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Autore: Unsub    03/06/2011    1 recensioni
Il nuovo team è finalmente tornato a casa. Ognuno di loro ha preso la propria decisione. Ma saranno tutte rose e fiori ? Avranno fatto la scelta giusta? Perchè questo nuovo caso sembra mettere in discussione tutte le loro vite?
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Emily Prentiss, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Profiler'
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23 Capitolo XXIII. Every morning

Fu svegliato dai rumori che provenivano dal bagno e dall’eco di imprecazioni sommesse. Sbatté le palpebre un paio di volte e si voltò, già aspettandosi di trovare l’altra parte del letto vuota. Isabel si era alzata piuttosto presto visti i suoi standard e il fatto che avevano fatto le ore piccole.
Si alzò, cercando i suoi boxer. Si chiese dove erano finiti, quei maledetti dispettosi che sembravano essersi volatilizzati. Sbuffò alzando gli occhi al soffitto ed è proprio lì che si trovavano, attaccati ad una pala del lampadario a ventole. Sorrise, pensando che la sera prima si erano lasciati piuttosto trasportare durante la loro “litigata”. Decisamente non avevano il senso della misura, quando discutevano e decidevano di vedere chi avesse ragione…
Si arrampicò sul letto e recupero l’indumento, dicendosi che avrebbe dovuto decidersi a chiedere un cassetto dove riporre le sue cose quando passava la notte da lei… non sarebbe stato male neanche liberare uno dei cassetti del mobile a casa sua. Non sia mai Isabel decidesse di voler lasciare qualcosa.
Era assurdo che nonostante passassero così tanto tempo l’uno a casa dell’altra, nessuno dei due avesse ancora un posto dove mettere un cambio d’abito. A quel pensiero si bloccò, mentre stava andando verso la fonte di tutto quel trambusto. Era la prima volta in vita sua che avvertiva la necessità di lasciare dei vestiti in una casa che non fosse la sua… era una piacevole novità.
Entrò in bagno e vi trovò Isabel che combatteva una guerra senza quartiere con il phon e una spazzola. Continuava ad imprecare, mentre era chiaro che i suoi capelli non intendevano collaborare. La ragazza tirò la spazzola contro la parete e batté un piede, visibilmente indispettita.
-    Problemi? – chiese Chris con aria noncurante.
-    Vorrei sapere come diavolo fanno le altre ragazze a sistemarsi i capelli senza l’intervento di un parrucchiere professionista! Possibile che io sia un tale disastro? – guardò il ragazzo con aria supplichevole.
-    Che vorresti fare a quei cattivi capelli ribelli?
-    Sistemarli in modo da non sembrare uno spaventapasseri, ecco cosa! Mi basterebbe averli lisci e poter fare… che so… uno chignon.
-    Hai provato a passarci la piastra? E’ più facile lisciarli.
-    Piastra? – la ragazza sembrava interdetta.
-    Non hai una piastra per capelli?
Segno deciso di diniego e sguardo ancora più perso. Decisamente non era da lei preoccuparsi così tanto del proprio aspetto. Read sospirò in modo teatrale e poi andò a recuperare la spazzola dal pavimento.
-    Ok. Vediamo di organizzarci – si sistemò alle spalle della ragazza e le prese il phon – Ora cerco di aggiustarteli io, ma dobbiamo assolutamente fare un salto in un negozio e comprarti una piastra. Almeno potrai fare da sola.
Lavorando di spazzola e getto caldo, riuscì a sistemarle i capelli in pochi minuti sotto lo sguardo stupito di lei.
-    Sei anche un parrucchiere adesso? – sollevò un sopracciglio sconcertata dai mille talenti del ragazzo.
-    Sono cresciuto in una casa con tre sorelle e una madre, tutte molto attente al proprio aspetto – provò a spiegare lui – A forza di vederle armeggiare tutte le sante mattine, per non parlare delle ore che passavano in bagno il sabato sera, qualcosa impari. Per il trucco fai da sola o anche lì ti serve aiuto.
-    Sapresti anche truccarmi? Nel caso la commissione decida di buttarci fuori hai sempre un paio di lavori di ripiego – Isabel lo stava prendendo chiaramente in giro.
-    Ridi ridi, se non fosse per me avresti ancora quelle specie di cespuglio ornamentale in testa.
-    Odioso!
-    Vipera! Piuttosto, perché non vai a preparare la colazione mentre io mi faccio la doccia?
-    Schiavista!
-    Se non metto qualcosa sotto i denti, mi rifiuto di continuare a discutere con te – dicendo così la spinse fuori dalla porta e si infilò sotto il getto bollente dell’acqua.

