Invisibile
Ecco io
vi vedo, ma voi vedete me? Non credo, se no non stareste piangendo davanti a quel letto,
perché
piangete dunque? Io davvero non lo so, io sono qui con
voi.
Forse
perché non mi muovo?
O
forse perché sento le forze abbandonarmi?
Mi sento
invisibile.
Voi non
mi guardate, no. So che lo state facendo, ma mi guardate come se tutto fosse finito, in questa
guerra sono finite
tante, troppe, vite, ma vi giuro la mia non è tra queste, non piangete qualcosa
che
non
è ancora successo, non lasciate che il latte si versi, fate qualcosa,
reggetelo, aiutatemi, vorrei dirvi .
Vi prego non lasciatemi andare via così, tristemente, sola. Perché dai almeno siate sinceri, voi non mi state
aiutando,
state li fermi a piangere come se tutto fosse da buttare, fosse solo un ricordo.
Forse sono io a
dovere aiutare voi,
sebbene non capisca come, lo voglio fare, devo dirvi di non piangere, ma non
posso
farlo se mi
considerate, invisibile.
Dovete
guardarmi come se non fossi spacciata, non sono morta,
sono qui, sono viva.
Vi sento,
mentre sostenete che non c’è nulla da fare, ma fino a prova contraria decido
io, se non vi crea
problemi.
E’ la
mia vita, non potete decidere ti togliermela così, perché credete che sto
soffrendo, non potete e
non dovete, perché io
non sto soffrendo, non certo per qualche maledizione di troppo, dopo un
basilisco,
mangiamorte a bizzeffe, non sarà un Cruciatus a mandarmi a quel paese. Io sto
soffrendo
perché voi state
scegliendo della mia vita. Non sono più piccola, non sono più indifesa, sono
grande, ho
la mia vita e voi non
farete nulla per togliermela, non potreste neanche staccando la spina, certo
sarà
più difficile
resistere allora, ma ce la farò, perché semplicemente non posso, non devo
morire. Non è
ancora il tempo né il
luogo per lasciare la mia vita.
Io sono
una Grifondoro, non voglio morire in questo modo, non voglio morire in letto
d’ospedale,
voglio morire con gli
altri, quando sarò vecchia e i miei nipotini mi racconteranno ciò che gli è
successo
e
poi mi pregheranno chiedendomi di raccontargli la storia del nonno, e allora
lui entrerà nella stanza e
giocosamente li redarguirà dicendogli di lasciarmi stare, dicendogli che sarò
stanca ed io mi alzerò e gli
ricorderò che è lui il più vecchio e scoppieremo a ridere ricordando i bei
tempi mentre i bimbi
rabbrividiranno al
sentire le battaglie che abbiamo combattuto.
Ecco
questa è la mia vita, come potete togliermela, come potete.
Con che cuore tornereste poi a casa, e
cosa direte ai
piccoli, che la zia è morta per una maledizioncina da strapazzo?
Come potete soltanto credere che vi presteranno fede, quando
sanno ciò che ho fatto. Io non ero
invisibile, quando vi
ho aiutato ad uccidere Voldemort, io c’ero e mi ricordo, quando mi abbracciasti
Harry, la
domanda è se tu lo ricordi. Forse l’hai rimosso, quel ricordo doloroso. Perché dopo fui colpita
alle
spalle, strano no come allora piansi disperato dicendomi, pregandomi di restare
tra voi e adesso
preghi che me ne
vada, che vi lasci per non soffrire più.
Ma
soffriresti te amore, come potrei andarmene sapendo
che ti ho gettato nell’oblio?
Con che
coraggio mi presenterei davanti a Lily, James, Sirius e tanti altri? Me lo puoi
dire?
Ma
non sei solo tu Harry caro, sento che non sono l’unica invisibile nella stanza,
c’è anche lei vero?
Dove sei
amore della mamma?
Vieni
fuori.
Una
lacrima salta fuori dei miei occhi, se mi guardate capirete
che c’è qualcosa da fare, su dai
osservatemi, Harry
almeno tu guardami.
