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Autore: Vulcan_girl    30/05/2011    1 recensioni
Rose Weasley e Albus Potter sono cugini e amici; sono molto uniti. Lily è convinta che lo siano fin troppo. Ma a Rose piace Scorpius e Al si guarda intorno in cerca di una ragazza.
Il sesto anno a Hogwarts è un anno di cambiamenti, di difficoltà, di litigi, di nuovi amori. Riusciranno i due cugini a cavarsela?
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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RISVEGLIO





« Rose … »

Una voce dolce, calda, sublime sussurrava il mio nome.

« Rose! »

La voce si fece improvvisamente più aspra.

« ROSE WEASLEY! »

Un urlo acuto e penetrante si insinuò nel mio orecchio, giungendo al mio cervello che, nonostante fosse assopito, riuscì ad elaborare gli impulsi elettrici in modo eccellente.

« Dom … » mormorai, con un tono di voce proprio di uno zombie.

Dominque. A chi altri poteva appartenere quella voce così soave che poteva però essere scambiata per quella di una Banshee quando la sua detentrice perdeva la pazienza?!

« Dom … » mormorai di nuovo. Perché non riuscivo ad articolare niente di più brillante di un semplice “Dom”?

« Svegliati bella addormentata! Sono le 8 e 30! »

« CHE COSA? »

Vidi mia cugina lanciarmi un'occhiata maliziosa, prima che la porta del dormitorio si richiudesse.

Balzai giù dal letto. Dovevo stare calma. Avevo trenta minuti. Meditai sul fatto che trenta minuti sono un sacco di tempo. Sarei scesa in Sala Grande a prendere gli orari del nuovo anno e sarei corsa a lezione. “Probabilmente non avrò tempo di mangiare” pensai. “Ma cosa importa? In fondo, ieri sera ho mangiato abbastanza”.

Sorrisi, chissà per quale motivo. Forse per evitare di prestare attenzione al mio stomaco che brontolava, ostinato.

Fare tardi il primo giorno del sesto anno! Mia madre non me lo avrebbe mai perdonato!

Guardai il mio riflesso allo specchio del bagno. A chi la davo a bere? Io stessa non sarei riuscita a perdonarmi! Maledii Dominique per non avermi svegliata prima. Perché quella ragazza era così sadica?!

Mi vestii di corsa, inciampando nel baule; saltellai per tutto il dormitorio in cerca di una calza che mi infilai al contrario; dimenticai di pettinarmi. Raggiunsi la Sala Grande in uno stato pietoso – avrei potuto fare a gara con Hagrid a chi era più trasandato.

“Se il buongiorno di vede dal mattino” pensai, “oggi sarà un incubo”.

Erano le 8 e 45 e la Sala Grande era deserta, eccetto per pochi ritardatari e...

Il professor Paciock – così dovevo chiamarlo quando ero a Hogwarts – stava venendo verso di me, a passo spedito. « Si può sapere dove eri finita?! » esclamò, recitando – senza successo – il ruolo del professore intransigente.

« Ciao, Neville » risposi io tranquillamente, senza fare caso al cipiglio contrariato che l'uomo aveva assunto.

Mi aprii in un sorriso a trentadue denti; e lui non poté che sciogliersi a sua volta in un sorriso.

« Questo è il tuo nuovo orario » disse. « Allora … pozioni, erbologia, trasfigurazione, incantesimi, storia della magia, difesa contro le arti oscure, rune antiche e … aritmanzia. E' tutto? »

« Sì, prof! » risposi studiando l'orario.

« Allora ci vediamo a lezione, Rose ».

Mormorai qualcosa di indistinto, ancora con gli occhi puntati sul foglio tra le mie mani. Udii i passi di Neville allontanarsi. Quando alzai lo sguardo sobbalzai: due occhi verdi mi stavano fissando.


 


* * * * * * * * * *

 

 

 

Quella mattina mi svegliai di buonora. Era il primo giorno del sesto anno; non potevo certo permettermi di fare tardi!

Guardai le pareti di pietra e gli stendardi color verde-argento. Mi era mancato quel posto! E pensare che prima di partire per Hogwarts, a undici anni, avevo avuto paura di essere smistato a Serpeverde!

Un rumore sinistro attirò la mia attenzione. Mi voltai verso il letto del mio migliore amico. Avrei potuto paragonarlo ad un angelo se non fosse stato per le braccia spalancate e per la bocca – anch'essa spalancata – da cui uscivano suoni nefasti.

Ebbene sì, Scorpius Malfoy russava. Per me non era più un problema; anzi, l'estate facevo fatica a prendere sonno senza il suo russare. Ma tutte le ragazze che gli sbavavano dietro … chissà cosa ne avrebbero pensato!

“Lo sveglio o non lo sveglio?” pensai. Decisi di svegliarlo. Gli puntai contro la bacchetta: « Levicorpus »

Il grido di Scorpius servì come sveglia per Nott e Zabini che, dopo essersi lamentati del brusco risveglio, si scompisciarono dalle risate alla vista del biondo appeso per la caviglia a mezz'aria.

« POTTER! FAMMI SCENDERE IMMEDIATAMENTE! » urlò Scorpius con la sua voce “soave”.

