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Autore: Coraline_Dakota    06/06/2011    0 recensioni
Tutto è iniziato con una telefonata URGENTE e Jenny si è ritrovata ad un campo estivo con nuovi amici e con Nate controvoglia,ma...
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mio zio mi accompagnò,così a Camp Rock. Scesi dalla macchina,salutai mio zio e mi avviai in cerca della direzione per scoprire quale sarebbe stata la mia stanza. Ma mentre mi avviai  mi squillò il telefono.

,dissi mentre mi incamminavo.

Scoppiai a piangere e iniziai a correre per  cercare un posto dove non mi avrebbe visto nessuno. Ma mentre correvo con la borsa e tutto,non mi accorsi di chi mi stava davanti e travolsi un ragazzo.

,dissi piangendo.

Presi la borsa e corsi via fuggendo senza neanche controllare se avessi preso tutto.

Piansi un po’ per potermi sfogare e alla fine,più tranquilla,mi avvicinai verso la direzione.

In quel posto avevano già iniziato a cantare,e io non sapevo cosa centrassi visto che l’unica cosa che sapevo fare era “suonare” il pianoforte.

Ricevetti le chiavi del  bungalow e compresi che sarei dovuta stare con altre ragazze che non conoscevo. Bussai prima di entrare nel              

    bungalow e mi aprì una ragazzina della mia stessa età con  i capelli lunghi e ondulati.

Il campo era pieno di ragazzi,alcuni che si conoscevano già,altri che si erano appena conosciuti. Tutti che mostravano le loro abilità in modo naturale,quasi come se fossero già nati cantanti o ballerini.

Ad un tratto mi girai in torno e mi accorsi che avevo perso di vista Caitelyn. Ma non ebbi neanche il tempo di poterla cercare che subito Brown,il responsabile,e una signora grassottella,ci diedero il ben venuto al campo estivo.

Si innalzarono  urla,grida e un applauso che incorniciò l’esaltazione di quei ragazzi.

Qualche ragazza iniziò ad esaltarsi.

E appena terminata la frase salirono sul palco tre ragazzi,uno diverso dall’altro,ma con qualcosa in comune. Di conoscerli gli conoscevo,ma gli avevo visti semmai una o due volte in televisione. Mi ricordai che erano fratelli e che,effettivamente,erano amati da parecchi ragazzi a scuola.

Iniziarono a cantare  e alla fine dopo i vari saluti e alcuni autografi,quell’immenso spazio stracolmo di persone rimase quasi nudo.

Non sapendo cosa fare iniziai ad incamminarmi per cercare di trovare un posticino dove poter stare da sola,e per comprendere cosa si facesse in quel posto.

Mi avventurai così tra i meandri del luogo,e mentre guardavo scocciata,e pensierosa,rimasi ammagliata alla vista del ponte sul lago tanto è che pensai- Ecco il mio rifugio-.

Ma mentre stavo per attraversare il ponte iniziai a sentire delle voci maschili.

E subito mi ritrovai a terra con sopra di me un tizio riccioluto che cercava di alzarsi.

E mi aiutò ad alzarmi. Nel frattempo ci raggiunsero altri e due ragazzi,che solo dopo essermi alzata riconobbi. Erano quei tre cantanti che erano saliti sul palco. I Connect 3.

E mise fuori dalla tasca il mio cellulare grigio perla.

,chiese Nate con aria gentile ma al tempo stesso curiosa.

Nate si guardò per un attimo con i fratelli e ci incamminammo.

Iniziai a raccontare tutto dalla telefonata. Avrei voluto mettermi a piangere,ma fortunatamente il mio carattere forte mi permise di riuscire a trattenere tutto. Nate non si accorse dello sforzo che facevo nel trattenere le lacrime,ma non riuscii a controllare il cambiamento dei miei occhi e del mio viso che evidentemente,assunsero una smorfia di dolore profondo.

E misi fuori dalla tasca un pugnetto di carta tutto rovinato,che sembrasse avere vent’anni.

I suoi occhi castani mi fissarono profondamente,quasi come se riuscissero a leggermi dentro. Iniziò un silenzio imbarazzante. Poi vedendo che non si decideva a parlare,iniziai io.

Entrammo e con aria indifferente ma molto scocciata chiesi informazioni alla signora cicciottella di prima e uscimmo dalla direzione.

E senza che mene accorgersi si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò con un “Ciao”.

Decisi di ritornare nel bungalow quando iniziai a sentire delle urla di ragazzi in una sala,ed entrai incuriosita.

E si avviò nell’unico spazio vuoto,seguita da alcune ragazze,ed iniziò a cantare con fare da professionista. Tutti avevano quell’aria da esperti,l’aria delle persone famose che finiscono in copertina. Mi sentivo come un pesce fuor d’acqua. Ma almeno quei morti di lavoro dei miei genitori avevano letto di che cosa si trattasse questo cavolo di posto?

Finita la canzone si avvicinò Tess Tyler,una tipa montatissima figlia di una cantante famosa,da quanto ho capito. Iniziò a parlare con Mitchie e lei la ricambiò dicendole il lavoro dei suoi genitori. Non prestai attenzione alle loro parole,ma compresi che Caitelyn la odiava con tutta se stessa.

