Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: paffywolf    04/06/2011    5 recensioni
Come sarebbe potuta finire la storia tra Rachel e Jesse? E cosa è successo a lui dopo la vittoria alle Regionali dello scorso anno?
Io l'ho immaginata così...
[La trama non tiene conto degli eventi successivi alla puntata 2x16]
[St. Berry pairing - cenni Sam/Quinn]
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jessie St. James, Rachel Berry | Coppie: Jessie/Rachel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

10. Please, don't close your eyes

Era passata più di un'ora da quando eravamo tornati a casa mia. Sam continuava a camminare intorno al divano e ogni volta che sentiva un lieve rumore scattava. A nulla erano valsi i tentativi di farlo calmare; meditavo se somministrargli o meno una dose di tranquillanti, quando il suo telefono squillò.

“Jesse! Jesse! Quinn mi ha mandato un sms!” Provai una fitta di gelosia. Perché Rachel non si era fatta sentire? Era ancora arrabbiata con me per la mia scenata del giorno prima? Mi avvicinai a lui e lessi il messaggio.

Due menestrelli sotto la mia finestra sono scappati prima di ricevere gli omaggi delle loro dame... ;)

Sorrisi euforico. “Gli omaggi? Jesse, cosa vuol dire?”

“Non lo so. Chi le capisce le ragazze?” Alla vista dello sguardo scioccato di Sam non riuscii a trattenere una risata. “Dai Sam, vogliono vederci!” gli dissi, afferrando la sua testa e strapazzandogli i capelli. "Guidi tu?" Frugai nelle tasche della giacca e gli lanciai le chiavi della mia macchina. Lui le afferrò al volo, sorpreso.

“Io non guido la tua macchina! Sei impazzito?!” esclamò lui, guardando le chiavi della mia macchina come se stesse tenendo tra le mani un serpente velenoso.

“Ma dai, che può succedere? ” dissi io tranquillo, infilando il mio giubbotto di pelle.

“Potremmo schiantarci contro un palo, fare un frontale con il camion del latte, investire un cane... Oh, Rachel ci ucciderebbe se investissimo un cane!”

“Sei proprio sicuro di non volere del Valium, Sam? Dovrei averne da qualche parte in giro...” scherzai io. Lo sguardo eloquente di Sam zittì ogni mia iniziativa. “Va bene, guido io.”

▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬

La sedia di fronte al comò di Quinn era morbida e confortevole, eppure io continuavo a cambiare posizione mentre lei mi mostrava delle scarpe. Ero dannatamente nervosa.

“Quinn, sei sempre sicura che stiamo facendo la cosa giusta?” le chiesi, mentre cercavo di calzare un paio di sandali bianchi. “Nulla da fare, troppo stretti.”

“Aspetta, provo a cercarne un paio che mi stiano un po' grandi.” disse lei, frugando nella sua gigantesca cabina armadio. “E comunque smettila di chiederti sempre quale sia la cosa giusta da fare. Ci sono cose che uno deve fare e basta, senza preoccuparsi delle conseguenze. E se te lo dico io, allora fidati...”

Ero confusa. “Che intendi?” le chiesi.

“Jesse è un ragazzo responsabile, non rischi di ritrovarti con una gravidanza indesiderata.” mi rispose lei, esibendo un sorrisetto malizioso.

“Quinn! Non voglio andare così in fondo con Jesse... Non prima del matrimonio. ” Dal riflesso dello specchio la vidi sorridere.

“Lo pensavo anche io qualche tempo fa, eppure sai bene come è andata. Le ragazze vogliono fare sesso tanto quanto lo vogliono fare i ragazzi. La frase non è mia.” disse facendomi l'occhiolino. Non riuscivo a credere alle mie orecchie. Quinn Fabray, la puritana, la presidentessa del club della castità, che mi parlava di sesso?

“Come è stato?” le chiesi tutto d'un fiato, arrossendo visibilmente. “Quello, intendo.”

Quinn esitò prima di rispondere. “Beh, con Puck è stato... strano. E' stata la mia prima volta, con un ragazzo irresponsabile che mi ha messo incinta. Eppure non ti nego che quella sera ho scoperto un lato di lui che non conoscevo. E' stato molto dolce con me, sapeva che era la mia prima volta e non voleva che fosse un brutto ricordo. Però purtroppo è stato un incosciente e sono stata io a pagarne le conseguenze...”

“Ho visto Beth l'altro giorno.” le confessai, incapace di trattenermi.

“Come sta?” chiese lei, fingendo un'aria indifferente. Sembrava persino fin troppo interessata ai vestiti da indossare.

