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Autore: Asteria_90    24/02/2006    9 recensioni
Una candela accesa, un album di fotografie e i rimpianti di Harry... Una famiglia, dei figli e un vuoto dentro in quella che sembra una vita felice...i rimpianti di alcune esistenze distrutte...
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La luce fioca di una candela illuminava appena la sagoma di un ragazzo seduto su un divano di pelle nera

La luce fioca di una candela illuminava appena la sagoma di un ragazzo seduto su un divano di pelle nera. I suoi occhi verdi indugiavano più volte sul pavimento di legno, sulla finestra al lato da cui non si riusciva a vedere niente per il buio della notte, e poi ancora sull’unica fonte di luce.

Su quell’unico bagliore di vita…

Su quel suo breve spaccato distrutto dai rimpianti…

Chiuse appena gli occhi, serrando forte le palpebre e poi distendendole.

Si alzò lentamente e con passo leggero ma sicuro andò a prendere quello che a prima vista sembrava un vecchio libro con la copertina rivestita da un sottile filo dorato. Ma in quelle pagine c’era tutta la sua vita.

Tutto quello che poteva rappresentare le emozioni, nel bene e nel male.

Peccato che ogni cosa era andata perduta, tutto lacerato dal rimorso, in quel giorno non più forte ma solo più visibile che mai.

Poche immagini che potevano ricostruire ogni cosa, ogni attimo trascorso da quando quell’esistenza aveva iniziato a chiamarsi realtà.

Da quel lontano primo settembre.

Da quando aveva conosciuto le persone più importanti della sua vita.

Da quando avevano solo undici anni.

Da quando erano il trio più famoso di Hogwast.

Da quando lui era considerato il più forte…a quando si era dimostrato il più fragile.

 

La foto di tre ragazzini che abbracciandosi sorridevano. Ognuno diverso ma simile all’altro.

Uno alto, capelli rossi e viso lentigginoso con una visibile macchia sulla camicia; l’altra capelli castano chiaro arruffati e divisa perfettamente in ordine. Lui sempre con gli stessi capelli in disordine e con gli enormi occhiale rotondi che contrastavano con il suo fisico mingherlino.

Diversi ma uguali. Questa era sempre stata la loro forza, il loro essere speciali. Nulla di più.

Quel momento si delineava perfettamente davanti ai suoi occhi…era il giorno prima delle vacanze estive dopo aver scoperto che Grifondoro aveva vinto la coppa delle case.

L’unione fa la forza.

Perché non c’era mai stato un Harry senza Ron ed Hermione e probabilmente non ci sarebbe mai stato.

 Ora che loro non erano più con lui sentiva di non esistere.

Non avrebbe dovuto lamentarsi, l’aveva voluto lui stesso, aveva deciso di non volerli vedere più ed ora che aveva capito la verità era ormai troppo tarsi. Perché non sempre si può tornare indietro e sapeva che questa volta non avrebbe più potuto farlo. Loro erano felici, erano riusciti a trovare quello che lui non avrebbe più trovato.

 

Lui aveva sbagliato. E gli errori si pagano.

 

Questa la risposta a quel senso di vuoto dentro di lui, quel dolore sordo che partiva dal cuore e si spargeva ovunque…

 

La  gola gli pizzicava e gli occhi pungevano. Strinse forte i denti e con una mano tremante girò un paio di pagine di quell’album, che riempivano poi faceva sentire freddo e vuoto.

Immagini, ricordi…rimpianti.

Di nuovo. Ancora.

Volti sorridenti che ferivano, spaccavano dentro. Ancora pieni di fiducia nella vita, che ancora non sapevano di star facendo l’errore più grande.

Felici perché ignoravano.

Non pensavano che tutto avrebbe avuto una fine.

Non immaginavano che tutto sarebbe potuto cambiare.

Non consideravano che un giorno tutto questo avrebbe fatto male.

Non avevano idea di non capire tutto quello che stava nascendo in loro.

Forse questo l’errore più grande.

Non capire. Ignorare.

No, non per orgoglio e neanche per paura. Semplicemente per ignorare il nome di qualcosa dentro, e per lasciare che questo uscisse e distruggesse tutto, in un solo istante.

Ora quel nome lo sapeva.

Amore.

Vecchio, nuovo, futuro.

Indelebile come macchie d’inchiostro.

Tanto a lungo provato e mai rivelato.

