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Autore: lovelyhead    03/06/2011    1 recensioni
Premetto che mi piace tanto Lady Gaga, ascolto spesso le sue canzoni, ammiro il suo modo di vestire e il fatto che non ha paura di esprimere i propri pareri e le proprie opinioni; così mi è venuto in mente di provare a scrivere qualcosa su di lei, provare ad immaginare qualcosa della sua vita da ogni aspetto, ma, soprattutto, da quello sentimentale: che cosa ci riserverà la nuova regina del pop? A voi scoprirlo!
Genere: Malinconico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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 Carte scoperte

 

Gaga è bloccata, non riesce a cantare, a ballare, pensa solo a quel viso davanti a lei, mentre la guarda, e la ferisce con ogni sua minima mossa. Ma la Mother Monster distoglie lo sguardo dal suo losco passato, pensa completamente ad altre cose, e canta, canta per i suoi fan, per la meravigliosa vita, che è riuscita a crearsi, canta per non sentirsi mai più una fallita, come alcuni anni fa. E inizia anche a ballare: quel suo corpo magrolino e agile si muove abilmente, con maestria e tanta classe, lasciando a bocca aperta tutti i suoi fan, completamente tutti, anche chi la conosce meglio in tutta quella folla: Bruce. La canzone finisce, finiscono i suoi acuti, finisce, momentaneamente, anche tutta l’adrenalina, che ha trovato durante la sua esibizione, finiscono i balli sfrenati e terminano anche gli applausi dei suoi fan, a cui Gaga, come sempre, non risparmia la sua famosa frase “I love you, little monsters”, gridata con affetto verso quasi tutti i suoi fan. Si ritira nel camerino, dove accende una sigaretta, la solita sigaretta che sancisce la fine di ogni cosa, che fa ripensare con piacere all’accaduto precedente. Ma il suo rito viene interrotto dall’aprirsi della porta del suo camerino, e lei, irritata per questo comportamento, si gira con furia, che viene completamente riassorbita, quando viene a conoscenza di chi c’è sulla soglia della sua porta: “Perché sei qui? Credevo che te ne fossi andato, che ti fosse già bastato il fatto di avermi spaventato all’inizio della mia canzone!”  si gira di nuovo, non vuole guardarlo negli occhi, come ha fatto ore e ore fa. “Sono solo venuto per dirti che sei stata bravissima. Non ho mai visto ballare così bene, esprimere così bene le emozioni, le tue emozioni, e non ho mai sentito una canzone così bella, come la tua” la sta adulando, addolcendo il mostro per eccellenza. “Che cosa c’è dietro tutto questo? Cosa vuoi da me?!” è molto diffidente nei confronti di chi le ha fatto molto male tempo fa. “Voglio solo tornare a vederti, sentirci, frequentarci come una volta”  le si avvicina. “Ma io non voglio!” cerca di allontanarsi, ma il camerino è troppo piccolo per trovare un modo per scappare di lì. “Stefani, io ti amo, voglio che tu lo sappia”  la guarda negli occhi verdi, non le lascia via di scampo. “Anche io ti amo, Bruce” un ripensamento di lei, un ripensamento di lui, e si riavvicinano immediatamente, avvolti in un bacio appassionato e in un legame indissolubile. Ma Bruce rompe quel magico momento per Gaga: “Ma non posso dimenticare, non posso” cambia d’espressione. “Ti prego, perdonami, io non volevo che succedesse quella tragedia”  ha le lacrime agli occhi: per lei, davvero è stata una grave tragedia, un momento di grande devastamento. “Hai mai pensato a cosa potrebbe essere successo, se solo l’avessi portata a termine? Hai mai pensato a quanto potevamo essere felici?”  