Film > Pirati dei caraibi
Ricorda la storia  |      
Autore: MellyV    04/06/2011    5 recensioni
Elizabeth lo guardò sorridente; non era cambiato molto da quando l'aveva lasciato l'ultima volta, sedici anni prima.
I capelli erano più lunghi, anche la barba, e sul viso bruciato dal sole aveva qualche ruga in più.
Ma i suoi occhi erano furbi e brillavano ancora come un tempo, la sua voce era ironica e profonda come ricordava.
Anche la sua andatura era sempre la stessa.

Breve One-Shot, accenni Sparrabeth.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Swann, Jack Sparrow
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


E' pur sempre un Pirata.
di MellyVegeta



"Tieni gli occhi piantati sull'orizzonte".
L'ultima frase di Will, e poi l'avrebbe rivisto tra dieci anni.
Mancava ancora del tempo, quattro anni per la precisione, ma contare i giorni che l'avvicinavano al loro incontro sembrava alleviare la tortura dell'attesa.
Quella frase era una promessa, ecco cos'era.
Una promessa che non vedeva l'ora di sciogliersi, nel momento in cui l'Olandese Volante sarebbe comparso all'orizzonte.
L'Olandese Volante, non la Perla Nera.
William Turner, non Jack Sparrow.
Elizabeth guardò sconcertata l'orizzonte, sull'orlo della scogliera su cui aveva preso casa.
I raggi del Sole le bruciavano gli occhi, ma non poteva distogliere lo sguardo dal veliero che si avvicinava.
La Perla. Jack.
Possibile?
Suo figlio la raggiunse, e con occhi sorpresi le domandò cosa stesse succedendo.
<< Nulla. Non è tuo Padre. Ho delle faccende da sistemare, torna dentro e non uscire. >>
Il ragazzo esitò; tentò di capirci meglio, ma la madre gli riservò un occhiata che non ammetteva repliche, e il giovane rientrò nella modesta casetta rioccupandosi del suo passatempo.
Il veliero all'orizzonte era ormai vicino alla costa; Elizabeth raggiunse la spiaggia e attese che la Perla avesse attraccato.
Eccitata, vide come una scialuppa fu messa in mare, e due uomini presero posto in essa; identificò Jack, tra i due.
Il mozzo, - l'altro - cominciò a remare con forza, e Jack in piedi sulla fragile barca di legno assunse una postura fiera ed orgogliosa, mentre osservava Elizabeth e sorrideva.
<< Elizabeth, gioia mia, eccoti! >>
<< Jack! >>
Annullò le distanze tra i loro corpi, e abbracciò Jack con tutto il calore che si può donare ad un amico che non si vede da anni.
Jack le circondò la vita, e le accarezzò i capelli con fare paterno.
<< Ti sono mancato? >>
<< Che ci fai qui? Temevo di non rivederti più! >>
<< Siamo reduci di un'impresa piratesca bella fresca, e non avendo rotte, ho ignorato la mia bussola e ho pensato a te. >>
Elizabeth lo guardò sorridente; non era cambiato molto da quando l'aveva lasciato l'ultima volta, sedici anni prima.
I capelli erano più lunghi, anche la barba, e sul viso bruciato dal sole aveva qualche ruga in più.
Ma i suoi occhi erano furbi e brillavano ancora come un tempo, la sua voce era ironica e profonda come ricordava.
Anche la sua andatura era sempre la stessa.
<< Ma non perdiamoci in futili chiacchere; vieni, la Perla è ansiosa di rivedere la sua piratessa preferita. >>
L'enfasi con cui pronunciò quella parola le provocò un misto di sensazioni non indifferenti; quanti ricordi, in un lampo, le inondarono la mente.
Diede una rapida occhiata alla casa sulla scogliera, poi accolse l'invito di Jack, gli prese la mano e prese posto sulla scialuppa.
Durante il breve tragitto tra la spiaggia e la Perla, Elizabeth inspirò l'odore del mare; mentre Jack discuteva con il mozzo, lei osservava l'imponente nave che andava avvicinandosi.
I mozzi e tutta la ciurma era affacciata sulla balaustra, tra essi riconobbe qualche vecchia faccia; il resto la guardava con stupore e curiosità.
<< Miss Swann, Madre di Dio, quale gioia! >>
Mastro Gibbs aiutò Elizabeth a salire a bordo; di fronte a lei rimase un pò impacciato sul da farsi, ma Elizabeth riuscì ad eliminare l'imbarazzo e abbracciò calorosamente anche il primo ufficiale.