Come al solito Irons aveva insistito per la parità dei sessi. Visto che lei aveva provveduto a preparare la colazione e il suo appartamento era sprovvisto di lavastoviglie, Chris si ritrovò a dover fare i piatti mentre la ragazza finiva di prepararsi.
Speravo che lei decidesse di mettersi qualcosa di più sobrio rispetto al vestito mozzafiato della sera prima. Era decisamente troppo provocante e lui rischiava di dover prendere a pugni un paio di uomini prima di pranzo, se Isabel si fosse di nuovo presentata con quella mise in ufficio.
Con sua somma soddisfazione la vide uscire dal bagno con uno dei suoi completi da battaglia. Jeans sbiaditi, scarpe da ginnastica e una maglia dolcevita. La soddisfazione durò pochi istanti, quando si rese conto che la ragazza aveva messo un reggiseno push-up e che si era truccata, anche se non in modo provocante come il giorno prima.
-    Non c’era bisogno del trucco e del reggiseno… andiamo in ufficio – dicendo così la superò diretto in camera.
-    Credo che continuerò a truccarmi così anche una volta finita l’indagine – si voltò verso di lui con aria seria.
-    Isabel…
-    Mi fa sentire bene.
-    Allora perché non l’hai mai fatto prima d’oggi? – si aggirava per la stanza raccattando vestiti.
-    Non avrei saputo da che parte cominciare – ammise lei incrociando le braccia e guardandosi i piedi.
-    Tua madre non ti ha insegnato? – la vide scuotere la testa – Neanche le tue amiche hai tempi del liceo?
-    Non avevo amiche… la prima vera amica che io abbia mai avuto è stata Kathy.
-    Beh, devo ammettere che sei carina così – tornò a guardarsi nello specchio per allacciarsi la cravatta.
-    Grazie – gli si avvicinò e lo abbracciò da dietro – A te da fastidio?
-    Se ti trucchi in modo leggero no… ma non provare a strafare come ieri.
-    Non mi ero truccata io, ci aveva pensato l’estetista da cui mi aveva portato Prentiss. Comunque non era mica un trucco volgare.
-    Non ricominciamo, ok? Non mi va di litigare stamattina.
-    Chris è geloso, Chris è geloso – cominciò a prenderlo in giro lei.
Il ragazzo si girò di scatto e l’afferrò in malo modo per le braccia, tirandosela contro e guardandola in faccia.
-    Non puoi neanche immaginare quanto.
-    E non c’è niente che io possa fare per farti passare questa gelosia? – cominciò a lisciargli la giacca con fare provocante.
-    Beh una cosa ci sarebbe…
-    Ah sì? – avvicinò le labbra a quelle di Reid.
-    Andiamo a vivere insieme.
-    Quelli della commissione ci linciano perché ci frequentiamo e tu vuoi andare a vivere insieme? – si scansò per guardarlo bene in faccia.
-    Non sono loro che decidono delle nostre vite. Se si risolve tutto, cosa ci sarebbe di strano? In fin dei conti siamo “fidanzati”.
-    Ci frequentiamo da un paio di mesi!
-    Due mesi, un anno, che differenza fa? Voglio che tutte le mattine siano come oggi. Sì o no? – sé la tirò ancora più vicina.
-    Da me o da te? – chiese lei con un sorriso.

Continua…
   
 
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