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Autore: cucciola99    07/06/2011    4 recensioni
Che succederebbe se i nostri Caskett fossero chiamati per andare a Parigi e fossero costretti a dormirenella stessa stanza? Scopritelo leggendo!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco qui dopo tanta attesa il nuovo capitolo di questa ff!

 

Cap. 3

 

"Allora, dove andiamo prima?" Chiese Rick mentre scendevano le scale.

"Mah, che ne dici dell'arco di trionfo?" Propose Kate, volendo vedere la Tour Eiffel di notte.

"Con le valigie? Io credevo che proponessi l'albergo!" disse castle volendo la sua musa ancora più bella di quanto già non fosse.

"In metro? Ma sei impazzito per caso?" Gli rispose Kate stupita.

"Giaà, hai ragione. Forse sarà meglio chiamare un taxi." Osservò Rick un po' spaventato dalla reazione della sua compagna.

"Scusa, dovevo essere più gentile." Si scusò Kate triste.

"Non importa amore- disse Rick abbracciandola da dietro -va tutto bene. Sono pazzo, su questo hai ragione e comunque ci sono abituato."

"Sei sicuro che abbia ragione solo su quello?" Gli chiese Kate ridendo.

"Mah, dato che non mi dai mai ragione sugli alieni e sulla CIA..."Rispose Rick ridendo e facendole il solletico.

"Ahahahahahah!!!" Fermo Rick! Se la smetti forse te lo dico!" Quasi urlò Kate, tremendamente sensibile al solletico.

"OK!" Disse Rick immediatamente, troppo felice per eesere riuscito a covincere la detective.

"Allora mi ci vorrà un grande sforzo.

'A volte potresti avere ragione con le tue strampalate teorie da scrittore da strapazzo!'"

Disse infine Kate cercando di non ridere.

"Eh, no detective. Così non va bene! Devi essere più seria, risparmiarti quegli aggettivi tremendi e sostituire 'A volte' con 'Spesso'." La corresse Rick con tono solenne ma giocoso.

"Va bene. Anzi che non ti sei allargato molto." Si arrese infine Kate mentre Rick sorrideva soddisfatto.

"Se vuoi posso allargarmi di più..." Disse Rick ancora sorridendo.

"No, per carità! Va bene così. 'Spesso potresti avere ragione con le tuoe straordinarie e strampalate teorie.' Sei contento ora?" Sbottò Kate arrabbiata.

"Più che contento! Hai aggiunto degli aggettivi che non avevo chiesto." Le fece notare Rick.

"Volevo vedere il tuo ego allargarsi ma ho fatto un lavoro troppo buono!" Rispose sorridendo la detective.

"Pensavo che a un certa detective non piacesse vedermi mentre mi vanto." Rispose scherzosamente Castle.

"Ti sbagli, io non ti voglio sentire vantare ma vedere, eccome se lo voglio!" Lo corresse la detective con tono sensuale.

"Ahhhhh, detective. Così mi lusinghi ma dimmi una cosa, non mi dirai che tu da piccola eri una di quelle bambine di famiglie benestanti per le quali la modestia è all'ordine del giorno!?" Continuò Castle.

"Ti piacerebbe! Servirebbe a metterti in mostra." Scherzò ancora la detective.

"Ma dimmi tu come faccio a mettermi inmostra con una fidanzata così bella." Le disse Caste facendola arrossire.

"Già già, mr. Castle, continua a fare il finto modesto e vedi come ti finisce." Lo canzonò Beckett.

"Guarda che il mio era un complimento, donna di poca fede." Rispose Castle facendo il finto offeso.

"Ti ho già detto che ti amo?" Continuò lui.

"Un sacco di volte, Rick." Ricordò lei.

"La più bella?" Le chise Rick.

"Ce ne sono tante e tutte bellissime ma le più belle sono state in assoluto quelle silenziose al distretto." Ammise Kate.

"Come quando comunichiamo con lo sguardo..." Cominciò lui.

"O ci finiamo le frasi a vicenda." Finì lei ed entrambi si misero a ridere.

"Come in questo caso!" Esclamarono insieme.

"Ecco un'altro dei momenti che mi piace." Commentò Kate.

"Quando diciamo la stessa cosa all'unisono?" chiese conferma Rick e lei annuì.

"O quando pensiamo alla stessa cosa..."

"... o parliamo dello stesso argomento..."

"... con persone diverse." Dissero entrambi a intervalli regolari.

"Allora, adesso ci basta chiamare un taxi." Osservò Kate, tornando alla realtà.

"Sì, certo. Come se fosse facile. Ricordo che quando sono andato a Parigi l'ultima volta siamo stati oltre un'ora al freddo per trovare un taxi libero." Si lamentò Castle.

"Aspetta!- lo interruppe Kate -Guarda, quella non è una luce verde su un taxi?" Chiese la detective credendo di avere le allucinazioni.

"Sì sì, lo è. Vieni." Confermò Castle mentre tirava da un braccio la detective.

"Taxi!" Urlarono insieme.

La vettura si fermò e li fece salire.

"Dove vi porto?" Chiese l'autista.

"A questo indirizzo." Rispose Castle porgendo all'uomo un biglietto.

"Subito!" E dopo questa frase il taxi partì alla volta dell'albergo dei due fidanzati illuminato dalla luce del sole che brillava su Parigi.

Continua...

NOTE DELL'AUTRICE: -rullo di tamburi- Ed ecco a voi il terzo capitoloooo!!! Che sono carini i nostri Caskett, vero? Detto questo, vi ho fatte apettare molto? Forse. Anzi, sicuro però spero di potermi fare perdonare anche per quelle schifezze mini che ho pubblicato, erano un po' delle scaccia confusione! XD

Per favore, commentate. Mi farebbe davvero piacere.

Bacioni,

la vostra cucciola99.

   
 
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