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Autore: DiNozzo323    07/06/2011    2 recensioni
Un nuovo personaggio è entrato a far parte di questa splendida squadra. IV stagione.
Quella mattina la squadra della BAU era stata chiamata in sala riunioni, ma cosa strana non era stata JJ a chiamarli, bensì Hotch.
-Abbiamo un caso.-
-Perché non ne so nulla?- chiese JJ all'uomo, abbastanza confusa.
-Perché non è un caso ordinario.-....
Genere: Azione, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Penelope Garcia, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ordunque ordunque... Eccomi con il secondo capitolino! Lo posto di già perché oggi pomeriggio non avrò molto tempo per farlo e avviso che domani arriverà il terzo chappy di sera, motivo: laboratorio di chimica dalle 11 alle 18 :S

Ringrazio fange69 e herm83 per averla messa fra le seguite.

Un bacio e buona lettura! ^^





Nel frattempo JJ, Reid, Emily e Hotch si erano recati dallo sceriffo. Durante il tragitto Hotch volle sapere da Reid le sue impressioni riguardo la ragazza.

-E' un portento Hotch. Senza che le avessi nemmeno rivolto la parola aveva capito tantissime cose di me. Che mestiere faccio, che sono laureato in chimica, che ho circa la sua età, che ero il più giovane della squadra e ha notato che ogni tanto mi tocco il braccio sinistro, e tutto questo, come ti ho detto, senza nemmeno che le rivolgessi la parola. Io credo che lei abbia davvero superato quel test da sola.-

-Dobbiamo esserne certi. A casa sua hai notato qualcosa in particolare?-

-Vive in un appartamento da sola. Ha molti film e libri riguardanti thriller e gialli, ma anche horror e qualche altro genere. Ha tutti i libri di Rossi e altri libri di testo sull'analisi criminale. Non li ha semplicemente letti, ma anche studiati. Erano pieni di sottolineature e appunti. Tutto era disposto ordinatamente, ma non soffre di disturbo ossessivo-compulsivo, basta vedere come ha lasciato la stanza da letto.-

-Amici? Ragazzi? Professori?-

-Ha un'amica, Jil, che è anche sua compagna di laboratorio. Lei e un suo professore non si sopportano. A suo dire al professore gli da fastidio che lei e la sua amica finiscano sempre il laboratorio prima degli altri senza sbagliare mai. Non penso abbia un ragazzo, o almeno io non ho trovato nessun segnale che lo indicasse.-

-Non ce l'ha un ragazzo, Hotch. Me l'ha detto lei. In compenso adora i bambini. È letteralmente impazzita quando ha visto le foto di Henry. Io non penso che quella ragazza abbia imbrogliato con il nostro test.-

Dopo non molto arrivarono dallo sceriffo. JJ e Emily analizzarono i risultati dell'autopsia, giungendo alla stessa conclusione di Sam, Reid analizzava il sito geografico e Hotch invece parlò col padre, dal quale però non ricavò alcuna informazione utile, tranne che la figlia soffriva di epilessia.

-Hotch chiamò Morgan e gli chiese di cercare in casa le medicine della figlia per capire se fosse a rischio, ma purtroppo Morgan le trovò. Hotch gli disse di tornare e portarle con sé.

-Una crisi epilettica viene causata principalmente dallo stress.- Disse Reid a Emily. E quella povera bambina doveva essere davvero terrorizzata.


Kate era rinchiusa da quasi un giorno in quello stretto sgabuzzino quando si sentì male e venne colta da una crisi. L'uomo voleva ucciderla e voleva che fosse la moglie a farlo, ma questa si rifiutò, così decisero di avvolgerla in una coperta e la gettò fra dei cespugli lungo la strada. Adesso dovevano trovare un'altra bambina.

Lei fu ritrovata da un'auto in mezzo alla strada la mattina dopo. Per fortuna era sopravvissuta. Fu subito portata in ospedale dove Emily e Sam andarono a parlarle. Hotch voleva che la ragazza osservasse e apprendesse, così in caso che veramente il test l'avesse fatto da sola, almeno avrebbe potuto essere d'aiuto, conoscendo già i loro metodi.

Emily e la bambina si lanciarono in un colloquio cognitivo mentre Sam teneva imbraccio la bambina, sperando che si sentisse più sicura con lei vicino e le teneva forte la mano. Non poteva pensare che la gente potesse fare del male a dei bambini... Così innocenti...

