Fanfic su attori > Robert Pattinson
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Autore: Giulls    02/06/2011    3 recensioni
Michelle Waldorf è all'apparenza una ragazza normale: ha 18 anni, vive con la madre a Los Angeles, sta per diplomarsi ed è il capitano della squadra di pallavolo della scuola. Eppure la sua vita viene presto sconvolta da due avvenimenti: il fantasma del suo passato e lui, il suo nuovo vicino di casa. Robert Pattinson.
< Ti va di ricominciare? > propose porgendomi la mano, < ciao, mi chiamo Robert Pattinson >
< Piacere, Michelle Waldorf >
< Waldorf? > ripeté sgranando gli occhi, < come Blair Waldorf in Gossip Girl? Cavolo, puoi farmi un autografo? Non capita tutti i giorni di conoscere una ragazza che faccia di cognome Waldorf >
< Va bene, ma tu devi promettermi di mordermi sul collo > risposi a tono e entrambi incominciammo a ridere.
[...]
< Io avrei ancora un paio di scatoloni da sistemare… okay, più di un paio e avrei bisogno di qualche buon'anima che mi dia una mano. Ti andrebbe? >
< Certo, perché no? > risposi alzandomi in piedi, < ma mi offri la colazione >
< Va bene, > asserì, posando una banconota da dieci dollari sul tavolo, < andiamo? >
< Andiamo > dissi mente prendevo la mia borsa e uscii dal bar insieme a Robert. Chissà, questo potrebbe essere l'inizio di una nuova amicizia.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Penitenza

< Ma sei davvero sicura di quello che vuoi fare? >
< Sì >
< Ma, davvero davvero? >
Sbuffai e mi sistemai il lucidalabbra.
< Per la trilionesima volta, sì, Jenny >
< Vuoi fargliela pagare così spudoratamente? >
< Ovviamente > ribattei mentre mi guardavo allo specchio per controllare di essermi vestita bene: dovevo essere perfetta per il mio piano.
< Ma credevo aveste chiarito >
< Infatti >
< Michelle, io non capisco! > esclamò con un tono di voce afflitto.
< Non c'è molto da capire > ribattei sedendomi sul letto < Robert ha deciso di aiutare la Summit, questa sera farà un'apparizione con Kristen e gli altri al Mc Gowen e noi saremo lì. Direi che è semplice >
< Ma perché vuoi farlo? >
< Perché voglio farlo ingelosire > risposi maligna.
< Certo che sei veramente una carogna >
< Sono vendicativa, tesoro, è diverso >
< Ma tu sei sicura che lui sarà lì? >
< Me l'ha detto lui stesso > ribattei accavallando le gambe per indossare i sandali bianchi, al posto di quelli neri.
< Ma ci sarà un sacco di gente, come faremo ad entrare? >
< Justin mi doveva un favore > dissi alludendo al buttafuori < oggi pomeriggio passo a prendere le prevendite e mi ha detto di farci vedere quando arriveremo davanti al locale, cosicché lui possa farci entrare subito >
< Hai proprio pensato a tutto >
< Per una volta, sì > risposi ghignando e quando guardai fuori dalla mia camera vidi Bianca uscire dalla sua < Jenny, devo lasciarti ora. Ci vediamo questa sera >
< Va bene, passo a prenderti io sulle dieci >
< Perfetto > le dissi prima di abbassare lo sportellino del mio cellulare < oh, mamma? > chiamai Bianca mentre la rincorrevo.
< Sì? >
< Dove stai andando? >
< A fare shopping > rispose mentre cercava le chiavi della
mia macchina, dal momento che la sua era dallo sfasciacarrozze e stava aspettando che la concessionaria le portasse la nuova.
< Io più tardi devo passare da un amico a prendere le prevendite per questa sera e avrei bisogno di un nuovo vestito…posso venire con te? >
Alla mia richiesta i suoi occhi brillarono.
< Certo, certamente! Sarà uno spasso! > esclamò aprendo la porta di casa < Ho giusto bisogno di qualcuno che mi dica come sto con il nuovo vestito di Dolce&Gabbana! Sarà divertentissimo! >
Sorrisi forzatamente mentre dentro di me mi stavo maledicendo, ma quando uscii di casa vidi Robert che stava entrando nella sua.
< Buongiorno, signore! > esclamò Robert sorridendoci.
< Buongiorno a te, Robert > rispose Bianca allegra e mi guardò < vallo a salutare, ti aspetto in macchina >
La ringraziai con un sorriso e mi incamminai verso il portico del mio ragazzo.
