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Autore: Ulisse85    07/06/2011    6 recensioni
Dopo la duna sulla quale erano saliti, e su cui li aveva appena raggiunti Chiara, c'era una scogliera rocciosa, che sembrava scolpita con un'arma affilata per le linee nette, definite, quasi violente che tagliavano il paesaggio e delimitavano mare e orizzonte.
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I primi raggi del sole colpirono Chiara in pieno volto.

Qualcuno aveva aperto le imposte e tirato su le serrande per far entrare luce e sole in casa.

Dalla cucina sentiva provenire rumori ritmati ma continui.

Li aveva percepiti già qualche ora fa ma si era ostinatamente trincerata nel proprio sonno, dietro le proprie palpebre abbassate.

Ora il sole la costrinse a guardare e vide Mara che apportava gli ultimi accorgimenti alla colazione. Una infinita quantità di biscotti al cioccolato era ammonticchiata al centro del tavolo su un vassoio di alluminio: sembrava una posa per una foto di un libro da cucina. Invece era vera.

 

Lei non amava molto la cioccolata ma la visione le risultò allettante: guardò l'orologio per capire che ore fossero. Non era presto come credeva ma nemmeno particolarmente tardi calcolando le ore piccole della sera prima.

La consapevolezza della situazione la assalì però tutta insieme come un'onda improvvisa e le tolse il fiato.

Per un attimo si sentì soffocare e dovette tornare a stendersi sul divano in preda ad un attacco d'ansia.

Ricordò suo padre trasportato fuori di casa, il sangue sul pavimento, la madre avvolta da un velo. Il coltello che lei aveva nascosto in giardino. Ma perchè poi? Se ieri sera non l'aveva denunciata nessuno e lei era rimasta tranquillamente con mio padre... questo è quello che mi hanno detto almeno.. mamma dice sempre l'arma del delitto è quella che incastra i criminali...

 

L'odore dei biscotti caldi arrivò fino al piano di sopra.

Marco lo percepì nonostante la testa sprofondata nel cuscino. Cercò di alzarsi ma il suo corpo non ne voleva sapere, lottò per non richiudere gli occhi.

La sveglia segnava le 8.

Era sicuro che avrebbe dormito un po' di più quella mattina.

Invece tra odore e rumore tanto valeva alzarsi ormai.

Questi sono biscotti... cioccolato direi... meglio che mi sbrigo e scendo che se no papà se li finisce... maledetto ingordo.. ce la posso fare.. aspe' pensiamo a qualcosa di difficile... che altrimenti non mi alzo.. qualcosa di matematica...

 

Intanto che Marco continuava i suoi giochi mentali per costringersi a svegliarsi ma intanto finiva pigramente per girarsi dall'altro e ricominciare la trafila dal principio, Sebastiano dovette vincere il solo impedimento del lenzuolo che si era avvinghiato in modo perverso alle sue gambe, formando una specie di nodo all'altezza delle sue ginocchia, avvolgendo la sua caviglia e poi distendendosi bene dalla vita in su. Alle solite... vabbè inutile che lo sciolgo... sfilò la caviglia e si mise a sedere sul bordo del letto: per lui il cibo era sempre stato un imperativo più rilevante del sonno.

 

Si alzò e scese un po' traballante le scale, non prima di aver fatto un breve pit-stop al bagno.

 

“.. Ma .. a che ora ti sei alzata per fare tutto questo?” chiese perplesso alla moglie vedendo il caos nel lavello e l'abbondanza sul tavolo

 

“... alle 6. Non avevo sonno” Mara si girò e gli mostrò un sorriso pieno e fin troppo sincero “Dai, Seba... siediti.. mangia. Sono quelli al cioccolato che ti piacciono! Fatti col cacao amaro e senza zucchero!” Il tono era orgoglioso.

Sebastiano agguantò il primo biscotto dal centro tavola, intanto che Mara gli versava il caffè appena fatto nel latte fresco di frigorifero.

 

Come tipico di Mara i biscotti non erano particolarmente curati nella forma, un po' storti e abbastanza alti e spessi, ma la consistenza era perfetta e il sapore, giusto un po' forte e con un ritorno leggermente aspro, rendeva piena giustizia al concetto di cioccolato.

 

“mmm.. spettacolo. Buoni davvero tesoro, grazie... - disse rivolto alla moglie, poi quasi parlando con un secondo biscotto – questo una pucciatina nel latte se la merita tutta...”

Alle parole fecero seguito le azioni e il biscotto sparì nel latte per poi riemergere a prendere fiato, di nuovo sparì coperto di bianco e marroncino e infine fu salvato da Sebastiano che lo finì in un solo boccone.

 

Marco si trovava a metà scalinata quando vide chiaramente il padre prendere un altro biscotto.

Il ragazzo era abbastanza convinto che non fosse il primo

Scese lentamente le scale ma prima di arrivare al tavolo vide Chiara che seduta sul divano si stropicciava gli occhi.

