Mi sveglio che il sole non è ancora sorto, guardo la sveglia, sono solo le 5, sbuffo e mi alzo dal letto, non avrei mai pensato che un provino mi potesse rendere così nervosa. Entro nel bagno minuscolo e come al solito sbatto contro il mobiletto degli asciugamani.
-Maledizione!!- urlo come impazzita,erano quattro anni che abitavo lì e ogni mattina prendevo in pieno quel mobiletto, ancora con le lacrime agli occhi dal dolore mi avvicino allo specchio e cerco di prepararmi in maniera decente, torno in camera e metto fuori mezzo armadio non trovando niente di decente da mettere, così infilo i miei adorati jeans e il felpone "portafortuna", e dopo un caffè bello forte infilo il giubbottone ed esco di casa.
So che quel ruolo non sarà mai mio, però è meglio presentarsi presto, con tutte quelle ragazzine strepitanti e urlanti, sbuffo al solo pensiero, e una nuvoletta di vapore mi copre la vista, facendomi schiantare contro un cartellone, cado per terra e alzando gli occhi vedo che è proprio un cartellone del provino.
-Ho capito!- dico ad alta voce-Sto andando!- e mentre mi rialzo penso che se ne esco viva da questa storia sarà un grande traguardo. Evito di prendere i mezzi pubblici, una bella camminata è quello che ci vuole, e poi il teatro non era molto distante da casa mia. Arrivo davanti al teatro che sono le sei, e per poco non mi sconvolgo alla scena un centinaio di ragazzine sono lì davanti, ma a che ora si erano alzate?
Mi avvicino silenziosa senza dare nell'occhio al bancone dove c'è una pimpante ragazza dai capelli castani e un sorriso cordialissimo: -Buongiorno! Sono Mery, dammi i tuoi dati personali e ti metto subito in lista!-.
Sobbalzo all'urlo di alcune ragazze, sembrano prese da un attacco di isterismo puro, mi volto con gli occhi sbarrati verso la ragazza, che mi sorride:- Deve essere arrivato Steven, se vuoi andare finiamo dopo la tua iscrizione.-
-No grazie!- dico con un filo di voce ma con fare sicuro -sono qui per la parte non per l'attore!- sorrido timidamente notando l'espressione sconvolta della ragazza, che mi consegna il modulo e mi segue con lo sguardo fino al tavolino dove mi siedo per compilarlo, dovevo essere un alieno, o qualcosa di simile.
Compilo in fretta il foglio quando una ragazza bionda con delle gambe lunghissime mi spintona e ruba il mio posto nella fila, la guardo sbalordita, dice qualcosa a Mery, che subito le da un contrassegno numerato, la biondona si gira verso di me e dice con aria da saccente:-Sai potresti essere la mia migliore amica- mi fa una carezza sulla testa e se ne va via.
Mery intanto aveva visto tutto e scoppia a ridere alla mia buffa espressione. Le consegno i moduli e vado ad attendere il mio turno.
Le ore passano lente, lentissime, finalmente mi chiamano, abbandono il giubbotto e sento delle risatine rivolte al mio abbigliamento, anche se era Dicembre tutte si erano presentate in gonnelline e tacchi vertiginosi; ormai avevo fatto l'abitudine a quelle battutine così apro la porta e mi avvio verso il palco, sto per salirci sopra quando rimango impigliata in alcune funi e cado rovinosamente a terra.
-Tutto a posto là dietro?- sento urlare da uno degli autori forse.
-T-tutto bene- biascico e mi rialzo salendo sul palco, la sala ha le luci soffuse e posso vedere bene in faccia coloro che decideranno se dare o no un'altra bella batosta alla mia autostima.
-Signorina si presenti- dice con fare scocciato un uomo sulla cinquantina.
-L-Lisa Roberti- dico a voce alta -24 anni, mi presento per il ruolo di Juliet-
-Oh bene un'altra!- dice a bassa voce l'uomo -Prego, hai preparato qualcosa di...treatrale- si sofferma sul termine - o qualche monologo di Bonnie? o Elena? - dice con voce alquanto acuta.
-Porto un pezzo tratto dalla Medea di Euripide- veramente avevo portato un altro monologo, ma il tono di quel signore le aveva dato fastidio -Se non ci sono altre domande vorrei iniziare- dico con fare poco amichevole, ma con chi diamine credeva di parlare? Guardo il signore stupito dalla risposta che mi fa cenno di si con la testa e alza una mano. Vengo colpita da un forte fascio di luce, indietreggio, mi copro gli occhi, mentre sento la porta aprirsi e poi richiudersi, sento delle risatine. Vai avanti Lisa, colpiscili!
-Oh se la nave Argo non avesse solcato le scure acque delle Simplegadi...- Proseguo il mio pezzo, lasciandomi trasportare dai sentimenti della serva, che guarda preoccupata la sua padrona, un personaggio fondamentale secondo il mio pensiero. Termino e noto il silenzio, è andata così male? Si spengono i riflettori e lo vedo seduto lì, Steven, con quel sorrisino alla...Jeremy...non mi viene altro aggettivo in mente.
-Bene!- dice il signore con un sorriso smagliante - chiedo scusa per poco prima ma sa, la mattinata è stata lunga, ha fatto una buona impressione, le faremo sapere!-
Sorrido, classica frase, chino la testa a mo' di saluto e mi avvio verso la hall, posso tornare a casa finalmente, quando Mery mi corre incontro e mi blocca: -Hai fatto un'ottima impressione e domani vogliono rivederti, proverai un pezzo del copione, hai superato le eliminatorie a quanto pare! Alle tre sempre qui - mi fa l'occhiolino e si avvia verso il suo posto, la guardo con la bocca spalancata e annuisco, noto che mi ha lasciato in mano un bigliettino : SPERO CHE LA PARTE SIA TUA... MERY.
Sorrido leggendo il bigliettino e mi avvio allegra verso casa, sorrido, poi dal vivo quel ragazzo non è per niente brutto! Come ruotine mi fermo nel solito bar, ordino il solito caffè che inizio a girare, quello è il mio momento preferito della giornata, solo che questa volta la visione che ho non è del tutto negativa, anzi...Non penso di aver sbagliato a presentarmi a quell'audizione.