Carte scoperte
Gaga
è bloccata, non riesce a cantare, a ballare, pensa solo a
quel viso
davanti a lei, mentre la guarda, e la ferisce con ogni sua minima
mossa. Ma la
Mother Monster distoglie lo sguardo dal suo losco passato, pensa
completamente
ad altre cose, e canta, canta per i suoi fan, per la meravigliosa vita,
che è
riuscita a crearsi, canta per non sentirsi mai più una
fallita, come alcuni
anni fa. E inizia anche a ballare: quel suo corpo magrolino e agile si
muove
abilmente, con maestria e tanta classe, lasciando a bocca aperta tutti
i suoi
fan, completamente tutti, anche chi la conosce meglio in tutta quella
folla:
Bruce. La canzone finisce, finiscono i suoi acuti, finisce,
momentaneamente,
anche tutta l’adrenalina, che ha trovato durante la sua
esibizione, finiscono i
balli sfrenati e terminano anche gli applausi dei suoi fan, a cui Gaga,
come
sempre, non risparmia la sua famosa frase “I
love you, little monsters”, gridata con affetto
verso quasi tutti i suoi
fan. Si ritira nel camerino, dove accende una sigaretta, la solita
sigaretta
che sancisce la fine di ogni cosa, che fa ripensare con piacere
all’accaduto
precedente. Ma il suo rito viene interrotto dall’aprirsi
della porta del suo
camerino, e lei, irritata per questo comportamento, si gira con furia,
che viene
completamente riassorbita, quando viene a conoscenza di chi
c’è sulla soglia
della sua porta: “Perché
sei qui? Credevo
che te ne fossi andato, che ti fosse già bastato il fatto di
avermi spaventato
all’inizio della mia canzone!” si
gira di nuovo, non vuole guardarlo negli occhi, come ha fatto ore e ore
fa. “Sono solo venuto per dirti che
sei stata
bravissima. Non ho mai visto ballare così bene, esprimere
così bene le
emozioni, le tue emozioni, e non ho mai sentito una canzone
così bella, come la
tua” la sta adulando, addolcendo il mostro per
eccellenza. “Che cosa
c’è dietro tutto questo? Cosa vuoi
da me?!” è molto diffidente nei
confronti di chi le ha fatto molto male
tempo fa. “Voglio solo tornare a
vederti,
sentirci, frequentarci come una volta” le si avvicina. “Ma io non voglio!”
cerca di allontanarsi, ma il camerino è troppo
piccolo per trovare un modo per scappare di lì. “Stefani, io ti amo, voglio che tu lo
sappia” la
guarda negli occhi verdi, non le lascia via
di scampo. “Anche io ti amo,
Bruce”
un ripensamento di lei, un ripensamento di lui, e si riavvicinano
immediatamente, avvolti in un bacio appassionato e in un legame
indissolubile.
Ma Bruce rompe quel magico momento per Gaga: “Ma
non posso dimenticare, non
posso” cambia d’espressione. “Ti
prego, perdonami, io non volevo che succedesse quella
tragedia” ha
le lacrime agli occhi: per lei, davvero è
stata una grave tragedia, un momento di grande devastamento. “Hai mai pensato a cosa potrebbe essere
successo, se solo l’avessi portata a termine? Hai mai pensato
a quanto potevamo
essere felici?” anche
lui piange: è
lo sfogo per quanto ha sofferto. “Sì,
ci
ho sempre pensato, non smetto mai di pensare a quel che potrebbe essere
successo, se solo ce l’avessi fatta!”
