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Autore: terrastoria    05/06/2011    5 recensioni
[SasuSaku]
Los Angeles è caotica, è inebriante, è trafficata.
Sono imbottigliati nel traffico di mezzogiorno da quaranta minuti.
Naruto impreca ogni due per tre, Sakura continua a dirgli di stare calmo sortendo l'effetto contrario, Sasuke non fa altro che cambiare stazione della radio.
“Sentite, vi va se andiamo in spiaggia?” esordisce tutto d'un tratto Naruto, che oramai guida a torso nudo, tutto sudato.
“Cosa? Adesso che siamo arrivati a Los Anglese!” esclama Sakura prontamente e guarda fuori dal finestrino, laggiù, alla sua destra, si intravede la linea blu del mare.
“Non abbiamo mai fatto una pausa da nessuna parte, a parte per quel piccolo...ehm disguido. Possiamo anche permetterci di farci un tuffo! Cavoli, siamo a Los Angeles!”
Naruto non sta più nella pelle, i suoi occhi individuano il cartello “beach” piazzato a pochi metri più in là, ad uno svincolo.
Ora o mai più, pensa, e senza chiedere ulteriori conferme fa di testa sua: gira bruscamente a sinistra e si tuffa verso il mare immenso.
[...]
Un viaggio di maturità, un viaggio alla ricerca di se stessi.
SasuSaku, cenni NaruSaku, Team 7.
Storia in due capitoli.
Buona lettura. Spero vi piaccia!
terrastoria
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Salve, popolo di efp <3
Ultimamente sono da queste parti anche troppo spesso, ve ne sarete – ahivoi! – accorti. Il bello è che più sono incasinata nella vita reale e più scrivo. E' matematico. xD
Pubblico per istintività, poi la maggior parte delle volte mi pento (vedendo i riscontri -.-).
La seguente fan fc doveva essere una one shot, ma mi sono accorta che è troppo lunga e allora ho deciso di dividerla in due parti (o forse tre, con gli extra, se li volete) e farne una mini long u.u.
Sapete, mi sono sentita bene a scriverla, ci ho passato la notte. Quando non dormo, per vostra sfortuna, scrivo! =p
Uhm. Personalmente ci sono legata a questa fan fic, rappresenta un sogno nel cassetto che ho e spero presto di realizzare: un viaggio di maturità coi miei amici più stretti alla ricerca di me stessa e di un legame più forte. Perchè questo è la storia: un viaggio alla ricerca di se stessi.
Cenni autobiografici a parte (e ce ne è diversi) spero vi lasci un'emozione parla di Sakura e Sasuke, di Sakura e Naruto, dei Sasuke e il suo doloroso passato, del team 7. Il mio preferito.
E scusate se sono sempre qua ad invadervi di storie.... è che sono stata troppo lontana da efp nei mesi scorsi.
Ragazzuoli, fatemi sapere che ne pensate. E' importante, troppo importante. Vorrei capire se vale la pena postare la seconda parte e soprattutto se vale la pena che io continui a farmi vedere imperterrita sul fandom. Ok? u.u
Un abbraccio stritolare a voialtri e... buona lettura! :)
Grazie in anticipo alle anime buone che mi daranno cenni del loro passaggio ;)