anche lui piange: è lo sfogo per quanto ha sofferto. “Sì, ci ho sempre pensato, non smetto mai di pensare a quel che potrebbe essere successo, se solo ce l’avessi fatta!” adesso le lacrime non restano più dentro il cuore di Gaga, ma escono fuori, sfoga la rabbia, la tristezza, il rancore. “Ma tu hai scelto il peggio, hai scelto di perdere tutto, e non sai cosa ho passato per questo”  le sta rinfacciando la sofferenza che ha provato. “Io lo so cosa hai passato: ricordati che riguardava entrambi, sia me sia te”  si allontana da lui, si siede sul comodo divanetto del camerino e non lo guarda in faccia, non ne ha il coraggio; lui s’inginocchia davanti a lei, le asciuga una delle tante lacrime che sta versando: “Avremmo potuto avere la felicità…” ma Gaga non permette che lui finisca la frase, sta soffrendo troppo, il nodo in gola e nello stomaco diventa troppo pesante per essere sorretto: infatti, abbraccia con forza Bruce, dando prova di quanto lei possa essere fragile. Bruce non la rifiuta, ma accetta il suo abbraccio, la consola, le pronuncia parole dolci e cerca di non alimentare questo suo dolore. “Ti giuro che io non volevo, non volevo”  gli sussurra continuamente Lady Gaga. “Lo so che non volevi, ma è accaduto”  il cuore gli fa male, quando vede la sua amata-odiata in quello stato, per questo, decide di allontanarsi da lei, dal suo amore, dalla sua droga mentale e fisica, dicendole: “Io ti amo, non te lo dimenticare mai” scatenandole ancora più dolore per la riapertura delle vecchie ferite. Bruce esce da quel camerino con un gran senso di colpa nel cuore: non riesce a perdonarsi di aver fatto soffrire così il suo grande amore, mai dimenticato. E, adesso, si faceva avanti ancora un’altra domanda: “Come faccio a vendicarmi di ciò che mi ha fatto, se mi si spezza il cuore, se m’intenerisco e mi lascio trasportare dall’amore, quando sto con lei?”  sì, ne è molto innamorato, davvero tanto. Non si da pace, così entra in un qualsiasi bar di New York, per prendere almeno qualcosa che lo faccia calmare e tornare ad essere la stessa fredda mente calcolatrice. Lady Gaga, intanto, è abbastanza scossa dall’aver rivisto e parlato con il suo amante Bruce: non si sarebbe mai aspettata di avere di nuovo una relazione con quell’uomo di dieci anni più grande di lei, con dieci anni di esperienza in più. Per la prima volta da quando è Lady Gaga, si sente inesperta, non preparata a fronteggiare qualcosa di così importante per se stessa, qualcuno che potrebbe distruggerla, se solo volesse. Ma lui non vuole, si è capito perfettamente che non è in grado di danneggiare il Mostro per eccellenza: l’ama, e non c’è niente da fare, quando l’amore si interpone ai propri obiettivi. Infatti lui, essendo a conoscenza di questa sua debolezza per la donna più eccentrica in assoluto, comincia a mandare giù un cocktail dopo l’altro, senza tener conto di quanti ne bene, senza avere un minimo di considerazione per se stesso. Lady Gaga, nel suo camerino, chiama il suo autista personale, gli dice di preparare la macchina in fretta: aveva una questione molto importante da risolvere. Di fretta, esce dal posto in cui ha dato prova delle sue qualità, senza cercare di dare troppo nell’occhio, entra in macchina e va verso casa sua. Durante il tragitto, non fa altro che pensare a lui, al suo passato con lui, a tutto ciò che hanno perso, ma che, forse, sta per tornare ancora una volta. Arrivata in camera sua, prende il telefono immediatamente, chiama ad un  numero, che lei conosce molto bene, a distanza di anni: “Buongiorno, sono Lady Gaga. Vorrei sapere se è possibile far recapitare a casa mia tutti i miei fascicoli, qualsiasi cosa riguardi me, con una certa fretta” chiede la pop star. “Signorina, si deve presentare qui: noi non possiamo darle niente, se non abbiamo tutti i suoi dati e non firma la domanda per il recapito”  le fa notare la segretaria. “Scusi, ma se io mi presento lì e  completo tutte le norme, mi potrete dare tutto l’occorrente immediatamente?”  domanda impaziente. “Certo, le daremo tutto senza aspettare.”  Gaga la ringrazia e corre subito a rendersi molto più sobria, in modo da potersi presentare e ritirare tutto. Ma, prima che raggiunge il bagno, viene interrotta dal suono del suo telefono: “Gaga, perché non sei ancora qui?! Oggi, abbiamo l’incontro con il nostro nuovo socio in affari.”
