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Autore: Something Rotten    02/06/2011    2 recensioni
Insieme a te si risveglia anche il tuo cervello - anche se dai tuoi studi sai che il cervello di notte, è più attivo- e con lui anche il tuo telefonino che ti ricorda che oggi è l'ultimo giorno. Oggi, si sgretoleranno a terra tutte le tue certezze, lo sai e non puoi fare nulla. Vorresti urlare al mondo che non sei pronto per lasciare quel porto sicuro, quel lembo di terra florida nel bel mezzo di tutto quel deserto, eppure devi farlo, perché tu hai sbagliato. Tu ti sei innamorato di un tuo paziente, non centra nulla il transfert, il controtransfert, l'identificazione proiettiva, tu ti sei innamorato di un paziente ed hai lasciato che i tuoi sentimenti ti trasportassero così lontano da dimenticarti di salvarlo realmente, hai dimenticato l'empatia, il supporto e le medicine, hai dimenticato tutto, focalizzandoti sul suo lato "umano da artista problematico" e dimenticando la sua depressione, la sua bipolarità, le sue tendenze suicide ed è normale che ora, lui e la sua famiglia, vogliano cambiare terapeuta, è normale. Perché hai fallito, non sei tu il principe che risveglierà la bella addormentata dalla sua ossessione per la morte.(Lieve psicopatologia)
Genere: Drammatico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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sleeping One shot decisamente molto AU.
Vi avviso subito, Frank è uno psicologo, quindi inevitabilmente ci sarà una malattia mentale ed un personaggio "malato". Se l'idea che un vostro eroe sia stato tramutato in un essere imperfetto non vi piace, lassù c'è una x rossa x°D
Per il resto, la canzone è degli A perfect circle  anche se c'è un pezzo anche di Brena che sarebbe la frase in inglese che mormora l'altro-  {Sono fissata con tutte le band che Maynard partorisce, compatitemi} Consiglio l'ascolto, ma credo che questa storia sia già abbastanza pesante di per sé, perché angosciarvi di più? Quindi consiglio l'ascolto della siglia di spongebob o delle winx x°D
Ho smesso di dire stronzate, anzi no, ne devo dire una anche più grande:
"I personaggi non mi appartengono, è tutto finto ed io sono una povera donna cretina che non ci ricava un soldo e che spera un giorno di stare al "posto" di Frank, cioè di fare la psicologa, magari con effetti meno devastanti".
Enjoy e preparate il sacchetto con i pomodori marci nel caso non vi piacesse ù_ù
Delusional
I believe I can cure it all for you, dear
Coax or trick or drive or
drag the demons from you
Make it right for you sleeping beauty
Truly thought
I can magically heal you

You're far beyond a visible sign of your awakening
Failing miserably to rescue

Sleeping Beauty

Drunk on ego
Truly thought I could make it right
If I kissed you one more time to
Help you face the nightmare
But you're far too poisoned for me
Such a fool to think that I can wake you from your slumber
That I could actually heal you..

Sleeping Beauty
Poisoned and hopeless
You're far beyond a visible sign of your awakening
Failing miserably to find a way to comfort you