« Ok » acconsentii io. « Liberacorpus ». Scoprius ricadde sul letto con un tonfo. Si mise seduto, massaggiandosi il collo.

« Non è stato divertente » disse, lanciandomi un'occhiataccia. « E voi smettetela di ridere! » esclamò, rivolto a Nott e Zabini.

« Sì che lo è stato » ribattei io, dirigendomi verso il bagno. « Dici così solo perché non hai visto la scena ».

Mi chiusi la porta dietro le spalle e sospirai. Di solito non ero così. Normalmente ero un ragazzo serio, studioso, anche timido; ma Scorp era il mio migliore amico; lui riusciva a tirare fuori una parte di me che non sapevo nemmeno di avere. Anche Rose era mia amica, è vero. La mia migliore amica, per la precisione; ma Rose era una ragazza; non potevo comportarmi come un idiota con lei.

Mi preparai e andai con Scorpius a fare colazione. Appena entrato in Sala Grande guardai il tavolo di Grifondoro. Mi fermai di colpo. « Dov'è Rose? »

« A quanto pare non è ancora scesa » rispose Scorp osservando attentamente il mucchio di teste rosse che saltavano subito all'occhio. Nessuna di quelle teste, infatti, apparteneva a Rose.

« Vado un attimo a salutare James, Lily e gli altri » dissi.

Mi avvicinai al tavolo dei Grifoni facendo voltare solo qualche bambino del primo anno. I più grandi ormai ci avevano fatto l'abitudine.

« Hey Al » mi chiamò James. « Ti unisci a noi? »

« No, sono passato solo a salutare »

« Rose è ancora tra le braccia di Morfeo » disse Dominque, sorridendo in modo malizioso.

« Non stavo cercando Rose » mentii. « Sono passato a … »

« Sì, certo » mi interruppe Lily, alzando gli occhi al cielo. « Tranquillo Al, sappiamo quanto tu e Rose siate … affiatati »

Lanciai un'occhiataccia a mia sorella. Da un po' di tempo si era convinta che tra me e Rose ci fosse del tenero. Che sciocchezza! Le avevo ripetuto mille volte che eravamo solo amici – per non parlare del fatto che eravamo cugini di primo grado. Inoltre avevo l'impressione che a Rose piacesse Scorpius. In realtà sapevo perché Lily si fosse intestardita su una possibile relazione tra me e Rose: insieme a Dominique, era la sua migliore amica; ora che poteva chiamare “sorella” Dominque per la sua relazione con James, sperava di poter chiamare così anche Rose. Non voleva sentire ragioni; da un po' non le ricordavo neanche più che eravamo cugini, dato che anche James e Dom lo erano.

Mi diressi al tavolo di Serpeverde e mangiai solo del bacon e un pezzo di toast: avevo ancora sullo stomaco la cena del giorno precedente.

Lumacorno cominciò a distribuire i nuovi orari. Alle 9 avrei avuto due ore di pozioni con i Grifondoro. Almeno avrei visto Rose.

Guardando il vecchio professore camminare lungo il tavolo mi chiesi come facesse a reggersi ancora in piedi. Non che la cosa mi dispiacesse dato che pozioni era la materia in cui eccellevo davvero – anche più di Rose, la secchiona. Lumacorno mi adorava.

Quando finimmo di mangiare io e Scorp tornammo nei sotterranei a prendere i libri per le lezioni della mattina e andammo in classe. Dopo un breve battibecco prendemmo posto al primo banco di fronte alla cattedra.

« Sei un secchione, Al » mi rimproverò il mio amico.

« Già » risposi, fissando il vuoto.

« Vai ».

Mi voltai verso Scorpius con sguardo interrogativo; lui alzò gli occhi al cielo. « Rose. Vai da Rose. Lo so che sei preoccupato, anche se non capisco perché. Quella ragazza è un uragano. Dovresti temerla; non preoccuparti per lei ».

Sorrisi e mi diressi verso la Sala Grande. Erano le 8 e 45 o giù di lì. Sentii la voce di Rose. Stava parlando con Neville.

« Sì, prof! ».

« Allora ci vediamo a lezione, Rose ».

Vidi Neville allontanarsi. Mi avvicinai a mia cugina, le passai accanto senza che si accorgesse di nulla e mi piazzai di fronte a lei.

Aveva gli occhi fissi sull'orario. Lo studiava avidamente. Sorrisi impercettibilmente. Doveva essersi vestita in fretta e furia. Aveva un'aria trasandata. Pensai che l'avevo vista solo la sera prima; eppure mi era sembrata un'eternità. Scorp aveva ragione; dovevo davvero trovarmi una ragazza; non potevo passare la vita a preoccuparmi per Rose, a farmi mancare Rose, a dipendere completamente da Rose.

Alzò lo sguardo all'improvviso e sobbalzò. Mi guardò e io mi ritrovai incatenato ai suoi occhi color cielo.





Spazio autrice:
Salve! Questa è la mia prima fan-fiction, quindi (ve ne prego) siate clementi. Era da un po' che avevo in mente di scrivere qualcosa. Spero che vi piaccia, e spero di non aver fatto troppi errori. Si accettano volentieri critiche costruttive. Cercherò di aggiornare il prima possibile!

Vulcan_Girl
  
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