Viaggio di Maturità

SasuSaku ~ NaruSaku~ Team 7



La vecchia e cara peugeot scivola veloce lungo l'autostrada, sbattendo contro il muro di afa e di inquinamento delle dodici in punto.
Naruto, al volante, canta a squarcia gola “Somebody to love” dei Queen che stanno dando alla radio e pensa che lui ha già trovato qualcuno da amare, e questo qualcuno è seduto dietro, silenzioso ed ha una cesta di capelli di un rosa shock.
Sasuke, accanto a lui, sta cercando inutilmente di dormire avendo fatto il turno di guida per buona parte della notte. Sta per chiedere a Sakura se per caso non vuole venire lei davanti di modo che lui possa distendersi nei sedili dietro, ma nulla da fare: la ragazza dribbla con un sorriso convinto.
“Alleluia un autogrill!” esclama Naruto guardando il cartellone dell'autogrill come fosse la cosa più bella dell'universo, pur sapendo che la cosa più bella dell'universo è seduta dietro e si sta sgranchendo le braccia.
“Ci fermiamo a cena qui?” chiede Sakura, sporgendosi verso i due ragazzi, appoggiata ai sedili davanti.
Sasuke sente una zaffata di profumo di shampoo per capelli colpirlo prepotentemente, e poi la mano della ragazza sulla spalla, un tocco a dir poco bollente.
“Uhm io farei volentieri anche a meno di mangiare in quel sudiciume di posto” risponde Sasuke e la mano di Sakura sale lungo il suo collo, gli accarezza i capelli, ardita.
Così fa lo stesso, Sakura, con Naruto.
Ed è così piacevole, per loro.
E' così piacevole per Sasuke che vorrebbe chiederle di non smettere ma lei prontamente finisce il contatto, torna a ritirarsi nei reparti posteriori.
“Un panino e via!”
Naruto ha una fame da lupi, sono cinque ore buone che guida senza una pausa, e in più deve anche andare urgentemente in bagno. Scendendo dalla macchina si chiede, squadrando il moro, come faccia ad essere così dannatamente
perfetto, senza occhiaie, volto disteso, vestiti sudati il triplo di meno.
Naruto è costretto a distogliere lo sguardo per il nervoso ed un'altra cosa che sembra ammirazione, e anche di più, e si dirige a grande passo all'entrata dell'autogrill.
Sakura gli va dietro con qualche istante di ritardo, anch'essa si era persa nel fissare Sasuke il quale però, a lei, ha concesso un fugace ed assurdo contatto di labbra.
Lei fa ancora fatica a credere che quello sia il secondo bacio di Sasuke nel giro di meno di due giorni e, allo stato attuale delle cose, è tanto che non le sia venuto un mezzo infarto: lei e Sasuke non stanno assieme, lui non l'ha mai vista come più di un'amica rompiballe e quanto a lei...lei lo ha sempre amato, in disparte.
E' da quando hanno messo piede in quella macchina, il giorno precedente, che Sasuke si è messo a dare di matto. Che gli esami appena conclusi gli abbiano dato alla testa?
E' ancora che si tocca le labbra, Sakura, quando fa capolino nel reparto bar dell'autogrill, dopo aver fatto dieci minuti buoni di coda al bagno.
Individua Sasuke e Naruto quasi subito, stanno proprio davanti al bancone, parlano. O meglio, si squadrano in cagnesco.
Con un leggero sospiro rassegnato Sakura va a vedere che cosa cavolo sta succedendo.
“Sakura, l'Uchiha qui presente è ufficialmente un coglione” è la prima cosa che dice Naruto.
Sakura socchiude gli occhi verdi, Sasuke sa che lei sarà sempre dalla sua e già si prepara ad una bella sgridata per il biondo. Il moro sorseggia pacificamente il suo tea alla pesca.
“E sentiamo, perchè?” si informa Sakura e quasi contemporaneamente ordina un'acqua tonica ed un panino al prosciutto e formaggio alla spazientita signora del bar.
“Vuole tornare indietro” risponde Naruto puntando un dito contro Sasuke.
Sakura schiude le labbra, è stupita ma non troppo. Se lo aspettava. Dopotutto sono partiti per una folle idea di Naruto che vuole sempre fare il paladino della giustizia e che ha preso l'occasione al volo per fare anche un bel mini viaggio post matura: in poche parole, erano diretti a Los Angeles dal fratello che Sasuke non vedeva dacchè aveva sette anni.