Far beyond a visible sign of your awakening
And hiding from some poisoned memory

Poisoned and hopeless
Sleeping Beauty



Reminiscenze, solo stupide reminiscenze di un passato troppo lontano.
Reminiscenze infantili, di quando una madre ti fa credere che basti "un bacino" ed il male se ne va via, di quando un signore che di cognome faceva Disney ti ha fatto credere realmente che bastasse uno stupido bacio per far risvegliare una persona dal suo stato comatoso. Non importava se il coma fosse fisico o psichico, bastava un bacio e tutto si risolveva. Sei cresciuto con quel modello in testa ed ora è troppo tardi per toglierlo da lì, ha le sue radici conficcate bene nel tuo cuore, perché  diciamocelo, tua madre ti manca e forse la storia del bacio e della guarigione lampo sono le uniche cose che ti restano di lei.
Sei cresciuto così bene, sei cresciuto così sano, sembri grande ora, rinchiuso nelle tue felpe di quattro taglie più grandi, rinchiuso in un corpo adulto, tu che adulto non lo saresti diventato mai, rinchiuso in un etichetta falsata che riporta a grandi lettere dorate la scritta "I'm a Man", eppure quell'etichetta non è reale. Non puoi essere un adulto se credi ancora che la guarigione esista. La guarigione è come la storia del bacio, è tutta una montatura e tu l'hai capito a tue spese. La guarigione è soltanto una favola che si racconta ai bambini per sperare che - almeno loro- passino una vita serena, non è necessario fargli capire fin da subito che questa vita è una puttana, che ti da tanto nel corso degli anni ma che alla fine vuole tutto indietro. Bisogna fargli crescere con il mito della guarigione, con il mito del principe e della salvezza, ma nessuna di questi elementi che compongono la magica triade esiste realmente, non ci sono prove scientifiche che lo attestino e Dio, tu sei tutto improntato sulla scientificità e sull'analisi del metodo da non lasciare spazio ai sentimenti o all'umanità.
Tu ed i tuoi studi psicologici, tu ed il tuo sogno di salvare "vite umane dalla cronicità della malattia", ma la verità è ben altra, non c'è salvezza, non c'è guarigione. Tu ed il tuo stupido Ego, così grande, florido e potente da portarti a credere di essere un supereroe, tu che non sei riuscito a risvegliarlo. Tu che ora tieni tra le mani quella birra fredda e speri che almeno lei ti salvi dalla verità. Non sai nemmeno come sei finito lì dentro, come sei finito a dover sgretolare a terra tutte le tue convinzioni dettate dalle tue reminiscenze, dai tuoi oggetti infantili. O forse lo sai, ma per oggi fai finta di niente, domani si vedrà.


[..]