Aveva l'aria più riposata ovviamente ma si vedeva che di notte aveva nuovamente pianto.

Le si avvicinò per salutarla e si poggiò sul lato basso del divano dove lei era seduta: “Ehi.. ciao.. ben svegliata... “ le sorrise leggermente.

 

“ciao – si stiracchiò lei – stamattina quando mi sono svegliato ho capito che.. era vero..” il tono era di una constatazione, seppur profondamente triste.

 

“già - Marco non sapeva cosa fosse opportuno dire in momenti simili – mi spiace”

 

“anche a me, ma... andrà tutto a posto vero?” Chiara lo chiese consapevole di non poter avere una risposta ma il ragazzo soppesò la domanda in modo attento e guardandola negli occhi le rispose: “non lo so... però intanto c'è qualche biscotto”.

 

Marco subito dopo aver parlato si rese conto che la frase detta ad alta voce suonava molto più stupida che nella sua testa.

Avrebbe voluto riuscire a dire alla sua amica che finchè ci saranno piccole cose buone come i biscotti, come l'odore che ti sveglia facendoti venire voglia di alzarti, allora è ancora possibile che tutto vada bene... ma non sembrava che Chiara avesse colto tutti questi sottintesi.

 

Sbuffò vagamente perplessa e irritata dalla stupidità della risposta e si alzò.

Arrivata in cucina salutò Sebastiano e Mara. La seconda le rispose chiedendole se andava tutto bene e porgendole un bicchiere di latte fresco e qualche biscotto.

Chiara fece cenno di si con la testa ma rifiutò i biscotti “No, grazie.. non amo molto il cioccolato”

 

Piccola impertinente io ti offro un biscotto e tu rifiuti?

 

“va bene, non ti preoccupare – le sorrise gentilmente Mara – allora dai, nel caso offrilo a Rufus” fece un cenno verso il giardino dove Rufus si stava grattando la schiena a terra contro l'erba.

 

“ok...” Chiara prese il latte e ne bevve un sorso per poi finirlo con un altro paio di sorsate più sostanziose. Afferrato il biscotto uscì in giardino e andò verso Rufus.

 

Mio padre è in fin di vita e si preoccupano dei biscotti... 'dallo a Rufus' ma daglielo tu...

 

Sebastiano afferrò con vigore il quinto biscotto, intanto che Marco si versava il latte nella tazza di Daredevil.

 

Bravo ingozzati... sono buono i miei biscotti, vero?

 

Mara guardava con un sorriso dolce e compiaciuto Sebastiano che mostrava apertamente di gradire l'inattesa colazione fatta in casa. Il sesto biscotto al cioccolato seguì rapidamente il precedente.

 

“Amore della mamma... non ti siedi a mangiare anche tu?”

 

Marco si girò a guardare la madre decisamente stupito... Amore della mamma? Ti sei drogata? Fino a ieri sera eri incazzata con me e ora fai la dolce... tu non sei normale!

 

Si sedette decisamente perplesso a tavola sorseggiando un goccio di latte per preparare la bocca alla colazione, e intanto lasciò che il padre si portasse in vantaggio per sette a zero con i biscotti.

 

“dai Marco su mangia un biscotto.. li ho fatti anche per te.. ci tengo” Mara prese due o tre biscotti, li posò con delicatezza sul tovagliolo vicino la tazza del figlio.

Marco memore dei biscotti sbriciolati la mattina precedente guardò la madre che gli sorrise amorevole.

 

Cinzia si girò a guardare dentro la cucina. Sebastiano con un biscotto in mano guardava riconoscente la moglie …. mentre MIO padre starà mangiando da una cazzo di flebo … Mara sorrideva al figlio … chissà la mia che starà facendo.. magari intanto che loro fanno colazione starà finendo il lavoro della scorsa notte. E pure tu Ma'... “non lo so... però intanto c'è qualche biscotto”, embè .. che ci dovrei fare con i biscotti … tanto voi la famiglia la avete.. io no...

 

Chiara diede un calcio ad un sasso intanto che una lacrima le rigava la guancia.

Vide Rufus avvicinarsi... almeno al cane interessa qualcosa di me... poi si ricordò di avere in mano il biscotto per lui... ah, stupido biscotto fatto in casa... lo buttò per terra vicino a Rufus che indietreggiò leggermente per la violenza del gesto.

 

“Allora lo mangi o no il biscotto?... pulcioso di un cane...”

Rufus guardò lei e il biscotto alternativamente per un po'.

Perplesso, indeciso.

Spaventato.

 

“Fai contenta la mamma...” L'insistenza di Mara cominciava decisamente ad indispettire Marco. Perchè ci tiene tanto.. probabilmente vuole farsi perdonare come si è comportata... ha dato tutta la colpa che non c'entravo niente...

Allungò una mano verso il biscotto.