<< E' bella come un tempo. Mi dica, ha per caso trovato anche lei la Fonte della Giovinezza? >>
Rise, e con lui risero anche alcuni membri della ciurma. Elizabeth sorrise, nonostante non colse l'ironia della battuta.
<< Mastro Gibbs, non mi spaventi l' ospite, se non le dispiace. E ora tutti a lavoro, cani rognosi. Su, su! >>
Gibbs ripetè l'ordine del Capitano alla ciurma, e rivolse un timido sorriso ad Elizabeth.
Jack le appoggiò una mano sulla spalla e la giudò sul ponte, tra i mozzi che sciaquavano e spolverizzavano tutto, sino alla sua camera.
Una volta dentro, si tolse il cappello; fece segno alla ragazza di sedersi, e prese una bottiglia di Rum tra le sue casse personali.
<< Evitiamo usanze formali, dimentichiamo bicchieri e facciamo alla vecchia maniera. Rum? >>
<< Di norma avrei riufiutato, ma sono dell'umore giusto per il Rum. >>
<< Il Rum è giusto per qualsiasi umore, cara. >>
Le porse la bottiglia, ed Elizabeth fece un gran sorso, poi gliela passò.
<< Allora, Jack. Cosa mi racconti? Ne ho sentite così tante negli ultimi anni, che sinceramente non saprei a quale storia credere. >>
Jack appoggiò la schiena al muro, nella penombra della camera illuminata solo da una soffusa lanterna ad olio.
<< Dipende da cosa hai sentito. >>
Le rivolse un ghigno ammicchevole, poi bevve dalla bottiglia con avidità.
Elizabeth osservò la camera, non l'aveva mai vista prima d'ora.
Era la più grande e bella dell'intera nave; sulle pareti c'erano tesori e averi - rubati - di grande valore, ognuno testimone di chissà quale impavida impresa piratesca.
Al centro c'era un lungo tavolo in legno massiccio, sulla quale c'era appoggiata una mappa in lino chiaro contrassegnata da diverse "x" e percorsi, cerchi e sottolineature.
Di tanto in tanto un cannocchiale vacillava a destra e a sinistra seguendo l'andatura della nave, e la bussola di Jack era anch'essa lì, ma evitò di guardarla.
C'era anche un grosso guardaroba, e su una sedia dorata era appoggiato un lavorato vestito femminile. Giusto il tempo di notarlo, poi distolse imbarazzata lo sguardo, non chiedendosi il perchè si trovasse lì.
<< Il Tum Tum è ancora con te? >>
La voce di Jack distolse la sua attenzione dai particolari della camera.
<< Certo. Lo tengo al sicuro in casa mia. Quando non posso tenerlo d'occhio, mio figlio lo fa per me. >>
Notò il cambiamento repentino dello sguardo di Jack, quando finì la frase. Apparve confuso e sconcertato.
<< Turner ti ha dato un marmocchio? >>
<< Non è più un marmocchio, ha quasi sedici anni. E' un bravo ragazzo, somiglia tanto a Will. >>
Una vena di malinconia si impadronì della sua voce, pensando al marito navigare in mari misteriosi e occupato in imprese che non le era dato sapere.
Jack apparve ancora stupito; bevve con più insistenza il Rum, emettendo dei rumori poco educati con la tracannazzione di quel liquido forte.
<< Quell'eunuco. >>
Il dispiacere della notizia per Sparrow fu un momento simpatico per Elizabeth, che rise soffocatamente dello stupore del Capitano.
Jack si schiarì la voce.
<< Tralasciando questo figlio vostro, mi trovo d'accordo con l'affermazione di Gibbs; bella come un tempo. E forse di più. Saranno i lunghi anni passati a farmi questo effetto, oppure il mio buon vecchio gradimento nei tuoi confronti che non si è del tutto dissolto. >>
Elizabeth rise, e non provò alcun imbarazzo.
<< Oh, Jack. Se dovessi scegliere troverei più plausibile la prima ipotesi, siccome ritengo improbabile che un uomo come te possa provare gradimento per un'unica e semplice donna, per tutti questi anni. >>
<< Definiamolo particolare gradimento, allora. >>
<< Non cambia la cosa. >>
<< Sono pur sempre un uomo. >>
<< Sei pur sempre un pirata. >>
Jack bevve dalla bottiglia ormai mezza vuota, e appoggiandosi di peso sul tavolo, il suo viso venne messo alla luce della lanterna.
