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Autore: MoaningMirtles    02/06/2011    4 recensioni
Salve a tutti, è la prima volta che pubblico un mio scritto. Si tratta di una "One Shot" introspettiva che si concentra sui sentimenti di Ginny Weasley nel momento in cui viene a conoscenza della morte di Harry, ho apportato delle variazioni alla trama originale del libro per esprimere al meglio ciò che io credo abbia provato. I personaggi ovviamente non sono miei ma della magnifica Scrittrice J.K. Rowling che ne detiene tutti i diritti. Io li "prendo in prestito" per puro piacere di scrivere, senza alcun scopo di lucro.
Spero di aver rispettato tutte le regole, nel caso non sia così vi prego di farmelo sapere. Grazie. Buona lettura.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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M ai nella vita averi pensato di toccare qualcosa di così’ freddo,  mai avrei creduto di poter scendere tanto in basso; fino a vedere le porte dell’inferno fino a sentirne lo scoppiettio delle sue fiamme, ma non percepirne il calore; mai, mai avrei più sentito il calore, la roccia fredda che aveva appena preso posto dentro di me non mi avrebbe mai abbandonato, si stava allargando e modellando per sopraffarmi.
Sono sulle scale del cortile,o ciò che ne rimane;   in ginocchio,  non sento nulla,  né un rumore, né una brezza di vento.. è per caso finito tutto? E’ finito il mondo?
Oh lo desidero, spero che sia così! Non posso, non voglio dovermi alzare da qui, dovermi muovere, pensare, respirare, voglio che finisca qui adesso..
"Ginny vieni via dai qui per favore!"
E’ Ron? Ron, Perché parli? Come osi..tu.. non capisci, non devi , non puoi!!
"Ginny cammina!"
E’ un’imposizione, accorata, sincera, e vuota.
La tonalità della voce è vuota, gli occhi sono vuoti, il mondo intero è vuoto e privo di tonalità.
Ron mi tira per un braccio e mi solleva dal punto in cui era iniziata la mia discesa verso le tenebre. Non aveva nessun diritto di farlo, stavo per toccare il fondo, stavo per raggiungerlo. Non posso sopportare tutto questo, voglio che finisca ora.

Le sue mani sporche di fango e polvere, graffiate, impolverate, i suoi occhiali scheggiati e inclinati mi vengono incontro, i suoi occhi sono tremendamente “vivi”.

Come ho potuto non vederlo.

I suoi occhi, così belli, così intensi e disperati si stavano aggrappando alla vita per l’ultima volta, si “nutrivano” del mondo e di me per l’ultima volta.. le sue mani le sue braccia intorno a me. Quel bacio veloce e disperato.. “lui sapeva” che sarebbe stato l’ultimo.

Cosa si prova a morire? Cosa si prova sacrificarsi per le persone che ami? Cosa si prova a camminare, guardare, parlare per l’ultima volta? Come sei riuscito a sopportare tutto questo amore mio?

"Ginny parlami ti prego"
Hermione.. perché lei è così bella anche in questo universo vuoto? Perché nei suoi occhi resiste ancora quella fiammella che nei miei si è appena spenta avvolta dal gelo. Non voglio parlare, non posso, non devo. La odio, odio lei, e odio tutti.
"Ginny ti prego"
La guardo non la vedo.
"Dimmi qualcosa, stai bene?"
Come posso saperlo? Come faccio a capirlo? Non ho più un corpo per sentirlo..
Mentre penso queste parole però lo stesso corpo gelido del quale non riconosco più i confini si lacera.
Un dolore che non avevo mai provato prima inizia a nascermi nel petto, lo sento riscaldarsi  ad ogni istante, cresce d’intensità, e contemporaneamente si allarga, mi invade lo stomaco, le braccia, la testa.
E d’improvviso lo sento, è come svegliarsi nel cuore della notte e non capire perché fin quando non riesci a realizzare che c’è una tempesta e il temporale impazza fuori dalla finestra.
Adesso lo sento. Lo vedo.
Vedo il suo dolore nel “dirmi addio”. Vedo le sue forze mancare nel momento in cui ha “scelto di farlo”. Vedo la sua indecisione,  le sue paure, la sua insicurezza. Vedo la preoccupazione nel fare questo disperato gesto nella speranza di salvarci; e in tutto questo non vedo me, non  mi trovo accanto a lui. Io non c’ero.

E piango.. capisco di avere un viso, un collo, una bocca perché li sento inondati di lacrime che risalgono dritte dal centro del mio cuore. So di avere un cuore perché lo sento avvolto dalle fiamme, lo sento corrodersi, contorcersi; spero si consumi in fretta, ma so che non lo farà. Harry Potter, il mio Harry Potter è morto. Nulla potrà tornare come prima.
Adesso sento ardere l’inferno.

  
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