Iniziato quando si pensava di essere ancora troppo piccoli per provarlo. Trovava le fondamenta proprio in quelle poche pagine.

Passava attraverso una ragazza riccioluta e pietrificata stesa su un letto dell’infermeria.

Attraverso un ippogrifo che portava in groppa due ragazzi…

Attraverso un giratempo che era stato insostituibile ma ormai non più sufficiente…

Attraverso l’unica persona che gli aveva creduto quando tutti non si fidavano…

Attraverso un gruppo di mangiamorte che avevano lottato, ucciso e schiantato.

Attraverso l’unica, vera donna della sua vita.

Attraverso stampi, marchiati a sangue.

Bruciano dentro le parole che non ti ho mai detto.

Scotta quello che non hai mai saputo.

Mi fa morire quello che invece ti ho detto.

Il rimorso di averti potuta avere.

La gioia di saperti al sicuro.

Il dolore nel comprendere che tu mi odi.

Il rancore nel sapere che ti piace sentire quanto soffro per te.

Ormai è tardi. Solo una cosa mi interessava, saperti al sicuro.

La verità la sappiamo. Entrambi.

Tu, che mi  hai sempre letto dentro, non ignori che non avrei mai voluto  rifiutare quel bacio, che non ti avrei mai dato quello schiaffo, che non ti avrei mai detto di non essere niente per me.

Ti ho fatto male, molto.

Lo so.

Me ne sono fatto anch’io.

Fai bene ad odiarmi. Sono uno stupido, un illuso che pensava di poterti tenere al sicuro lontano da me.

Ora lo so.

Questo non era possibile. Tua sarai parte di me, sempre e comunque.

Il mio errore più grande. Ignorare.

Non capire e non crederti.

Non fidarmi quando mi dicevi che avevo bisogno di te, di Ron. Quando mi ripetevi che non avrei mai potuto farcela da solo.

E io che non volevo darti questa soddisfazione.

Il tempo che passava inesorabilmente.

 

Nuove immagini.

Tracce di vita che si degrada. Che da gioia diventa dolore, morte e vuoto.

Persone che non ci sono più.

Forse ormai felici, che hanno trovato una pace.

Forse.

Molte cose accadono e basta.

Questo quello che gli avevano detto.

Questa l’unica spiegazione e l’unico rimpianto.

Non poter far più nulla per cambiare la realtà e sapere che la si avrebbe potuta evitare.

Spesso si dice che basta sopravvivere.

No, non basta.

Ora lo so.

Perché io ci sono, sono vivo.

Ma sono morto, dentro.

Il mio cuore si spezza nel vedere quest’ultima foto dell’album.

I tuoi occhi.

Il tuo sguardo.

La tua pelle candida.

Il tuo sorriso.

E il tuo abito bianco.

Non avrei mai voluto vedere ancora Hermione, ma ormai lo sai, questo è stato solo un altro dei miei errori.

Non te ne deve importare però. Tu mi odi.

Non posso dirti altro. Solo una cosa: sii felice e vivi.

Godi fino in fondo della mia vita distrutta.

Ama chi non avresti dovuto amare e chi ha saputo amarti.

Adora quel tuo bambino dai capelli rossi in cui sono racchiuse le mie uniche ragioni di vita.

Io lo amerò comunque. Perché parte di me.

E di me.

Il mio più grande rimorso. Non avertelo mai detto e sapere di averti potuta avere. Di essere io quello a vivere ed altri a sentirsi morti.

Ti amavo Hermione.

Ti amo.

E ti amerò, sempre.

 

Una lacrima silenziosa scendeva lentamente fino a quell’ultima foto dell’album, e della sua vita.

Strano pensare che ci potessero essere ancora lacrime.

Assurdo sapere di non averle orami versate tutte.

Ma a volte le cose accadono, senza la nostra volontà. Ci sono e basta.

Voler fermare il tempo nei momenti più belli ed essere consapevoli che questo non potrà mai accadere.

L’ultima goccia di cera bollente andava ad unirsi alle altre prima di spegnersi definitivamente e lasciare solo un’ultima scia di fumo nel buio.

Il tempo, che corrode.

 

 

Questa storia è solo una pura e semplice prova, quindi non esitate a dirmi che ho fatto game over! ^___^ Spero che siate così gentili da lasciarmi anche su questa una commento…

Come sempre ringrazio tutti quelli che hanno commentato le altre mie storie.

 

  
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