adesso le lacrime non restano più
dentro il cuore di Gaga, ma escono fuori, sfoga la rabbia, la
tristezza, il
rancore. “Ma tu hai scelto il
peggio, hai
scelto di perdere tutto, e non sai cosa ho passato per questo”
le sta rinfacciando
la sofferenza che ha
provato. “Io lo so cosa hai passato:
ricordati che riguardava entrambi, sia me sia te” si allontana da lui, si
siede sul comodo
divanetto del camerino e non lo guarda in faccia, non ne ha il
coraggio; lui
s’inginocchia davanti a lei, le asciuga una delle tante
lacrime che sta
versando: “Avremmo potuto avere la
felicità…” ma Gaga non
permette che lui finisca la frase, sta soffrendo
troppo, il nodo in gola e nello stomaco diventa troppo pesante per
essere
sorretto: infatti, abbraccia con forza Bruce, dando prova di quanto lei
possa
essere fragile. Bruce non la rifiuta, ma accetta il suo abbraccio, la
consola,
le pronuncia parole dolci e cerca di non alimentare questo suo dolore. “Ti giuro che io non volevo, non
volevo”
gli sussurra
continuamente Lady Gaga. “Lo so che
non volevi, ma è accaduto” il cuore gli fa male, quando
vede la sua
amata-odiata in quello stato, per questo, decide di allontanarsi da
lei, dal
suo amore, dalla sua droga mentale e fisica, dicendole: “Io
ti amo, non te lo dimenticare mai” scatenandole
ancora più
dolore per la riapertura delle vecchie ferite. Bruce esce da quel
camerino con
un gran senso di colpa nel cuore: non riesce a perdonarsi di aver fatto
soffrire così il suo grande amore, mai dimenticato. E,
adesso, si faceva avanti
ancora un’altra domanda: “Come
faccio a
vendicarmi di ciò che mi ha fatto, se mi si spezza il cuore,
se m’intenerisco e
mi lascio trasportare dall’amore, quando sto con
lei?” sì,
ne è molto innamorato, davvero tanto. Non
si da pace, così entra in un qualsiasi bar di New York, per
prendere almeno
qualcosa che lo faccia calmare e tornare ad essere la stessa fredda
mente
calcolatrice. Lady Gaga, intanto, è abbastanza scossa
dall’aver rivisto e
parlato con il suo amante Bruce: non si sarebbe mai aspettata di avere
di nuovo
una relazione con quell’uomo di dieci anni più
grande di lei, con dieci anni di
esperienza in più. Per la prima volta da quando è
Lady Gaga, si sente
inesperta, non preparata a fronteggiare qualcosa di così
importante per se
stessa, qualcuno che potrebbe distruggerla, se solo volesse. Ma lui non
vuole,
si è capito perfettamente che non è in grado di
danneggiare il Mostro per
eccellenza: l’ama, e non c’è niente da
fare, quando l’amore si interpone ai
propri obiettivi. Infatti lui, essendo a conoscenza di questa sua
debolezza per
la donna più eccentrica in assoluto, comincia a mandare
giù un cocktail dopo
l’altro, senza tener conto di quanti ne bene, senza avere un
minimo di
considerazione per se stesso. Lady Gaga, nel suo camerino, chiama il
suo
autista personale, gli dice di preparare la macchina in fretta: aveva
una
questione molto importante da risolvere. Di fretta, esce dal posto in
cui ha
dato prova delle sue qualità, senza cercare di dare troppo
nell’occhio, entra
in macchina e va verso casa sua. Durante il tragitto, non fa altro che
pensare
a lui, al suo passato con lui, a tutto ciò che hanno perso,
ma che, forse, sta
per tornare ancora una volta. Arrivata in camera sua, prende il
telefono
immediatamente, chiama ad un numero,
che
lei conosce molto bene, a distanza di anni: “Buongiorno,
sono Lady Gaga. Vorrei sapere se è possibile far recapitare
a casa mia tutti i miei fascicoli, qualsiasi cosa riguardi me, con una
certa
fretta” chiede la pop star. “Signorina,
si deve presentare qui: noi non possiamo darle niente, se non abbiamo
tutti i
suoi dati e non firma la domanda per il recapito” le fa notare la segretaria.