< Come mai tua madre è così contenta? > domandò dopo avermi abbracciato: non potevamo baciarci in luoghi pubblici, dal momento che Robert era sempre circondato da paparazzi e stavamo fingendo di esserci lasciati.
< Le ho chiesto se potevo andare a fare shopping con lei >
< Sta venendo fuori la Blair che c'è in te? > chiese ghignando.
< Non essere ridicolo > ribattei scocciata < Bianca vuole prendere in ostaggio la mia macchina, ma io ho bisogno di uscire più tardi, quindi il gioco lo conduco io se non vuole tornare a casa in taxi o in autobus >
< Uhm, come siamo furbe > disse ridendo < mi dispiace per questa sera >
< Non preoccuparti, davvero > risposi sorridendogli < mi secca che la gente dica che la coppia Robsten è nata, ma almeno so che questa sera ci saranno gli altri e che Ashley vi terrà d'occhio >
< Tu, invece? Cosa farai? >
Gli sorrisi e alzai le spalle.
< Esco con Jenny, serata tra donne >
< Buon divertimento, allora >
< Sì, sono sicura che mi divertirò un mondo > asserii sorridendo < ora è meglio che vada >
Gli baciai la guancia e mi allontanai verso la mia macchina. Vi entrai dentro, misi in moto e Bianca mi disse di guidare fino al molo, dove c'era una via con tutti i negozi di grandi marche.
Fase uno, terminata.
< Ecco, questo è il vestito > mi disse Bianca mentre mi trascinava davanti alla vetrina di Dolce&Gabbana e mi indicò un tubino nero con un ricamo di perline: il vestito era bello, non potevo negarlo, ma era un vestito per ventenni, non quarantenni.
< Mamma, è molto bello, ma non mi sembra molto adatto a te >
< Sciocchezze, entriamo > ribatté trascinandomi nel negozio.
Una volta dentro una commessa ci venne incontro.
< Bianca, ma che bello vederti! > esclamò sorridendo < Cosa vuoi che ti mostri, oggi? >
Bianca le diede le indicazioni per il vestito e trascorsi l'ora successiva davanti al camerino mentre lei si provava i vestiti. Ne avrà provati almeno sessanta.
< Michelle, cosa ne dici? > chiese facendomi vedere il vestito a tema floreale che stava indossando.
< Mi piace > mentii sorridendo.
< E sia, lo prendo! > esclamò rientrando nel camerino.
Alla cassa Bianca pagò quel vestito duemilaottocento dollari. Quando sentii il prezzo stavo bevendo dell'acqua e mi andò di traverso.
< Mamma…ma non costa un po' troppo? >
< Oh, ne ho comprati di più costosi > ribatté mentre le porgeva la carta di credito.
Con duemilaottocento dollari lei si è comprata un vestito, io con la stessa cifra me ne compro un centinaio, se non di più, nel mio negozio di fiducia.
< Spero di vederti presto, Bianca > disse la commessa sorridendole e in quel momento capii perché Bianca era trattata così carinamente: ogni volta che entrava lì dentro pagava lo stipendio alle commesse.
Continuammo il nostro giro per tutta la via e Bianca spese altri tremila dollari per il nuovo bauletto di Louis Vuitton e il portafoglio, ottocento per la gonna da Versace e mille per la camicia da notte di Max Mara; insomma, in una giornata rischiava di spendere tutti i soldi che i suoi genitori, nonché miei nonni, avevano faticato ad ottenere in sessantanni di lavoro.
< Ti va un gelato? > le proposi quando ci fermammo davanti ad una gelateria.
< Non preferiresti un'insalata? Sai, ti ho guardata ultimamente e sei dimagrita, ma alla serata di beneficenza quando sei apparsa in televisione mi sei sembrata un po' pienotta. Ti ricordo che la televisione ingrassa >
Serrai la bocca per un attimo per non risponderle male, mentre dentro di me mi ripetevo che dovevo attenermi al piano.
< Un'insalata andrà bene lo stesso > risposi con un falsissimo sorriso.
Dopo pranzo continuammo il nostro giro e Bianca mi trascinò in un negozio che aveva un sacco di marche diverse. Stavamo facendo un giro nella zona degli abiti da sera quando i miei occhi ricaddero su un vestito di seta di colore viola e con lo scollo a V sia sul petto che sulla schiena.
< Mi piace! > esclamò Bianca dietro di me e sobbalzai < dovresti provarlo, tesoro >
Guardai l'etichetta e strabuzzai gli occhi.
