoras, Fairy Tail è costretta a combattere una nuova minaccia. Heaven, una gilda oscura che sino a quel momento si era limitata ad agire nell'ombra, esce finalmente allo scoperto, ed in suo possesso vi è un'antica anfora dai poteri sconosciuti appartenuta a Zeref.
Per sconfiggere il nemico e riportare l'artefatto al sicuro, Makarov invia i suoi maghi con l'appoggio dell'alleanza tra gilde. Questa volta, però, un altro membro si unirà alla squadra, perchè il master di Fairy Tail ha chiesto l'aiuto della temutissima Dark Phoenix, la più potente organizzazione mercenaria di Fiore.
E loro hanno mandato il migliore.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                           La spada degli dei
 
Il gruppo era quasi sul limitare dell’area d’influenza del sigillo. Ancora poche centinaia di metri e avrebbero riottenuto i propri poteri.
W:«Ci siamo quasi»
Pa:«Non cantare vittoria troppo presto. Ci potremo rilassare solo quando saremo fuori per davvero»
?:«Parole sante gatto»
I maghi si bloccarono, voltandosi all’unisono verso il nuovo venuto, incerti se fosse un amico o un nemico. Erza e Gazille, gli unici a poter combattere senza magia, si posero innanzi ai propri compagni, pronti a difenderli in caso di necessità.
Lo sconosciuto si fece avanti, uscendo dalle ombre degli alberi che lo celavano.
Era un gigante, alto e massiccio, con i muscoli ipertrofici che pulsavano sotto l’ampio mantello nero. Il volto, duro e rozzo come se fosse stato scolpito nella pietra a colpi di piccone, era coperto di orrende cicatrici che ne deformavano i tratti in una smorfia disgustosa.
Fissò con attenzione i maghi, squadrandoli da capo a piedi uno ad uno e soffermandosi in special modo sulle componenti femminili del gruppo.
?:«Uh, uh, uh, sembra che il bottino di guerra sarà cospicuo questa volta»
Er:«Di che stai parlando? E tu chi sei?»
Lo sconosciuto digrignò i denti, mostrando la propria dentatura, nera e rovinata.
?:«Dovrò insegnarti le buone maniere a suon di vergate, donna. Il mio nome è Dorran, sono uno dei dieci capi di Heaven e voi sarete il mio bottino di guerra. Sarete un’ottima aggiunta alla mia collezione»
Er:«Preferisco di no, grazie. Non sei il mio tipo»
Do:«Silenzio donna. La tua opinione è irrilevante»
Lu:«Ma senti questo. E come pensi di catturarci, di grazia?»
Do:«Così»
Sbatté i pugni l’uno contro l’altro, generando un fragore troppo assordante per essere stato generato dal semplice impatto di carne contro carne.
Meno di un secondo dopo quasi due dozzine di donne apparvero sul campo di battaglia.
Erza le fissò sconvolta, non tanto per gli abiti succinti, ai limiti della nudità, che portavano indosso né per le catene che cingevano loro i polsi, le caviglie e il collo, bensì per i loro occhi: spenti, vuoti, privi di emozioni e coscienza. Era chiarissimo che erano manipolate contro la loro volontà.
Si lanciarono in massa su Erza come un branco di belve, incuranti del pericolo rappresentato dalla spada nelle mani della rossa.
Er:”Che dovrei fare?”
Ebbe appena il tempo di pensare questo che le furono addosso. I movimenti di quelle donne erano veloci, e non sarebbe stato possibile evitarle in eterno. Gazille, però, non si fece gli stessi problemi e ne stese due in pochi secondi senza troppe cerimonie.
Non poté fare altro che sguainare la spada. Ringraziò il cielo che Shin possedesse una katana, così avrebbe potuto colpire le proprie avversarie col dorso della lama, abbattendole senza rischiare di ucciderle come invece sarebbe potuto accadere con una spada di foggia occidentale.