“Bene, è una bellissima bambina. Shelby è una mamma fantastica.”le dissi frettolosamente. Una lacrima scivolò sulla sua guancia, ma lei l'asciugò velocemente con il dorso della mano.

“Miss Corcoran mi aveva fatto intendere che volesse adottarla, ma non credevo l'avrebbe fatto. Beh, sono felice che stia con una persona che le vuole bene.” disse lei, con un mezzo sorriso sul volto. Rimasi qualche secondo in silenzio, osservandola mentre sceglieva qualche vestito e lo appoggiava sul letto.

“Vorresti rivederla?” le chiesi. Le scarpe che aveva in mano caddero sul pavimento con un pesante tonfo. Mi pentii all'istante di ciò che le avevo appena detto, il suo sguardo rivelava tutta la tristezza che cercava di nascondere.

“No, Rachel. Non posso farlo. Quindi non insistere, ti prego.” ribattè lei, tentando di ricomporsi. “E adesso pensiamo a te, quale preferisci?” disse, mostrandomi due vestiti. “Rosso o blu?”

Sorrisi appena. Lei conosceva già la risposta.

▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬

La serata fu tranquilla e piacevole, ma Sam era chiaramente imbarazzato.

Rimase in silenzio quasi tutto il tempo, lasciando a me il compito di chiacchierare con le nostre ragazze. Beh, in realtà solo con Quinn, visto che Rachel non voleva saperne di aprire bocca.
Lanciai un'occhiata fugace a Sam. Sapevo che si sentiva terribilmente a disagio, con dei vestiti che gli avevo prestato io e con la consapevolezza di non poter pagare nemmeno un centesimo per le consumazioni. Più di una volta avevo provato a farlo parlare, ma si era limitato a qualche monosillabo sconnesso prima di piombare nel silenzio completo.

“Rachel, accompagnami in bagno.” disse Quinn all'improvviso, prendendo per mano Rachel e trascinandola via dal tavolo. Decisi di approfittare della loro assenza.

“Sam, che diavolo ti prende?” Lui rimase in silenzio, focalizzando la propria attenzione sulle lucide linee del marmo del bancone.

“Quinn è così bella, che ci faccio io con una come lei? Sono squattrinato e ho una bocca da Carlino...”

▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬

“Rachel, ti lascio sola con Jesse. Sam non vuole nemmeno parlarmi, forse è qui solo per fare un favore a lui.”

“Sei impazzita? Io non resto sola con Jesse!”

“E invece sì, non è giusto che vi roviniate la serata per colpa nostra. Fammi uno squillo sul cellulare quando sei sotto casa mia, così ti apro la porta. Ti aspetto sveglia, non preoccuparti.” mi disse tutto d'un fiato.

▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬

“Restare solo con lei? Sei impazzito, Jesse?” Sam era paonazzo.

“No, affatto. Visto che non parli, ti lascio solo con lei così forse ti si scioglie un po' la lingua.” Dissi io, sadicamente divertito. Non avevo mai conosciuto un ragazzo tanto timido in vita mia.

“Jesse, non puoi farmi questo!” sussurrò lui, mentre guardava terrorizzato le ragazze che venivano nella nostra direzione.

“Ehm, Sam? Potresti accompagnarmi a casa? Sono un po' stanca.” disse Quinn, lanciandomi uno sguardo d'intesa.

“Non ho la macchina. La macchina è di Jesse...” balbettò lui.

“... e Jesse te la presta volentieri.” continuai io, infilandogli le chiavi della macchina in tasca. Sam sembrava quasi un camaleonte, vista la velocità con cui il suo viso cambiava colore. Adesso era impallidito dal terrore e mi guardava supplicante, ma non mi feci abbindolare da quello sguardo da cucciolo abbandonato.

Sorrisi appena e dissi nell'orecchio a Quinn: “E' imbarazzato da morire, fallo sciogliere un po'.” Lei annuì con un lieve sorriso sulle labbra, afferrò la mano di Sam e lo portò via con sé, prendendolo sottobraccio. Lanciai uno sguardo incoraggiante al mio commilitone, sperando che potesse essermi grato a fine serata per averlo spinto tra le braccia della sua bella.

“Siamo rimasti soli.” disse Rachel, sorseggiando il suo frullato.

“Già.” dissi con un sospiro. “Scusa per ieri.” le dissi, afferrandole la mano. “Sono stato un cretino. Critico tanto Finn e poi mi comporto esattamente come lui, da perfetto imbecille.”

“Dai, smettila di parlare male di Finn.” mi disse, chiudendo gli occhi. Le lunghe ciglia, avvolte fittamente dal mascara, contribuivano a rendere il suo sguardo ancora più dolce e ammaliante.

