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Autore: Matheus    03/06/2011    0 recensioni
Allora,questa è la revisitazione di una mia vecchia storia basata su 3 storie differenti tra loro: Kingdom Hearts,la Bella addormentata nel bosco e la Bella e la Bestia.
Come potrete facilmente notare ci sarà più di un accenno alle trame di quelle storie e io cercherò di farle filare nel migliore dei modi possibili per quanto consentito dalle mie abilità (un po' scarse) attribuendo di conseguenza a dei personaggi i ruoli fondamentali delle 3 trame anche se nella loro storia d'origine non apparteneva loro.
Detto questo spero comunque che vi possa piacere e lascio a voi commenti e critiche. ^^
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Roxas scostò leggermente la porta per controllare che effettivamente Larxene se ne stesse andando via e quando vide che la ragazza prese di corsa le scale che portavano al piano superiore si rasserenò e chiudendo dolcemente la porta rivolse le sue attenzioni alla nuova ospite che era seduta sul suo grande letto.

-Ehm...ciao?-

Roxas era estremamente impacciato quando si trattava di comunicare con qualcuno che non conosceva o con cui aveva poca confidenza,infatti l'unico con cui riusciva ad aprirsi veramente era solo Axel e trovarsi davanti una ragazza misteriosa che non aveva mai visto prima d'ora mise a durissima prova la sua già scarsa capacità oratoria.

-Ciao!- La giovane rispose con una piccola risatina e un leggero sorriso coperto dalla mano portata davanti alla bocca.

-Vorrei poterti aiutare presentandomi e raccontandoti qualcosa di me,ma credo di non poterlo fare...perché invece non mi racconti qualcosa tu?-

La presenza di Roxas sembrava averla tranquillizzata e messa a suo agio a tal punto da spingersi a fare la prima mossa significativa in quella conversazione avendo capito che il suo interlocutore era ancora più impacciato di lei.

Roxas però non fece altro che alzare il capo arrossendo leggermente mentre la scrutava con lo sguardo da cima a fondo chiedendosi perché fosse così spontanea con lui.

La ragazza vedendo che ancora non sembrava intenzionato a parlare dato che si limitava a fissarla si spostò un pochino per fagli spazio accanto a lei sul letto,invitandolo poi a sedersi picchiettando sul materasso con la mano.

-Coraggio,accomodati pure.-

Gli sorrise nuovamente e questa volta pareva che la sua spontaneità avesse colpito Roxas al punto da ricambiare il sorriso accettando anche l'invito ad accomodarsi accanto a lei su quel grande letto soffice.

-Io mi chiamo Roxas...piacere.-

Nonostante fosse riuscito a fidarsi di lei parlava ancora con una tono di voce molto fioco e sommesso come faceva di solito,però dopo pochi attimi di silenzio si fece avanti,alzò il capo verso di lei e le parlò normalmente.

-Hai detto che avresti voluto raccontarmi qualcosa di te,ma che non puoi...sei forse uno dei nuovi esperimenti di Vexen?-

Sentendo quella strana domanda la ragazza spalancò gli occhi e lo fissò piuttosto confusa prima di rispondere alle curiosità di Roxas.

-Non penso proprio di essere un suo...esperimento-

Quell'ultima parola la pronunciò con un accenno di timore e riluttanza,la sola idea di nascere per mano di qualcuno che controlla la tua esistenza le metteva i brividi,ma dato che era stato proprio Vexen a trovarla dubitava che le parole del giovane la riguardassero.

-Comunque non posso raccontarti nulla perché io stessa non ricordo nulla...non so chi sono,da dove vengo,cosa facevo in quel bosco prima che Vexen mi salvasse.

Non so nemmeno il mio nome perché non ricordo davvero nulla,quindi...-

Quelle parole sorpresero parecchio Roxas dato che lui stesso non possedeva molti ricordi antecedenti al suo arrivo in quel castello e i pochi che aveva erano molto confusi,si poteva quindi dire che entrambi fossero nella stessa situazione.

-Nemmeno io ricordo molto del mio passato,gli unici ricordi certi che ho risalgono a quando Saix mi invitò a restare qua dandomi anche questo cappotto e un nome.-

-Vuoi forse dire che nemmeno tu sai davvero chi sei?!-

Seppure questo argomento non fosse dei più allegri lei era davvero felice di sapere di non essere la sola ad avere tutti questi dubbi esistenziali che le impedivano di ricordare la minima cosa del suo passato,questa inaspettata felicità oltre che lei rasserenò anche Roxas che ora stava sorridendo allegramente.

-Un momento...hai detto che Saix ti ha invitato a rimanere qua e ti ha dato un nome,giusto?-

Roxas le fece un lieve cenno con il capo per darle conferma lasciandola ripendere.