Ti risvegli in un lago di sudore. Insieme a te si risveglia anche il tuo cervello - anche se dai tuoi studi sai che il cervello di notte, è più attivo- e con lui anche il tuo telefonino che ti ricorda che oggi è l'ultimo giorno. Oggi, si sgretoleranno a terra tutte le tue certezze, lo sai e non puoi fare nulla. Vorresti urlare al mondo che non sei pronto per lasciare quel porto sicuro, quel lembo di terra florida nel bel mezzo di tutto quel deserto, eppure devi farlo, perché tu hai sbagliato. Tu ti sei innamorato di un tuo paziente, non centra nulla il transfert, il controtransfert, l'identificazione proiettiva, tu ti sei innamorato di un paziente ed hai lasciato che i tuoi sentimenti ti trasportassero così lontano da dimenticarti di salvarlo realmente, hai dimenticato l'empatia, il supporto e le medicine, hai dimenticato tutto, focalizzandoti sul suo lato "umano da artista problematico" e dimenticando la sua depressione, la sua bipolarità, le sue tendenze suicide ed è normale che ora, lui e la sua famiglia, vogliano cambiare terapeuta, è normale. Perché hai fallito, non sei tu il principe che risveglierà la bella addormentata dalla sua ossessione per la morte e per il dolore. Non lo sei stato e lo non lo sarai mai.
Ti vesti come se dovessi andare ad un funerale, propendi per un paio di stupidi pantaloni attillati ed una maglietta il più possibile consona al tuo ruolo di terapeuta, ma tanto sotto al camice puoi essere anche nudo, nessuno se ne accorgerà mai. Nessuno tranne la persona che ha deciso di cambiare, la persona che volevi salvare.
Esci dal tuo appartamento con la stessa voglia di vivere di un condannato a morte il giorno della sua esecuzione, ma tu lo sai che senza di lui ed i suoi quadri, senza di lui e i suoi vaneggiamenti in fase di "mania", senza lui ed i suoi apprezzamenti privi di alcun fondamento logico, lui e quegli occhi che come lampioni ti guidavano verso la reale conoscenza del suo essere.
Lui e la sua cronicità, lui ed il suo chiedere aiuto, ma la sua totale mancanza di voglia di guarigione.  Lui ed i suoi giochetti mentali che ti rendevano inerme, tu il pupillo dell'università, quello su cui tutti avevano puntato, sbaracchiato e trattato alla stregua di una marionetta da parte di uno stupido artista bipolare con tendenze suicide ed abuso di sostanze. L'hai odiato per questo, no? E allora perché ora lo ami?! Perché non vuoi separarti dalla "tua bella addormentata"? Perché stati ancora sperando di salvarlo con un misero e casto bacio sulle labbra?
Pensavi di avere tutto sotto controllo, pensavi che da un semplice paio di occhi verde smeraldo uscisse magicamente la causa della sua malattia, pensavi che l'amore fosse tutto quello di cui lui aveva bisogno, non ti importava che si trattasse d'amore materno, paterno o da partner, tu volevi dargli soltanto amore, ma non era quello di cui aveva bisogno. Lui voleva.... cosa voleva?
 Cosa vuole una bellezza addormentata? Troppo persa nei meandri della sua malattia per comportarsi da malato? Cosa vuole un bordeline con disturbi narcisisti? Cosa voleva un uomo avvelenato dalla madre - troppo presa ad investirlo con tutte quelle idee di perfezione e di bontà- e disperato per colpa della nonna- figura troppo importante per andarsene così presto- ? Troppo amata dagli altri per aver bisogno di un'altra figura che lo soffocasse, non bastavano forse il padre ed il fratello? Perché lo hai soffocato con il tuo stupido e inutile amore?
Ed ora cosa ne sarà di te? Hai avuto tanti incarichi, sei stato bravo a portarli a termine ed ora lui sarà solo una macchia nera sul tuo curriculum perfetto. Cosa diranno gli altri di uno psicologo troppo invischiato con il proprio paziente? Cosa diranno di te, stupido principe azzurro dal capello troppo stretto per pensare in maniera adeguata al suo status professionale e sociale. Un principe rotto e decisamente poco convenzionale.
Entri nell'ospedale titubante.
I tuoi amici ti salutano normalmente, loro sanno tutto e non ti giudicano, loro hanno sperimentato sulla loro pelle quello che tu hai sperimentato solo ora. Loro sanno quello che vuol dire perdere un paziente, ma non sanno che cosa vuol dire perdere un paziente amato.
Entri nella sua stanza e ti siedi sulla sedia bianca, riservata agli amici del paziente. Lui ti guarda con i suoi soliti occhi verdi. Gli occhi liquidi che tanto hai amato, gli occhi tristi che hai cercato di salvare, gli occhi che celano troppo e che non sono mai stati così chiari da poter vedere quello che c'è dietro.
Tu gli sorridi, lui fa lo stesso.
« Oggi è l'ultimo giorno, me ne vado. » Commenta e tu lo sai che è l'ennesima sfida, l'ennesima frecciatina che ti tira aspettando che tu la colga, ma l'hai fatto troppe volte e sai che quello non è il miglior modo per relazionarti con lui.
