Ryuk – What about Life?
La noia è qualcosa di assolutamente imprevedibile.
Quando meno te lo aspetti, essa arriva, succhiandoti via quel poco di energia rimasta in corpo, e togliendoti anche la voglia di provare a impegnare il cervello in una qualunque attività.
Ma, in fondo, non ha molta importanza; dopotutto, tu stesso hai affermato che, da un certo punto di vista, l'esistenza degli Shinigami non ha poi così tanto senso.
Oziare è la parola d'ordine nel mondo degli Dei della Morte, e nessuno ha mai osato trasgredire questa regola implicita, finché tu, con la voglia di rendere la tua esistenza un po' meno priva di significato, hai gettato il quaderno sulla terra, trovando così il modo di non annoiarti più.
E, anche se sai che dopo la morte di Light Yagami la tua vita tornerà priva di senso come lo era prima, per il momento ti piace e ti fa ridere pensare che, almeno a qualcuno, la tua esistenza sia servita.
- Perché hai fatto cadere il quaderno sulla terra? -
- Perché mi annoiavo -.
E in quel preciso istante, anche Light Yagami cominciò
a farsi domande sulla psiche degli Dei della Morte.
Note dell'autrice:
Sono tornata! *risorge dalle ceneri*
Finalmente, dopo un tempo infinitamente lungo, riesco ad aggiornare per la gioia (o la sfortuna) di voi cari lettori. Perdonate l'immenso ritardo, ma tra scuola, verifiche e interrogazioni non ho avuto proprio tempo. Grazie mille per la pazienza *si inchina*.
Devo dire che questo capitolo è stato piuttosto difficile, in quanto sul personaggio di Ryuk non riuscivo a trovare un'introspezione che fosse decente, ma poi, rivedendo i primi episodi di Death Note, mi è venuta l'illuminazione quando ho sentito Ryuk dire che, secondo lui, l'esistenza degli Dei della Morte non aveva più molto senso. E da li è nato tutto! Anche se (devo ammetterlo), alcune parti non mi sembrano molto in linea con il suo carattere; ma questo lo lascio decidere solo a voi cari lettori.
Spero che apprezzerete questo nuovo capitolo! **
Bye!
Sachiyo
P.S.: Il capitolo di Sindrome di Stoccolma dovrebbe arrivare a breve, e, ancora una volta, ringrazio infinitamente i lettori. Grazie a tutti!