Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Lilith of The Thirsty    02/06/2011    3 recensioni
Chi non trema di fronte alla morte è un folle. Separarsi da tutti gli affetti e le persone care sulla terra per andare incontro ad un futuro oscuro e spaventoso oppure, vagare in un qualche luogo dove le nostre sofferenze non contano più: questa è la fine di un’anima. Recidere la propria vita per qualcuno che si ama senza paura, questa è follia.
Ecco la mia seconda FF su NaruHina, spero possa piacervi!! ^^ Commentate e fatemi sapere!!!^^
(Lievi accenni Sasuke/Sakura)
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Hinata/Naruto
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Battaglia
                              
Chi non trema di fronte alla morte è un folle. Separarsi da tutti gli affetti e le persone care sulla terra per andare incontro ad un futuro oscuro e spaventoso oppure, vagare in un qualche luogo dove le nostre sofferenze non contano più: questa è la fine di un’anima. Recidere la propria vita per qualcuno che si ama senza paura, questa è follia.
No, non lo è. L’amore è un distillato di rose che profuma di morte. Amore e morte: la contraddizione più antica del mondo da sempre unita nei secoli.
Hinata era consapevole di questo ma non vacillò di fronte alla fine della sua esistenza. Non aveva rimpianti o rimorsi, gettò un ultimo sguardo su Naruto. C’era panico nelle sue iridi azzurre come l’oceano, questa volta era per lei.
Si può vivere tutta una vita in uno sguardo o anche morire in un solo istante.
 
Ira
 
Rabbia. Una folle collera si impadronì del corpo di Naruto. Si espandeva come una macchia nera di petrolio, affogando ogni altro sentimento. Ecco ciò che ci fa perdere la razionalità, il peccato più grande.
In realtà, la rabbia è una passione che fa parte di noi e che dovrebbe indurci a guardarci dentro con più attenzione. Se qualcuno ci fa infuriare questo significa che in noi c’è qualche cosa di irrisolto, c’è una disarmonia. Oppure ci hanno fatto perdere qualcuno di molto importante che non avevamo mai considerato.
 
Vita
 
Occhi di perla si aprirono di nuovo sul mondo. La ragazza aveva il corpo martoriato ma non le importava. Davanti a sé vedeva un cielo celeste. Era di un colore intenso e vivissimo, la stava avvolgendo completamente.
Una goccia d’acqua. Sentii che la sua pelle veniva bagnata da lacrime salate. Stancamente sollevò una mano per toccare quelle iridi tristi.
“Hinata scusami… Non ci sono parole per dire quanto io sia stato stupido e…” disse Naruto ma fu interrotto da delle dita affusolate che gli toccarono le labbra.
Un sorriso stanco attraversò il viso della ragazza, aveva già capito ogni cosa non serviva altro. Forse non era forte e aveva paura ma sapeva che con lui non si sarebbe più persa.
“Ti amo Hinata…” sussurrò piano Naruto, fissandola teneramente.
Ora poteva anche morire.
 
Appuntamento
 
Come al solito era in ritardo. Il maestoso albero di ciliegio perdeva petali di quei fiori meravigliosi. I capelli corvini danzavano insieme al vento. Il vestito azzurro che indossava le fasciava il corpo in maniera naturale, mettendo in risalto le sue curve. Sorrise teneramente, portava l’abito che Naruto le aveva comprato il giorno prima. Poi lo vide.
Come al solito le correva incontro con un sorriso raggiante, i capelli dorati spettinati e la tuta arancione.
Non rallentò quando fu a pochi metri da lei ma la travolse. Rotolarono per terra insieme.
Le loro risate si fusero in una splendida melodia di toni gioiosi.
Si fermarono. Lui era sopra e lei sotto. Hinata arrossì mentre Naruto la fissava intensamente nelle iridi madreperla. Era perfetto il mondo dentro gli occhi suoi, non c’era nulla di più attraente.
“Hinata…” la chiamò il ninja biondo, facendola sussultare.
“N-Naruto?” rispose lei balbettando un pochino.
Il suono della sua voce era tenerissimo, lui non se n’era mai accorto.
“Ti amo” pronunciò il ragazzo guardando la sua compagna.
“Ti amo anch’io” rispose lei. Le loro labbra si incontrarono.
Nella frase non c’era stata nessuna incertezza, nessun balbettio o esitazione. Era la verità per entrambi. Quella era la loro vita.
 
