Salve,
popolo di efp <3
Ultimamente sono da queste parti anche troppo
spesso, ve ne sarete – ahivoi! – accorti. Il bello è che più
sono incasinata nella vita reale e più scrivo. E' matematico.
xD
Pubblico per istintività, poi la maggior parte delle volte mi
pento (vedendo i riscontri -.-).
La seguente fan fc doveva essere
una one shot, ma mi sono accorta che è troppo lunga e allora ho
deciso di dividerla in due parti (o forse tre, con gli extra, se li
volete) e farne una mini long u.u.
Sapete, mi sono sentita bene a
scriverla, ci ho passato la notte. Quando non dormo, per vostra
sfortuna, scrivo! =p
Uhm. Personalmente ci sono legata a questa
fan fic, rappresenta un sogno nel cassetto che ho e spero presto di
realizzare: un viaggio di maturità coi miei amici più stretti alla
ricerca di me stessa e di un legame più forte. Perchè questo è la
storia: un viaggio alla ricerca di se stessi.
Cenni autobiografici
a parte (e ce ne è diversi) spero vi lasci un'emozione parla
di Sakura e Sasuke, di Sakura e Naruto, dei Sasuke e il suo doloroso
passato, del team 7. Il mio preferito.
E scusate se sono sempre
qua ad invadervi di storie.... è che sono stata troppo lontana da
efp nei mesi scorsi.
Ragazzuoli, fatemi sapere che ne pensate. E'
importante, troppo importante. Vorrei capire se vale la pena
postare la seconda parte e soprattutto se vale la pena che io
continui a farmi vedere imperterrita sul fandom. Ok? u.u
Un
abbraccio stritolare a voialtri e... buona lettura! :)
Grazie in
anticipo alle anime buone
che mi daranno cenni del loro passaggio ;)
Viaggio
di Maturità
SasuSaku
~
NaruSaku~
Team
7
La
vecchia e cara peugeot scivola veloce lungo l'autostrada, sbattendo
contro il muro di afa e di inquinamento delle dodici in
punto.
Naruto, al volante, canta a squarcia gola “Somebody to
love” dei Queen che stanno dando alla radio e pensa che lui ha già
trovato qualcuno da amare, e questo qualcuno è seduto dietro,
silenzioso ed ha una cesta di capelli di un rosa shock.
Sasuke,
accanto a lui, sta cercando inutilmente di dormire avendo fatto il
turno di guida per buona parte della notte. Sta per chiedere a Sakura
se per caso non vuole venire lei davanti di modo che lui possa
distendersi nei sedili dietro, ma nulla da fare: la ragazza dribbla
con un sorriso convinto.
“Alleluia un autogrill!” esclama
Naruto guardando il cartellone dell'autogrill come fosse la cosa più
bella dell'universo, pur sapendo che la cosa più bella dell'universo
è seduta dietro e si sta sgranchendo le braccia.
“Ci fermiamo a
cena qui?” chiede Sakura, sporgendosi verso i due ragazzi,
appoggiata ai sedili davanti.
Sasuke sente una zaffata di profumo
di shampoo per capelli colpirlo prepotentemente, e poi la mano della
ragazza sulla spalla, un tocco a dir poco bollente.
“Uhm io
farei volentieri anche a meno di mangiare in quel sudiciume di posto”
risponde Sasuke e la mano di Sakura sale lungo il suo collo, gli
accarezza i capelli, ardita.
Così fa lo stesso, Sakura, con
Naruto.
Ed è così piacevole, per loro.
E' così piacevole per
Sasuke che vorrebbe chiederle di non smettere ma lei prontamente
finisce il contatto, torna a ritirarsi nei reparti posteriori.
“Un
panino e via!”
Naruto ha una fame da lupi, sono cinque ore
buone che guida senza una pausa, e in più deve anche andare
urgentemente in bagno. Scendendo dalla macchina si chiede, squadrando
il moro, come faccia ad essere così dannatamente perfetto,
senza occhiaie, volto disteso, vestiti sudati il triplo di
meno.
