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Autore: Kvistor    05/06/2011    1 recensioni
In questa FF del genere What if? vedremo i nostri eroi in una situazione cupa dove il male sembra imperante...
Rating Arancione per diverse scene cruente.
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3 Un cambio di prospettiva

L’impatto con le fredde acque del lago mi risvegliò,ero praticamente morente ed infatti mi bagnai nonostante le mie “capacità”, ma riuscii a stento a rimanere cosciente, come lo feci? Con la rabbia, con l’odio per gli dei che mi avevano tradito ed umiliato non sapevo cosa stesse succedendo intorno a me, ma la volontà di vendetta sembrava alimentarmi, certo l’ acqua poteva guarirmi ma era la furia che mi dava la forza per continuare; intorno a me tutto vorticava e non vedevo nulla all’ infuori dell’immagine di quell’arrogante Atena che mi sorrideva gelida certa della mia morte, avrebbe pagato sarebbe stata la prima, poi lo avrebbero fatto tutti gli altri, incluso mio padre che non si era curato di proteggermi dalla vendetta di quella boriosa divinità. Io non ho fatto nulla di sbagliato quello che c’era fra me e Annabeth si... insomma era amore, ma lei me l’ha portata via, ha voluto eliminarmi per la sua stupida rivalità con le mie origini e un giorno se ne sarebbe pentita, ma non avrei mai potuto sfidare gli dei da solo, ma io non sarei stato solo, sapevo a chi rivolgermi. Fui sballottato dal mare per circa sei giorni e la fame e la sete di acqua dolce, anche se io riesco a bere anche quella salata, iniziavano a tormentarmi stavo per così dire, navigando, tramite il controllo delle onde e anche se arrivai a credere che sarei morto in mare, per me cosa assurda, alla fina la scorsi, La Principessa Andromeda. Probabilmente Luke all’inizio avrebbe creduto ad un tranello come sospettabile, ma ero certo che dopo aver sentito ciò che avevo da dire si sarebbe reso conto che io avevo tante ragioni quante ne aveva lui per odiare quegli spregevoli olimpi alla fine inizia a nuotare fino a raggiungere la fiancata della nave, dopodiché mi alzai con un onda e caddi sul ponte.

