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Autore: Voice35    06/06/2011    11 recensioni
La ragazza allora fece un respiro profondo, depose le tazze e la teiera sul tavolo della cucina e versò il tè. Mescolo il suo e ne bevve un sorso. Harry intanto non si era ancora alzato dalla poltrona in cui era seduto e la osservava intensamente. La castana sentiva gli occhi verde smeraldo del ragazzo su di lei, ma si impegnava a tenere i suoi fissi sulla tazza.
Hermione si decise a parlare.
Salve a tutti!! Abbiate pietà, è la prima storia che pubblico! Spero che la apprezziate e(perchè no?!) recensiate! Un abbraccio!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ciao a tutti! Finalmente, dopo anni e anni di letture (storie Harmony in primis) su questo meraviglioso sito, sono arrivata anch’io a pubblicare la mia prima storia. Comincio subito con qualche ringraziamento; ad alcuni autori che ovviamente non mi conoscono ma che mi hanno accompagnato in questi anni con le loro meravigliose storie: Danny Fan, Lisaskeeter, Leireel, Briseide, patronustrip, roxy_xyz e se me ne sono dimenticata alcuni chiedo umilmente perdono. E lo chiedo ancora di più se per qualche strano motivo questa storia risulterà un po’ come l’ombra di qualche storia letta, soprattutto tra le più recenti; se solo dovessi, per sbaglio, aver copiato anche solo un minimo particolare della storia di qualcun altro, avvertitemi subito e provvederò a cancellarlo immediatamente.
Intanto un grazie specialissimo va alla mia editor (nonché mia compagna di banco) M e l y C h a n, per sopportarmi (ma la cosa è reciproca!) nelle ore di greco, latino, italiano ecc. e per darmi preziosi consigli sulle storie!  
Spero che la storia vi piaccia e che magari mi lasciate una piccola recensione! A presto e grazie in anticipo a tutti!
 

Voice35
 
 

Everything is fine. Maybe.
 
 

“Hai mai pensato a noi?” Harry era arrivato a casa Weasley – Granger a tardo pomeriggio. Ginny era fuori città per una trasferta con la sua squadra di Quidditch; Ron era a Liverpool per un caso di uso improprio di oggetti magici insieme ai suoi collaboratori. Era riuscito ad ottenere un posto al Ministero dopo un esame molto impegnativo, per il quale anche la moglie lo aveva aiutato. Hermione era un Auror, così come Harry, ma i due facevano parte di due squadre operative diverse, anche se si vedevano abbastanza frequentemente. Quando però i rispettivi coniugi erano lontani da casa, Harry e Hermione non perdevano occasione di vedersi, anche perché il moro lasciava, in quei momenti, suo figlio James alla nonna Molly.
Fu così anche quella volta.
“Hai mai pensato a noi? Pensi mai a noi due?” Harry se ne uscì con questa domanda all’improvviso, mentre Hermione stava preparando del tè.
“In che senso?” Rispose lei.
“Lo sai benissimo.” Riprese il moro.
La ragazza allora fece un respiro profondo, depose le tazze e la teiera sul tavolo della cucina e versò il tè. Mescolo il suo e ne bevve un sorso. Harry intanto non si era ancora alzato dalla poltrona in cui era seduto e la osservava intensamente. La castana sentiva gli occhi verde smeraldo del ragazzo su di lei, ma si impegnava a tenere i suoi fissi sulla tazza.
“La sai la risposta.” Hermione si decise a parlare.
“Vorrei sentirtelo dire.” Ribatté Harry con insistenza.
“Non posso.” Tagliò corto la castana.
“Hermione! È mai possibile che tu non riesca nemmeno a guardarmi negli occhi? Non stiamo facendo nulla di male!”
“Non è giusto Harry. Non dobbiamo tenere conto soltanto di noi stessi, saremmo solo due egoisti!” Dette queste parole si voltò a guardarlo: quegli occhi verde smeraldo la incantavano come sempre. Di fronte a loro si sentiva nuda, alle volte indifesa.
“Non è giusto? Non è giusto che esprimiamo i nostri sentimenti? Io e te abbiamo sempre dovuto fare felici gli altri prima di noi stessi. Ci siamo sempre fatti in quattro perché tutto andasse bene. E in realtà siamo stati bravi: tutto va bene! Tutto va bene, fuori! Ma dentro, dentro Hermione va tutto male! Non è giusto svegliarsi la mattina con una persona diversa rispetto a quella che si desidererebbe. Non è giusto fingere Hermione. Questo non è giusto. Avrei preferito continuare a lottare contro Voldemort accanto a te piuttosto che vivere così, lontano da te. Mi sento vuoto Hermione. Anzi, mi sento a metà. Mi manca qualcosa Hermione e quel qualcosa sei tu. E non venire a dirmi che non è vero, perché so per certo che anche per te è così. Uno sguardo, un tuo sguardo, vale pi di mille parole.”
Hermione non aveva detto nemmeno una parola. Quasi non aveva respirato. Era rimasta a fissarlo per tutto il tempo, Mentre gli occhi le si riempivano di lacrime. Harry aveva ragione. Lo sapeva bene che aveva ragione. Fin’ora però, come aveva detto lui, le cose erano andate bene fuori. Nessuno dei due aveva mai provato a parlare di quell’argomento. C’erano stati soltanto sguardi molto eloquenti e qualche sentita carezza. Questa volta il sottile filo che divideva amicizia e amore era stato tagliato dalla stanchezza, dall’incapacità di sopportare ancora a lungo un peso così grande, forse dalla rabbia per una delusione inevitabile.
Harry si alzò dalla poltrona e fece cenno a Hermione di alzarsi, porgendole le mani. Erano uno di fronte all’altra, mani nelle mani, occhi negli occhi. Dagli occhi di Hermione usciva ancora qualche lacrima e per frenarsi la ragazza si mordeva il labbro inferiore. che per poco non cominciava a sanguinare.
“Non è giusto.” Sussurrò lei. “Non è giusto che sia così, non è giusto che noi non possiamo viverci…” Harry sentendo queste parole prese coraggio e cominciò ad avvicinare il viso a quello di lei; poteva sentire il suo profumo di pesca e vaniglia, inalarlo fino in fondo e perdersi in quegli occhi color cioccolato.
“…ma va bene così. Deve essere così. Non possiamo Harry, non dobbiamo. È il nostro destino.”
Lui si era avvicinato a tal punto che Hermione gli aveva bisbigliato queste parole quasi sulle labbra.
Harry allora si fermò e subito si ritrasse, lasciando le mani di lei. Hermione abbassò lo sguardo e prese a fissare il pavimento. Il ragazzo allora si voltò e senza dire una parola si avviò verso la porta d’ingresso. La aprì e disse: “È il nostro destino? Ho combattuto contro il mio destino per anni e anni. E ho sempre vinto. Tu sei sempre stata al mio fianco e hai lottato con me. Non avrei mai pensato che saresti passata dalla sua parte, Herm.” Sbattè violentemente la porta e andò via.
Hermione aveva chiuso gli occhi. Le lacrime ormai sgorgavano copiosamente. - Va bene così – continuava a ripetersi dentro la testa. - Va bene così - .
Prese la tazza di tè che aveva preparato per lui. Bevve un sorso. Si era raffreddato. No, non andava bene così.

 

  
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