Naruto è costretto a distogliere lo sguardo per il nervoso
ed un'altra cosa che sembra ammirazione, e anche di più, e si dirige
a grande passo all'entrata dell'autogrill.
Sakura gli va dietro
con qualche istante di ritardo, anch'essa si era persa nel fissare
Sasuke il quale però, a lei, ha concesso un fugace ed assurdo
contatto di labbra.
Lei
fa ancora fatica a credere che quello sia il secondo bacio di Sasuke
nel giro di meno di due giorni e, allo stato attuale delle cose, è
tanto che non le sia venuto un mezzo infarto: lei e Sasuke non stanno
assieme, lui non l'ha mai vista come più di un'amica rompiballe e
quanto a lei...lei lo ha sempre amato, in disparte.
E' da quando
hanno messo piede in quella macchina, il giorno precedente, che
Sasuke si è messo a dare di matto. Che gli esami appena conclusi gli
abbiano dato alla testa?
E' ancora che si tocca le labbra, Sakura,
quando fa capolino nel reparto bar dell'autogrill, dopo aver fatto
dieci minuti buoni di coda al bagno.
Individua Sasuke e Naruto
quasi subito, stanno proprio davanti al bancone, parlano. O meglio,
si squadrano in cagnesco.
Con un leggero sospiro rassegnato Sakura
va a vedere che cosa cavolo sta succedendo.
“Sakura, l'Uchiha
qui presente è ufficialmente un coglione” è la prima cosa che
dice Naruto.
Sakura socchiude gli occhi verdi, Sasuke sa che lei
sarà sempre dalla sua e già si prepara ad una bella sgridata per il
biondo. Il moro sorseggia pacificamente il suo tea alla pesca.
“E
sentiamo, perchè?” si informa Sakura e quasi contemporaneamente
ordina un'acqua tonica ed un panino al prosciutto e formaggio alla
spazientita signora del bar.
“Vuole tornare indietro” risponde
Naruto puntando un dito contro Sasuke.
Sakura schiude le labbra, è
stupita ma non troppo. Se lo aspettava. Dopotutto sono partiti per
una folle idea di Naruto che vuole sempre fare il paladino della
giustizia e che ha preso l'occasione al volo per fare anche un bel
mini viaggio post matura: in poche parole, erano diretti a Los
Angeles dal fratello che Sasuke non vedeva dacchè aveva sette anni.
I due fratelli, dopo aver alloggiato in una casa famiglia causa
problemi familiari, hanno visto le loro strade separarsi: Sasuke è
stato adottato dagli Uchiha, una famiglia benestante, Itachi è
rimasto in collegio fino a maggiore età.
Sasuke ha sempre dato
la colpa a Itachi per non essere venuto a stare con la nuova
famiglia, senza pensare alle assistenti sociali, alle suore, agli
psicologi che hanno preso la decisione che sembrava loro più giusta.
Ha saputo di nuovo di avere un fratello al mondo il Natale
precedente, quando via facebook ha ricevuto una richiesta d'amicizia
da un ragazzo che era uguale spiaccicato a lui.
Sakura ha subito
appoggiato l'idea di Naruto e, sulle prime, pure Sasuke. Pur di
andarsene via per un po' dai genitori assillanti e iper protettivi e
per fare una cosa di nascosto da loro perchè non glielo aveva mica
detto, che andava a trovare suo fratello di sangue. Sanno che si sono
conosciuti indirettamente, lo hanno anche sentito per telefono. Ma
non si è mai parlato di incontro.
Ha
cercato di non pensare al vero perchè di quel viaggio. Ma ora ci
pensa, eccome se ci pensa.
“Spiega meglio, Naruto: ho
semplicemente detto che è inutile” dice l'Uchiha con calma,
rigirando tra le mani il bicchiere ancora fresco.
“E cosa ho
detto io?! Te la stai facendo sotto e vuoi tornare indietro”
Naruto lo squadra malamente, gli occhi che mandano bagliori
divertiti eppure in quelle iridi azzurro mare Sakura ci vede una
profonda tristezza, una grande preoccupazione, pena.