Iniziato lo scontro, i due maghi, esperti nel corpo a corpo, impiegarono pochi minuti per sconfiggerle tutte. L’unica reazione che suscitarono in Dorran, però, fu un sorrisino sghembo.
Er:«Che hai fatto a queste donne?»
Do:«Ho solo usato il mio incantesimo per annullare le loro identità. Dopotutto a voi donne non occorre una volontà, dovete limitarvi ad obbedire agli ordini»
Er:«Che cosa!?Prova a ripeterlo, bastardo maschilista!»
Lu:«Ho già visto questo incantesimo. Lo usò Vidaldus su Lluvia durante gli scontri alla torre del paradiso. Se non sbaglio si chiama Succubus»
Dorran si irrigidì, i muscoli contratti e il volto rosso per la collera.
Do:«Succubus? Non osare mai più paragonare il mio potere a quell’incantesimo di quarta categoria»
Sbatté di nuovo i pugni e le donne, un attimo prima riverse al suolo esanimi, si rialzarono, attaccando con forza e velocità di gran lunga superiore a prima.
Do:«Il mio potere sfrutta le onde sonore. Usandole a certe frequenze posso controllare la mente delle persone, se esse sono indebolite. Se necessario posso anche rimuovere loro i freni inibitori, aumentando le loro capacità fisiche»
Er:«Ma in tal modo le ucciderai!»
Do:«E allora? Ne ho molte altre con cui sostituirle, e poi per avere voi cinque sono disposto a sacrificare cento di queste scrofe»
Er:«NON PUOI SFRUTTARLE E POI GETTARLE VIA! NON SONO OGGETTI!»
Do:«Perché? Non è forse questo che siete? Voi donne esistete in funzione degli uomini, e voi cinque siete nate apposta per servirmi»
Wendy fissò le donne muoversi come marionette, scoppiando in un pianto terrorizzato.
W:«Non voglio finire in quel modo»
Come biasimare la sua paura? Finire col diventare schiava di un uomo del genere era una prospettiva che atterriva la stessa Erza, figurarsi una bambina di dodici anni.
La rossa non sapeva più che fare. Ormai le appariva chiaro che quelle donne non si sarebbero mai fermate, per quante volte le avessero messe al tappeto. Come doveva agire? Non voleva ucciderle: i maghi di Fairy Tail combattevano, ma non uccidevano mai il proprio nemico, specie se era innocente.
??:«Se non vuoi ucciderle non le ucciderò»
Erza sobbalzò, guardandosi freneticamente intorno alla ricerca della fonte della voce che aveva udito.
??:«Dove stai guardando? Io sono qui»
Basita, Erza abbassò lo sguardo sulla spada di Shin, rendendosi contro che era questa a parlare.
Er:«Ma che diavolo…?»
??:«Attenta alla tua destra»
Imprecando, la rossa schivò un assalto e contrattaccò.
??:«Non dovresti distrarti in battaglia. Che c’è? Non hai mai visto una spada parlare
Er:«Ehm…no»
??:«Oh cielo. Che ignoranza questi giovani d’oggi. Beh, non fa nulla»
Un’evanescente figura di luce apparve alla destra della ragazza, spalancando due candidi paia di ali, più luminose del sole stesso.
??:«Io sono Kamikiri(Taglio degli dei), e fui forgiata dalle ossa e dal sangue di un dio»
Er:«C-capisco, ma perché mi parli solo ora?»
Ka:«Perché ora ne avevi bisogno»
Er:«Che intendi?»
Ka:«Hai detto di non voler uccidere queste donne, no? Ebbene, sappi che l’illustrissimo sottoscritto è in grado di distruggere tanto una montagna quanto un incantesimo. Se mi brandirai con l’intento di salvare, allora io salverò»
Er:«Dici sul serio?»
Kamikiri annuì, sorridendo col suo volto senza labbra.
Ka:«Probabilmente Shin mi ha affidato a te anche per questo motivo: voleva che tu mi usassi per rompere il sigillo nemico»
La rossa ringraziò mentalmente Shin, che aveva pensato davvero a tutto.
