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Autore: Leesha    30/05/2011    2 recensioni
Harry Potter e Draco Malfoy hanno la ben nota cattiva abitudine di trasgredire alle regole di Hogwarts. La stessa cosa non si può dire di Blaise Zabini, molto posato e sulle sue. Ma...
“Oh, Merlino mio, Blaise, sei…” Malfoy non riuscì a finire la frase, rimanendo a bocca aperta.
“Oh, Zabini, sei una r…” neanche Harry Potter riuscì a completare la sua.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Il trio protagonista
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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DISCLAIMER: questi personaggi non sono miei, appartengono a Joanna Rowling. Non li uso per fini di lucro.
 
Questa storia partecipa al contest “You are… oh my God!” di BabyRiddle.
 
 

Basta che funzioni

 
Era tarda notte. Tutta la scuola era immersa nell’oscurità totale, ma una piccola luce si muoveva lungo uno dei tanti corridoi della grande scuola di magia.
 
Il proprietario della piccola luce era Harry Potter. Come al solito aveva disobbedito ad una delle tante regole. Si tolse il Mantello di dosso ed il suo viso era rigato di lacrime.
 
“Guarda, Blaise, c’è Potterino!” esclamò Draco Malfoy.
 
“Chiudi il becco, Malfoy!” gl’intimò Harry.
 
“Che succede, Potter, ti manca il tuo adorato cane? Era solo uno stupido!” rincarò Draco.
 
“Sta’ zitto!” ringhiò Potter.
 
“Nessuno mi dice di stare zitto, hai capito, Potter? Ma guardati, piangi come una femminuccia solamente per un cane randagio!” continuò Malfoy.
 
“Ora basta!” Harry lanciò un incantesimo contro Malfoy, che lo evitò con facilità ricambiando con un altro. Continuarono così finché successe una catastrofe: il povero - e totalmente estraneo alla patetica zuffa - Blaise Zabini si ritrovò Trasfigurato in una pantera!
 
Il povero Blaise aveva un GROSSO problema. Gli altri non se n’erano ancora accorti, infatti Blaise dovette mettersi tra i due ragazzi - resistendo allo stimolo primordiale di sbranare quelle due piaghe - perché notassero cos’avevano combinato.
 
“Ma che diavolo ti è successo, Blaise?” esclamò Draco Malfoy, raggiungendo l’amico.
 
“Mi avete colpito, la fusione dei vostri poteri mi ha fatto diventare così!” spiegò colui ch’era stato un ragazzo taciturno ed ora era una pantera parlante.
 
“Accidenti!” proruppe Harry Potter.
 
“E’ l’unica cosa che sai dire, Potter? E’ un grosso guaio oltre che una figata!”
 
“Lo so, Malfoy, dobbiamo trovare un rimedio.” rispose Harry.
 
“Ed al più presto, ragazzi, se i professori scoprono cos’è successo ci espelleranno! E mia madre mi ucciderà, e sono ancora troppo giovane per morire!” parlò Blaise con voce triste.
 
“Sta’ tranquillo, Blaise, sistemeremo tutto! Te lo prometto, per ora dobbiamo trovare un posto dove nasconderti.” fece Draco.
 
“Lo potremmo nascondere nel bagno di Mirtilla Malcontenta, lì non ci va mai nessuno.” propose Potter.
 
“Uhm-uhm, potrebbe andare, Potter, forza, andiamo!” acconsentì Zabini.
 
Ed i tre s’incamminarono verso il bagno.
 

***

 
“Mirtilla, abbiamo combinato un casino, possiamo nascondere Blaise qua per un po’?”
 
“Certo, Harry!” rispose lei, sorridendo maliziosa.
 
“Bene, Blaise, resta qui, noi cercheremo di farti tornare come prima al più presto! Andiamo, Potter!”
 
Ed i due ragazzi lasciarono il terzo con Mirtilla Malcontenta. Discussero a lungo per trovare una soluzione.
 
“Posso chiedere aiuto a Hermione, lei è la migliore in Pozioni, conosce tutte le magie!”
 
“Tsk, pensi che la Mezzosangue ci aiuterà? Io non credo proprio.”
 
“Malfoy, non chiamarla così! Non ti permettere, e poi vedrai che Hermione ci darà una mano, lo farà almeno per Blaise, che non c’entrava niente.”
 
“Questo lo so, e poi io non prendo ordini da te, Potter, prova con la Zannuta e ci vediamo dopo nel bagno! Così ne parliamo tutti insieme!”
 
“Bene! Tsk!”
 

***

 
E così i due si divisero. Harry raggiunse il dormitorio di Hermione. Bussò e la trovò, per fortuna, ancora sveglia con il solito libro.
 
Harry le raccontò tutto.
 
“Cosa? Ma siete matti? No, no, questa volta non ti tiro fuori dai guai!”
 
“Ti prego, Hermione, ti scongiuro!” la pregò lui con voce spezzata.
 
Hermione non riuscì a resistere a quel viso pieno di tristezza, ed accettò di aiutarli.
 
“Okay, okay, vi aiuto, però smettila di piangere!”
 
“Grazie mille, Hermione, ci aspettano, andiamo!”
 

