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Autore: Silentdreamer    06/06/2011    0 recensioni
Lisa ha 24 anni e una vita del tutto insulsa secondo lei: non ha un lavoro,non ha degli amici sinceri e sopratutto non ha più un ragazzo. Ama il teatro e un giorno di dicembre mentre cammina per strada troverà un volantino che parla di un'audizione per un ruolo da protagonista in uno spettacolo con una delle stelle più in voga del momento, Steven R. McQueen. Si presenterà? o lascerà che l'occasione le scivoli via dalle mani?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Steven R. McQueen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi sveglio che il sole non è ancora sorto, guardo la sveglia, sono solo le 5, sbuffo e mi alzo dal letto, non avrei mai pensato che un provino mi potesse rendere così nervosa. Entro nel bagno minuscolo e come al solito sbatto contro il mobiletto degli asciugamani.
-Maledizione!!- urlo come impazzita,erano quattro anni che abitavo lì e ogni mattina prendevo in pieno quel mobiletto, ancora con le lacrime agli occhi dal dolore mi avvicino allo specchio e cerco di prepararmi in maniera decente, torno in camera e metto fuori mezzo armadio non trovando niente di decente da mettere, così infilo i miei adorati jeans e il felpone "portafortuna", e dopo un caffè bello forte infilo il giubbottone ed esco di casa.
So che quel ruolo non sarà mai mio, però è meglio presentarsi presto, con tutte quelle ragazzine strepitanti e urlanti, sbuffo al solo pensiero, e una nuvoletta di vapore mi copre la vista, facendomi schiantare contro un cartellone, cado per terra e alzando gli occhi vedo che è proprio un cartellone del provino.
-Ho capito!- dico ad alta voce-Sto andando!- e mentre mi rialzo penso che se ne esco viva da questa storia sarà un grande traguardo. Evito di prendere i mezzi pubblici, una bella camminata è quello che ci vuole, e poi il teatro non era molto distante da casa mia. Arrivo davanti al teatro che sono le sei, e per poco non mi sconvolgo alla scena un centinaio di ragazzine sono lì davanti, ma a che ora si erano alzate?
Mi avvicino silenziosa senza dare nell'occhio al bancone dove c'è una pimpante ragazza dai capelli castani e un sorriso cordialissimo: -Buongiorno! Sono Mery, dammi i tuoi dati personali e ti metto subito in lista!-.
Sobbalzo all'urlo di alcune ragazze, sembrano prese da un attacco di isterismo puro, mi volto con gli occhi sbarrati verso la ragazza, che mi sorride:- Deve essere arrivato Steven, se vuoi andare finiamo dopo la tua iscrizione.-
-No grazie!- dico con un filo di voce ma con fare sicuro -sono qui per la parte non per l'attore!- sorrido timidamente notando l'espressione sconvolta della ragazza, che mi consegna il modulo e mi segue con lo sguardo fino al tavolino dove mi siedo per compilarlo, dovevo essere un alieno, o qualcosa di simile.
Compilo in fretta il foglio quando una ragazza bionda con delle gambe lunghissime mi spintona e ruba il mio posto nella fila, la guardo sbalordita, dice qualcosa a Mery, che subito le da un contrassegno numerato, la biondona si gira verso di me  e dice con aria da saccente:-Sai potresti essere la mia migliore amica- mi fa una carezza sulla testa e se ne va via.
Mery intanto aveva visto tutto e scoppia a ridere alla mia buffa espressione. Le consegno i moduli e vado ad attendere il mio turno.
Le ore passano lente, lentissime, finalmente mi chiamano, abbandono il giubbotto e sento delle risatine rivolte al mio abbigliamento, anche se era Dicembre tutte si erano presentate in gonnelline e tacchi vertiginosi; ormai avevo fatto l'abitudine a quelle battutine così apro la porta e mi avvio verso il palco, sto per salirci sopra quando rimango impigliata in alcune funi e cado rovinosamente a terra.
-Tutto a posto là dietro?- sento urlare da uno degli autori forse.
-T-tutto bene- biascico e mi rialzo salendo sul palco, la sala ha le luci soffuse e posso vedere bene in faccia coloro che decideranno se dare o no un'altra bella batosta alla mia autostima.
-Signorina si presenti- dice con fare scocciato un uomo sulla cinquantina.
-L-Lisa Roberti- dico a voce alta -24 anni, mi presento per il ruolo di Juliet-
-Oh bene un'altra!- dice a bassa voce l'uomo -Prego, hai preparato qualcosa di...treatrale- si sofferma sul termine - o qualche monologo di Bonnie? o Elena? - dice con voce alquanto acuta.
-Porto un pezzo tratto dalla Medea di Euripide- veramente avevo portato un altro monologo, ma il tono di quel signore le aveva dato fastidio -Se non ci sono altre domande vorrei iniziare- dico con fare poco amichevole, ma con chi diamine credeva di parlare? Guardo il signore stupito dalla risposta che mi fa cenno di si con la testa e alza una mano. Vengo colpita da un forte fascio di luce, indietreggio, mi copro gli occhi, mentre sento la porta aprirsi e poi richiudersi, sento delle risatine. Vai avanti Lisa, colpiscili!
-Oh se la nave Argo non avesse solcato le scure acque delle Simplegadi...-  Proseguo il mio pezzo, lasciandomi trasportare dai sentimenti della serva, che guarda preoccupata la sua padrona, un personaggio fondamentale secondo il mio pensiero. Termino e noto il silenzio, è andata così male? Si spengono i riflettori e lo vedo seduto lì, Steven, con quel sorrisino alla...Jeremy...non mi viene altro aggettivo in mente.
-Bene!- dice il signore con un sorriso smagliante - chiedo scusa per poco prima ma sa, la mattinata è stata lunga, ha fatto una buona impressione, le faremo sapere!-
Sorrido, classica frase, chino la testa a mo' di saluto e mi avvio verso la hall, posso tornare a casa finalmente, quando Mery mi corre incontro e mi blocca: -Hai fatto un'ottima impressione e domani vogliono rivederti, proverai un pezzo del copione, hai superato le eliminatorie a quanto pare! Alle tre sempre qui - mi fa l'occhiolino e si avvia verso il suo posto, la guardo con la bocca spalancata e annuisco, noto che mi ha lasciato in mano un bigliettino : SPERO CHE LA PARTE SIA TUA... MERY
Sorrido leggendo il bigliettino e mi avvio allegra verso casa, sorrido, poi dal vivo quel ragazzo non è per niente brutto! Come ruotine mi fermo nel solito bar, ordino il solito caffè che inizio a girare, quello è il mio momento preferito della giornata, solo che questa volta la visione che ho non è del tutto negativa, anzi...Non penso di aver sbagliato a presentarmi a quell'audizione.
   
 
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