Notizie
 
Hinata passeggiava nel giardino della sua casa. Il tempo era bellissimo e lei si sentiva bene. Un rumore la sorprese alle spalle.
Si girò di scatto ma l’urlo le rimase gelato in bocca.
Labbra calde avevano preso possesso delle sue velocemente, sapevano di Ramen. Si lasciò cullare da quel meraviglioso contatto, lasciò che Naruto esplorasse la sua bocca e sfogasse la sua passione.
Avevano il fiatone quando si staccarono. Lei era rossa, lui era felice.
“S-se m-mio padre ti vede qui…” cominciò Hinata, temendo per il suo ragazzo.
“Non può farmi nulla… Io sono il nuovo Hokage!” esultò il ragazzo stringendo forte la ninja dai capelli corvini. La felicità li trasportò su un altro pianeta. Si baciarono ancora e ancora, mai sazi l’uno dell’altra.
“Hinata…” disse Naruto improvvisamente “ sposami!”.
 
Matrimonio
 
“Hinata sei bellissima!” esclamò Ino entusiasta.
Tenten e Sakura ribadirono quello che aveva appena affermato la ragazza bionda. La Hyuga non lo credeva ancora possibile. L’amore aveva avvolto sogno e realtà, non riusciva più a distinguere nulla.
Quello che provava ora era ancora più indescrivibile di come lo aveva immaginato.
L’opposizione di suo padre contro la fermezza di Naruto. Avevano solo diciannove anni ma non importava.
L’amore non chiede quanti anni hai, ti fa innamorare e basta.
Naruto era lì, vicino a Tsunade, e sorrideva. Hinata avanzò nel suo abito bianco; una favola non poteva essere più romantica.
Una promessa eterna tra loro due, due sorrisi differenti che chiedevano la stessa cosa.
Si capivano benissimo senza dire nulla, la felicità sui loro volti esprimeva ogni singola emozione alla perfezione. Solo un “si, lo voglio” da dire. Da pronunciare. Da comunicare.
L’Amore è una forza sconosciuta a pochi e compresa da molti. Non puoi fuggire una volta che ti ha trovato.
 
Nuovo Arrivo
 
Hinata si girava nervosamente i pollici. Suo marito sarebbe rientrato tra poco e doveva assolutamente dirglielo. Non riusciva a descrivere come si sentiva. Aveva vertigini, arrossiva, impallidiva e lacrimava. La porta si aprì ed entrò Naruto.
Gettò il cappello ingombrante sul divano correndo da Hinata per baciarla. Era sempre lo stesso contatto ma nascondeva nuovi sapori e sensazioni.
“Sono stanchissimo! La riunione è durata più del previsto!” sbottò il ragazzo biondo guardando la sua compagna.
“N-Naruto…” cominciò esitando Hinata.
Lui la osservò preoccupato, quando lo chiamava in quella maniera doveva dirgli qualcosa. Non sapeva che cosa aspettarsi.
Sua moglie arrossì e poi sorridendogli disse “Ti devo d-dare u-un r-regalo…”
“Ma non è il mio compleanno!” esclamò il ninja biondo incuriosito.
“M-ma lo potrai s-scartare s-solo fra n-nove mesi!” concluse Hinata stringendosi a lui e tremando per la felicità.
Naruto rimase in silenzio. Elaborò quell’informazione con cautela. Perché doveva aspettare nove mesi?
Poi la sua mente capì.
“H-Hinata sei incinta!” dichiarò ancora più sorpreso della moglie.
 