< Mamma, costa cinquemila dollari >
< E allora? Io ne sto provando uno da novemila >
< È troppo costoso! >
< Consideralo il mio regalo per il tuo diploma >
Sospirai rassegnata e mi diressi verso il camerino. Il mio piano non mi piaceva più.
< Michelle, come ti va? >
Uscii dal camerino e mi guardai allo specchio.
< Mi sta bene, direi >
< Perfetto! > esclamò battendo le mani < Toglitelo e lo prendiamo >
Le sorrisi e tornai a cambiarmi, ma quando uscii dal camerino Bianca mi sbatté un vestito in faccia.
< Ma cosa…? >
< Che te ne pare, tesoro? > domandò eccitata.
Presi in mano il vestito e lo guardai: era di color beige e lungo, lo scollo era a V e le bretelle erano sottili e al centro c'era un ricamo a fiori color oro.
< È molto bello > risposi sorridendole.
< È mio > disse entusiasta.
< Come? > domandai senza capire.
< Questo vestito l'ho disegnato io, è una mia creazione >
< Sei tornata a lavorare? >
< Sì! > esclamò sorridendo.
< Perché non me l'hai detto? > chiesi sconvolta.
< Mi sono dimenticata. Sai perché la settimana scorsa ero a New York? Ho partecipato alla settimana della moda come stilista. L'impero Burnaby è ufficialmente ricominciato! >
La guardai senza saper cosa dire. Ero sconvolta e allo stesso tempo incazzata. Dopo quasi dieci anni ha deciso di prendere in mano l'impero che si erano costruiti i miei nonni e lei non mi aveva detto niente?
< Mamma, io ora devo andare > le dissi fredda.
< Ma ci sono ancora un sacco di negozi da vedere >
< No, ho un impegno >
Ci dirigemmo alla cassa, pagammo il mio vestito e un ennesimo che si era comprata lei e uscimmo dal negozio.
< Ma cosa ti prende? >
< Cosa mi prende? > sbottai < Torni a lavorare nell'industria di moda dei nonni e non mi dici niente? >
< Ero convinta di avertene parlato, Mike… >
< Mike lo sa? > chiesi sconvolta < Lo sa il tuo fidanzato e non lo so io, tua figlia?!? >
< Non farla così tragica >
< Mi stai prendendo in giro? > chiesi retorica < Hai idea di come mi senta? >
< Esattamente come mi sono sentita io quando ho visto una tua foto con Robert su
Fashion Police. Anche tu ti sei dimenticata di dirmi della serata di beneficenza >
< Tu eri a New York in quel periodo ed io non ti ho sentito per niente. Ho provato a chiamarti, ma non ti sei mai preoccupata di richiamarmi >
< Sono stata occupata >
< A lavorare sulla tua sfilata o a sbatterti il fidanzato? >
< Non usare questo tono con me, signorina! Sono tua… >
< Madre? > dissi interrompendola < Non usare questa carta, con me non attacca. È più madre la signora Samuels che te >
Smisi di parlare e mi passai una mano tra i capelli, mentre sentivo gli occhi pungermi e il naso pizzicarmi.
< Grazie per il vestito, ma ora me ne vado. Chiama Mike quando hai finito, ho notato che con lui non hai segreti >
Girai i tacchi e la lasciai lì da sola, mentre dai miei occhi non facevano altro che sgorgare lacrime. Sarebbe stato tutto più semplice se fossi andata in un college lontano da lei.
Entrai in macchina, andai da Justin a prendere le prevendite e quando tornai a casa vidi Robert, Kristen, Ashley, Nikki e Kellan ridere sotto il portico di Robert e ignorare i paparazzi nascosti dietro i bidoni.
< Michelle! > esclamò Ashley alzandosi dalla sedia e venendomi incontro < Che bello vederti! > continuò abbracciandomi.
< Ciao, Ashley > risposi ricambiando l'abbraccio.
< Ma stai bene? Hai pianto? > chiese premurosa.
< Non è niente > risposi mentre guardavo in direzione della casa di Robert e lo vidi guardare nella mia direzione e corrucciare le fronte.
< Sei sicura di stare bene? Vuoi che resti un po' con te? >
< No, davvero, non ti preoccupare. Torna dagli altri e dì a Robert di stare tranquillo. Ho visto come mi sta guardando >
< Sei sicura? >
< Sicurissima >
Le sorrisi, l'abbracciai una seconda volta ed entrai in casa. Salii in camera, infilai il mio nuovo acquisto nell'armadio e quando scesi di sotto il mio campanello suonò, trovandomi Robert davanti alla porta che mi guardava preoccupato.