I due fratelli, dopo aver alloggiato in una casa famiglia causa problemi familiari, hanno visto le loro strade separarsi: Sasuke è stato adottato dagli Uchiha, una famiglia benestante, Itachi è rimasto in collegio fino a maggiore età.
Sasuke ha sempre dato la colpa a Itachi per non essere venuto a stare con la nuova famiglia, senza pensare alle assistenti sociali, alle suore, agli psicologi che hanno preso la decisione che sembrava loro più
giusta. Ha saputo di nuovo di avere un fratello al mondo il Natale precedente, quando via facebook ha ricevuto una richiesta d'amicizia da un ragazzo che era uguale spiaccicato a lui.
Sakura ha subito appoggiato l'idea di Naruto e, sulle prime, pure Sasuke. Pur di andarsene via per un po' dai genitori assillanti e iper protettivi e per fare una cosa di nascosto da loro perchè non glielo aveva mica detto, che andava a trovare suo fratello di sangue. Sanno che si sono conosciuti indirettamente, lo hanno anche sentito per telefono. Ma non si è mai parlato di
incontro. Ha cercato di non pensare al vero perchè di quel viaggio. Ma ora ci pensa, eccome se ci pensa.
“Spiega meglio, Naruto: ho semplicemente detto che è inutile” dice l'Uchiha con calma, rigirando tra le mani il bicchiere ancora fresco.
“E cosa ho detto io?! Te la stai facendo sotto e vuoi tornare indietro”
Naruto lo squadra malamente, gli occhi che mandano bagliori divertiti eppure in quelle iridi azzurro mare Sakura ci vede una profonda tristezza, una grande preoccupazione,
pena.
“Modera i termini” si intromette lei, fissando severamente il biondo, mentre avrebbe solo voglia di dirgli che andrà come deve andare, che non possono costringere nessuno, che possono solo provarci. “E quanto a te...” Sakura fa roteare gli occhi verdissimi alla volta di Sasuke che vuole proprio sentire da che parte sta, cosa ha da dirgli e se ha l'ardire di mettersi contro di lui. Pensa che non ne sarebbe capace.
“Parla” le sibila.
Sakura vorrebbe abbracciare il ragazzo che ama da cinque lunghi anni, eppure rimane rigida nella sua posizione, le mani a pugno lungo i fianchi magri.
“Non ho nessunissima intenzione di tornare a casa
all'asciutto” mormora sommessamente e solo alla fine della frase concede a se stessa e agli altri un sorriso che sa di dolcezza, mentre i muscoli del volto le si rilassano e ritorna luminosa. Sa che alla fine, se quel viaggio continuerà, qualcosa di buono ne verrà fuori. In tutti i sensi.
Naruto non ha da ridire alcunchè, è soddisfatto eccome e non può fare a meno di osservare la ragazza, compiaciuto, e quasi la stringerebbe a sé se lì non ci fosse anche Sasuke.
Sasuke sente le labbra tremare leggermente, contrarsi, ed ecco che un mezzo sorriso
gliele increspa. Pensa che quella donna potrebbe anche far esplodere il mondo, dovesse tornare a casa – all'asciutto – e pensa anche che ha fatto un'enorme cazzata ad imbarcarsi con quei due in un viaggio così assurdo.
“Ah, guidi ancora tu, sia chiaro”
Sasuke si volta verso Naruto, un cipiglio imperativo.
“Ma cosa?! NO!” urla il biondo, cercando la collaborazione della ragazza che però, stavolta, si tira in disparte a mangiare il suo panino e a bere la sua acqua tonica, lo stomaco in subbuglio.
“Nessuna obiezione. Ho sonno. Devo dormire”
Sasuke paga la propria ordinazione e se ne esce senza aspettare i due compagni di viaggio, avendo lui le chiavi in tasca avrebbe l'opportunità di prendere la macchina e lasciarli lì in una sperduta parte dell'America, a farsi i fatti loro, invece non lo fa maledicendosi mentalmente. Sale in macchina e accende la radio: danno “The scientist”, la sua canzone preferita, e appena si adagia sul sedile si addormenta senza nemmeno avere il tempo di dirsi che sì, è fregato. Proprio fregato.


