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Autore: diversa    31/05/2011    0 recensioni
Lei ha perso tutte le persone che amava. Il suo cuore è infranto. Tanto dolore,ma anche voglia di ricominciare. Sempre se il passato glielo permetterà.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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“Correvo. Ansimavo,sentivo che non sarei mai arrivata in tempo. Non sarei mai riuscita a sfuggire da...non ricordavo più da cosa stavo scappando. Però sapevo che se mi avrebbe preso sarei morta. Poi vidi il suo volto. Era così bello,così perfetto. Non potevo continuare a correre,era da troppo tempo che non lo vedevo. Mi fermai.”

Mi svegliai urlando,con il viso rigato dalle lacrime. Come ogni notte. Sempre lo stesso ormai da quando mi ero trasferita.. Non so bene il perché ma io lì non mi sentivo al sicuro. Niente da dire la mia nuova camera era fantastica: moderna,con un enorme armadio e con una bacheca piena di foto. Ma mancavano i ricordi,gli odori del passato. Un passato da dimenticare,che non voleva andarsene. Dimenticare sarebbe stata la cosa più giusta per ricominciare a vivere. Sicuramente così mi sarei rifatta una vita,con la mia nuova madre,la mia nuova casa e mi sarei cercata dei nuovi amici,avrei trovato un nuovo lui. Ma chi aveva la forza per farlo? Perché poi? Se non mi avesse strappato da quello che amavo di più l’avrei fatto per mio padre. Ma io lo odiavo. Odiavo come  prendendo la scelta giusta avesse rovinato tutto ciò per cui vivevo. Odiavo il fatto che dopo la morte di mia madre,lui non abbia esitato a ricominciare. Odiavo la mia matrigna,la donna che lui aveva messo al posto di mia madre. Odiavo il fatto che per lei abbiamo dovuto trasferirci. Lo odiavo  perché aveva posto lei davanti a me,togliendomi le persone che amavo di più,strappandomi da loro. E anche da Lui,proprio quando tutto sembrava perfetto.
Una folata di vento,fece sbattere la finestra. Mi alzai e la chiusi. Era in arrivo un bel temporale,che si preannunciava essere l’ultimo di quell’estate così triste. Mi sedetti sul letto,consapevole che non sarei più riuscita a dormire. Presi in mano la foto di mia madre e i ricordi mi avvolsero...
 
“Quella sera,era a casa sola con mia madre. Papà era in viaggio per lavoro,mancavano due giorni al suo ritorno. Lei mi aveva messa a letto,sussurandomi parole dolci e mi aveva dato un bacio nella fronte. Quello che sarebbe poi diventato il suo ultimo bacio.
Un urlo mi svegliò. Aprii la porta,stringendo forte Luck,il mio panda di pezza. Scesi lentamente le scale. E mi fermai a origliare dietro la porta del soggiorno. Mia madre urlava. Io volevo aprire la porta ma lei si era chiusa dentro. Piangevo,avevo solo sei anni. Non sapevo che fare. Sentivo dei gemiti e una voce maschile. Non era quella di papà. Le lacrime scendevano lente,sentivo che qualcosa di brutto stava per accadere. L’uomo le urlava che era lì per vendicarsi si tutto il male che lei gli aveva fatto. Ma come?Lei era gentile,era buona,sorrideva spesso .Come si poteva volerle fare del male?Lei lo implorava di lasciarla andare e di non farlo. Io non capivo,cosa le stava facendo quell’uomo? Poi qualcosa cadde,e si sentì lo strapparsi dei vestiti. Lui stava strappando i vestiti a sua madre. Lei continuava a urlare,ora piangeva. Si sentivano dei gemiti,di piacere forse? Ero piccola,non potevo capire ciò che realmente accadeva. Poi la svolta lei lanciò il suo ultimo urlo. Un urlo agghiacciante,uno di quelli che ti facevano venire la pelle d’oca. Quell’urlo,il suo ultimo ulro,era ricco di dolore,strazio e disperazione. Poi tutto divenne silenzioso. Troppo. L’uomo spalancò la porta e trovò me. Aveva in mano un coltello,il più grande e affilato che avessi mai visto. Ed era sporco:sporco di sangue. Quando mi vide mi diede un colpo forte in testa. E tutto diventò nero.
Mi svegliai un po’ dopo e mi trovai di fronte ad uno spettacolo che non avrei mai voluto vedere:mia madre nuda e completamente coperta da sangue. C’era sangue ovunque. E non respirava.”
  
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