< Cosa ci fai qui? >
< Ashley è tornata da noi e mi ha detto di venire da te >
< Che sciocca > dissi mentre lo facevo entrare in casa < non è successo niente di che >
continuai dopo aver chiuso la porta.
< E allora perché stavi piangendo? >
< Ho discusso con Bianca >
< Vuoi parlarmene? >
< Non c'è molto da dire in verità > dissi scrollando le spalle < Bianca ha deciso di riaprire l'azienda di moda dei miei nonni, non mi ha detto niente ed io ci sono rimasta male, specialmente perché la settimana scorsa è andata a New York alla settimana della moda a presentare i suoi capi. Mike lo sapeva ed io no >
Robert aspettò che finissi di parlare e poi mi abbracciò.
< Porta pazienza, lo sai come è fatta >
< Già, lo so > ribattei mentre nascondevo il viso nell'incavo del suo collo.
< Forza, vieni qui > disse prendendomi il viso tra le mani e mi baciò.
< E tu, invece? Cosa hai fatto oggi? > chiesi a bacio ultimato.
< Giornata di relax, sono stato sempre con loro >
< Sei stato tutto il giorno con Kristen? >
< E con gli altri, anche >
< Quanti baci vi siete dati? >
< Per prima cosa ti dico che eravamo fuori con i paparazzi attorno, quindi è stato seguito il copione >
< Non stai rispondendo alla mia domanda >
< Quattro >
< Quanti con la lingua? >
< Due >
Storsi la bocca e distolsi lo sguardo da lui.
< Ma proprio lei devi baciare? Non sarebbe meglio baciare Nikki, o Ashley? >
< Kristen bacia bene > replicò, ma subito si tappò la bocca, mentre io lo guardai con gli occhi spalancati.
< Fuori da casa mia >
< Ehm…andiamo, Mitchie, stavo scherzando >
< Sei pure bugiardo! > esclamai puntandogli il dito contro < Brutto eretico che non sei altro, vattene da casa mia >
< Coraggio > disse ridendo < Mitchie, non puoi sbattermi fuori così >
< Ma è quello che sto facendo >
< Ma è solo una finzione la nostra >
< Non mi interessa > risposi aprendo la porta < vattene via >
< Ti amo, lo sai? >
Lo spinsi fuori, ma ero troppo debole per riuscirci e poi lui si era impuntato di non voler andarsene.
< Me lo dai un bacio? > chiese sorridendomi, ma gli sbattei la porta in faccia < Ahia, il mio naso! >
< Ben ti sta > esclamai ridendo.
Verso le sei il mio telefonino iniziò a vibrare, così riemersi dalla vasca da bagno, mi asciugai una mano e lo presi. Robert mi aveva mandato un messaggio: “
Sono rimasto solo in casa, vieni un po' da me?
Sono dentro la vasca, spiacente” scrissi velocemente e dopo averlo appoggiato di nuovo sul mobiletto portai la testa all'indietro e tentai di rilassarmi. Ma la vibrazione ricominciò poco dopo.
Posso venire?
Risi e scossi la testa.

No
Non ci siamo visti per niente tutt'oggi, voglio stare un po' con te. Non farti pregare
Aspettai una manciata di minuti prima di rispondergli, poi gli scrissi che poteva venire a patto che tenesse le mani a posto. Cinque minuti dopo Robert era arrivato in casa mia.
< Ho già vissuto questo momento > mi disse avvicinandosi alla vasca e guardandomi.
< Più o meno, sì > risposi sorridendogli e prima ancora che potesse dire altro mi alzai quel tanto che bastava per circondargli le braccia attorno al collo e bagnargli i vestiti.
< Ah sì? > rispose prendendomi in braccio e, completamente fradicia, mi portò in camera.
< No, dai! > esclamai ridendo < Bagnerò tutto >
< Hai bagnato me > ribatté indicandosi.
< Sei sexy tutto bagnato >
< E tu sei sexy tutta nuda > ribatté avvicinando il suo viso al mio collo < Odori di camelia, delizioso > continuò baciandomi il collo e più mi baciava, più si spostava scendeva verso il basso con le labbra.
Trattenni un gemito quando la sua mano toccò il mio seno mentre continuava l'esplorazione del mio corpo, finché non si fermò e posò un orecchio all'altezza del mio cuore.