“Ti prego, non chiudere gli occhi. Non mi piace quando lo fai.” Lei si limitò a guardarmi con aria interrogativa.
“Scusa... E' solo che a volte mi sembri insondabile, non riesco a capire davvero quello che pensi. Ma i tuoi occhi non mi mentono mai, sono sempre sinceri.”

“Cosa ti dicono i miei occhi adesso?” disse lei, voltandosi finalmente nella mia direzione. Leggevo rabbia e irritazione nel suo volto, ma nei suoi occhi vedevo un oceano di sentimenti contrastanti, distinguibili chiaramente uno ad uno. Paura. Indecisione. Insicurezza. Tristezza.

“Mi dicono che sei spaventata. Mi dicono che stai soffrendo. E mi dicono anche che non hai ancora fatto chiarezza nel tuo cuore.” le risposi, accarezzandole piano i capelli. Lei rimase in silenzio.

“Scusami, vorrei andare a casa adesso. Non mi sento a mio agio qui.” disse dopo un po', alzandosi e prendendo il soprabito.

“Va bene, pago il conto e arrivo. Tu aspettami qui.”

▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬

Jesse camminava al mio fianco, mentre mi accompagnava a casa di Quinn.

Sentivo la sua presenza accanto a me, ma non osavo avvicinarmi a lui, né interrompere il silenzio che aleggiava intorno a noi, rotto solo dal rumore delle mie scarpe sul marciapiede.

Ero persa nei miei pensieri, indecisa su cosa fare. Finn aveva dimostrato di tenere ancora a me, e lo stesso era per Jesse, ma non ero ancora riuscita a capire di chi dei due avrei potuto fare a meno.

Ripensai ai mesi precedenti, quando Finn aveva colmato il vuoto nel mio cuore lasciato dalla partenza di Jesse. Era stato un periodo felice, ma fu colpa mia se ci lasciammo. La mia gelosia ossessiva e il mio tradimento con Puck erano stati troppo per lui. Potevo biasimarlo se aveva scelto di tornare con Quinn?
Eppure rividi nella mia mente la scena della settimana prima, quando aveva cantato quella canzone.

Is he everything you wanted in a man?” mi aveva chiesto. Ma non sapevo dare una risposta sincera a quella domanda. Jesse mi aveva tradito in passato, ma si era dimostrato sincero ed era tornato solo per me, senza averne nessun tornaconto personale. Ma tutto questo poteva bastare a cancellare tutti i momenti felici trascorsi con Finn per ricominciare davvero la mia storia con lui? O sarebbe stata solo una menzogna?

I piedi pulsavano dolorosamente. Maledette vesciche e maledette scarpe nuove di Quinn. Mi fermai qualche secondo e provai a sfilare piano le scarpe dai miei piedi. Jesse guardò i miei poveri piedi e disse semplicemente: “Dai, sfilati le scarpe. Ti porto io.”

No Jesse, ce la faccio.” Ma non era vero, e lui lo sapeva. Mi sfilò piano le scarpe e me le porse, schivando abilmente il mio sguardo. Si accovacciò poi di fronte a me, invitandomi a salirgli sulla schiena.

Dai, sono troppo pesante per te.” dissi io, imbarazzata. Finn o Puck non avrebbero avuto problemi nel portarmi in braccio, ma lui era decisamente più mingherlino rispetto a loro due.

Non puoi continuare a camminare in quelle condizioni. E io non voglio disturbare Sam. Quindi monta in spalla.” Valeva la pena discuterne? Con un leggero mugolio di disapprovazione, mi arrampicai sulla sua schiena stringendo forte le scarpe tra le mani. Lui afferrò le mie gambe con decisione e io mi ritrovai a piedi penzoloni, con il vento freddo che dava un minimo di sollievo ai miei piedi martoriati.

Non metterò mai più scarpe che non siano le mie. Soprattutto se sono quelle di una ragazza con i piedi da fatina come Quinn.” dissi io, tentando di alleggerire l'atmosfera, ma Jesse non rispose. Camminava piano, quasi a voler prolungare ancora un po' il tempo da trascorrere insieme da soli.

Ok, hai ragione. Non ce la faccio.” disse lui ridendo, sdraiandosi su un prato a un paio di isolati da casa di Quinn. “Hai mangiato tanto in questi mesi, eh Rachel?” mi chiese, mentre scendevo dalle sue spalle e mi accomodavo sull'erba umida.

Sei un cafone! ” dissi io, tirandogli un leggero buffetto dietro il collo. Lui si voltò all'improvviso, ipnotizzandomi con i suoi occhi.