Dubbi e Preoccupazioni
 
“Non so cosa fare! Cioè, è grandioso ma sono troppo giovane…” disse Naruto rivolto al suo compagno.
“A Hinata glielo hai detto?” rispose un ragazzo dagli occhi color tenebra.
“No, è troppo felice e non voglio farle del male! Forse è troppo presto…” sentenziò l’Hokage.
“E quanto vorresti aspettare?” chiese scocciato Sasuke mentre Naruto rimaneva in silenzio.
“Il punto è: sarò in grado di fargli da padre? Non ho mai conosciuto il mio… Non saprei da dove cominciare…” disse avvilito il ninja dagli occhi azzurri guardando il suo migliore amico.
“E’ un’avventura Naruto, i bambini sono qualcosa da scoprire e da assaporare al momento… Non puoi calcolarli razionalmente. Fai ciò che ritieni più giusto. Non è l’età che conta. E’ il peso che devi portare che ti fa paura. Devi solo scegliere ora…” rispose Sasuke che  lasciò Naruto in mezzo alla strada, per raggiungere Sakura.
 
Basta dilemmi
 
Ritornò a casa non sapendo ancora che cosa fare. Il sole stava tramontando sul villaggio. Alzò lo sguardo e vide Hinata al balcone.
Non si era mai accorto di quanto fosse radiosa. Si accarezzava la pancia ancora piatta sorridendo. Quando lo vide rise e arrossì. L’avrebbe amata fino alla fine del mondo. Quella creatura che le cresceva dentro sarebbe stato la catena che avrebbe legato ancora di più il loro amore.
Rientrò a casa sollevato, aveva capito che cosa voleva da se stesso e dalla sua vita.
 
Maschio o Femmina?
 
“Come lo chiamiamo?” chiese Naruto mentre abbracciava Hinata.
La ragazza mora si accarezzò la pancia, era al quinto mese.
“Dipende se è maschio o femmina!” rispose lei guardandolo con affetto.
Naruto socchiuse gli occhi e cominciò a pensare mentre Hinata lo fissava divertita. Lei aveva già in mente che nomi usare per il bambino.
“Io vorrei… No, sarei troppo egoista!” esclamò il biondo, vergognandosi per la scelta a cui era arrivato.
Sua moglie sorrise e lo fissò emozionata.
“Quello che vuoi tu va bene anche a me…” sussurrò piano, come per non svegliare il bambino che dormiva dentro di lei.
“Minato se è un maschio…” disse Naruto illuminandosi come il sole.
“Kushina se è una femmina…” concluse Hinata baciando suo marito.
Per lei non era una scelta egoista, quei nomi erano parte di Naruto e lo sarebbero sempre stati. Non poteva cancellarli.
L’amore per qualcuno è una dolce forza che ti porta a scegliere le cose più logiche.
 
Ci siamo!
 
Naruto correva in ospedale. Quella dannata riunione era durata troppo e il messaggio gli era stato recapitato in ritardo.
Molte infermiere lo guardavano male ma non dicevano nulla. Dove si trovava Hinata? Stava bene?
Le gambe tremavano anche se non voleva ammetterlo e il cuore sembrava volergli uscire dal petto.
Senti in lontananza delle urla poco forti ma riconoscibili. Le gambe, benchè fragili, lo portarono subito dove il cervello aveva ordinato.
Quando arrivò davanti alla porta ci fu silenzio.
Un pianto di bimbo risuonò dietro l’ingresso che nascondeva i due doni più preziosi per l’Hokage.
La porta si aprì e uscì Sakura in camice verde.
Lei gli sorrise con in mano un fagottino piccolo e caldo. Si avvicinò e lo depose in braccio al ninja.
Naruto era titubante, era veramente piccolissimo e fragile quell’esserino.
“Congratulazioni Naruto, è un maschio!” esclamò Sakura fissando il suo amico.
“Ciao Minato, benvenuto al mondo!” disse teneramente il ragazzo, baciando la fronte rosea di suo figlio.
 
