Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: ___CASYeSILVI___    31/05/2011    9 recensioni
"[...] Fuori era buio, ma appena il suo occhio (visto che l'altro era coperto da una benda) si abituò, cominciò a camminare, non sapeva nemmeno lui dove stesse andando. Si ritrovò dietro la villa.
«Oh! Guardate! Eccolo lì il piccolo conte Phantomhive!» sentì dire da dietro, Ciel non si ricordava di esser stato seguito da qualcuno. Gli uomini dietro di lui erano molto più grandi e grossi, ma non fece nemmeno in tempo a fare un passo, che gli tapparono la bocca e lo fecero svenire."
Prima storia scritta da sola. D:
Per favore siate gentili con me, anche se so che è noiosa e stupida. ._.
Buona lettura.
-Silvi-
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6.~ The motive...


Sebastian stava per baciare il suo Signorino, ma prima, dopo essersi disteso sopra di lui, lo guardò, aspettando qualche sua reazione contrariata da tutto ciò, invece, il piccolo Conte, aveva gli occhi chiusi e stava in silenzio, aspettando quel bacio.
Si vedeva che era nervoso ed agitato, quasi tremava. Sentendo che il suo maggiordomo non faceva nulla, aprì di scatto gli occhi, ritrovandoselo vicinissimo: gli sfiorava le labbra.
Il più grande stava fermo ad osservarlo, sorpreso che non fermasse quel momento con qualche sua solita frase che rovinava simili situazioni. No, quella volta non si sarebbe tirato indietro il Conte, ormai praticamente gli aveva confessato tutto, anche se non era proprio una confessione quella di qualche ora prima, visto che non sapeva della presenza di Sebastian, ed il maggiordomo questo lo sapeva. Comunque per lui, adesso, tirarsi indietro sarebbe stato abbastanza stupido, infatti il Signorino avvicinò le sue labbra a quelle di Sebastian, baciandolo a stampo.
Era rosso in volto e si sentiva morire, stava per staccarsi pensando di essere stato ridicolo ma Sebastian fece entrare nella bocca dischiusa di Ciel la sua lingua, facendola entrare in contatto con quella di Ciel.
Quel contatto, quel bacio, stava durando vari minuti, fin quando Ciel si staccò per prendere aria. Intanto, Sebastian non perse tempo ed iniziò a baciargli il collo. Ormai al più grande non importava più, doveva farlo suo.
Il maggiordomo iniziò a spogliare il suo Signorino, ma si fermò quando notò che Ciel provò a fare lo stesso con lui sedendosi sul letto, ma era troppo agitato, gli tremavano le mani. Sebastian gli diede una mano levandosi la giacca e la camicia, mentre ormai Ciel era completamente nudo. A Sebastian faceva tenerezza guardare Ciel in quello stato.
«Sebastian...» disse Ciel a bassa voce, non guardandolo: si vergognava da morire.
«Sì?» Non vorrà mica finirla quì, Bocchan!?
Ciel nascose il volto sul petto di Sebastian, mormorando qualcosa di incomprensibile.
«Bocchan, potreste ripetere? Non vi capisco.»
Ciel si staccò e disse velocemente «Sebastian fammi tuo.»
Il maggiordomo, dopo essersi completamente spogliato e dopo aver steso nuovamente il suo Signorino sul materasso, rispose «Yes, my Lord.»

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Ciel aprì lentamente gli occhi, si era appena svegliato. Sentiva un dolore forte appena si mise a sedere. Mentre si stropicciava gli occhi, delle immagini gli piombarono in testa: lui e Sebastian che facevano... l'amore...
Arrossì di colpo, sospirando. Ma che sogni faccio!? pensò mentre mise una mano appoggiata sul... materasso? Era abbastanza strano... si girò di scatto e, con quella poca luce della luna che entrava dalla finestra, riuscì a vedere su cosa era seduto: Sebastian.
Il maggiordomo era a torso nudo, stava solo con dei Boxer, mentre Ciel... non aveva proprio niente addosso. Il Conte fece per scendere ma Sebastian lo fece rannicchiare sul suo petto, così come si era svegliato.
«Bocchan...» gli sussurrò piano Sebastian all'orecchio, e, non sapeva per quale motivo, a Ciel tornarono in mente tutti quei contatti, tutti quei movimenti... il più piccolo nascose il viso tra le sue mani, ma Sebastian lo attirò a sè e lo bacio. Un'altro bacio lungo, interrotto sempre da Ciel che cercava aria.
Ciel rimase rannicchiato sul petto di Sebastian per un po' di tempo, cercava di pensare come poteva essere successo tutto quello, fin quando il maggiordomo interruppe i suoi pensieri.
«Bocchan... davvero stanno facendo tutto questo per una scommessa?» chiese Sebastian, dopo aver guardato la ferita all'avambraccio.
Ciel ricordò il discorso dell'uomo che lo aveva ferito:

«Sai, Stevens è mio fratello, e noi siamo trafficanti di organi. Un giorno abbiamo litigato, motivi personali, e quello se ne esce dicendo che il primo che ti ammazza può vendere i tuoi organi, senza dare i soldi che se ne ricavano all'altro, ovviamente.» disse avvicinandosi sempre di più a Ciel.
«Perchè proprio io?» chiese Ciel, disgustato.
«Perchè per colpa tua non possiamo vendere granchè, quindi, ne ricaviamo e leviamo il problema di mezzo.»
Ciel non fece nemmeno in tempo a rispondere, che l'altro lo colpì.


«Bocchan? Allora?» Sebastian attendeva ancora una risposta.
«Ah, sono trafficanti di organi... ed eliminando me eliminano un problema e ne ricavano.»
Sebastian lo guardò, poi lo mise sotto di lui.
«Non preoccupatevi, Bocchan, non vi accadrà niente.» disse il maggiordomo. Ciel sapeva che poteva fidarsi di lui e che se diceva così non gli sarebbe davvero successo nulla, béh, come in passato.
Sebastian lo baciò ancora una volta, ma Ciel si staccò, e non per cercare aria, per chiedergli il motivo di tutte quelle... attenzioni...
Il maggiordomo lo guardò, mentre Ciel si spostava da sotto di lui. Il letto era grande, quindi poteva stendersi al suo fianco senza dover scendere per non stare sotto al suo corpo.
Il Conte si era spostato perchè pensava che Sebastian aveva fatto tutto quello solo per pietà, noia...
Pensava davvero che il suo maggiordomo non ricambiasse.
Sebastian si alzò dal letto, sospirando. Iniziò a vestirsi.
«Dove vai?» chiese Ciel. Anche se credeva che tutto quello lo aveva fatto per pietà o noia, lo voleva al suo fianco.
«A prepararle qualcosa, non mangia da parecchio, avrà fame.» ed era vero, Ciel aveva fame, ma non gli importava.
«Rimani quì.» Sebastian lo guardò, sorridendo, per poi avvicinarsi lentamente. Quando gli fu vicino Ciel non lo guardò, gli prese solamente la mano e la strinse. Il maggiordomo si sedette al suo fianco, accarezzandogli i capelli.
«Perchè hai fatto tutto questo?» chiese Ciel.
Sebastian stava per rispondere, ma si bloccò quando sentì una finestra rompersi al piano di sotto.


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Grazie a chi ha letto anche questo stupido capitolo! So che è stato noioso, infatti mi scuso, quasi quasi cancello la storia... >_>"
Comunque, volevo semplicemente dire che probabilmente il prossimo capitolo sarà l'ultimo, così smetterò di scocciarvi! >.<
Grazie ancora a chi segue! *-*
  
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