Io non sono un cafone.” mi disse dolcemente, avvicinandosi piano a me. “Vero?”

Sì che lo sei.” dissi io con voce flebile. “Sei un rozzo troglodita.”

Io non sono un troglodita. So coniugare tutti i tempi verbali e conosco a memoria quasi tutti i sonetti di Shakespeare.

When my love swears that she is made of truth
I do believe her, though I know she lies,
That she might think me some untutor'd youth,
Unlearned in the world's false subtleties.” *

Rimasi in silenzio mentre recitava quei versi, senza staccare nemmeno per un istante il suo sguardo dal mio.

“Io non voglio che tu sia un bambino. E poi so bene che tu sei abituato a tutte le menzogne del mondo.”

Rachel, questa è la vita vera. La vita vera è adesso, nell'umido dell'erba, nel fruscio delle foglie. E' nel suono della tua voce, è nel suono della mia. E' nel profumo che porti, nei capelli che ti sfiorano la guancia. Questa è la vita reale, Rachel. Non quella delle poesie di Shakespeare, né quella delle canzoni. E' quella che vivi e senti direttamente sulla tua pelle, nella tua anima e nel tuo spirito.”

Non riesco a capire dove vuoi arrivare.” dissi io. Lui sospirò appena.

La vita vera è quella che ti fa sentire viva, Rachel. Non puoi continuare a vivere nei ricordi, nei rimpianti del passato. Non puoi vivere continuando a chiederti cosa sarebbe accaduto.” mi disse, deciso. “Adesso siamo io e te qui, adesso. Io vorrei capire cosa provi per me, perché questa tua indecisione mi sta uccidendo, Rachel. ”

▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬

Rimasi a guardarla in silenzio, dopo aver pronunciato le parole più difficili che avessi mai detto in vita mia. Avevo fatto tutto quello che potevo, adesso stava a lei capire cosa fare.

Io ho avuto dei forti sentimenti per Finn. L'ho amato davvero molto, è stato il primo a farmi sentire così. Però... ”
“Però?” la incalzai io, mentre sentivo la stretta al mio cuore farsi sempre più forte e dolorosa.
“Hai ragione tu, non si può vivere nel passato. E io non voglio entrare a far parte dell'harem del sultano Hudson. Voglio una persona che sappia rispettarmi e che mi ami per quello che sono.”

Non ho amato nessuna come amo te. Amo più i tuoi difetti che i tuoi pregi, perché sono i difetti a fare di te la persona che sei. Ho sacrificato qualunque cosa per te, Rachel, e continuerò a farlo se tu me lo chiederai. Io voglio solo che tu dimentichi Finn e che decida di stare insieme a me. Questo mi renderebbe la persona più felice del mondo.”
Rachel si avvicinò a me e mi baciò piano su una guancia. Sentii il calore delle sue labbra in un modo nuovo, diverso, come se prima di allora non fosse mai stata del tutto mia. La strinsi forte a me.
Tutto in quel momento mi sembrava perfetto, come se finalmente io e Rachel fossimo diventati indivisibili. Ma non sapevo quanto mi sbagliassi.

Continua...

▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬

*

*Sonetto 138 – traduzione
Quando il mio amore mi giura che lei è fatta di verità
io le credo davvero, sebbene io sappia che lei sta mentendo,
così lei può vedere in me un bambino senza guida,
che non ha ancora imparato come vada davvero il mondo.


Ta-dan! 5 pagine di capitolo, sono fiera di me stessa! :')
Il sonetto che Jesse declama a Rachel è il 138, che però ho "tagliato a metà" visto che i versi importanti erano questi primi 4, che trovate tradotti qui su. In questo capitolo non ci sono canzoni, assurdo a dirsi per una song-fic, perchè ho voluto concentrarmi essenzialmente sulle relazioni tra i vari personaggi.
Leggero OOC Faberry, lo so. Ma queste due ragazze insieme mi fanno impazzire, e poi anche Quinn merita un piccolo happy ending (RIB, vi odio!).
Per la cronaca: Rachel alla fine sceglie il vestito blu. So che non ve ne frega una mazza, ma non potevo lasciarvi con questo dubbio amletico (sempre per restare in ambito Shakespeariano!).
Un grazie infinito a tutti i fan di questa FF, che con il primo capitolo è arrivata a 500 visualizzazioni. Quando ho iniziato non l'avrei mai nemmeno immaginato, quindi grazie a tutti!
Come al solito, commenti e recensioni sono graditissimi!
Che altro dire? A presto! :)

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: paffywolf