-Quindi anche tu vagavi nel bosco quando ti hanno trovato?-

-No,a quel che ricordo mi sono svegliato nell'ala ovest e ho iniziato a vagare per il castello finché Saix non mi ha trovato...all'inizio ha cercato di eliminarmi scambiandomi per un Heartless,ma poi si è fermato.

Non so perché l'abbia fatto,però dopo avermi guardato un po' ha fatto sparire il suo Claymore...il resto lo sai.-

La ragazza aveva un'espressione davvero confusa,era riuscita a capire ben poco di quello che le era stato raccontato.

Chi è questo Saix? Cos'è un Heartless? Perché non l'ha attaccato?

Queste e molte altre domande affioravano lentamente nella sua testa e il miglior modo per liberarsi di questi dubbi era chiedere.

-O-ok,ma chi è questo Saix? E cos'è un Heartless?-

-Saix è uno degli abitanti del castello,uno di noi 13 e...-

Roxas non fece in tempo a terminare la sua frase che venne immediatamente fermato dalla ragazza che si era entusiasmata sentendo finalmente qualcosa degli altri abitanti di quel castello.

-E così siete 13! E com'è questo Saix? Chi sono gli altri? Sono tutti strani come Vexen e Larxene oppure no?-
Questa volta invece fu Roxas a dover zittire lei prima che le sue domande diventassero troppe per avere una risposta.
-Ehi ehi! Una cosa per volta!-
I due si misero a ridere pee quella situazione e dopo essersi calmati si ricomposero proseguendo il loro discorso.

-Allora,qui dentro siamo in 13 anche se uno non ho ancora avuto occasione di incontrarlo dato che mi dicono passi tutto il giorno a dormire da qualche parte dentro il castello.-

-Dorme tutto il giorno?- Rispose lei sorpresa.

-Già,non so né perché lo faccia né dove dorma,so solo che è il primo di noi e si chiama Xemnas.-

-In che senso il “primo”?- Proseguì incuriosita lei.

-Devi sapere che qui vige una gerarchia e ognuno di noi ha un numero: Xemnas il numero I,Xigbar il numero II,Xaldin il numero III,Vexen il numero IV,Lexaeus il numero V,Zexion il numero VI,Saix il numero VII,Axel il numero VIII,Demyx il numero IX,Luxord il numero X,Marluxia il numero XI,Larxene il numero XII e...-

-E tu,il numero XIII,giusto?- Disse lei.

-Esattamente!- Le rispose lui contento che avesse capito.

-Suppongo anche che da ora ci sarà anche un numero XIV,penso che ti daranno loro un nome come hanno fatto con me...-

Gli sguardi di entrambi si abbassarono un attimo arrivati alla questione nome,non sapere chi fossero e cosa facessero in quel luogo sembrava essere piuttosto doloroso per tutti e due.

Ad interrompere quel silezio formatosi fu la ragazza che poseguì con i suoi dubbi sperando che la conversazione potesse proseguire,gli piaceva parlare con lui.

-E cos'è un Heartless?-

-Da quello che mi hanno raccontato un Heartless è una creatura che si genera quando una persona perde il proprio cuore,l'oscurità che si forma si nutre di quel cuore dando vita ad un Heartless.

Per quanto siano forti non sembrano molto intelligenti,infatti seguono semplicemente il loro istinto che dice loro di cercare altri cuori per generare sempre nuovi Heartless.

Da quello che mi hanno raccontato prima ne hai già incontrati alcuni proprio prima,nel bosco.-

-Intendi dire che quelle piccole ombre volevano farmi diventare...come loro?-

L'espressione ricca di felicità e curiosità che fino a pochi istanti prima era dipinta sulla sua faccia svanì di colpo lasciando spazio ad una visibile tristezza,si stava chiedendo perché quegli Heartless volessero proprio lei e sopratutto cosa le sarebbe accaduto se non fosse stata salvata in tempo;Roxas non poté fare a meno d'accorgersi di quanto l'argomento la intristisse,quindi reagì di conseguenza.

-Mi avevano detto di tenerti qua fino all'ora di cena...ma in fin dei conti se devi vivere con noi mi pare giusto che tu conosca bene questo posto!- Disse Roxas con un sorrisone a 32 denti.

-Che intendi dire?-

-Che adesso io e te andiamo a farci un girettino per il castello! Su,andiamo!-

Roxas saltò in piedi e afferrò la ragazza per la mano trascinandosela dietro mentre correva fuori da quella stanza diretto verso la scalinata che portava al piano superiore,farle vedere quel posto forse avrebbe potuto aiutarla a sentirsi un po' meglio e infatti così fu;passarono un bel po' di tempo a giocare ad inseguirsi per i corridoi del castello senza nemmeno badare a come quei corridoi fossero bui,tetri,angoscianti,pieni di ragnatele e vecchiume.