Er:«Allora diamoci dentro»
Ka:«D’accordo. Sappi però che io consumo molta energia. Persino Shin non può utilizzarmi a lungo»
Er:«Lo terrò a mente»
La rossa serrò la presa sulla spada, assumendo una posizione d’attacco. Colpì le prime due donne alla gola, e le successive cinque al petto. Le ferite che riportavano sparivano quasi subito, sostituite da un’abbagliante luce azzurra.
Due avversarie tentarono di stringerla in una manovra a tenaglia, ma la ragazza trapassò la donna che le arrivava di fronte con la spada, e bloccò il colpo dell’altra con il fodero della katana, prontamente usato come scudo.
Le restanti avversarie caddero in breve tempo, travolte dall’impeto di Erza.
Sconfitte tutte quelle povere sventurate, Erza esultò, ma il suo giubilo ebbe vita breve: Kamikiri esigette il suo prezzo, prosciugando le forze della rossa, che si accasciò sulle proprie ginocchia.
Er:”E’ fatta. Ora resta solo il bestione”
Ka:«Attenta!»
Una terrificante onda d’urto la colpì in pieno, tramortendola e facendole perdere la presa sull’elsa della spada, che volò a conficcarsi nel tronco di un albero a decine di metri di distanza.
Do:«La tua stupida resistenza mi ha stufato. Ora farai quello che dico io»
La ragazza tentò di rialzarsi, ma il suo corpo era semi-paralizzato.
Do:«Resta a terra. Ora ti insegnerò come dovrai comportarti col tuo futuro padrone»
Il gigante cominciò ad armeggiare con la cintura dei pantaloni, palesando a tutti le proprie intenzioni.
Inorriditi, i compagni di Erza si frapposero tra lei e Dorran. Purtroppo, senza i loro poteri erano inermi, e non riuscirono a far fronte alla forza dell’uomo.
Lu:«E…Erza, scappa»
Lacrime di rabbia percorsero il viso della rossa. Possibile che senza la propria magia fosse così inutile? Se avesse potuto usare “The Knight” avrebbe vinto, e se avesse avuto la stessa potenza di Shin, Dorran non avrebbe rappresentato un pericolo maggiore di un gattino.
Invece ora era a terra, sconfitta senza la minima fatica, umiliata, sottomessa, e stava anche per essere violentata da quel disgustoso bastardo.
Do:«Ora imparerai quel è il tuo posto»
Slacciò definitivamente i pantaloni, gettandoli sul corpo inerme di una delle sue schiave.
Erza fissò il membro dell’uomo: enorme, nauseabondo, ritto in una disgustosa erezione. Un conato di vomito e terrore le risalì in gola per la repulsione causatale da quella vista.
La:«L-lasciala stare, bastardo. Se la tocchi ti ucciderò, e se non lo farò io ci penserà Shin»
Il gigante non lo considerò nemmeno, chinandosi su Erza per strapparle di dosso l’armatura e i vestiti.
Istintivamente la ragazza serrò le gambe, accavallandole per rafforzare la stretta.
Do:«Apri le gambe troia»
Er:«N-no, ti prego. Non lo fare»
Dorran la colpì al volto, facendole sputare sangue, ma Erza non cedette, anzi, raddoppiò i propri sforzi.
Sentì distintamente il pene di lui premere per violarla, le sue mani cingerle i polpacci per spalancarle le gambe, ma non osò aprire gli occhi, per non dover fissare quell’uomo.
Er:”Shin. Shin. Shin.Aiutami. Shin, aiutami. Salvami”
Furibondo per la strenua opposizione della rossa, Dorran le sferrò un secondo, potente colpo al ventre.
Le ossa di Erza scricchiolarono e il dolore le annebbiò la mente.
Con un sorriso di trionfo il gigante la vinse, divaricandole le gambe.