< Mi piace sapere che sono io la causa della tua tachicardia >
Sorrisi e tentai di alzarmi per baciarlo, ma Robert me lo impedì. Quando suonarono al campanello, però, si allontanò da me, mi passò un asciugamano e venne con me di sotto.
< Sono indecisa su cosa mettere per il M… >
< Jenny! > esclamai interrompendola prima che potesse rovinare il piano.
< Come mai hai i capelli pieni di balsamo? >
< Colpa sua > dissi indicando Robert, che salutò la mia amica con la mano.
Jenny ci guardò entrambi.
< Ho interrotto qualcosa? >
< Niente di importante > replicai sorridendole e Robert mi diede un pizzicotto sul fianco.
Jenny rise ed entrò in casa.
< Vai a finire il bagno, al tuo fidanzato ci penso io >
< Sì, capo! > risposi allontanandomi da loro e ritornai di sopra in bagno, dal quale uscii cinque minuti dopo, dopo essermi sciacquata i capelli dal balsamo < Che combinate? > chiesi tornando di sotto.
< Guardiamo la televisione > rispose Jenny mentre lei e Robert si stavano ingozzando con i
miei cereali Cap'n Crunch.
< Giù le mani! > esclamai mettendomi tra di loro e prendendo i cereali dalle mani di Jenny.
< Non credevo fossero così buoni > disse Robert dopo averne presi un pugno.
< Io li adoro > rispose Jenny < l'anno scorso lei ed io per il corso di cucina abbiamo portato la torta con questi cereali >
< È piaciuta? > domandò curioso.
< Ovviamente > risposi sorridendo.
< Pizza? > proposi quando guardai l'orologio.
< Sì > disse Jenny.
< Non per me > rispose Robert < devo uscire con gli altri a cena, poi andremo al Mc Gowen. Anzi, meglio che torni a casa perché devo andare a prepararmi. Buona serata, ragazze > continuò sorridendo < Jenny, confido in te, tieni d'occhio la piccola Mitchie >
< Sarà fatto > rispose ridendo la mia amica.
< Ti accompagno alla porta > dissi mentre prendevo Robert per la mano < Tieni le mani lontano da Kristen, ti prego > lo supplicai guardandolo negli occhi.
< Ne abbiamo già parlato >
< Tocca il sedere a Nikki o Ashley, ma ti prego, non a lei >
Robert rise e mi baciò.
< Divertiti questa sera >
< Oh, io mi divertirò senz'altro > ribattei sorridendogli con falsa innocenza.
Quando restammo sole Jenny mi trascinò in camera mia e mi mostrò i vestiti tra i quali era indecisa. Dopo qualche minuto le consigliai il vestito turchese e le feci vedere il mio acquisto, raccontandole poi della lite con Bianca.
< Ma ora dov'è? >
< Sarà con Mike > risposi alzando le spalle.
Alle otto il fattorino ci consegnò le pizze e tra una chiacchiera e l'altra andammo a prepararci verso le nove, uscendo di casa alle dieci spaccate.
< Sei davvero sicura di volerlo fare? > domandò ad un certo punto.
< Dobbiamo parlarne ancora? >
< Okay, okay, mi cucio la bocca >
< E poi non sono mai stata così determinata in vita mia, te lo giuro. Sento una scarica di adrenalina circolarmi dentro, come non mi è mai capitato prima d'ora! >
< E come ci si sente? > domandò curiosa.
< Da Dio > risposi con un sorrisetto perfido.
Trovammo il parcheggio non molto distante dal locale, barcollai fino all'entrata con le mie decolté da dieci centimetri in camoscio grigio chiaro, e dopo aver salutato Justin entrammo nel locale.
Appena fummo dentro cercai Robert tra i tavoli, finché non lo trovai in un angolo con accanto Tom Sturridge, che, per la cronaca, non mi aveva ancora presentato, Kellan, Ashley, Nikki, Taylor e Kristen che era appoggiata al petto di Robert.
Alt, fermi tutti. Kristen Stewart appoggiata al petto di Robert?!?!? Del
mio Robert?!?!
< Michelle, che hai? > domandò preoccupata.
< Hai visto quella…grrrr! Hai visto dove è appoggiata?!?!? > urlai furibonda.
< Rilassati, stanno recitando >
< Lui sì, lei no > ribattei con sguardo assassino.
Jenny rise e mi portò al bancone per prendere qualcosa da bere e mi fece accomodare in un tavolo che stava praticamente davanti alla visuale di Robert. La mia migliore amica era un genio.