“Scusi, ma se io mi presento
lì e completo
tutte le norme, mi potrete dare
tutto l’occorrente immediatamente?”
domanda impaziente. “Certo,
le
daremo tutto senza aspettare.” Gaga
la ringrazia e corre subito a rendersi molto più sobria, in
modo da potersi
presentare e ritirare tutto. Ma, prima che raggiunge il bagno, viene
interrotta
dal suono del suo telefono: “Gaga,
perché
non sei ancora qui?! Oggi, abbiamo l’incontro con il nostro
nuovo socio in
affari.”
“Mi dispiace, ma ho molto da fare,
non posso adesso” dice
senza giri di
parole la pop star. “No, stella del
pop,
tu verrai: ha richiesto la presenza di tutti, proprio tutti” chiarisce. “No, io non verrò: ho problemi personali
e non posso metterli da parte.
Inventa qualche scusa, ma non chiedermi di venire” entra Lourdes, mentre Lady
Gaga chiude la
telefonata. “Che cosa stai
tramando? Io
so che hai chiamato quel numero per quel fatto…” ha ascoltato tutto da dietro
la porta. “Come hai potuto
spiarmi?! Lo sai che non mi
piace che tu faccia queste cose!” rimprovera la
padrona di casa. “Ascoltami bene,
io non ti spio, quando so
che sei perfettamente in grado di maneggiare i tuoi problemi;
però, quando vedo
che hai un viso da cadavere ambulante come quello di stamattina, ho
tutto il
diritto di intromettermi e di aiutarti. – la
guarda negli occhi – Allora,
è ricomparso?” lei
è sempre stata sua amica, non l’ha mai
abbandonata, l’ha sempre aiutata nei momenti del bisogno,
infatti conosce
perfettamente ogni particolare della sua storia con Bruce. “Sì, è di nuovo
qui, e non so cos’abbia in mente. Ci siamo parlati,
dopo il concerto di oggi…” si siede
su una delle poltrone rosse e guarda per terra.
“Cosa ti ha detto?” intuisce
che c’è qualcosa che non va. “E’
saltato fuori sempre il solito discorso
e… - prende fiato – e
mi ha detto che
mi ama – confessa la cantante -, e
io
non so cosa fare, non so se credergli…”
viene interrotta. “No, tu non devi
credere a quel mostro! Non
farti influenzare da lui, non permettere che ti faccia ancora del
male” le
implora la sua migliore amica. “Ed
è proprio perché non gli credo che ho
chiamato lì per andare a prendere tutta la mia
roba” si
alza, si dirige verso il bagno, apre l’acqua
fredda e si da una bella sciacquata al viso. “Ma
perché dovresti andare? In quel posto stanno al
sicuro” le
fa osservare. “No, non sono per
niente al sicuro: Bruce è bravissimo a intrufolarsi,
a truffare chiunque sia di guardia a quegli archivi; pensa che si
è riuscito a
procurare il mio numero di telefono e inviarmi un messaggio” diventa più
preoccupata. “Allora, se
è diventato così in gamba, voglio
accompagnarti” le
sorride. “Faresti questo per
me?” chiede
sorridendo. “Insieme fino alla
fine, lo
sai” le
da coraggio. “Non sai che piacere
sentirtelo dire! Però
non permetterò che tu venga: è
pericoloso” non
vuole che qualcuno si faccia male. “Proprio
perché è pericoloso e hai bisogno
di aiuto che vengo” le
fa notare. “Va bene.” Le due ragazze si
preparano: si vestono
completamente di nero, poco trucco per non dare nell’occhio.