“Modera
i termini” si intromette lei, fissando severamente il biondo,
mentre avrebbe solo voglia di dirgli che andrà come deve andare, che
non possono costringere nessuno, che possono solo provarci.
“E quanto a te...” Sakura fa roteare gli occhi verdissimi alla
volta di Sasuke che vuole proprio sentire da che parte sta, cosa ha
da dirgli e se ha l'ardire di mettersi contro di lui. Pensa che non
ne sarebbe capace.
“Parla” le sibila.
Sakura vorrebbe
abbracciare il ragazzo che ama da cinque lunghi anni, eppure rimane
rigida nella sua posizione, le mani a pugno lungo i fianchi
magri.
“Non ho nessunissima intenzione di tornare a casa
all'asciutto”
mormora
sommessamente e solo alla fine della frase concede a se stessa e agli
altri un sorriso che sa di dolcezza, mentre i muscoli del volto le si
rilassano e ritorna luminosa. Sa che alla fine, se quel viaggio
continuerà, qualcosa di buono ne verrà fuori. In tutti i
sensi.
Naruto non ha da ridire alcunchè, è soddisfatto eccome e
non può fare a meno di osservare la ragazza, compiaciuto, e quasi la
stringerebbe a sé se lì non ci fosse anche Sasuke.
Sasuke sente
le labbra tremare leggermente, contrarsi, ed ecco che un mezzo
sorriso gliele
increspa. Pensa che quella donna potrebbe anche far esplodere il
mondo, dovesse tornare a casa – all'asciutto – e pensa anche che
ha fatto un'enorme cazzata ad imbarcarsi con quei
due in un viaggio così assurdo.
“Ah, guidi ancora tu, sia
chiaro”
Sasuke si volta verso Naruto, un cipiglio
imperativo.
“Ma cosa?! NO!” urla il biondo, cercando la
collaborazione della ragazza che però, stavolta, si tira in disparte
a mangiare il suo panino e a bere la sua acqua tonica, lo stomaco in
subbuglio.
“Nessuna obiezione. Ho sonno. Devo dormire”
Sasuke
paga la propria ordinazione e se ne esce senza aspettare i due
compagni di viaggio, avendo lui le chiavi in tasca avrebbe
l'opportunità di prendere la macchina e lasciarli lì in una
sperduta parte dell'America, a farsi i fatti loro, invece non lo fa
maledicendosi mentalmente. Sale in macchina e accende la radio: danno
“The scientist”, la sua canzone preferita, e appena si adagia sul
sedile si addormenta senza nemmeno avere il tempo di dirsi che sì, è
fregato. Proprio fregato.
"La
vita è un'autostrada a senso unico di marcia, impossibile invertire
né tornare indietro folle sarebbe accelerare."
[Anonimo]
Piove.
I tergicristalli si muovono come impazziti sul parabrezza, fa fatica
a vedere davanti a sé, Naruto.
Dalla radio a basso volume
proviene una canzone triste della notte, di quelle che conoscono solo
pochi eletti ma che mettono malinconia a qualsiasi ascoltatore con un
minimo di animo; dalla sinistra del conducente proviene il respiro
calmo e regolare di Sasuke che dorme da due ore buone, la bocca
schiusa, la testa inchinata sulla spalla; da dietro proviene il
respiro veloce di Sakura che non dorme, sta smanettando col cellulare
da un tempo infinito – è Ino che mezza sbronza la sera prima è
finita a letta con Kiba, e ora non sa come spiegarsi con Shikamaru -
.
Naruto vorrebbe scambiare due chiacchiere con la sua amica,
davvero, avrebbe così tante cose da dirle e poi vorrebbe
approfittare dell'incoscienza di Sasuke e ripeterle che la ama; ma
non esprime alcunchè, in vero non ci riesce: la musica e l'andatura
calma della macchina lo cullano, la pioggia si è calmata, il respiro
del moro è troppo rilassante. Pensa, Naruto, che solo quando dorme
il moro è rilassante. Sorride.
