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Autore: Freddy16    05/06/2011    3 recensioni
Un ragazzino era disteso su un pavimento polveroso, i suoi abiti stracciati in più punti erano macchiati di sangue e il viso pallido dimostrava il suo stato di salute, da una finestra polverosa uno spiraglio di luce lo colpì in pieno e i suoi occhi cominciarono a mettere a fuoco la stanza.
[Questa storia ha partercipato al "Mythological Creatures Contest" indetto elelele sul Forum e si è classificata quarta.]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Nickname: Freddy16
Pacchetto scelto: Berretti Rossi
Eventuali elementi facoltativi: Momento della giornata: Alba; Citazione:.un uomo è tanto più
rispettabile quante più sono le cose di cui si vergogna.
Genere: Introspettivo
Avvertimenti: One-shot
Eventuali NDA: La storia è stata scritta senza idee, amo i malandrini e la vecchia generazione, ma Remus proprio non è il mio forte, sarà che non mi piace descriverlo come un uomo che si vergogna o un uomo che ha perso e continuerà a perdere tutto. So che a te non te ne frega nulla ma dovevo pur scrivere qualcosa XD 

 
 
 
La fine di un altro giorno

 
 
 
 
C’è un momento della giornata in cui tutto sembra fermo, immobile, in cui le preoccupazioni svaniscono, lo stress è inesistente e per un attimo, un attimo soltanto la vita ci sembra più bella.
 
È quando il sole sta per sorgere e un nuovo giorno sta per iniziare, ed è lo stesso momento che fa cantare i galli, muovere i girasoli e risveglia uomini che addormentati all’aperto non sono rientrati a casa la notte precedente.
 
Un ragazzino era disteso su un pavimento polveroso, i suoi abiti stracciati in più punti erano macchiati di sangue e il viso pallido dimostrava il suo stato di salute, da una finestra polverosa uno spiraglio di luce lo colpì in pieno e i suoi occhi cominciarono a mettere a fuoco la stanza.
 
Remus Lupin si guardò intorno e sorrise, era l’alba e lui amava quel momento, poiché, anche se per molti rappresentava l’inizio, per lui era la fine, la fine di una notte d’inferno, il tramonto di una luna pericolosa, il culmine di un mese di paura.
 
Provò a mettersi in piedi, ma un lungo taglio alla gamba non gli permetteva di reggersi. Strinse i denti sperando che il dolore passasse e poi osservò il suo corpo, aveva altri graffi sparsi un po’ ovunque. Il suo primo istinto sarebbe stato quello di chiedere aiuto, ma chi mai avrebbe potuto salvarlo da se stesso? Nessuno poteva fare nulla per aiutarlo, nessuno poteva difenderlo dalla bestia che aveva in corpo, neanche lui.
 
E ancora una volta si chiese cosa diavolo ci faceva a Hogwarts per quale motivo non aveva deciso di vivere tra i mostri come lui, perché aveva avvicinato degli amici a cui aveva mentito, perché stava provando a farsi una vita, pur sapendo che non ci sarebbe mai riuscito.
 
Lui e sua madre stavano festeggiando il suo compleanno, undici anni finalmente, festeggiavano con una mini torta che la madre aveva faticato parecchio a comprare. Non c’erano regali, non c’erano invitati, non c’erano aspettative o speranze eppure quella sera qualcosa accadde.
Un uomo dalla lunga barba bianca si presentò alla porta della loro casa per festeggiare il compleanno con loro e per portare un regalo davvero inaspettato.
 
Si chiese come mai dopo ogni luna piena i ricordi di quella notte gli riaffiorassero alla mente, Silente, le frasi che gli aveva detto.
 
“Signore… professore, a me piacerebbe venire nella sua scuola, l’ho sempre desiderato, ma io sono un mostro, nessuno mi ascolterà mai, nessuno vorrà mai essere mio amico. Io sono un mostro nessuno dovrebbe dimenticarselo!”
 
“Sai Remus tu ti guardi e vedi un mostro, io ti guardo e vedo un bambino spaventato, che ha avuto un brutto regalo dalla vita, ma che sono certo saprà andare avanti. Tu vedi una bestia, io vedo uno studente, un futuro grande mago.”
 
“E se tutti mi prendessero in giro, se avessero paura di me?”
 
“Remus non dobbiamo dirlo a nessuno e poi ricordati questo: un uomo è tanto più
rispettabile quante più sono le cose di cui si vergogna
. Ti aspetto il primo settembre.”.

 
Mentre l’alba pian piano volgeva al termine e il sole era alto in cielo, Remus Lupin come ogni mattina, dopo una notte di luna piena, con le lacrime agli occhi e il pensiero fisso a Silente, si alzò in piedi pronto a dirigersi verso il castello e a dimostrare a tutti quanto valesse.     

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Qui c’è il giudizio di elelele che ringrazio ancora una volta:
 
 
IV classificata: La fine di un altro giorno di Freddy16

Grammatica e ortografia: 9/10
per quanto riguarda la grammatica ho riscontrato pochi errori. Quattro virgole non inserite e tre verbi coniugati all'indicativo quando era meglio utilizzare il congiuntivo in questo periodo: “E ancora una volta si chiese cosa diavolo ci facesse a Hogwarts, per quale motivo non aveva deciso di vivere tra i mostri come lui, perché aveva avvicinato degli amici a cui aveva mentito, perché stava provando a farsi una vita, pur sapendo che non ci sarebbe mai riuscito.” Dopo il verbo chiedere hai usato nel primo caso il congiuntivo, negli altri l'indicativo. Per il resto una grammatica impeccabile.
Stile e Lessico: 10/10
Stile e lessico perfetti per la storia, uno stile semplice, ma molto bello e la presenza di un lessico molto evocativo. I miei complimenti.
Originalità: 8.5/10
C'è la presenza di una trama ben strutturata con la presenza di flashback e ambientazioni contemporanee. Il tema della licantropia di Remus e la sua opinione in materia sono degli elementi molto diffusi nelle storie, però fanno parte della caratterizzazione del personaggio. Originale è la visione dell'alba, così come l'intervento di Silente.
IC: 10/10
Niente da dire. È Remus, con i suoi dubbi, la sua condizione, il suo sentirsi inadeguato, così come il finale in cui ritrova il suo coraggio e la voglia di vivere.
Utilizzo degli elementi facoltativi: 5/5
Davvero molto brava anche qui. L'alba è utilizzata in modo impeccabile, la citazione è parte integrante della storia, non buttata lì, mi è piaciuto molto il suo utilizzo.
Gradimento Personale: 5/5
Inutile dire che la storia mi è piaciuta. Ho sempre apprezzato il personaggio di Remus, penso sia il migliore fra i Malandrini, e tu sei riuscita a farmelo apprezzare ancora di più grazie al tuo stile davvero molto comunicativo. Ti faccio i miei più sinceri complimenti.
Totale: 47.5/50
   
 
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