Mara sorrise soddisfatta.

 

lo vuoi o no? eh... mangiati questo biscoto cosi almeno poi sei contento anche tu, no? Siete tutti contenti, vero?” il tono di Chiara era a metà tra un pianto sommesso e un urlo soffocato.

Rufus mosse leggermente la testa come per cercare di capire.

Ringhiò.

Prima leggermente, quindi con più convinzione si scoprirono i suoi canini giù affilati.

 

adesso ringhi pure bastardo? Il tuo biscotto lo hai avuto .. che altro vuoi? Tanto il vostro cazzo di biscotto lo avrete tutti...” il tono di Chiara sembrava ormai un'aperta minaccia.

Il cane non capiva il senso delle sue parole ma cominciò a ringhiare con più convinzione verso di lei.

 

Chiara gli diede un calcione, prendendolo sul fianco.

ne vuoi un altro? Non ringhiarmi più sai... “ Le lacrime si mischiarono alla rabbia.

Rufus si rialzò rapidamente e continuò a ringhiare sommessamente verso Chiara, ma non ce la aveva con lei.

Bastardo di un cane di una famiglia bastarda... vi importa solo dei vostri fottuti biscotti...

 

Marco prese il biscottone al cioccolato e decise di pucciarlo leggermente nel latte, vedendo che Sebastiano dopo aver sperimentato la manovra la ripeteva soddisfatto per l'ottava volta.

 

Adesso avrai anche tu il tuo biscottino, così sarai un bravo bambino...

 

Mara lo fissava sorridente facendolo sentire a disagio.

Marco inzuppò sapientemente il biscotto e lo portò alla bocca.

 

Proprio in quel momento Mara con un schiaffo improvviso contro la mano del figlio glielo fece cadere per terra.

 

Marco la guardò esterefatto.

Mara continuava a fissarlo perfettamente calma e sorridente ma con due sottili lacrime lungo il viso.

Amore della mamma... non vuoi il biscottino?”

 

Mara che cosa..” - Sebastiano cercò di alzarsi per andare a raccogliere il biscotto caduto e avere spiegazioni ma nel tentativo sentì le forze venir meno e cadde a terra pesantemente.

Dalla sua bocca usci un rivolo sottile di saliva.

 

Papaà.. papààà.. - Marco fu subito vicino al padre cercando di scuoterlo – Mamma fai qualcosa ti prego..” ma Mara continuava a rimanere seduta a fissarlo con uno splendido sorriso e il volto rigato di lacrime.

 

Chiaraaaaaaaaaaaaaaa” urlò Marco con quanto fiato aveva in gola.

 

La ragazza in giardino scosse la testa come per svegliarsi.

Di nuovo.

Si rese subito conto che stava succedendo qualcosa in casa e quasi contemporaneamente si chiese cosa ci facesse in giardino di fronte a Rufus.

Proprio in quel momento il cane smise di ringhiargli e si accasciò davanti la cuccia, leccandosi dove Chiara lo aveva colpito con un calcio.

 

Chiaraaaaa” il tono di Marco era velato di un pianto imminente.

L'amica arrivo rapidamente verso casa e trovò il ragazzo a terra che sosteneva la testa del padre.

... ha mangiato i biscotti... poi è caduto.. la bava... sta morendo..” quella del ragazzo era contemporaneamente una domanda, un'affermazione, paura, rabbia e una richiesta d'aiuto.

 

Mara riuscì parzialmente a riscuotersi e disse solo: “veleno per topi.. era in garage.. il mio ingrediente segreto... - rise leggermente come per una battuta scema – dovete farlo vomitare”

 

fai qualcosa .. aiutaci” la invocò Marco

 

non ci riesco … non posso tesoro bello” Mara continuò a fissarlo sorridente mentre piangeva

 

So io come fare...” Chiara corse via dalla cucina, andò a casa sua, di corsa in bagno.

Aprì l'armadietto di Cinzia e prese un flaconcino leggermente nascosto.

Tornò velocemente da Marco.

Metti qualche goccia di questo nella bocca di tuo padre e aiutalo a deglutire”

 

Il ragazzo la guardò perplesso e non si mosse.

 

Fidati di me...”

 

ok..” Marco verso molte gocce in bocca Sebastiano e lo costrinse a mandar giù.

 

Ora aiutami ad alzarlo e portiamolo in bagno...” disse Chiara

 

ma cosa sono quelle gocce?” chiese Marco

 

sono di mamma... servono a vomitare. Le usa per … tenersi in forma” spiegò la ragazza.

 

Lurida imbrogliona, ecco come fa.. si limitò a pensare Mara, mentre senza muovere un muscolo guardava Marco e Chiara che aiutavano Sebastiano a trascinarsi fino in bagno, dove rimise molte volte, fino a svenire.

 

Ingrato.. e io che i biscotti li avevo fatti con tanto amore...

   
 
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