-Mamma,
non piangere. Sono qui, vicino a te- dice un pigolio, piccola, tu non vuoi che
me ne vada
vero? No, tu sei come me, vuoi tutto dalla
vita e adesso più di ogni altra cosa vuoi me. E io ti
voglio
accontentare, ma se sono invisibile, come faccio? Diglielo tu che ci sono, che li sento e che non voglio
morire, spiegaglielo
tu che voglio restare con te e con tuo padre. Piangi, strepita, urla, ma ti
scongiuro
fai
qualcosa!
-La
mamma piange- silenzio, che mi vedano ora? Che mi
stiano guardando con la sua stessa, meticolosa
e amorevole
attenzione? Dai non è difficile, vedo che avete smesso di guardarmi come se
fossi un
fantasma invisibile,
mi guardate come se fossi io, finalmente. Mi vedete.
Non
vedete solo un corpo esanime, vedete me. Vedete la mia anima combattiva, vedete
che non vi ho
abbandonato, non
posso semplicemente.
Vi vedo diversi e superati dalla mia volontà, vi vedo
preoccupati e stravolti, ma da cosa?
-Ginny…?-
chiedi incerto, Harry si sono io, ma come te lo dico
che ci sono, che non sono invisibile,
come faccio, non
riesco a muovermi ma forse due sole lettere le posso dire, ci provo.
Cerco di
schiudere le labbra, che fatica, ma se con la mia volontà sono riuscita a
rifarvi vedere, riuscirò
senz’altro a dire due
lettere.
-S…I…-
mi guardi, con i tuoi occhi verdi, mi guardi per la
prima volta veramente in questi lugubri
giorni come quella
mattina alla stazione, mi guardi come ti guardai io la prima volta che ti vidi,
la volta
che mi innamorai di
te, ma tu eri troppo occupato a scoprire chi eri per accorgerti della piccola
bambina
che ti osservava. Ma
adesso mi osservi come per capire se sono vera, poi mi abbracci, mi parli
all’orecchio, mi dici
che non vuoi che me ne vada, che sei un egoista, che non te ne frega se soffro,
perché tu non
potresti vivere senza di me, mi dici che per te sono il sole, che in questi
giorni ti alzavi
per vedermi, anche se
credevi che io non potessi, ma io ti vedevo e soffrivo perché credevi ti avessi
abbandonata, credevi
che non me andassi per farti soffrire, per farti credere che non mi hai dato
abbastanza. Volevi che me ne
andassi, a quel punto, per farti smettere di soffrire, volevi, ma non
potevi,
perché io non ero
invisibile ero lì, con le palpebre abbassate sui miei occhi di cerbiatta, così
come era lì
il nostro, il mio,
amore. Non potevi lasciarmi morire, anche perché sapevi che io non lo volevo, però
altri
credevano che sarebbe stato meglio.
Discorsi
che non avevo udito, che non avevo immaginato, forse volevo credere che tutti
se ne fossero
lavati le mani, che
tutti sperassero in una mia morte, ma tu e la mia Lilly no. Voi volevate che
restassi
con
voi, ma allo stesso tempo concordavate con gli altri, perché dovevo soffrire
per un tuo capriccio?
Ti
dicevi.
E
allora ogni giorno venivi per assicurarti che nessuno staccasse la spina,
allora non te ne stavi qui
sperando
che ti lasciassi, forse ero io che credevo mi credevo invisibile, perché tu mi
guardavi, mi vedevi.
Grazie.
Vorrei
ricambiare il tuo amore.
Ma
lo sto già facendo vero? Sto vivendo, e ti basta.
E allora
Harry ti giuro, e giuro a voi tutti, che presto, prima di quanto possiate immaginare, mi rivedrete
a casa a giocare con
Lilly e a lavorare da Auror come ho sempre fatto, e come ho sempre voluto fare.
Perché
io non so no invisibile, io non sto soffrendo, io sono qui.