[…]

 

Il giorno dopo mi alzai presto e uscii,dopo essermi preparata,di corsa per poter chiamare i miei zii.

Presi a calci l’erba per il nervoso e decisi di tornare nel bungalow per farmi una bella doccia tranquillizzante.

 

Uscii dalla doccia,mi asciugai e mi preparai per la nuova e orribile giornata che era già iniziata male.

A colazione si avvicino verso di me Tess. Non so perché l’abbia fatto,ma suppongo sia per la maglietta di marca che indossavo.

Scandì bene quella parola CANTANTE ma vedendo che non mi faceva nessun effetto continuò a conversare.

Dopo colazione seguii Caitelyn e gli altri in sala musica,come diceva il mio programma.

Non so nemmeno io come abbia fatto a sopravvivere lì dentro ma dopo tutto non sono stata così male.

Alle due avevo lezione di hip-hop –che orario per una lezione- l’insegnante per fortuna era Shane e speravo che,sapendo la mia “voglia” di frequentare le lezioni,non mi avrebbe fatto ballare da sola. E fortunatamente fu così.

Non ballavo più da quando avevo perso a dodici anni i miei nonni in un incidente stradale. Erano loro che mi accompagnavano sempre a scuola di ballo. Facevo hip-hop da quando avevo quattro anni. Mi ricordo ancora quando iniziai,era una passione che mi avevano trasmesso loro. E quando morirono mi sentii in colpa.

I miei nonni morirono in strada perché tamponati da un ubriaco che guidava come un pazzo. Stavano venendo alla mia esibizione.

Forse era per questo che mi hanno mandato qui i miei genitori?

Quando partì la musica non riuscivo a muovere un passo. Poi mi guardai in torno e pensai- “E’ come la prima volta,loro sono dietro di te”.

Iniziai a muovere i piedi seguendo i passi di Shane. Capii subito la scenografia e iniziai a seguirlo senza pensare agli altri un po’ impacciati. Poi la musica finì,e mi girai per vedere se i miei nonni fossero stati contenti,ma … non vidi altro che una finestra e dei ragazzi che mi guardavano un po’ sbalorditi. La magia era finita.

Quella sera il campo aveva organizzato un falò sulla spiaggia,qualcosa di forte,credo.

Il giorno dopo la giornata era più libera,senza troppe lezioni. Decisi di farmi una passeggiata e andai al mio “posto”.

Mi voltai e capii che prima di me c’era stata già Mitchie.

In mensa sembrava tutto tranquillo. Presi la mia porzione di cibo e mentre mi stavo andando a sedere… mi arrivò una spaghettata in faccia.

Non avevo fatto niente,mi stavo semplicemente sedendo quando mi è arrivata la pasta a dosso.

Tess e Caitelyn iniziarono a farneticare qualcosa l’una contro l’altra.

<è facile Caitelyn>

Fantastico devo dire che questa sarà la migliore estate della mia vita.

Uscii dalla sala da pranzo di corsa e ad un tratto mi sentii chiamare.

Mi voltai e vidi che era Shane.

Ci sedemmo sul solito ponte sul lago.

Ricordai il modo i cui mi aveva salutato.

<è una lunga storia  …>

Entrai di corsa in cucina e vidi Mitchie completamente bagnata parlare con Caitelyn.

<è annegata nelle sue bugie>

         …

Dopo un’ora passata a lavorare in cucina mi diressi esausta in camera a cambiarmi per il pigiama party di questa sera.

Appena finii di parlare entrarono Mitchie,Tess,Ella e Pegghie per cantare un’altra delle loro canzoni nel bungalow del party. Dopo di loro si esibì Caitelyn,che però venne interrotta da Tess che, come una bambina, fece di tutto per farla andare male. Mi girai e scorsi alla porta Shane che aveva visto tutto. Capii che Tess lo aveva fatto perché Caitelyn aveva colpito Shane. Uscii per andargli in contro.

Ad un tratto mi sentii chiamare.

Corsi a cercare di fermare Shane e lo trovai seduto al solito posto.

Ok quell’ultima domanda non so proprio come mi sia uscita dalla bocca. So solo che se avesse risposto di si la nostra amicizia sarebbe finita lì in un misero secondo.

All’improvviso sentimmo Tess e le sue amiche che uscivano furibonde dalla stanza dove vi era il pigiama party.

Restammo un minuto in silenzio e mi girai verso di lui per capire cosa avesse intenzione di fare.

E ad un tratto mi suonò il cellulare.

Chiusi il telefono e lo spensi.

Mi alzai da terra e camminai fino al mio bungalow vuoto. Mi gettai sotto la doccia, nonostante l’ora, e mi feci una lunga doccia calda rilassante. Il bagno aveva le pareti di legno di ciliegio come tutta la struttura, chee mi ricordavano la piccola casetta sull’albero che mi fece mio nonno qualche anno prima dell’incidente. Le goccioline d’acqua mi bagnarono tutto il corpo bianco come il latte. Scendevano come se fossero rugiada sulle foglie la mattina presto.

 

Uscii dalla doccia e mi buttai sul letto piangendo lacrime amare.

Iniziarono a bussare. Probabilmente mi sentii qualcuno,o forse era Shane che voleva sapere come stessi, ma non mi alzai ad aprire e in men che non si dica mi ritrovai tra la braccia di Morfeo.

   
 
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