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Autore: lady_bella    03/06/2011    0 recensioni
Quando sembra che non ci sia più nessuna ragione per vivere, un'incontro dal sapore un po' magico riporta la speranza in un cuore ferito.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non so da dove sia saltata fuori questa storia, ancora adesso me lo sto chiedendo!
E' la mia primfa fan fiction originale che pubblico e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.




Cammina. Non sa dove andare, cosa fare. La disperazione ha preso il sopravvento in lei. E' circondata dalla gente incurante che cammina per le antiche strade del centro cittadino. E' sola, disperata, abbandonata da tutti.

E' il tramonto. E' estate. Ha freddo.

I suoi occhi sono vitrei, ogni scintilla di vita è ormai morta: resta solo un grigio opaco e acquoso. Poteva dirsi bella, se qualcuno l'avesse guardata: magra, alta, aggraziata, capelli d'ebano e pelle di porcellana. Ma la sua espressione è triste, affranta, rassegnata.

Come può esserci tanto dolore nello sguardo di una persona così giovane? Avrebbe potuto chiedersi chi l'avesse guardata negli occhi. Ma tutti le passano accanto, non una parola, non uno sguardo: è evanescente agli occhi degli altri.

Non le importa. Il dolore la sta spingendo nell'abisso nero della disperazione.

Maledetto il giorno! Maledetta quell'idea! Maledetta la sua stupidità! Maledetta lei!

Aveva ucciso la sua migliore amica.

Le lacrime riprendono a sgorgare dai suoi occhi vitrei. Come da molto tempo a questa parte. Il dolore non sarebbe mai svanito. Il rimorso non l'avrebbe mai abbandonata.

Ansimante, si siede sotto un'antica quercia, l'unica macchia di verde in tutto quel grigio.

"Quanti fratelli avrai visto morire tu?" Dice, poggiando una mano sul legno ruvido.

Attorno a lei silenzio e oscurità. Dentro di lei, lacrime e solitudine.

Un'ombra si avvicina. Chi è? Uno scippatore?

"Bene" pensa. "Così magari morirò questa sera. Vieni e poni fine alla mia disperazione, per favore".

L'ombra si avvicina con passo cadenzato: la ragazza non riesce avederlo bene a causa delle lacrime.

Dal profilo sembra un ragazzo giovane.

"Un angelo" pensa guardando i suoi capelli dorati che riflettono gli ultimi raggi del sole e i suoi occhi azzurri.

"Sei venuto per portarmi in paradiso? No, io non lo merito, sono un'assassina".

Si ferma di colpo. La guarda intensamente. Sembra leggere dentro quell'anima distrutta dalla sofferenza.

"Cosa vuoi da me?" si chiede mentre i suoi occhi non riescono a staccarsi da quelli del suo angelo.

"Sono venuto a salvarti", pare che voglia dire con il suo sguardo intenso.

"Perchè?" Altra muta domanda di quella ragazza triste.

"Perchè lo meriti, perchè sei speciale", risponde il suo sguardo, la sua anima.

Scuote la testa rassegnata. Fa per alzarsi, ma lui le poggia una mano sulla spalla per fermarla.

Nessuno dei due dice niente. Le parole non servono, sono i loro occhi a parlare, specchio di due anime.

Lui la guarda intensamente, come se volesse dire "Ti aspetterò per sempre". Si gira e si incammina verso il tramonto per ritornare in paradiso.

Lei resta immobile, incapace di credere a quello che è successo.

Qualcuno voleva salvarla. Non poteva permetterlo. Chi stava vicino a lei finiva per soffrire e lei non voleva che il suo angelo soffrisse a causa sua.

 

Ma non può fare a meno di ripensare a quel ragazzo, a quello sguardo così espressivo.

Sono passati ormai molti giorni da quell'incontro.

Lei è sempre triste, è sempre sola e disperata.

Anche se continua a negarlo, ha bisogno di qualcuno che si prenda cura di lei, che la ami.

L'unico che può farlo è l'angelo della quercia, l'angelo del tramonto, l'angelo dagli occhi così espressivi che sembrano leggerti dentro.

Decide di ritornare alla quercia quella sera.

Non è sicura del perchè, ma sente che il suo angelo sarà lì ad aspettarla, lì per lei.

Ed infatti, quando quella sera arriva, lui è lì, seduto sotto il grande albero.

"Visto? Ti ho promesso che sarei stato qui per te" le trasmette con lo sguardo.

Non riesce a crederci. Non può crederci. Ha sofferto troppo per credere nella forza dell'amore.

, le dice prendendole una mano pallida.

La ragazza non risponde, non dà alcun segno di averlo udito, ma la sua mano trema impercettibilmente.

La mano del ragazzo è calda, ma lei continua a gelare.

Restano in silenzio per molto tempo con lui che tiene la sua mano fredda nelle sue.

A notte in oltrata si lasciano, con la tacita promessa di incontrarsi nuovamente in quel luogo.

 

Per molto tempo continuano a vedersi e a stare in silenzio mano nella mano.

Lui vorrebbe chiederle perchè è così triste, lei vorrebbe raccontargli la sua storia.

Ma hanno paura: lui di ferirla con le sue domande, lei di essere ferita e abbandonata da lui nel momento in cui gli avesse detto di essere un'assassina.

Così restano in silenzio. Vicini, eppure così lontani.

Ancora non se ne rende conto, ma l'Angelo l'ha salvata dalla disperazione, le ha dato una nuova ragione di vita: l'amore. 

  
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