Prime Parole
 
Otto mesi erano passati da quell’evento tanto lieto. Naruto teneva in braccio il figlio che fissava il mondo con curiosità.
Gli occhi azzurri erano come i suoi e anche i capelli biondi. I lineamenti del viso però erano di Hinata.
“Vedi Minato, quello è tuo nonno!” disse Naruto indicandogli il viso del quarto Hokage.
“Prova a dire nonno! Non-no…”  ribadì il padre al rampollo che si ostinava a tacere.
“La cena è pronta!” li chiamò Hinata dalla cucina.
Gli uomini della sua vita arrivarono, Naruto mise Minato sul seggiolone e si sedette al suo posto.
Un profumo caldo invase la cucina e il ragazzo biondo riconobbe immediatamente che cosa stava arrivando.
“Ramen!!! Hinata ti amo!” esclamò soddisfatto suo marito mentre lei arrossiva.
“Bamen!” gridò una vocina alle loro spalle.
Hinata e Naruto si girarono stupiti verso Minato che chiamava con le manine sua madre.
La ninja scoppiò a ridere.
“Tale padre, tale figlio! Chi sapeva che la prima parola sarebbe stata ramen?” scherzò la Hyuga mentre andava dal suo bambino.
 
Orgoglio Hyuga
 
Hanabi guardava estasiata la scena. Suo padre, l’incorruttibile capo della loro famiglia, stava facendo giocare con la palla il suo nipotino. Per la prima volta la maschera di austerità era caduta sotto i colpi abili di quella piccola peste bionda.
Quel Natale sarebbe stato sereno, la sorella di Hinata lo sentiva chiaramente.
La tenerezza di un bambino piega anche il cuore più freddo.
 
Notte
 
Dormivano abbracciati. Hinata baciò Naruto con passione mentre il biondo riceveva tutto quello che poteva dalla loro unione.
“Non credo che potrei mai stancarmi di te!” disse Naruto cominciando a solleticare sua moglie che tentava di sfuggirgli.
“Papà! Papà!” urlò una vocina in un’altra stanza.
“Maledetta quella volta che ha deciso di mettersi a parlare! Prendi nota Hinata, niente più ramen perché stimola la parola!” sospirò Naruto alzandosi.
La Hyuga rise mentre suo marito si girava verso di lei con aria affamata.
“Guarda che non ho ancora finito!” la minacciò scherzando.
“Sai dove trovarmi!” rispose lei con un piccolo accenno di malizia.
L’Hokage si preparò per andare a combattere i fantasmi invisibili di Minato. Era sorprendente come da ragazza timida ed insicura Hinata fosse diventata una donna matura e un’ottima madre.
L’amore può fare anche questo.
 
Altra Notizia
 
“Certo che ti dai da fare, baka!” sbottò Sasuke a Naruto.
“Beh, tu non te ne sei stato con le mani in mano vedo!” ribattè il suo amico.
Sakura aveva dato alla luce un bambino da pochissimo tempo, al villaggio non si parlava d’altro. Il discendente degli Uchiha.
“Solo che questa volta sono due!” disse Naruto sorridendo sornione mentre Sasuke scuoteva la testa.
 
Nascite
 
Hinata era stremata ma felice, guardava Naruto che teneva due piccole creature tra le braccia.
“Akito e Hisana, benvenuti al mondo!” disse guardando meravigliato quei miracoli.
Non c’era altro da dire. Tutto continuava come sempre. La vita era un’avventura e loro la vivevano come tale. Imprevisti e sofferenze capitano a tutti prima o poi ma, anche nella pagina più nera, c’è sempre un angolo colorato.
 
 

E’ stupendo scoprire come dentro di noi vive un’anima
che possiede delle matite speciali,
capaci di colorare anche le pagine più nere della nostra vita
e di trasformare in consapevole saggezza
le brucianti ferite del passato.
 

Anonimo 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Lilith of The Thirsty