-Qual è la prima cosa che ti torna alla mente?-

-Fa freddo...-

-Sei all'aperto? Chi c'è con te?-

-Un uomo. Mi dice di stare zitta.-

-Che sta facendo?-

-Mi blocca le mani. Mi fa male. Aspetta qualcosa.- Disse alzando il tono di voce, spaventata.

-Descrivimelo.-

-Alto, capelli scuri, vecchio, come papà.-

-C'è qualcun altro con te?-

-Arriva qualcuno. Emily! Sam! Aiuto!- La bambina urlò spaventata. Sam le strinse forte la mano

-Ci sono io con te. Non ti farà del male.- Le sussurrò Sam.

-Ti ha messa nel bagagliaio della macchina. Quanto tempo ci sei stata?-

-Non lo so, non molto. Dieci minuti....-

-La strada era piena di buche o era liscia?-

-Liscia. Volevo urlare ma la voce non mi usciva.-

-Aprono il bagagliaio. Sei all'interno adesso?-

-Mi hanno tolto le scarpe.-

-Non vogliono farti scappare. Ora guardati i piedi e dimmi su cosa li appoggi.-

-Moquette. Sono in uno sgabuzzino. Intorno a me vestiti e fogli di alluminio. Sento delle campanelle, come quelle di una fata. Ogni volta che suonano l'uomo dice qualcosa al bambino.-

-Bambino?-

-E' qui. Proprio vicino a te.-

-Quanti anni ha?-

-Ha nove anni, quasi dieci. I genitori vogliono farmi giocare con lui, ma io non voglio. Non voglio! Non voglio! Emily, non lasciarmi andare!-

-Tranquilla, sono qui. Apri pure gli occhi.-

Sam e Emily uscirono dalla stanza e informarono il padre della bambina che non aveva subito abusi sessuali e che la bambina era molto forte. Poi parlarono con Hotch.

-La bambina è stata rapita da una famiglia. Padre, madre e un bambino della sua età. L'hanno caricata e portata in un camper.-

-Ha detto nient'altro?-

-Ha detto che la madre ha chiamato il bambino "pugliulè". Mi sembra che in rumeno sia un'espressione affettuosa.-

-Ehmmm... Posso dire una cosa?- Hotch e Emily si girarono verso di lei e attesero.

-Io credo che siano rom. La famiglia che l'ha rapita, insomma. Emily, hai presente quando Kate ha parlato delle campanelle e dei fogli di alluminio vicino ai vestiti?-

-Si, allora?-

-Ecco, se non ricordo male, quando ci si reca nei negozi, se non si vuole far suonare l'allarme del negozio, basta coprire i magneti anti-taccheggio dei vestiti e la borsa con della carta di alluminio e ciò mi fa ricordare anche che le campanelle sono un metodo efficace per insegnare ai bambini a rubare senza farsi sgamare. Si veste un manichino con degli abiti e a questi si attaccano 7 campanelle. Il bambino deve imparare a rubare il portafoglio dal manichino senza far suonare le campanelle. Me lo raccontò la vecchia domestica che lavorava da noi che era rom.-

-Emily, parla con Morgan. Digli di recarsi nei campeggi nella zona. Stanno cercando una famiglia di madre, padre e figlio rom.-

Emily sorrise a Sam e andò da Morgan a informarlo. Lui e Rossi si recarono nei vari campeggi. E scovarono quello in cui si era recato la famiglia che cercavano. La proprietaria li informò che non si sarebbe ricordata di loro se non avesse dovuto togliere dei vetri sparsi per tutta l'area in cui erano stati. Forse messi lì di proposito.


Morgan e Rossi tornarono poi nell'ufficio dello sceriffo e parlarono con Reid e Sam di questo. Reid confermò la teoria di Sam informandoli che secondo una superstizione rumena spargere i vetri simboleggiava fortuna. Morgan chiese a Garcia di fare ricerche incrociate di cittadine con ondate di Rom e piccoli furti nei negozi. Sapevano tutti però che poiché Kate non rispondeva alle loro necessità presto avrebbero riprovato con una nuova famiglia.

Rossi e Hotch informarono i poliziotti del luogo fornendogli un profilo mentre Garcia aveva trova 30 casi simili nell'arco di circa un secolo. Sam che fino a quel momento era pensierosa, cercando di collegare tutti i fattori si illuminò.