< Vuoi un resoconto dettagliato? > chiese mentre lanciava occhiatine a Robert e company.
< Spara >
< Robert e Tom pare stiano sbavando, Kellan e Taylor stanno ridendo di loro due, Nikki è indifferente, Ashley sta ridendo e Kristen ti sta fulminando con lo sguardo >
< Ah, quali soavi parole! >
Chiacchierammo per un altro paio di minuti e la cameriera si avvicinò con due Martini e ce li servì.
< Noi non li abbiamo ordinati >
< Sono da parte del signor Sturridge > rispose la cameriera indicandolo.
Jenny ed io ci guardammo all'unisono con la bocca spalancata e poi ci voltammo verso il tavolo dove si trovavano Tom, Robert e tutti gli altri. Alzai il bicchiere con il Martini verso Tom e lo ringraziai sorridendo, gesto al quale Tom rispose immediatamente, mentre Robert non faceva altro che fissarmi.
< È un po' imbarazzante > dissi alla mia amica ridendo < ma voglio fare un brindisi >
< A cosa? > chiese alzando il bicchiere.
< Alla seconda parte del piano >
< Salute! > esclamò facendo tintinnare i nostri bicchieri < Ma ricordami la prima >
< La prima era trovare un bel vestito, la seconda farmi notare da Robert, mentre la terza sarà… >
< Farlo ingelosire >
< Esatto, sorella > ribattei ghignando.
Stavamo tranquillamente chiacchierando quando all'improvviso mi arrivò un messaggio.
< Chi è? > domandò curiosa.
< Chi vuoi che sia? >
< Leggilo ad alta voce! >
< Il mio amico vuole venire a rimorchiarti >
< Ma non sa che sei la sua ragazza? > chiese Jenny.
< Non lo so, adesso glielo chiedo > risposi mentre scrivevo il messaggio e la sua risposta arrivò poco dopo < Robert dice di no >

Sei geloso?” gli scrissi e inviai il messaggio.
Di Tom? No, non direi proprio. Anche perché non appena saprà che sei tu ti lascerà in pace. Da quando ti ha vista non ha fatto altro che dire che sei stupenda. E non posso che dargli ragione. Ma cosa ci fai qui?
Lessi il messaggio alla mia amica, la quale mi guardò mentre si mordeva il labbro.
< Cosa gli risponderai? >
< Chi ha mai detto che voglia farlo? > ribattei ridendo.
Il classico trucco di tenerlo sulle spine! Ah, Michelle, sei proprio… >
< Jenny, che ti prende? > le chiesi passandole una mano davanti agli occhi, visto che si era bloccata ed era improvvisamente impallidita.
< Credevo fosse in Florida > mi disse guardando verso l'entrata del locale.
< Ma chi? > chiesi curiosa voltandomi e in due nanosecondi sgranai gli occhi anche io: Edward Muntz era appena entrato nel locale.
Edward è stata la mia prima cotta. Frequentavamo le medie inferiori insieme ed era sempre stato il classico figlio di papà. Crescendo era diventato uno dei ragazzi più popolari e trasgressivi di Santa Monica. Ma circa due anni fa si era ritirato dal liceo di Santa Monica perché voleva spassarsela.
< Non ci posso credere > dissi d'un fiato.
Non appena le ragazze si accorsero di lui venne accerchiato da…beh, erano perlopiù ragazzine di quindici anni che lo conoscevano per fama.
< Che tu ci creda o no pure Kristen Stewart lo sta guardando > disse Jenny ridendo.
< Jenny? >
< Sì? >
< Ti dispiace se ti lascio sola? > chiesi ghignando.
< Tranquilla, io vado a fare un saluto a mia cugina laggiù > disse facendomi l'occhiolino.
< Che la terza fase abbia inizio > dissi ad alta voce e mi alzai in piedi, lanciai una fugace occhiata a Robert, che mi guardava senza capire, e mi avvicinai ancheggiando a Edward.
Quando gli fui abbastanza vicina Edward alzò lo sguardo verso di me e non appena si accorse di me sorrise. Mi feci largo tra il gruppetto di ragazzine, finché non fui vicina a Edward.
< Ragazze, perché non andate a cercare qualcuno che sia alla vostra portata? > dissi rivolta alle ragazze, ma non facevo altro che guardare lui.
< Michelle Waldorf, ma quale celesta visione > disse facendo il baciamano e senza smettere di fissarmi negli occhi.