Fui presto circondato da Minotauri e Lestrigoni, nonché da molti mezzosangue e mostri dei generi più svariati,alcuni lestrigoni mi vedevano già come il loro prossimo spuntino, e tutti si meravigliarono quando gettai a terra sia Vortice che il pugnale di corno, avrebbero potuto uccidermi, ma non andò così allora presi fiato e dissi << sono qui per parlare con il vostro comandante >> << cosa ti fa pensare che il comandante voglia parlarti Jackssson? >> mi disse allora sghignazzando una donna-drago dall’aspetto minaccioso << tu chiamalo monst... >> mi trattenni dal finire la frase non appena vidi stagliarsi accanto a me la tetra figura di quello che una volta era Luke Castellan, mi guardò e poi mise la mano sull’elsa di vipera, la sua spada, per un lungo attimo pensai che mi avrebbe ucciso ma poi lo vidi sogghignare e mi disse << Salve Percy, oggi non mi aspettavo proprio la tua visita, pensavo che avresti attaccato intorno al giorno 16 ad essere onesto >> io lo guardai, senza però quel solito disprezzo che c’era negli sguardi che gli lanciavo in precedenza e ribattei << Non ho alcuna intenzione di attaccare sono venuto qui oggi per farti una proposta ma vorrei parlarti in privato >> all’inizio credevo che sarebbe scoppiato a ridere ma poi mi fece accomodare su una poltroncina nella cabina del capitano, la sua, e addirittura fece allontanare i due minotauri di guardia, aveva capito che non scherzavo. La cabina o meglio la suite del capitano era una camera più spaziosa delle altre ed era arredato con dei mobili in legno di ciliegio, le pareti erano bianco panna e nessuno avrebbe creduto che si trattasse della stanza di un guerriero se non fosse stato per una rastrelliera carica di armi che copriva quasi interamente una delle pareti ed un armatura di un materiale sconosciuto appesa al portabiti; fissai la stanza per una ventina di secondi poi inizia a parlare << Luke ricordi cosa mi chiedesti due anni or sono proprio in questa data? >> << Ti chiesi se volevi opporti alla tirannia degli dei e scegliere la libertà in un mondo nuovo >> mi rispose seccato << e ricordi la mia risposta? >> ribattei allora con entusiasmo crescente << certo rifiutasti la mia proposta, ma perché ? >> rispose lui con un interesse mai mostrato in precedenza << ho deciso di cambiare risposta... >> risposi io in tono drastico << allora anche tu intendi tradire, come dicono loro, la causa degli dei? >> ribatté lui ormai quasi eccitato dalla conversazione << Luke,Luke,Luke tradire implica abbandonare qualcosa di, presumibilmente, giusto per qualcos’altro io voglio adoperare un cambio di prospettiva >>  dissi allora con tono fermo, ero deciso a fare ciò che mi ero ripromesso, << Perché dovrei crederti? >> mi disse lui aspro << Perché io come te sono stato tradito e umiliato dagli dei e nessuno di essi, neppure mio padre ha fatto nulla per salvarmi e ho compreso che la loro arroganza porterà il mondo alla distruzione, ed in più voglio la mia vendetta >>  lui mi fissò per quelli che furono almeno dieci minuti poi mi disse << Potrei avere mille ragioni per dubitare di te ma so come ti senti e so che sei intenzionato ad aiutarci, benvenuto nell’esercito dei titani primo ufficiale Jackson >> << grazie signore ora potrei mangiare e risistemarmi? Sono in mare da oltre sei giorni ed ho persino seguito il corso di un fiume seppur in stato di incoscienza >> risposi al mio nuovo comandante << non è necessario darmi del lei Percy ora siamo di nuovo amici, compagni e ...fratelli in quest’impresa, per il resto ti farò assegnare una cabina degna del tuo grado e avrai tutto il tempo per rimetterti in forze, ci aspetta una lunga guerra e ci servi in buona forma >>  mi disse sorridendo radioso, ma non senza l’immancabile vena di furbizia che era così celebre di lui sin dal tempo del camp... be’ da molto tempo, alla fine aggiunse sotto voce << domani presentati nella mia cabina alle 11.00 dovrai essere esaminato da signore dei titani >> poi varcò la soglia e sparì. Per un attimo pensai a me stesso come un reietto un traditore, ma poi ripensai a quel ghigno gelido che mi avrebbe dovuto condannare alla morte e subito allontanai quei pensieri. Alla fine alzai un vassoi d’oro che trovai sul tavolo e mi ci specchiai, avevo una cicatrice in faccia uguale a quella di Luke eravamo davvero come fratelli.

P.O.V. Luke

Non ci potevo credere Percy si era unito alla mia causa, avevo dubitato di lui certo, ma nei suoi occhi avevo visto un vero odio per quei maledetti... dovevano avergli fatto qualcosa di terribile, qualunque cosa fosse ben presto l’avrei capito. No, non avrei usato tecniche d’ipnosi o cose del genere, avrei usato la fiducia, in fondo sarebbe stato bello avere qualcuno con cui non essere il comandante ma essere Luke solo Luke, insomma qualcuno che mi fosse amico, realmente amico, qualcuno con cui parlare e scherzare e combattere come ai tempi del campo, si odiavo quegli esseri che lo gestivano ma mi mancavano quel luogo e onestamente anche alcune delle persone che lo abitavano. Avere Percy era come una manna e adesso saremmo stati più uniti che mai, avevamo gli stessi intenti e pensieri e persino la stessa cicatrice con la sola differenza che la mia era ormai vecchia e rimarginata, la sua ancora aperta e sanguinante... ma temevo per lui l’esame di Crono avrebbe potuto cambiarlo o addirittura condurlo alla follia e per me perderlo avrebbe significato la fine di ogni rapporto umano vero che avevo al mondo. Erano passate delle ore ed ero ancora chiuso nel ripostiglio dove di solito mi chiudevo con i miei pensieri, era ora di presentarlo alle truppe.                       

   
 
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