Ho deciso all’improvviso di scrivere questa storia. Tutto è partito dal desiderio di scrivere qualcosa su “Those Voices”
canzone dal musical “A Very Potter Sequel” (se siete
anglofoni, lo potete benissimo vedere su youtube; è una
“parodia” - non offensiva, anzi scritta da fan –
della saga di Harry Potter) e poi mi è venuta un’idea per
un’altra storia e ho deciso di scrivere una raccolta.
Niente, spero che seguirete e che vi piacerà. Buona lettura.
Prompt: 98. Sospetto; numero di parole: 230.
1 – Il Lethifold
Il velo ondeggiava, misterioso, di un colore tra il grigio trasparente e l’azzurrognolo. Harry si sentiva attratto da quell’oggetto, sistemato al centro di un palco, sedute di pietra intorno. Come se fosse uno spettacolo, un’inquietante recita teatrale.
Passo dopo passo, sentiva il suo corpo richiamato dall’arco in rovina; i suoi piedi li percepiva muoversi in quella direzione, senza riuscire o cercare di fermarli.
Perché allontanarsi?
I suoi amici lo richiamavano, ma lui doveva sapere cosa vi fosse dietro quel velo. Chi vi si nascondeva dietro, chi cantava quella melodia? “La la la la la”, intonavano. Ed erano voci familiare … poteva essere? Erano i suoi genitori?
Se erano loro, allora, doveva esistere un modo per riportarli indietro.
Bastava salire i pochi gradini, e varcare la volta.
« Li sentite? ».
Non percepì la risposta, ma poi Luna disse: « Io li sento, Harry ».
Luna cominciò a muoversi nella sua direzione. Entrambi avevano le braccia tese, indicavano l’arco, con desiderio e domande.
« Harry, Sirius ». Proruppe Hermione.
Sirius. Si riscosse dallo stato di torpore, e ordinò agli altri di seguirlo, di non sprecare altro tempo prezioso.
Mentre cercavano gli scaffali con le sfere di vetro, Harry non poteva smettere di pensare a quelle voci. Le conosceva, ne era certo, ed era pure sicuro che fossero quelle di Lily e James Potter.
Ma, lontano dall’influenza magnetica dell’arco, si accorgeva che non si trattava del più innocente degli oggetti magici, qualsiasi cosa fosse.
Niente, spero che seguirete e che vi piacerà. Buona lettura.
Prompt: 98. Sospetto; numero di parole: 230.
1 – Il Lethifold
Il velo ondeggiava, misterioso, di un colore tra il grigio trasparente e l’azzurrognolo. Harry si sentiva attratto da quell’oggetto, sistemato al centro di un palco, sedute di pietra intorno. Come se fosse uno spettacolo, un’inquietante recita teatrale.
Passo dopo passo, sentiva il suo corpo richiamato dall’arco in rovina; i suoi piedi li percepiva muoversi in quella direzione, senza riuscire o cercare di fermarli.
Perché allontanarsi?
I suoi amici lo richiamavano, ma lui doveva sapere cosa vi fosse dietro quel velo. Chi vi si nascondeva dietro, chi cantava quella melodia? “La la la la la”, intonavano. Ed erano voci familiare … poteva essere? Erano i suoi genitori?
Se erano loro, allora, doveva esistere un modo per riportarli indietro.
Bastava salire i pochi gradini, e varcare la volta.
« Li sentite? ».
Non percepì la risposta, ma poi Luna disse: « Io li sento, Harry ».
Luna cominciò a muoversi nella sua direzione. Entrambi avevano le braccia tese, indicavano l’arco, con desiderio e domande.
« Harry, Sirius ». Proruppe Hermione.
Sirius. Si riscosse dallo stato di torpore, e ordinò agli altri di seguirlo, di non sprecare altro tempo prezioso.
Mentre cercavano gli scaffali con le sfere di vetro, Harry non poteva smettere di pensare a quelle voci. Le conosceva, ne era certo, ed era pure sicuro che fossero quelle di Lily e James Potter.
Ma, lontano dall’influenza magnetica dell’arco, si accorgeva che non si trattava del più innocente degli oggetti magici, qualsiasi cosa fosse.