“Fermiamoci” la voce di Sakura
lo risveglia dal torpore bruscamente, vorrebbe guardarla dallo
specchietto ma è buio, rimane a fissare davanti a sé, intento a
scansare un deficiente in moto.
“Bè? Perchè?” bsibiglia,
accertandosi di non aver svegliato Sasuke con una manovra brusca, ma
questi dorme, eccome se dorme.
“Dormiamo, Naru, lo so che sei
stanco” spiega Sakura che in realtà è stanca morta lei e vorrebbe
fermarsi un attimo, in corsa non riesce a pensare è come se i
pensieri e la lucidità sfuggissero con la velocità; inoltre è
meglio far riposare per bene l'Uchiha. Lo aspettano dei giorni di
fuoco.
Naruto non fa altre domande, svolta al prossimo autogrill,
trova un parcheggio appartato e spegne la macchina.
“Contenta,
adesso, piccola?” domanda girandosi ad osservare la ragazza con gli
occhi che brillano nella notte. Sente il suo profumo, starebbe un
attimo adesso ad intrufolarsi nei sedili dietro e prenderla a sé,
toccarla, baciarla, aspettare che lei si lasci andare.
“Grazie”
mormora Sakura che fa scattare in aria una mano e fa quel gesto che
le è consono, scompiglia i selvaggi capelli del suo amico, senza
sapere bene il perchè. Le piace quel tocco.
Naruto gode, ma si
allontana. Non vuole che le cose finiscano come vorrebbe lui e non
vorrebbe lei, non vuole insistere né farsi del male, per quella
sera.
“Buona notte, Sakura”
Appoggia
la testa al duro schienale, non spegne la radio dalla quale proviene
“Stay” degli Hurts.. Serata felice, insomma. Si addormenta col
profumo di shampoo che invade la vettura, non prima di aver sentito
un “Ti viglio bene” pronunciato quasi senza voce dalla donna. O
forse è solo un sogno? Naruto non lo sa, ma gli piace.
Apre
la portiera Dio solo sa con quanta calma e delicatezza per non
svegliare “i cani che dormono” e sgattaiola fuori dalla vettura.
Per poco non cade a terra tanto le gambe sono indolenzite.
Si
resetta un po' i vestiti, e cerca nelle tasche il pacchetto di camel
senza filtro. Ha proprio voglia di una bella sigaretta, è più di
tutta una notte che non ne fuma una.
Mentre aspira la prima
boccata lo sguardo gli cade sul finestrino posteriore della vettura,
dietro il quale si vede in bella mostra una Sakura dormiente,
completamente abbandonata al sedile, i lunghi capelli rosa che
sembrano avere vita propria sparsi sulle spalle, sul volto, sul petto
acerbo, sullo schienale, elettrici.
Chissà perchè vederla così
stranamente disordinata e selvaggia, lei che è sempre così ordinata
e precisa, gli fa salire in corpo un velo di eccitazione. Ha le
labbra schiuse, Sakura, e secche.
Senza neanche accorgersene
Sasuke si è avvicinato al finestrino, si è chinato. Si ritrova
imbambolato a fissare quelle labbra, boccata dopo boccata e quando ha
finito la sigaretta è ancora lì, ad osservarla.
Si domanda,
Sasuke, del perchè anche lei abbia accettato di imbarcarsi in quel
viaggio, eppure sa la risposta. Gli fa venire la vertigine, la
risposta. Sa di amore.
Amore. Sasuke ha conosciuto l'amore
all'età di sette anni, un amore però diverso, di una nuova madre e
di un nuovo padre.
Una volta conobbe anche l'amore fraterno, ma tale amore fu interrotto
bruscamente un giorno che Itachi e lui furono sbattuti in una casa
famiglia. Lì dentro avrà visto il fratellone si e no tre volte in
un anno e mezzo.
A pensare che si sta dirigendo vicino ai luoghi
in cui stava da piccolo con altri dieci bambini come lui gli fa
venire il capogiro. Non ne ha voglia, non ha senso.