<< Ai pirati è dunque proibito provare un particolare gradimento per una singola donna? >>
Elizabeth lo guardò con sfida; prese la bottiglia tra le sue dita e fece un gran sorso.
<< Trovo questo discorso alquanto inutile, dal momento che sono sposata da ormai sedici anni. E poi ricordi? Entrambi ci ripetemmo che non avrebbe mai funzionato tra di noi. >>
Jack riprese la bottiglia con un ammicchevole ghigno dipinto sul volto.
<< Questo è quello che continui a ripeterti tu. >>
Bevve fin l'ultimo goccio, poi osservò deluso il fondo vuoto della bottiglia e senza cura la buttò in un cassa vuota.
<< Avanti, Jack. Sono così felice di averti rivisto e di trovarmi qui, con te, adesso. Non sfiguriamo questo memorabile momento con certe futili chiacchiere. >>
Elizabeth sorrideva; aveva dimenticato quanto fosse piacevole stare con Jack.
Essere in sua compagnia significava tramutarsi momentaneamente in un'altra persona; Jack rapiva con le sue parole e con i suoi modi di fare, tanto da far dimenticare il proprio essere e il proprio rango di appartenenza.
Anche la propria educazione, a volte.
Eliminava ogni frontiera, superava ogni limite, spesso involontariamente.
Con lui Elizabeth si sentiva libera; si sentiva bene.
Quel giorno fu un giorno diverso dagli altri; niente casa da pulire, niente lezioni da dare, niente inutili e noiosi passatempi da fare.
Nessuna preoccupazione, nessun malinconico pensiero, nessun triste ricordo.
Quel giorno Elizabeth lo passò in una calda e fastosa camera di un veliero, sulla Perla, tra sorsi di Rum e l'odore del mare.
Chiacchierò con Jack, parlò della propria vita, di quella trascorsa e di quella che verrà, e lui fece lo stesso.
Risero e bevvero, parlarono e raccontarono.
Fino a sera.
<< Devo andare. >>
Elizabeth fu accompagnata sulla scialuppa; salutò con un sorriso la ciurma, e con un forte abbraccio Gibbs.
Jack l'aiutò ad entrare nella barca, poi lui fece lo stesso.
Il mozzo cominciò a remare.
Quando furono a riva, il sole tramontava.
<< E' stata una bella giornata. >>
Elizabeth e Jack erano in piedi sulla riva, l'uno di fronte all'altro, nell'ultimo momento prima dell'addio.
<< Sono stata bene, Jack. >>
<< Me lo dicono in molte. >>
<< Grazie. >>
Sorrise imbarazzata; i suoi occhi si inumidirono teneramente.
Era sincera.
Voleva bene a Jack.
Lui la guardava dall'alto, la testa un pò inclinata verso un lato, per poterla guardare bene negli occhi, un ultima volta ancora prima di partire.
Le prese la mano con delicatezza, e la strinse nella sua.
<< L'atmosfera e il momento che si è creato susciterebbero in me tante cose da fare, e fin tanto che il Rum non ha fatto effetto, sono un uomo rispettabile, e voglio chiederti una cosa. >>
Elizabeth alzò gli occhi e osservò quelli color pece del pirata, che assunsero un' improvvisa serietà.
<< E' ancora valido quel bacio d'addio che volevi darmi e io incosciamente riufiutai, sedici anni addietro? >>
La sua sfacciataggine fece ridere apertamente Elizabeth, che lo abbracciò calorosamente posando tutto il suo peso sul corpo del pirata, che ricambiò con altrettanto trasporto.
Dopo, poi, lui se ne andò.
Elizabeth osservò la scialuppa abbandonare la spiaggia e dirigersi verso la Perla;
Jack guardò lei per tutto il breve tragitto.
Dopo di chè la Perla si mosse, e piano piano si allontanò, seguita dagli occhi fermi di Elizabeth.
Finchè la sua visione non divenne che un'immagine sfuocata all'orizzonte.

Elizabeth non sapeva se Jack un giorno sarebbe ritornato, con nuove storie e divertenti annedoti da raccontare.
No, non lo sapeva.
E preferì non pensarci; Jack poteva ritornare in qualsiasi momento, dettato dalla curiosità, o dalla malinconia, o dalla ricerca di amica con cui parlare.
Oppure non sarebbe mai più ritornato, perchè troppo impegnato in altre imprese, o donnine da corteggiare, o per semplice dimenticanza.
Questo lei lo sapeva; Jack era fatto così.
D'altronde, era pur sempre un pirata.
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Pirati dei caraibi / Vai alla pagina dell'autore: MellyV