-Garcia, il capello che hanno trovato nella coperta, puoi vedere se risponde a una delle bambine scomparse?-

-Certo stellina. Un secondo solo. Appartiene a Katy Gray, scomparsa nel 1971, genitori uccisi.-

-Grazie Garcia. Penso di sapere cosa fanno con le bambine.-

-Ma certo. Tu credi che le rapiscano per darle in moglie al figlio, non è vero, Sam?- chiese Morgan senza nemmeno essersi reso conto che aveva chiamato la ragazza col suo nome.

-Esatto, è proprio quello che stavo pensando. Per questo rapiscono solo bambine dell'età del figlio. Poi quando loro si fanno grandi fanno lo stesso con i loro figli.-

-Sindrome di Stoccolma.-

-Hanno trovato una nuova famiglia uccisa. La figlia è stata rapita.-

Dopo aver appurato che tutto si era svolto nelle stesse circostanze della famiglia di Kate la squadra venne informata dell'incendio di un camper a meno di 30km, così Reid, Spencer e Rossi si recarono sul luogo e capirono che avrebbero avuto bisogno di soldi e vestiti e, non essendo riusciti ad abbandonare il loro rituale, compiendo un'azione in un'aerea che pullulava di poliziotti, si resero conto che si sarebbero recati nel centro commerciale più vicino. Tutti andarono lì, a meno di 20km di distanza, cercando di scoprire, tramite una foto approssimativa dell'aspetto che avrebbe dovuto avere Katy Gray adesso, se effettivamente fossero lì. Il figlio trovò però un volantino e assieme al padre e alla madre decisero che questa si sarebbe sacrificata facendo scattare l'allarme e facendosi catturare ma destando allo stesso tempo i sospetti di Hotch, che capì che c'era qualcosa che non andava.

Hotch e Emily interrogarono la madre, con il metodo poliziotto buono e poliziotto cattivo. Così riuscirono a farsi dire dove fossero il padre e il figlio con la bambina rapita, a patto che potesse vedere un'ultima volta suo figlio.

Morgan e Reid andarono dal padre, Hotch, Rossi e Emily dai bambini. Sam rimase con JJ nella sede dello sceriffo.

-JJ, c'è qualcosa che ancora non mi quadra con questa storia.-

-Sam, è finito. Li hanno trovati, stanno venendo qui.-

-Garcia ha detto che ci sono stati 30 casi simili nell'ultimo secolo, giusto?-

-Si, è esatto.-

-Ma in un secolo quante generazioni? Quattro? Cinque al massimo, ma ci sono ben trenta casi simili. Non può essere solo questa famiglia. Ve ne devono essere delle altre. Probabilmente loro parenti.- JJ rimase colpita da quella inconfutabile affermazione.

-Se fosse vero non avremmo concluso nulla.-

-Dobbiamo informare Hotch, prima che la Gray possa parlare con suo figlio. C'è puzza di bruciato.-

Appena Hotch e gli altri tornarono nella caserma Sam e JJ gli corsero incontro. Lui e Emily stavano portando il bambino dalla madre, ma lei li fermò.

-Fermi ragazzi! Aspettate un secondo. Sam ha qualcosa da dirvi.- JJ si allontanò un secondo col bambino per non fargli sapere che loro sapevano, così poté parlare liberamente. Tutta la squadra la stava osservando e la cosa la metteva parecchio in agitazione.

-Non sono i soli.-

-In che senso?- Chiese Emily.

-30 casi in un secolo. Sono troppi per una sola famiglia.-

-In effetti in un secolo vi sono in media 3 generazioni, troppe per il rapimento di così tante bambine.- Disse Reid con il suo solito fare da genio, Sam gli sorrise grata.

-Tu credi che ci siano altri che fanno le stesse cose?- Chiese Rossi.

-Si, e probabilmente sono parenti. È difficile trovare persone non imparentate che compiano gli stessi gesti.-

-Allora dobbiamo farci dire chi sono gli altri, Hotch.- Disse Morgan.

Venuti a conoscenza di questa cosa riuscirono a farsi dire dal bambino chi fossero gli altri, e anche se forse non gli diede tutti i nomi, poterono aiutare affinché questa barbarie finisse.

  
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