Scendono nel
cortile, scelgono la macchina meno vistosa e si avviano verso quel
posto
misterioso. Gaga guida ad alta velocità: vuole arrivare
molto in fretta, per
avere un vantaggio su Bruce, ma anche un po’ di
tranquillità. Lourdes, vicino a
lei, è anche più preoccupata: infatti, come per
Gaga, accende una sigaretta
dopo l’altra e si gode ogni tiro, emettendo enormi
quantità di grigio fumo. “Smettila
di fumare così tanto! Mi stai
affumicando, e non ti fa bene fumare così tanto” rimprovera la pop star. “Ha parlato chi non tocca mai una
sigaretta, chi non ha mai provato una
canna e non si è sparata una dose nelle vene” le rinfaccia. “Sai
che alcune volte ti odio?” Lourdes
si mette a ridere, contagiando anche
Lady Gaga. Dopo un paio d’ore di macchina, arrivano a
destinazione. Entrano
tutte e due nella clinica – sì, proprio una
clinica -, si siedono sulle scomode
sedie della sala d’attesa, e aspettano l’arrivo
della segretaria. “E’ una
tortura stare qui” guarda
con attenzione ogni angolo, scruta
qualsiasi cosa: tutto è rimasto uguale, niente è
cambiato, dall’ultima volta
che è entrata lì dentro. “Lo
so, lo so” pone
un braccio sulla spalla di Gaga, in segno
di incoraggiamento. “Mi ricordo la
paura
con cui entrai qui – indica una porta precisa -, e la disperazione con cui uscii” rimembra quel maledetto
giorno. “Fatti forza” le dice. Ad interrompere
quel silenzio, c’è il
rumore dei tacchi della segretaria, che torna al suo posto. Lady Gaga
si
avvicina, seguita da Lourdes: “Buonasera,
sono la ragazza che ha chiamato un paio d’ore fa per ritirare
la mia cartella” evidenzia.
“Sì,
certo, mi ricordo di lei. – va a prendere il
foglio da compilare – Ecco, questo
è il foglio” le porge il
foglio con una penna. Lady Gaga lo compila velocemente, poi lo
restituisce: “Ecco fatto”
esclama la
diva. “Perfetto. – da
un’occhiata veloce – Ora,
dovrete aspettare: devo cercare i referti, e ci vorranno almeno
cinque, dieci minuti. – si ricorda di una cosa
– Quanti anni fa è stata
ricoverata qui?” chiede
la segretaria. “Circa otto anni fa”
informa. “Ok, vado a cercare, torno
tra
poco” la
segretaria se ne va, mentre
Lourdes e Lady Gaga si siedono di nuovo su quelle squallide sedie. “Me ne voglio andare!” urla Lady Gaga. “Ehi, tranquilla, tra poco ce ne andiamo
via” rassicura
Lourdes. Un medico passa per la
sala, vede Lady Gaga, e trova qualcosa di familiare in lei: “Stefani, sei proprio tu?” chiede il medico sorpreso. “Sì, sono io,
dottore” accenna
un sorriso malinconico. “Ti trovo
in ottima forma!” si
avvicina alla cantante. “Sì…”
è
molto triste. “C’è
qualcosa che non va? Posso aiutarti in qualcosa?” si preoccupa per
una delle sue pazienti
preferite. “No, non si preoccupi.
Sto
aspettando che mi diano la mia cartella clinica di otto anni
fa” dice.
“Allora
sì che devo aiutarti: la tua cartella la conservo
personalmente io. – va nel
suo studio, poi, torna con la cartella in mano – Eccola” la
consegna a Lady
Gaga, che lo ringrazia e esce dalla clinica. Questa volta, a guidare
è Lourdes,
mentre Lady Gaga fissa continuamente quella busta con la sua cartella
dentro.
Prova sempre ad aprirla, ma non ha il coraggio, non ce la fa, anche a
distanza
di così tanti anni. Passa così tutto il tempo del
viaggio, fino a che non arrivano
a casa, e Lady Gaga può finalmente andare in camera sua.
Lì, si siede sul
letto, prende forza e apre la busta: c’è scritta
la diagnosi del medico, tutto
ciò che ha avuto e…l’ecografia del
figlio suo e di Bruce.