"La vita è un'autostrada a senso unico di marcia, impossibile invertire né tornare indietro folle sarebbe accelerare."
[Anonimo]



Piove. I tergicristalli si muovono come impazziti sul parabrezza, fa fatica a vedere davanti a sé, Naruto.
Dalla radio a basso volume proviene una canzone triste della notte, di quelle che conoscono solo pochi eletti ma che mettono malinconia a qualsiasi ascoltatore con un minimo di animo; dalla sinistra del conducente proviene il respiro calmo e regolare di Sasuke che dorme da due ore buone, la bocca schiusa, la testa inchinata sulla spalla; da dietro proviene il respiro veloce di Sakura che non dorme, sta smanettando col cellulare da un tempo infinito – è Ino che mezza sbronza la sera prima è finita a letta con Kiba, e ora non sa come spiegarsi con Shikamaru - .
Naruto vorrebbe scambiare due chiacchiere con la sua
amica, davvero, avrebbe così tante cose da dirle e poi vorrebbe approfittare dell'incoscienza di Sasuke e ripeterle che la ama; ma non esprime alcunchè, in vero non ci riesce: la musica e l'andatura calma della macchina lo cullano, la pioggia si è calmata, il respiro del moro è troppo rilassante. Pensa, Naruto, che solo quando dorme il moro è rilassante. Sorride.
“Fermiamoci” la voce di Sakura lo risveglia dal torpore bruscamente, vorrebbe guardarla dallo specchietto ma è buio, rimane a fissare davanti a sé, intento a scansare un deficiente in moto.
“Bè? Perchè?” bsibiglia, accertandosi di non aver svegliato Sasuke con una manovra brusca, ma questi dorme, eccome se dorme.
“Dormiamo, Naru, lo so che sei stanco” spiega Sakura che in realtà è stanca morta lei e vorrebbe fermarsi un attimo, in corsa non riesce a pensare è come se i pensieri e la lucidità sfuggissero con la velocità; inoltre è meglio far riposare per bene l'Uchiha. Lo aspettano dei giorni di fuoco.
Naruto non fa altre domande, svolta al prossimo autogrill, trova un parcheggio appartato e spegne la macchina.
“Contenta, adesso, piccola?” domanda girandosi ad osservare la ragazza con gli occhi che brillano nella notte. Sente il suo profumo, starebbe un attimo adesso ad intrufolarsi nei sedili dietro e prenderla a sé, toccarla, baciarla, aspettare che lei si lasci andare.
“Grazie” mormora Sakura che fa scattare in aria una mano e fa quel gesto che le è consono, scompiglia i selvaggi capelli del suo amico, senza sapere bene il perchè. Le piace quel tocco.
Naruto gode, ma si allontana. Non vuole che le cose finiscano come vorrebbe lui e non vorrebbe lei, non vuole insistere né farsi del male, per quella sera.
“Buona notte, Sakura”
Appoggia la testa al duro schienale, non spegne la radio dalla quale proviene “Stay” degli Hurts.. Serata felice, insomma. Si addormenta col profumo di shampoo che invade la vettura, non prima di aver sentito un “Ti viglio bene” pronunciato quasi senza voce dalla donna. O forse è solo un sogno? Naruto non lo sa, ma gli piace.