Mi dispiace, ma ho molto da fare, non posso adesso”  dice senza giri di parole la pop star. “No, stella del pop, tu verrai: ha richiesto la presenza di tutti, proprio tutti”  chiarisce. “No, io non verrò: ho problemi personali e non posso metterli da parte. Inventa qualche scusa, ma non chiedermi di venire”  entra Lourdes, mentre Lady Gaga chiude la telefonata. “Che cosa stai tramando? Io so che hai chiamato quel numero per quel fatto…”  ha ascoltato tutto da dietro la porta. “Come hai potuto spiarmi?! Lo sai che non mi piace che tu faccia queste cose!” rimprovera la padrona di casa. “Ascoltami bene, io non ti spio, quando so che sei perfettamente in grado di maneggiare i tuoi problemi; però, quando vedo che hai un viso da cadavere ambulante come quello di stamattina, ho tutto il diritto di intromettermi e di aiutarti. – la guarda negli occhi – Allora, è ricomparso?”  lei è sempre stata sua amica, non l’ha mai abbandonata, l’ha sempre aiutata nei momenti del bisogno, infatti conosce perfettamente ogni particolare della sua storia con Bruce. “Sì, è di nuovo qui, e non so cos’abbia in mente. Ci siamo parlati, dopo il concerto di oggi…”  si siede su una delle poltrone rosse e guarda per terra. “Cosa ti ha detto?”  intuisce che c’è qualcosa che non va. “E’ saltato fuori sempre il solito discorso e… - prende fiato – e mi ha detto che mi ama – confessa la cantante -, e io non so cosa fare, non so se credergli…” viene interrotta. “No, tu non devi credere a quel mostro! Non farti influenzare da lui, non permettere che ti faccia ancora del male”  le implora la sua migliore amica. “Ed è proprio perché non gli credo che ho chiamato lì per andare a prendere tutta la mia roba”  si alza, si dirige verso il bagno, apre l’acqua fredda e si da una bella sciacquata al viso. “Ma perché dovresti andare? In quel posto stanno al sicuro”  le fa osservare. “No, non sono per niente al sicuro: Bruce è bravissimo a intrufolarsi, a truffare chiunque sia di guardia a quegli archivi; pensa che si è riuscito a procurare il mio numero di telefono e inviarmi un messaggio”  diventa più preoccupata. “Allora, se è diventato così in gamba, voglio accompagnarti”  le sorride. “Faresti questo per me?”  chiede sorridendo. “Insieme fino alla fine, lo sai”  le da coraggio. “Non sai che piacere sentirtelo dire! Però non permetterò che tu venga: è pericoloso”  non vuole che qualcuno si faccia male. “Proprio perché è pericoloso e hai bisogno di aiuto che vengo”  le fa notare. “Va bene.”  Le due ragazze si preparano: si vestono completamente di nero, poco trucco per non dare nell’occhio. Scendono nel cortile, scelgono la macchina meno vistosa e si avviano verso quel posto misterioso. Gaga guida ad alta velocità: vuole arrivare molto in fretta, per avere un vantaggio su Bruce, ma anche un po’ di tranquillità. Lourdes, vicino a lei, è anche più preoccupata: infatti, come per Gaga, accende una sigaretta dopo l’altra e si gode ogni tiro, emettendo enormi quantità di grigio fumo. “Smettila di fumare così tanto! Mi stai affumicando, e non ti fa bene fumare così tanto”  rimprovera la pop star. “Ha parlato chi non tocca mai una sigaretta, chi non ha mai provato una canna e non si è sparata una dose nelle vene”  le rinfaccia. “Sai che alcune volte ti odio?”  