Sakura ha
aperto i grandi occhi verdi, lo sta osservando.
Sasuke se ne
accorge solo in quel momento, tanto era perso in se stesso, e sente
un calore bruciargli le guance perchè se
ne sta ancora chinato sul finestrino, la sigaretta ridotta ad un
mozzicone piccolissimo tra le dita.
“Ciao,
Sas'ke”
legge il labiale di lei, lei che cosa fa poi? Sorride.
Ecco, un
sorriso luminoso di prima mattina.
Sasuke fa una smorfia; Sakura
si chiede da quanto tempo fosse osservata, arrossisce e si tira su.
Il moro non sa mai cosa fare quando uno gli sorride
gratuitamente, soprattutto quando lei gli sorride così.
Non
ha nulla da dare in cambio.
Sono cinque anni che Sakura lo
accoglie ogni mattina con quel sorriso, ogni santo giorno scolastico.
Se ne è accorto soltanto tre anni dopo, del fatto che gli procurava
fastidio,
un
sorriso del genere. Se ne è accorto solamente quattro anni dopo di
non poterne fare vitalmente
a
meno, di quel sorriso incondizionato.
Sakura apre la portiera, per
poco non gliela sbatte addosso.
“Svegliati per bene va', che non
sei ancora in grado di intendere e di volere”
Sasuke la sente
scusarsi, la vede cercare di resettarsi i capelli che stanno un po'
per aria, di tirare giù il vestito che le si era piegato lasciando
libere le gambe sode quasi completamente.
L'occhio di Sasuke cade
proprio lì, su quelle gambe e poi più su, su quei fianchi appena
pronunciati.
Tendenzialmente molto femminile, lei, nonostante non
lo sappia e curi il minimo indispensabile l'aspetto fisico.
Non
che lei sia una bellezza classica, anzi. Sasuke pensa sia più un
“tipo”, probabilmente non glielo dirà mai. E' già tanto che
diversi mesi addietro abbia detto a se stesso che quella ragazzina
non gli è indifferente.
Sakura si accorge, dello sguardo intenso
di lui e dio, se le piace. Vorrebbe una vita intera da spendere sotto
lo sguardo di quel ragazzo.
Stanno a guardarsi per un bel pezzo,
ora negli occhi.
“Decisamente
non sei ancora in grado di intendere e di volere...”
E' un
attimo.
Sasuke la prende per un polso, la avvicina a sé. Legge la
sorpresa e il
desiderio
nei suoi occhi speranza. Le prende il mento col pollice e l'indice,
avvicina le proprie labbra alle sue.
E' un attimo.
La bacia,
Sasuke, e vuole subito di più. Sakura lo lascia entrare nella
propria bocca con la lingua, le braccia scattano attorno alla vita
del ragazzo.
Non sa ben cosa significhi tutto ciò, perchè, come,
cosa e non vuole nemmeno pensarci, al momento.
Percepisce la mano
di lui intrufolarsi sotto al vestito, accarezzarle una coscia, come
se fosse successo sempre, come se fossero sempre stati così
avvinghiati.
Lo sente suo,
succede
così raramente con un tipo distaccato come l'Uchiha. E' come se egli
si stesse lasciando capire,
aiutare, la stesse facendo entrare nel suo mondo.
E' un
attimo.
Una portiera sbattuta ed un'imprecazione la tolgono dalla
morsa estasiante di Sasuke, si allontana lei stessa.
“Naruto...”
Gli
occhi del suo migliore amico non sono mai stati così vividi.
E'
un attimo e la realtà dura e densa piomba su tutti loro, cattiva.
Naruto
alza la radio a pieno volume e l'acuta voce di Mika grida “We are
young” cozza contro l'atmosfera testa all'interno della vettura,
contro i volti giovani dall'espressione troppo matura.
Naruto
sente la rabbia salirgli dentro, invaderlo e allora inghiotte a
vuoto, si sgranchisce le mani.