Apre la portiera Dio solo sa con quanta calma e delicatezza per non svegliare “i cani che dormono” e sgattaiola fuori dalla vettura. Per poco non cade a terra tanto le gambe sono indolenzite.
Si resetta un po' i vestiti, e cerca nelle tasche il pacchetto di camel senza filtro. Ha proprio voglia di una bella sigaretta, è più di tutta una notte che non ne fuma una.
Mentre aspira la prima boccata lo sguardo gli cade sul finestrino posteriore della vettura, dietro il quale si vede in bella mostra una Sakura dormiente, completamente abbandonata al sedile, i lunghi capelli rosa che sembrano avere vita propria sparsi sulle spalle, sul volto, sul petto acerbo, sullo schienale, elettrici.
Chissà perchè vederla così stranamente disordinata e selvaggia, lei che è sempre così ordinata e precisa, gli fa salire in corpo un velo di eccitazione. Ha le labbra schiuse, Sakura, e secche.
Senza neanche accorgersene Sasuke si è avvicinato al finestrino, si è chinato. Si ritrova imbambolato a fissare quelle labbra, boccata dopo boccata e quando ha finito la sigaretta è ancora lì, ad osservarla.
Si domanda, Sasuke, del perchè anche lei abbia accettato di imbarcarsi in quel viaggio, eppure sa la risposta. Gli fa venire la vertigine, la risposta. Sa di amore.
Amore. Sasuke ha conosciuto l'amore all'età di sette anni, un amore però diverso, di una nuova madre e di un nuovo
padre. Una volta conobbe anche l'amore fraterno, ma tale amore fu interrotto bruscamente un giorno che Itachi e lui furono sbattuti in una casa famiglia. Lì dentro avrà visto il fratellone si e no tre volte in un anno e mezzo.
A pensare che si sta dirigendo vicino ai luoghi in cui stava da piccolo con altri dieci bambini come lui gli fa venire il capogiro. Non ne ha voglia, non ha senso.
Sakura ha aperto i grandi occhi verdi, lo sta osservando.
Sasuke se ne accorge solo in quel momento, tanto era perso in se stesso, e sente un calore bruciargli le guance perchè
se ne sta ancora chinato sul finestrino, la sigaretta ridotta ad un mozzicone piccolissimo tra le dita.
Ciao, Sas'ke” legge il labiale di lei, lei che cosa fa poi? Sorride.
Ecco, un sorriso luminoso di prima mattina.
Sasuke fa una smorfia; Sakura si chiede da quanto tempo fosse osservata, arrossisce e si tira su.
Il moro non sa mai cosa fare quando uno gli sorride gratuitamente, soprattutto quando lei gli sorride
così. Non ha nulla da dare in cambio.
Sono cinque anni che Sakura lo accoglie ogni mattina con quel sorriso, ogni santo giorno scolastico. Se ne è accorto soltanto tre anni dopo, del fatto che gli procurava
fastidio, un sorriso del genere. Se ne è accorto solamente quattro anni dopo di non poterne fare vitalmente a meno, di quel sorriso incondizionato.
Sakura apre la portiera, per poco non gliela sbatte addosso.
“Svegliati per bene va', che non sei ancora in grado di intendere e di volere”
Sasuke la sente scusarsi, la vede cercare di resettarsi i capelli che stanno un po' per aria, di tirare giù il vestito che le si era piegato lasciando libere le gambe sode quasi completamente.
L'occhio di Sasuke cade proprio lì, su quelle gambe e poi più su, su quei fianchi appena pronunciati.
Tendenzialmente molto femminile, lei, nonostante non lo sappia e curi il minimo indispensabile l'aspetto fisico.
Non che lei sia una bellezza classica, anzi. Sasuke pensa sia più un “tipo”, probabilmente non glielo dirà mai. E' già tanto che diversi mesi addietro abbia detto a se stesso che quella ragazzina non gli è indifferente.
Sakura si accorge, dello sguardo intenso di lui e dio, se le piace. Vorrebbe una vita intera da spendere sotto lo sguardo di quel ragazzo.
Stanno a guardarsi per un bel pezzo, ora negli occhi.
“Decisamente non sei ancora in grado di intendere e di volere...”
E' un attimo.
Sasuke la prende per un polso, la avvicina a sé. Legge la sorpresa e
il desiderio nei suoi occhi speranza. Le prende il mento col pollice e l'indice, avvicina le proprie labbra alle sue.
E' un attimo.
La bacia, Sasuke, e vuole subito di più. Sakura lo lascia entrare nella propria bocca con la lingua, le braccia scattano attorno alla vita del ragazzo.
Non sa ben cosa significhi tutto ciò, perchè, come, cosa e non vuole nemmeno pensarci, al momento.
Percepisce la mano di lui intrufolarsi sotto al vestito, accarezzarle una coscia, come se fosse successo sempre, come se fossero sempre stati così avvinghiati.
Lo sente
suo, succede così raramente con un tipo distaccato come l'Uchiha. E' come se egli si stesse lasciando capire, aiutare, la stesse facendo entrare nel suo mondo.
E' un attimo.
Una portiera sbattuta ed un'imprecazione la tolgono dalla morsa estasiante di Sasuke, si allontana lei stessa.
“Naruto...”
Gli occhi del suo migliore amico non sono mai stati così vividi.
E' un attimo e la realtà dura e densa piomba su tutti loro, cattiva.