« Non trovi che sia una bella giornata, oggi? » chiedi con aria di sfida. Ormai non sei nient'altro che una figura marginale nella sua vita, puoi permetterti tutto quello che vuoi.
« Signor Iero » comincia incastrando i suoi occhi nei tuoi, creando un miscuglio di luce e di tenebra, creando un colore nuovo tra le sue iridi verdi e le tue nocciola, sembra un paesaggio estivo che si mescola con un paesaggio autunnale. Due paesaggi troppo diversi per stare insieme, due paesaggi con i loro pro e i loro contro, con le loro malattie e le loro normalità, due paesaggi agli antipodi. « Non deve per forza comportarsi da psicologo, non oggi. Da domani lei sarà solo Frank ed io sarò Gerard. Non ci sarà depressione, mania, borderline, alcolismo, droga, non ci sarà nulla. »
Ti sforzi di sorridere, mentre il tuo cervello elabora quella frase che tanto ti uccide "non ci sarai neanche più tu". Ma la tieni per te.
« Da domani, oggi sono ancora legalmente il suo terapeuta. »
« Diciamoci la verità, lei non lo è mai stato. L'ho sempre visto come un amico, non come uno strizzacervelli, si insomma non uno di quelli che ti guardano le vene per vedere se ti sei drogato. Non uno di quelli che, paradossalmente, ti obbliga a prendere le medicine, che poi non è droga anche quella? Non uno di quelli che si interessa a me in maniera superficiale, perché diciamocelo, se io non guarisco il suo portafoglio si riempie, se io guarisco si svuota. Quindi lei non è un terapeuta, lei è mio amico. »
« Un amico non usa la terza persona singolare, Signor Way »
« Non tutti hanno un migliore amico con il camice. Comunque, mi portano al St. George. »
Tu ti gratti l'orecchio,  classico segno d'ansia. Chissà chi prenderà il tuo posto, eh?  Chissà se almeno lui salverà quell'anima dilaniata.
« Vicino. » commenti e  sembri non dargli molto peso, ma le tue viscere si contorcono.
« A quanto pare. Mi daranno anche un paio di pennelli, sai come si fa ai bambini. Hanno paura che non riesca ad esprimermi nel migliore dei modi, così preferiscono farmi disegnare. »
Tu sorridi e gli porgi fra le mani il tuo regalo. Quei colori cretini che hai visto nel negozio lì sotto. Quel regalo che ti rende così tanto un cretino, un'idiota, una perfetta adolescente in calore e lasciatelo dire sei un quadro pietoso.
Lui scarta il pacchetto e ti si butta al collo, se entrasse qualcuno cosa penserebbe?
« Grazie, è il miglior regalo che potevi farmi. »
« No, la guarigione sarebbe stato il regalo perfetto per te. » rispondi, un lapsus, eh? Non volevi dirlo ad alta voce. Lui ti guarda e ti sorride, ti stringe e ti sussurra una frase nell'orecchio ed è forse per questo che ora quella frase la porti tatuata all'altezza del cuore?
" You guides me safely in worlds i never been to. You heal me"
E ci credi realmente.
Per un attimo hai come la convinzione che l'hai guarito, che forse ne è uscito realmente, che forse non si bucherà più.
Lo baci.
Le labbra soffici, il profumo, il caffè, il dolore di un suo morso. Tutte cose che non scorderai tanto facilmente. Tutte cose che amerai per il resto della tua vita e che ti porterai dietro in tutte le terapie che dovrai affrontare.
Lo porti anche adesso mentre con gli occhi scorri il titolo del quotidiano, del tuo nuovo quotidiano giornaliero sulla tua nuova scrivania. Lo porti anche se sono passati quattro  anni o forse di più.
"When psycotherapy fails, drug works" incita il giornale.
Non c'è il tuo nome, ma c'è il nome di Gerard. Il terapeuta non lo leggi neanche, fa troppo male. La droga, il bucarsi, la bella addormentata non si sveglierà mai più. E tu, forse, non dormirai mai più, sconfitto dal peso dell'amore, sconfitto perché hai deciso di amare piuttosto che curare.
E, per un attimo, stringi la mano al petto, cercando di trovare un po di lui nel tuo tatuaggio, scritto dalla sua calligrafia.
E, per un attimo, è come se il suo profumo ti avvolgesse, il profumo che solo una bella addormentata può avere, un profumo che sa di veleno e di disperazione.













*Transfert per chi volesse saperlo è il termine per indicare i sentimenti (negativi o positivi) che il paziente "investe" sul terapeuta e riflettono principalmente i sentimenti che nutriva per le figure relazionali del suo passato. Il controtransfert invece è la reazione del terapeuta a questi sentimenti. ù_ù
** In questo caso la malattia mentale è  questa (http://it.wikipedia.org/wiki/Psicosi_maniaco-depressiva) se vi interessa. Non volevo mettere tutto questo in una fiction, anche perché me li ritrovo già troppo spesso sui libri degli esami, ma mi affascinava  e quindi eccomi qui.
Si lo so, ho rotto le palle. Quindi me ne vado ù-ù
   
 
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