Ha ancora tutta la scena davanti
agli occhi e a pensarci si eccita pure, il modo in cui Sasuke
stringeva a sé quel corpo e il modo in cui Sakura vi si abbandonava
lo fanno proprio eccitare. Ancora un po' e passavano ai preliminari
veri e propri.
Non ce la fa, non riesce a stare in uno spazio
così stretto con quei due peccatori,
sta per scoppiare e allora fa quello che ha imparato a fare ogni
volta che la rabbia lo prende: fuggire.
Corrono su strade
secondarie, costeggiano il mare, da un'ora buona hanno lasciato
l'autostrada.
Così Naruto può fermare bruscamente la macchina,
uscire dalla vettura e cominciare a camminare e camminare, da solo,
verso chissà dove. Ad un certo punto si ritrova a correre, corre
fino a che non ha più fiato. Ha percorso un chilometro, sempre
dritto.
Quando è sicuro di essere abbastanza lontano si lascia
cadere al margine della strada, ansimante, e pur non volendolo sente
che le lacrime gli bagnano le guance, cadono sul prato e
l'asfalto.
Piange, non può fare niente.
Si aspettava tutto, sa
bene che Sasuke è interessato a Sakura e sa bene che quest'ultima
ama Sasuke; ma proprio sotto ai suoi occhi no, non se lo sarebbe mai
aspettato.
Ha voglia di concluderla lì, sarebbe disposto anche a
tornare a casa anche in autostop, se necessario.
Sakura
si sta torturando le mani, sta attendendo che Sasuke parli ma questi
non ha nessuna intenzione di dire alcunchè, fissa inespressivo
davanti a sé e sembra calmo.
Sakura esce dalla macchina,
un'ondata di caldo sale dall'asfalto e la fa sussultare. Sente che le
mancano le forze, non hanno nemmeno fatto colazione.
Due ore prima
Naruto è salito in macchina chiudendosi in un pesante silenzio e ha
cominciato a sfrecciare a 150 km all'ora fino a che ha voluto. Sakura
ha avuto seriamente paura di schiantarsi. Poi Naruto ha frenato
violentemente, ha sbattuto la portiera e se ne è andato.
Non ha
avuto nemmeno il coraggio, lei, di chiamarlo per nome.
E' tutto
così ovvio
che si chiede del perchè sia venuto fuori quel putiferio: è ovvio
che lei ama
Sasuke, è ovvio che Naruto è geloso. L'unica cosa non è ovvia sono
le intenzioni di Sasuke, ecco la vera causa di quell'inferno. E sì
che prima, Sakura, ha toccato il cielo con un dito.
Sasuke non
scende, rimane immobile. Non si sente in colpa e pensa che Naruto è
un bambino, uno stupido, un coglione che non riesce a prendere atto
della realtà delle cose.
Pensa anche che non doveva, lui,
prendere Sakura a quel modo. Avrebbe dovuto trattenersi, fare finta
di niente; non per amor di Naruto, ma perchè già quel viaggio è
complicato di suo - visto che lo porterà dritto dritto da un
fratello che non vede da dodici anni -non ha proprio bisogno di avere
ulteriori complicazioni.
Gli è passata anche quel minimo di
voglia di continuare quel viaggio, ora è solo questione di mettersi
al posto del conducente, accendere la macchina e partire. Lasciare lì
quella donna insistente e innamorata che gli procura solo casini,
lasciare lì quello stupido di Naruto, a corrodersi nella
gelosia.
Non lo fa, Sasuke. Finalmente scende dalla
macchina.
Sakura lo vede, lo guarda con occhi scoccolati; lui la
supera, cammina lentamente, avanza, avanza, avanza fino a che diventa
una immagine lontana.
E' rimasta sola.
Può piangere,
finalmente.
Non si sente in colpa, vorrebbe solo che tutto fosse
un po' più facile.
Avere due vite. Una per farsi amare da Naruto
e amarlo ingenuamente. L'altra per viversi Sasuke in tutte le maniere
possibili.
CONTINUA
[…]
(se volete =p)