Trascorsero così il resto della mattinata e il primo pomeriggio,gironzolando a vuoto per il castello e giocando ad inseguirsi come fossero grandi amici ormai da molto tempo e andarono avanti così finché non salirono sulla torre più alta del castello,nonostante il passaggio sulle scale fosse piuttosto piccolo il terrazzo era molto ampio e da li si vedevano chilometri e chilometri di terra;i due stanchi di correre andarono in terrazza e si sedettero sul margine del muretto per riprendere fiato e riposarsi.

-Allora cosa te ne pare di questo posto?- Chiese felice Roxas mentre riprendeva fiato.

-E' bellissimo,da qua si può vedere tutto quanto il cortile e il bosco! Per non parlare di quelle bellissime montagne e...Roxas,cos'è quello?-

Si alzò in piedi stando sempre sul cornicione e con una mano indicò all'amico il punto in cui aveva visto quella cosa strana,era come una macchia più scura in mezzo alle montagne innevate e cosa ancora più strana si vedevano continuamente dei flash luminosi tutto attorno.

-Non so di preciso cosa sia,mi hanno sempre detto che tutto ciò che devo sapere di quel posto è che è pericoloso e che non mi ci devo avvicinare,non mi hanno voluto dire altro...

A guardarlo da qui sembrerebbe quasi un grosso palazzo,ma mi chiedo che senso avrebbe costruire un edificio in mezzo alle montagne disperso nella neve.-

Entrambi rimasero un po' in silenzio a fissare quella strana cosa che aveva attirato la loro attenzione senza più dire nemmeno una sola parola come se quella fosse una gara a chi dei due fosse riuscito a capire per primo cosa fosse quella strana cosa,ma quel profondo silenzio venne rotto dal rumore dello stomaco brontolante di lei.

-Oh scusa! Non so da quanto non mangio qualcosa...nel vero senso della parola in effetti.-

-Potremmo andare a prenderci qualcosa da mangiare in cucina se ti va,oppure...-

-Oppure?-

-Oppure potremmo chiedere ad un Simile di farlo al posto nostro!- Disse entuasista Roxas.

Schioccò le dita e dal pavimento uscì uno di quegli strani esseri bianchi che lei aveva visto quella mattina quando Vexen li aveva chiamati per prendere le piccole ombre,che fosse un Simile?

-Cos'è quello Roxas?- Chiese lei incuriosita.

-Quello è un Simile,sono un po' come gli Heartless solo che questi ci obbediscono e ancora una volta non mi hanno voluto dire perché...-

-Pensi che obbediscano anche a me ora che vivo qui con voi?- Aggiunse poi lei.

-Non saprei,ma potrebbe anche essere dato che mi hanno sempre obbedito.

Chiedigli di andare in cucina a prenderci due gelati al sale marino e vediamo come reagisce,se si dimostrerà ostile ci penserò io a lui non preoccuparti!-

La ragazza si avvicinò un po' timorosa allo strano essere bianco procedendo come molta cautela mentre Roxas le stava dietro pronto ad intervenire se qualcosa fosse andato storto.

-P-potresti andare in cucina a prenderci due gelati al sale marino?-

Il Simile continuò ad ondeggiare per un po' senza far nulla quasi fosse combattuto fra l'obbedire e l'attaccare,ma dopo pochi secondi sparì nello stesso modo in cui era comparso diretto verso la cucina del castello.

-Ce l'ho fatta!!-

Era entuasiasta all'idea che anche quegli strani esseri bianchi le obbedissero perché oltre a significare d'essere effettivamente una di loro adesso aveva a disposizione qualcuno in grado di aiutarla se si fosse trovata in difficoltà.

Dopo pochi minuti il Simile tornò reggendo i due gelati che gli erano stati chiesti,li consegnò a Roxas e dopo un cenno di quest'ultimo se ne andò lasciando che il numero XIII raggiungesse la ragazza che si era nuovamente seduta sul cornicione.

-E' molto particolare come sapore...inizialmente è salato,ma poi ti sorprende diventando dolce.-

Roxas annuì facendo un piccolo sorriso ed entrambi diedero un altro morso stando senduti a chiacchierare amabilmente fino a quando una voce giovanile proveniente dalla porta che conduceva al terrazzo non richiamo la loro attenzione.

-Penso che sia ora che andiate a prepararvi per la cena,considerando che non dovreste essere neanche qui ora vi suggerisco di sbrigarvi.-

A parlare era stato Zexion che nel frattempo si era avvicinato a loro reggendo in mano un grosso librone nero che pareva davvero molto pesante.

-Ecco,noi...ehm...-

Roxas avrebbe voluto trovare una qualche scusa plasibile per Zexion in modo da spiegare la loro presenza li,ma non gli venne nulla quindi prese la ragazza per mano e si diressero entrambi verso la porta scendendo le scale della torre.