< Edward >
< Ne è passato di tempo > continuò senza lasciare la presa.
< Troppo >
< Ragazzi! > disse rivolto ai suoi amici < Andate a fare un giro, io offrirò da bere a questa splendida ragazza >
Sorrisi sensualmente e ci allontanammo dalla folla per sederci in un tavolo a bere, che, casualmente, era ancora più vicino al tavolo di Robert.
Mi fece sedere per primo sulla poltroncina e subito dopo si sedette accanto a me. Lanciai un secondo sguardo fugace a Robert, il quale ci fissava con gli occhi ridotti a due fessure.
< Ma che fine hai fatto, sei sparito >
< Sì, sai…ho girato il mondo con i miei amici >
< E ti sei divertito? >
< Moltissimo. Raccontami qualcosa di te. Stai ancora con quel fesso di Aaron? >
< Aaron? Oh, ti prego. Non sto con lui da mesi >
< E ora ti vedi con qualcuno? > domandò mentre tamburellava le dita sul tavolo.
Lanciai un'altra occhiata in direzione di Robert e poi tornai a guardare Edward.
< No, non frequento nessuno ora >
< Gran bella risposta > disse appoggiando una mano sul mio ginocchio < e come sta la nostra cara vecchia scuola? È cambiata? >
< È come sempre > risposi scrollando le spalle < Ma sta aspettando il tuo ritorno >
< Beh, tesoro > disse facendosi sempre più vicino a me < credo aspetterà in eterno, lei ed io non siamo compatibili >
Spostai delle ciocche di capelli dietro l'orecchio e guardai Robert, il quale ricambiava lo sguardo con uno più scocciato e furioso: aveva addirittura incrociato le braccia. Sorrisi e avvicinai la bocca all'orecchio di Edward, il quale guardava non i miei occhi, ma la mia scollatura. Che porco.
< Sono meglio della scuola? >
< Oh, Michelle…sei meglio di qualunque ragazza in questo locale > ribatté guardandomi intensamente e finsi di arrossire < Hai più visto Riley e gli altri? >
< No, ora non li frequento più >
< Non posso crederci. Sentivo delle voci di corridoio, ma non credevo fosse possibile. Sei davvero cambiata? >
< Sì >
< Peccato, era eccitante il tuo lato oscuro. Poco male, sei molto sexy anche in versione santarellina >
Sorrisi e con la coda dell'occhio vidi Robert che fumava di rabbia. Edward mi guardò negli occhi e si avvicinò per baciarmi, ma voltai la testa di lato e mi baciò la guancia.
< Non mi inviti a ballare? >
< Non mi piace ballare >
Accavallai le gambe nella sua direzione e mi strinsi a lui.
< Andiamo, non farti pregare…fallo per me >
Bevve in un sorso il suo Martini e poi mi prese la mano.
< Come tu desideri > rispose alzandosi in piedi e mi trascinò in pista.
Casualmente fermammo a ballare in una postazione che era visibile da dove era seduto Robert e quando iniziammo a ballare Edward appoggiò le mani sui miei fianchi . Ci muovevamo a ritmo di musica, senza stonare di una virgola. Edward aveva appoggiato le mani sui miei fianchi e di tanto in tanto risaliva il mio profilo e mi accarezzava le braccia, oppure mi spostava i capelli e mi baciava il collo.
Guardai Robert per l'ennesima volta e lo vidi mentre si alzava e, visibilmente incazzato, si allontanava dagli altri. La fase tre era appena terminata con successo, eppure mi sentivo malissimo.
Smisi di ballare e guardai il posto rimasto vuoto che Robert aveva occupato fino a pochi secondi prima.
< Perché ti sei fermata? > domandò Edward con un sussurro.
< Sono stanca > mentii sorridendo.
< Vogliamo andare in un posto più appartato? >
Sorrisi e mi finsi disponibile.
< Se mi dai qualche minuto vado in bagno e poi sono tutta tua >
Edward mi sorrise e mi lasciò libera, cercai Jenny e dopo averla trovata le chiesi se volesse andarsene.
< Michelle, tutto bene? > domandò una volta in macchina.
< Robert è incazzato come una iena >
< Ne sei sicura? >
< L'ho visto andarsene come una furia >
< Te l'avevo detto > rispose la mia amica < tu stai bene? >
< Mi sento terribilmente in colpa > confessai con voce triste < ti ho snobbata per tutta la serata e la situazione mi è sfuggita di mano: volevo far ingelosire Robert, ma forse ho esagerato >
< Togli il forse >
Sbuffai e guardai fuori dal finestrino.