Lourdes si mette a ridere, contagiando anche Lady Gaga. Dopo un paio d’ore di macchina, arrivano a destinazione. Entrano tutte e due nella clinica – sì, proprio una clinica -, si siedono sulle scomode sedie della sala d’attesa, e aspettano l’arrivo della segretaria. “E’ una tortura stare qui”  guarda con attenzione ogni angolo, scruta qualsiasi cosa: tutto è rimasto uguale, niente è cambiato, dall’ultima volta che è entrata lì dentro. “Lo so, lo so”  pone un braccio sulla spalla di Gaga, in segno di incoraggiamento. “Mi ricordo la paura con cui entrai qui – indica una porta precisa -, e la disperazione con cui uscii”  rimembra quel maledetto giorno. “Fatti forza”  le dice. Ad interrompere quel silenzio, c’è il rumore dei tacchi della segretaria, che torna al suo posto. Lady Gaga si avvicina, seguita da Lourdes: “Buonasera, sono la ragazza che ha chiamato un paio d’ore fa per ritirare la mia cartella”  evidenzia. “Sì, certo, mi ricordo di lei. – va a prendere il foglio da compilare – Ecco, questo è il foglio” le porge il foglio con una penna. Lady Gaga lo compila velocemente, poi lo restituisce: “Ecco fatto”  esclama la diva. “Perfetto. – da un’occhiata veloce – Ora, dovrete aspettare: devo cercare i referti, e ci vorranno almeno cinque, dieci minuti. – si ricorda di una cosa – Quanti anni fa è stata ricoverata qui?”  chiede la segretaria. “Circa otto anni fa” informa. “Ok, vado a cercare, torno tra poco”  la segretaria se ne va, mentre Lourdes e Lady Gaga si siedono di nuovo su quelle squallide sedie. “Me ne voglio andare!”  urla Lady Gaga. “Ehi, tranquilla, tra poco ce ne andiamo via”  rassicura Lourdes. Un medico passa per la sala, vede Lady Gaga, e trova qualcosa di familiare in lei: “Stefani, sei proprio tu?”  chiede il medico sorpreso. “Sì, sono io, dottore”  accenna un sorriso malinconico. “Ti trovo in ottima forma!”  si avvicina alla cantante. “Sì…”  è molto triste. “C’è qualcosa che non va? Posso aiutarti in qualcosa?”  si preoccupa per una delle sue pazienti preferite. “No, non si preoccupi. Sto aspettando che mi diano la mia cartella clinica di otto anni fa”  dice. “Allora sì che devo aiutarti: la tua cartella la conservo personalmente io. – va nel suo studio, poi, torna con la cartella in mano – Eccola”  la consegna a Lady Gaga, che lo ringrazia e esce dalla clinica. Questa volta, a guidare è Lourdes, mentre Lady Gaga fissa continuamente quella busta con la sua cartella dentro. Prova sempre ad aprirla, ma non ha il coraggio, non ce la fa, anche a distanza di così tanti anni. Passa così tutto il tempo del viaggio, fino a che non arrivano a casa, e Lady Gaga può finalmente andare in camera sua. Lì, si siede sul letto, prende forza e apre la busta: c’è scritta la diagnosi del medico, tutto ciò che ha avuto e…l’ecografia del figlio suo e di Bruce.

 Nuovo capitolo! Spero che la storia vi stia piacendo. Un grazie a tutti quelli che leggono, e a MonsterHuddy che recensisce la mia storia.

   
 
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