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Autore: LetItFlow    31/05/2011    1 recensioni
Mi è sembrato di vedere il suo cuore piangere, di vederlo contorcersi dal dolore, il sangue gocciolare dal suo tessuto, lacrime rosse. Mi è sembrato di sentirlo sbattere contro il suo petto con violenza, l’ho sentito, l’ho visto nella mia testa, come se volesse spaccare le costole per uscire.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi è sembrato di vedere il suo cuore piangere, di vederlo contorcersi dal dolore, il sangue gocciolare dal suo tessuto, lacrime rosse. Mi è sembrato di sentirlo sbattere contro il suo petto con violenza, l’ho sentito, l’ho visto nella mia testa, come se volesse spaccare le costole per uscire. Eppure lei era lontana, era proprio in parte alla cattedra. Lo sguardo fisso, la bocca socchiusa, la mente persa cercando le parole da qualche parte, cercando un aiuto da qualcuno. Stavo guardando un film dell’orrore, ma era reale. Neanche una lacrima, neanche un sussulto, dentro di se era innocente, nella sua mente lei era innocente. Sara, dimmelo, dimmi come hai fatto a tradurre una versione uguale a quella di internet? Dimmelo Sara, ti conviene dire la verità, dimmi quello che hai fatto!  Dillo Sara, dillo, non puoi più continuare adesso, la tua pedina è capitata sulla morte dell’oca. E il gioco ora ricomincia dal numero uno, per te. Perché il tuo cuore trema, perché ora corrode il timpano, perché sovrasta il suono del tuo respiro e confonde il suono del mio. Ora non c’è più tempo per fingere, mentire o dire la verità? È un attimo, un secondo e tutto può cambiare, sarai in grado di ricominciare a giocare dal numero uno? Gli occhi sono fissi, spenti e secchi, aridi. Io non ho fatto niente, glielo posso giurare, glielo posso dimostrare, non ho fatto niente, assolutamente, assolutamente. Non c’è più tempo per fingere. Ora lo sento chiedere di smettere, mi sta dicendo che devi smetterla Sara, il tuo cuore, mi dice di smettere di mentire. La verità è da stupidi, la verità non ti da scampo, o è fuori o è dentro di te, ed è dolorosa fuori, ed è dolorosa dentro. Lo spreme, lo schiaccia e lo accartoccia come un foglio di carta nel mio pugno, il tuo cuore, la verità lo sta massacrando. Il sole risorgerà sulla tua vita domani, risorgerà ancora, risorgerà per me e per te e per tutti quanti, ma quello che illuminerà sarà ancora la stessa cosa? Fermi ed immobili come due perle di vetro, gli occhi, verso il nulla, poi verso quelli di ghiaccio di colei che ti sta portando alla fine del tuo gioco. L’oca è morta, e il suo cadavere è sulla tua coscienza, e i suoi ultimi desideri prima di morire il tuo tormento, il suo testamento il tuo destino.  Non dimenticherò il suo sguardo, non dimenticherò il suono del suo cuore, non dimenticherò il suono del mio, che lentamente eseguiva la stessa melodia, nota dopo nota, come l’alunno che va dietro al maestro per imparare la nuova canzone. Il mio cancro l’aveva invaso, la mia verità l’aveva lentamente divorato, senza farsi sentire il sangue nero contaminava le mie vene da troppo tempo, anche i miei occhi erano diventati vetro, anche il mio respiro troppo silenzioso, anche le mie parole troppo false, i miei sorrisi solo finti. Io la invidio, lei può dirlo, adesso, di fronte a tutti, dillo adesso, purifica le tue vene, salva il tuo cuore. 

Non è ancora finito il tempo di fingere, il concorrente si è distratto, forse puoi ancora spostare la pedina? L’oca può ancora essere salvata. 
 
Io l’ho fatto, sono stata io, vorrei che mi permettesse di spiegare, avevo paura. Non ho saputo resistere alla tentazione di guardarlo, era li, era facile, veloce, nessuno l’avrebbe mai saputo. Una volta consegnata la versione nessuno avrebbe più saputo niente, solo io, solo il mio cuore. Mi dispiace tanto, vorrei che mi punisse, vorrei la verità cattiva fuori da me, perché dentro mi uccide, mi rende la persona dagli occhi di vetro. Ora io sono la persona dagli occhi di vetro che prova a scioglierlo con lacrime nere per tornare come prima, per ricominciare da zero. Non voglio finire questa partita, non voglio rischiare la morte dell’oca. Mi dica che ho cancellato quello che ho fatto, mi dica che le mie lacrime hanno bruciato gli errori del mio passato. Mi dica che può sentire il mio cuore che respira di nuovo, mi dica che i suoi occhi di ghiaccio possono vederlo sorridere e ballare. Mi dica che può vedere il pentimento nei miei occhi che specchiano la mia anima, e non sono più lisci come il vetro. Mi dica che questo le basta, che si fiderà di me un’altra volta. 

La mia pedina avanza ad ogni mia bugia, ma la mia oca non è ancora morta, la mia oca non morirà.
  
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