< Sono un'idiota >
< Sì, lo sei > ribatté Jenny fermandosi davanti a casa mia < chiarisci con Robert, non voglio sentirti frignare >
Le sorrisi e l'abbracciai.
< Ti voglio bene, lo sai? >
< Lo so, lo so. Buonanotte >
< Notte, Jenny >
Aprii la porta di casa, ascoltai il messaggio in segreteria di Bianca, la quale mi avvisava che era partita per la Florida con Mike, e dopo il messaggio andai in bagno a struccarmi.
< Apri questa cazzo di porta! > sentii urlare da fuori casa e, allo stesso tempo, battere con ferocia sulla porta e riconobbi la voce di Robert.
Scesi le scale di corsa e quando aprii la porta lui entrò in casa come una furia.
< Lui dov'è? > chiese minaccioso.
< Lui chi? > domandai senza capire.
< Il coglione su cui ti sei strusciata per tutta la serata >
< Edward? Ma che ne so, probabilmente si è trovata qualche allocca pronta a passare la notte con lui >
< Stai dicendo che non è qui? > chiese e smise di tremare.
< Dovrebbe? >
< Io…dopo che ti ho visto ballare con lui non ci ho visto più, sono andato giù di testa >
< Mi sono comportata malissimo, mi dispiace. Volevo solo che tu ti ingelosissi, volevo capissi il disagio che provo io quando vedo nei giornali i tuoi baci con Kristen, ma la situazione mi è sfuggita di mano >
< Sì, l'ho notato > ribatté mentre faceva respiri profondi.
Lo presi per mano e lo feci sedere sul divano.
< Hai vinto > mi disse ad un certo punto.
< Come? >
< Non voglio più fingere, non ha senso. Come posso fingere di stare con lei se devo trattenermi dal farti delle scenate quando succedono queste cose? Non posso e non voglio continuare a fingere ancora >
< No, aspetta > gli dissi prendendogli le mani < mi sono comportata davvero male, mi dispiace. Ma non voglio obbligarti a… >
< Nessun obbligo > rispose sorridendomi < è vero, hai esagerato, ma almeno ho visto le cose dal tuo punto di vista. Insomma, io mi bacio con Kristen e quando quel tizio ha cercato di baciarti tu ti sei scansata. Hai fatto un'azione più nobile della mia >
Sorrisi e mi sporsi per abbracciarlo, gesto al quale rispose immediatamente.
< Ti amo > gli dissi mentre mi stringevo nel suo abbraccio.
< Anche io…interessante… >
< Cosa? >
< Qualcuno è senza reggiseno >
Risi e sciolsi l'abbraccio.
< Guardami! > esclamai mentre mi alzavo in piedi e girai su me stessa < Ci stava male qui il reggiseno >
Robert sorrise e allargò le braccia, invitandomi ad accoccolarmi su di lui.
< Puoi restare qui questa notte? > chiesi mentre stringevo la sua camicia nel mio pugno.
< Con molto piacere >
< Promettimi solo una cosa >
< Cosa? > domandò curioso.
< Non fare il provolone e lasciami dormire >
Rise e mi baciò la testa.
< Scusami, ma conciata così non posso prometterti niente >
Mi unii alla sua risata, ma ad un certo punto sbadigliai, così Robert mi prese in braccio e mi portò in camera, dopodiché mi adagiò sul letto, mi tolse le scarpe, il vestito e mi mise sotto le coperte.
< Vieni? > domandai con un sussurro e con gli occhi semichiusi lo guardai mentre si toglieva la giacca, la camicia e i pantaloni, rimanendo in boxer.
< Vuoi che ti dia qualcosa da indossare? > domandò mentre entrava nel letto e mi abbracciò, facendo combaciare la mia schiena al suo petto.
< No, sto bene così > risposi con la voce impastata dal sonno.
< Sogni d'oro, Michelle. E se fai la brava questa notte, domani ti darò una bella sorpresa >
< Uhm > mugugnai sorridendo < mi piacciono le sorprese > dissi pochi attimi prima di venir rapita da Morfeo.


Per vostra fortuna, oggi sarò una donna di poche parole. Lo studio mi attende. Ma dal momento che è passata più di una settimana, ho deciso di postare.
Spero che il capitolo vi piaccia e vi ringrazio tanto per le vostre bellissime recensioni. Mi riempite il cuore di gioia :)

Giulls

   
 
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