Do:«Visto? Resistere è inutile, tanto alla fine io vincerò sempre»
Er:”No!”
Dorran si mise in una posizione più agevole, pregustando l’attimo in cui l’avrebbe spezzata.
Er:”No!”
La prese per i fianchi e la avvicinò violentemente al proprio bacino, ignorando le sue suppliche disperate.
Er:«SHIN!!»
Un richiamo, una preghiera, una supplica all’unica persona che avrebbe potuto salvarla.
Come in risposta a questo, un lampo bianco precipitò dal cielo, recidendo la virilità dell’uomo, che si accasciò su se stesso tra le urla e gli spruzzi di sangue.
Sh:«Te lo dirò una volta, e una volta soltanto…»
Uno Shin bruciacchiato e piuttosto “alterato” colpì Dorran con un pugno così potente da frantumargli l’intera gabbia toracica, scaraventandolo in aria come un bambolotto.
Sh:«…non osare mai più mettere le mani addosso alla mia Erza, o la prossima volta ti disintegro»
Preoccupato per le condizioni dell’amata, il biondo le si avvicinò, sollevandole il capo da terra e sorridendole rassicurante.
Sh:«Ehilà, come stai piccola?»
La ragazza lo fissò vacua, come se non capisse cosa fosse accaduto, poi sembrò rendersi conto della situazione, e alzò una mano per carezzare il volto del mercenario.
Er:«Shin…sei qui»
Il biondo si tolse la felpa e la usò per coprire le nudità di Erza, in modo da restituirle almeno un po’ della sua dignità e per farla sentire più al sicuro.
Sh:«Scusa, ho fatto più tardi del previsto. Non ti ha fatto nulla, vero?»
Er:«No, sei arrivato giusto in tempo, ma se penso a quello che stava per farmi io…io»
La rossa scoppiò nuovamente a piangere, ma Shin le passò un dito sul volto, asciugandole le lacrime.
Sh:«Ssssh, su, su. Ci sono io ora. Va tutto bene, nessuno ti farà più del male»
La strinse in un abbraccio, mordendosi le labbra a sangue per respingere l’impulso di alzarsi e colpire quel misero verme che aveva osato ridurre Erza in quello stato fino a ridurlo in qualcosa che difficilmente sarebbe potuto essere definito “umano”.
Er:«Gli altri stanno bene?»
Sh:«Si, sono solo un po’ ammaccati. Ora riposa, sarai stanca»
Er:«Già, hai proprio ragione. Ho così tanto sonno…»
Esauritasi la tensione che la permeava, Erza si rilassò, sprofondando nell’incoscienza.
Da lontano si udì un gemito, seguito da un Dorran moribondo e furioso.
Do:«C-come hai osato? Quella donna è la m-mia preda»
Sh:«Stai giù. Se ti ho risparmiato è solo per rispetto agli ideali di Erza, ma se ora ti rialzi, sappi che non avrò pietà»
Ignorando il consiglio del ragazzo, il gigante gli si lanciò contro, desideroso solo di avere la propria vendetta su colui che l’aveva umiliato e mutilato.
Sh:«Beh, meglio così. Genso Doki. Hikari. Shoumetsu Hankei.(Sincronia elementale. Luce. Raggio Distruttore)»
Un fascio di luce investì Dorran in pieno, obliterando il suo intero corpo in un istante.
Sh:«Non perdonerò chiunque osi far versare anche solo una lacrima ad Erza»
Non dovendo più curarsi del mago avversario, ormai ridotto in cenere, il biondo iniziò a dedicarsi alla cura dei propri compagni.
 
 
 
 
 
 
 
 
E rieccomi qui a rompere le scatole =). In questo capitolo ho descritto una scena un po’ forte, ma credo che tutti voi siate adulti e vaccinati, no? Mica vi ha dato fastidio?
Oh beh, ormai è fatta.
Spero vi piaccia anche questo capitolo, e come al solito vi invito a commentare, che non fa male all’autore.
Sayonara.

  
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