***

 
Ne parlarono. L’indomani Hermione andò in Biblioteca e ci stette tutta la mattina.
 
Malfoy si era inventato una scusa per saltare le lezioni e stare con Blaise. Harry e Hermione andarono insieme in Biblioteca. Harry voleva essere utile. Anche loro dovettero trovare delle scuse.
 
Giunta la sera, Hermione e Harry raggiunsero Malfoy, Blaise e Mirtilla nel bagno.
 
“Trovato!” esclamò Hermione appena entrata. Estrasse quella che sembrava una boccetta di profumo rosa alla fragola.
 
“Ehm… be’, basta che funzioni, no?”
 
Dopo qualche lamentela Blaise Zabini se lo lasciò spruzzare addosso, e… be’, funzionò. Ma non come previsto…
 
“Oh, Merlino mio, Blaise, sei…” Malfoy non riuscì a finire la frase, rimanendo a bocca aperta.
 
“Oh, Zabini, sei una r…” neanche Harry Potter riuscì a completare la sua.
 
“Ragazzi, questo non era previsto… scusa, Zabini, riuscirò a trovare una soluzione, vado!” Hermione Granger corse fuori dal bagno.
 
“Ma cos’avete?” sbottò Blaise.
 
“Guardati allo specchio…” gli consigliò il suo amico.
 
Mirtilla non faceva che ridere e questo non aiutava.
 
“AAAAAAAAAAAHHHHH, MA CHE DIAVOLO! CHE MI AVETE FATTO?” Cadde seduto a terra, col viso stravolto e gli occhi spalancati.
 
“Ho bisogno di un po’ d’aria!” boccheggiò Malfoy, lasciando Harry e Zabini da soli nel bagno.
 
Qualche secondo dopo Blaise scoppiò a piangere. Doveva essere una delle conseguenze di essere diventato una ragazza. Aveva ancora i capelli neri - ora lunghi sino alla cintola - ed i suoi splendidi occhi di pece. Ma ora aveva un corpo, sì mozzafiato, ma femminile. Era stato un bel ragazzo e dopo una bella pantera, ed ora quella bellezza era passata in un corpo da ragazza.
 
“Tieni, Zabini.” L’altro gli porse un fazzoletto.
 
“Grazie, Potter, sono uno stupido.” singhiozzò.
 
“Ma che dici? E’ stata solo colpa nostra, tu non c’entravi, be’, sei bellissima…” gli sorrise.
 
Blaise arrossì. “Grazie, Potter!”
 
Rimasero in silenzio per qualche minuto. Non distoglievano gli occhi l’uno dall’altro.
 
E poi…
 
…si baciarono. Fu un bacio dolce e delicato. Quando si staccarono, erano entrambi paonazzi. Harry si alzò e gli si allontanò. Blaise rimase seduto.
 
Poco dopo rientrò Hermione, seguita da Malfoy.
 
“Ho trovato il rimedio, avevo sbagliato un piccolo ingrediente, scusa, Blaise, ma prima Harry mi faceva fretta.” Detto questo gli spruzzò di nuovo il profumo addosso, e finalmente Blaise tornò ad essere il maschio umano di sempre.
 
“Grazie, Hermione! Davvero!”
 
“Figurati, Blaise!” gli sorrise lei.
 
Blaise ricambiò.
 
“Be’, appena hai finito di fare il Babbanofilo raggiungimi, sono qua fuori, tsk.”
 
“Okay, Draco.”
 
“Be’, io vado, ’notte, ragazzi.” La Grifondoro se ne andò.
 
Gli altri due ricambiarono il saluto. Erano rimasti di nuovo soli.
 
“Harry, ehm… hai dei bellissimi occhi… grazie per tutto…” Il Serpeverde arrossì un po’.
 
“Grazie, Blaise, ma figurati. Sei fantastico, e sei bellissimo in entrambi i sessi.” gli sorrise.
 
Blaise ricambiò con un sorriso imbarazzato ed un grazie.
 
“Be’, andiamo a letto, ci si vede a lezione, ciao e ’notte.”
 
“Okay, Harry, ’notte.”
 
I ragazzi tornarono ai loro dormitori e dormirono serenamente.
 
Ma quel bacio non aveva significato niente per loro?
 

***

 
“Eh… Malfoy… pantera… profumo… no! Eh? Hermione… BACIO!”
 
“Harry? Harry, che ti prende? Perché urli?”
 
“Ron… ho fatto un sogno stranissimo!”
 
“Ah, c’entrava Tu-Sai-Chi?”
 
“No, c’erano Malfoy, e Zabini, e Mirtilla…”
 
“Un incubo, allora. Possiamo tornare a dormire?”
 
“Sì… sì, certo…”
 
“D’accordo. ’Notte, amico.”
 
“Ron?”
 
“Che c’è?”
 
“Trovi che Zabini sia attraente?”
 

FINE

 
Note: l’OOC pronunciato dei personaggi e la trama improbabile sono stati appositamente costruiti per descrivere l’atmosfera dei sogni, durante i quali tutto sembra accadere velocemente e senza un filo logico, e persone che conosciamo tendono a comportarsi in maniera insolita. 

  
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