Naruto alza la radio a pieno volume e l'acuta voce di Mika grida “We are young” cozza contro l'atmosfera testa all'interno della vettura, contro i volti giovani dall'espressione troppo matura.
Naruto sente la rabbia salirgli dentro, invaderlo e allora inghiotte a vuoto, si sgranchisce le mani.
Ha ancora tutta la scena davanti agli occhi e a pensarci si eccita pure, il modo in cui Sasuke stringeva a sé quel corpo e il modo in cui Sakura vi si abbandonava lo fanno proprio eccitare. Ancora un po' e passavano ai preliminari veri e propri.
Non ce la fa, non riesce a stare in uno spazio così stretto con quei due
peccatori, sta per scoppiare e allora fa quello che ha imparato a fare ogni volta che la rabbia lo prende: fuggire.
Corrono su strade secondarie, costeggiano il mare, da un'ora buona hanno lasciato l'autostrada.
Così Naruto può fermare bruscamente la macchina, uscire dalla vettura e cominciare a camminare e camminare, da solo, verso chissà dove. Ad un certo punto si ritrova a correre, corre fino a che non ha più fiato. Ha percorso un chilometro, sempre dritto.
Quando è sicuro di essere abbastanza lontano si lascia cadere al margine della strada, ansimante, e pur non volendolo sente che le lacrime gli bagnano le guance, cadono sul prato e l'asfalto.
Piange, non può fare niente.
Si aspettava tutto, sa bene che Sasuke è interessato a Sakura e sa bene che quest'ultima ama Sasuke; ma proprio sotto ai suoi occhi no, non se lo sarebbe mai aspettato.
Ha voglia di concluderla lì, sarebbe disposto anche a tornare a casa anche in autostop, se necessario.


Sakura si sta torturando le mani, sta attendendo che Sasuke parli ma questi non ha nessuna intenzione di dire alcunchè, fissa inespressivo davanti a sé e sembra calmo.
Sakura esce dalla macchina, un'ondata di caldo sale dall'asfalto e la fa sussultare. Sente che le mancano le forze, non hanno nemmeno fatto colazione.
Due ore prima Naruto è salito in macchina chiudendosi in un pesante silenzio e ha cominciato a sfrecciare a 150 km all'ora fino a che ha voluto. Sakura ha avuto seriamente paura di schiantarsi. Poi Naruto ha frenato violentemente, ha sbattuto la portiera e se ne è andato.
Non ha avuto nemmeno il coraggio, lei, di chiamarlo per nome.
E' tutto così
ovvio che si chiede del perchè sia venuto fuori quel putiferio: è ovvio che lei ama Sasuke, è ovvio che Naruto è geloso. L'unica cosa non è ovvia sono le intenzioni di Sasuke, ecco la vera causa di quell'inferno. E sì che prima, Sakura, ha toccato il cielo con un dito.
Sasuke non scende, rimane immobile. Non si sente in colpa e pensa che Naruto è un bambino, uno stupido, un coglione che non riesce a prendere atto della realtà delle cose.
Pensa anche che non doveva, lui, prendere Sakura a quel modo. Avrebbe dovuto trattenersi, fare finta di niente; non per amor di Naruto, ma perchè già quel viaggio è complicato di suo - visto che lo porterà dritto dritto da un fratello che non vede da dodici anni -non ha proprio bisogno di avere ulteriori complicazioni.
Gli è passata anche quel minimo di voglia di continuare quel viaggio, ora è solo questione di mettersi al posto del conducente, accendere la macchina e partire. Lasciare lì quella donna insistente e innamorata che gli procura solo casini, lasciare lì quello stupido di Naruto, a corrodersi nella gelosia.
Non lo fa, Sasuke. Finalmente scende dalla macchina.
Sakura lo vede, lo guarda con occhi scoccolati; lui la supera, cammina lentamente, avanza, avanza, avanza fino a che diventa una immagine lontana.
E' rimasta sola.
Può piangere, finalmente.
Non si sente in colpa, vorrebbe solo che tutto fosse un po' più facile.
Avere due vite. Una per farsi amare da Naruto e amarlo ingenuamente. L'altra per viversi Sasuke in tutte le maniere possibili.



CONTINUA […]



(se volete =p)

   
 
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