-Sempre pronti a trasgredire le regole quei...-

Stava per concludere il suo pensiero quando un particolare odore sulfureo catturò la sua attenzione,annusò l'aria per capire da che parte provenisse e quando riuscì ad individuarne la fonte si girò di scatto alle sue spalle senza però trovare nulla di sospetto.

-Davvero strano...-

Il misterioso odore era sparito nel momento in cui si era girato,era curioso di sapere cosa potesse aver causato quel fenomeno ma il tempo stringeva e la cena incombeva quindi “archiviò” momentaneamente la questione per dirigersi all'interno del grande castello.

 

Nel frattempo Larxene era andata in cerca di Axel per regolare il loro piccolo conto in sospeso e per sapere qualcosa di più su cosa stava accadendo in quel posto.

Girò tutto quanta l'ala est in lungo e in largo alla ricerca del rosso senza però riuscire a trovarlo e la sola idea di dover perlustrare tutto il castello solo per poterlo fulminare non le piaceva per nulla quindi si mise l'anima in pace rimandando momentaneamente la sua vendetta.

Si affacciò ad uno dei grandi finestroni del corridoio dove si trovava e si mise a scriutare il cortile nella speranza di trovare qualche animaletto o qualche Heartless con cui potersi divertire un pochettino nell'attesa di trovare il numero VIII,ma in quel cortile vide qualcosa di molto più interessante di una creaturina da torturare,in quel cortile c'era Marluxia seduto su una panchina sotto l'unico albero in fiore.

-Mi chiedo se Marluxia possa sapere qualcosa di tutta questa faccenda...-

Pensare troppo a lungo non era esattamente nel suo stile,lei era una persona che puntava direttamente ai fatti quindi aprì la finestra e saltò su un ramo li vicinò scendendo poi dall'albero fino a raggiungere terra dove richiamo il numero XI urlando il suo nome.

-Tu sai qualcosa di una certa ragazza che sta parassitando questo posto?- Chiese lei scocciata.

-E' colei che fa al caso nostro,almeno secondo quanto pensa Vexen. E' stato proprio lui a portarla da noi dopo averla salvata da un gruppo di Shadow,gentile da parte sua,no?- Disse con una piccola risatina finale per enfatizzare il contenuto ironico dell'ultima frase.

-Non perde mai occasione per dimostrarsi superiore a tutti noi a quanto vedo...

Piuttosto cosa ci fai qui fuori seduto a far nulla? Non è nel tuo stile stare con le mani in mano.-

Disse la bionda dopo che si fu accomodata accanto a Marluxia su quella panchina.

-Hai perfettamente ragione,infatti sto solo controllando come procedono le cose tra i due,qualche informazione extra non potrà certo far male.- Aggiunse pacatamente lui.

Larxene si guardò attorno più e più volte cercando di vedere Roxas e la nuova ospite ma non vedeva altro che il solito vecchio cortile pieno di statue ricoperte di rami secchi e di uccellini che gironzolavano qua e la alla ricerca di cibo.

-Scusa tanto ma dove li vedi tu?- aggiunse acida lei.

-Alza il capo e osserva attentamente le finestre della torre più alta...-

E così fece riuscendo a vedere i due che salivano di corsa diretti molto probabilmente al grande terrazzo.

-Non capisco come tu possa riuscire a stare fermo qui a guardare quei due solo per avere qualche informazione,non potresti farti riferire tutto da Zexion come facciamo di solito?-

-Potrei anche farlo,ma penso che vedere le cose con i propri occhi sia indubbiamente molto meglio che sentire ciò che altri hanno visto.
Si ha una percezione migliore di quello che accade.-

Marluxia era molto calmo,a contrario di Larxene che era molto agitata ed innervosita,sembrava che quella situazione più che turbarlo o preoccuparlo lo mettesse quasi a suo agio.

-Sentiamo cosa avresti capito stando qui a fare la piccola spia?- Chiese sarcastica lei.

-Tutto ciò che posso dirti è che se son rose fioriranno...- Disse alzandosi e facendo qualche passo in avanti mentre generava sulla sua mano destra una bellissima rosa scarlatta.

-E se non dovessero fiorire?- Replicò lei stanca di quei giochi di parole.

-Augurati che ciò non accada...-

Marluxia stinse la rosa nel suo pugno schiaccandola e riversando i petali a terra,in quello stesso istante tutti i fiori e tutte le foglie che si trovavano sull'albero sotto al quale era seduto prima caddero al suolo morendo.

-Esibizionista...-

E dopo quest'ultimo commento seccato si alzò seguendo Marluxia fin dentro al castello dato che i due soggetti da spiare erano a loro volta rientrati,l'ora di cena si avvicinava sempre più in fretta.

  
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